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Autore: X_98    10/02/2020    0 recensioni
Una storia completamente diversa su uno dei migliori villains creato dalla DreamWorks: Lord Shen.
“La discriminazione più è radicata, meno è visibile. È la paura del diverso, l’incomprensione che essere diversi non è una cosa brutta, ma solo il coraggio di essere se stessi!
L’unicità è il dono più prezioso che abbiamo, ma i malvagi possono vederla come un tesoro di cui potersi appropriare. Bisogna credere nell’impossibile perché la felicità è un percorso non una destinazione”.
E se Lord Shen invece di essere bandito fosse stato fatto prigioniero dagli umani? E se scoprisse di non essere solo in questo viaggio? Una storia alternativa di uno dei migliori cattivi della DreamWorks.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lord Shen, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Erano passate due settimane e la possibilità di fuga migliore di sempre era scivolata tra le zampe di molti. Shen si era ripreso e non aveva intenzione di arrendersi. Avrebbero agito a carte scoperte contro Derek. Aveva intenzione di sconfiggerlo in uno scontro alla pari. Una volta pronte, le varie armi, vennero distribuite. Tutti i pavoni avevano ricevuto ciò che desideravano, mentre molti degli animali avevano deciso di combattere avvalendosi del Kung Fu. Piuttosto che ferire un umano era meglio stordirlo, su questo non ci pioveva, ma non avendo la forza bruta e dovendo stare in prima linea, i pavoni avevano preferito prendere la loro arma ed usarla contro i nemici senza l’intenzione di ucciderli o ferirli troppo gravemente. La speranza era che, vedendo la loro forza, senza conseguenze irreparabili, gli umani decidessero di lasciarli liberi, una volta che fossero scappati. Speranza vana secondo molti, pensiero condiviso anche da Shen. Con l’arrivo della neve vennero nuovamente segregati nel castello così, inconsciamente, gli umani diedero loro inizio al piano! Dopo appena due settimane dal loro confinamento, Gan, Mu, Zhu, Wen e Liang si diressero verso le segrete per liberare il passaggio di fuga da qualsiasi guardia che potesse dare l’allarme vedendoli fuggire. Sam aveva indicato loro un punto dal quale, senza le guardie, sarebbero potuti passare incolumi. Partito il primo gruppo gli altri si mossero subito dopo. Le spie erano aumentate ed oltre ai soliti c’erano anche il coniglio melanico Xun ed una volpe argentata di nome Wan. Le due femmine avevano il compito di supervisionare il lavoro dei mustelidi e degli scoiattoli, intervenendo solo in caso di necessità dato che le loro dimensioni le rendevano facilmente visibili. Cong, Dishi, Ju, Genji e Cheung si erano sparsi per piazzare vari petardi in giro per il palazzo. Alcuni avevano lo scopo di distrarre gli umani, altri, avendo un potere esplosivo maggiore, avrebbero reso impraticabili alcuni corridoi dando loro del tempo prezioso. Gli uccelli seguirono il primo gruppo nelle segrete, uscendo però, in coppia di due consci che Derek li osservava. Come non si sa, ma era certo. Una volta fuori sarebbero stati loro i primi ad esplorare il territorio in cerca di eventuali pericoli. Hua rientrò dalla botola atterrando di fronte a Ning. Anche lui, assieme a tutti coloro che si trovavano in quella stanza buia e maleodorante, aveva fatto in modo che gli umani pensassero che fosse ancora dentro. Il piano era elementare, ma sembrava aver funzionato: era un orario insolito per dormire, ma imbottendo i letti con i cuscini ed uscendo avvolti in un grosso mantello, come se volessero scaldarsi maggiormente a causa del freddo, erano riusciti ad uscire uno dopo l’altro. Questa tecnica si era mostrata efficace, ma estremamente lenta. Era metà mattina e Shen sperava che per l’ora di pranzo fossero tutti fuori, così da poter avere molte ore per raggiungere le montagne dove si sarebbero nascosti, senza rischiare di perdersi a causa del buio. “Via libera!” Disse Hua “Ne sei sicura?” Chiese Ming terrorizzato come molti altri. “Non ci sono guardie alle finestre vero?” Chiese Bao che come suo solito mangiava nel tentativo di placare l’angoscia che gli stava facendo agitare le viscere. “No, siamo in un punto ceco, maledizione! Wen e Liang hanno scelto quest’uscita proprio per questo! Le prime finestre si trovano al quarto piano e non ci sono guardie!” Rispose Hua esaurita da tutta quella tensione trasmessa. I bovini, assieme ad altri, dopo dieci minuti buoni di ripensamenti, finalmente, uscirono andandosi subito a nascondere nella fitta vegetazione. Kang camminava nervosamente avanti ed indietro per la stanza dove si erano riuniti. Per maggiore sicurezza avrebbero aspettato che gli animali di grossa taglia fossero al sicuro prima di uscire. Andarsene tutti assieme avrebbe rappresentato un grosso rischio! Ma lasciare che passasse troppo tempo dalla partenza di un gruppo rispetto ad un altro era ancora più pericoloso, ma sapevano che dovevano aspettare il segnale! Tutti i felini, assieme ai pavoni erano ancora nell’ala del palazzo a loro riservata. L’aria era tesa, non solo a causa della paura, ma si respirava anche un pizzico di euforia al pensiero che entro poco sarebbero stati liberi! “Una volta fuori potremmo fare ciò che vogliamo!” Disse Guo elettrizzato “Cosa pensi di fare? Io ancora non lo so!” Chiese Kuen che aveva deciso di assecondare l’amico. Parlare era sicuramente un modo per allentare la tensione. Shui, la tigre melanica decise di unirsi alla conversazione “Io aprirò una pasticceria in onore dei miei cari genitori e del mio sposo!” Disse guardando con occhi malinconici il vuoto di fronte a se nel ricordare la sua famiglia. “Buon per te!” Disse Manchu incrociando le braccia al petto “Io non so ancora chi voglio diventare!” Si lamentò il serval. “La vita non è trovare te stesso. La vita è creare te stesso!” Disse il Maestro avvicinandosi ai felini. “Maestro, la fai ancora più complicata di quanto non sia!” Disse Xu divertito dalle facce confuse dei suoi amici all’affermazione di Jingjing. Quel formichiere riusciva sempre a colpire i nervi di tutti con risvolti positivi! La sua saggezza era si, tediosa oltre ogni immaginazione, ma anche molto rincuorante ed utile certe volte...va bene, sempre! Gan entrò come se dovesse avvertirli che il pranzo era pronto “C’è la neve fuori!” Disse il serpente e tutti capirono il segnale. La prima parte del piano era riuscita e nessun allarme era ancora scattato. Adesso bisognava aspettare Sam. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Gli antichi egizi svilupparono in modo approfondito un sistema per l'acquisizione di informazioni, a danno degli Ittiti dopo la Battaglia di Kadesh del 1296. Oppure........anche i Fenici utilizzavano una vasta rete di spie militari sotto copertura di mercanti, presenti in ogni porto del Mar Mediterraneo. Operavano anche a Roma, la capitale dell’italia, pensa un po’!” Teo era impazzito da quando il piano era stato avviato! “Gli Assiri venivano costantemente informati di quanto succedeva in Egitto grazie unicamente, a delle spie! Anche la rivolta ionia contro i Persiani pare fosse iniziata tramite un messaggio segreto, stando al racconto dello storico Erodoto d’Alicarnasso!” Continuò il ragazzo mentre scriveva codici su codici, ancora più velocemente di quanto il computer potesse essere in grado di digitare. “Durante la Guerra del Peloponneso sia Atene che Sparta spesso fecero utilizzo di spie ma è durante il regno di Alessandro Magno, tra il. 356 a.C ed il 323 a.C che lo spionaggio compì un salto di qualità, come dimostra la soppressione della rivolta del generale Parmenione ed il figlio.........” “Hai intenzione di raccontarmi tutta la storia fino ad arrivare a quella contemporanea!?” Chiese stizzito Sam. “Scusa, credevo che ti potesse interessare approfondire la cultura sui nostri antenati!” Disse Teo deluso dalla reazione dell’amico. “Antenati?” Chiese il ragazzo confuso. “Siamo delle spie, ed anche se non abbiamo legami di sangue con le prime spie della terra, dobbiamo a loro ciò che sappiamo fino ad oggi sullo spionaggio!” Spiegò Teo come se fosse la cosa più ovvia del mondo. “Ho sempre odiato questa materia! Quindi parlarmi delle mirabolanti avventure dei “nostri antenati” non mi aiuterà affatto, ne per il piano, ne per placare la tensione che sento di star accumulando!” Disse Sam iniziando a girare nervosamente attorno ad un tavolo. “Tranquillo, manderò in onda questo video....” disse Teo mostrando la registrazione in questione nella quale si potevano vedere dei poveracci che facevano cadute a dir poco assurde ed a volte anche molto dolorose “...tra pochi minuti, così l’intero sistema di sorveglianza andrà momentaneamente in tilti!” Finì di spiegare l’amico. “Hai messo le casse per la musica nelle varie stanze?” Chiese Teo ricordandosene solo in quel momento. “Certo! Il mio cellulare è collegata ad una di esse, così come i tuoi!” Rispose Sam selezionando la registrazione del verso di alcuni animali, sullo smartphone. “È una fortuna che non abbia buttato quello vecchio! Ora abbiamo altri elementi di distrazione!” Disse Teo accavallando le gambe in attesa che il video si caricasse. Sentendo della musica e con le videocamere momentaneamente fuori uso, le guardie sarebbero andate nel panico. Forse all’inizio avrebbero pensato ad un guasto, o che qualcuno stesse cercando di manomettere i loro sistemi, ma Sam sperava vivamente che se pur elementare, il piano funzionasse! Purtroppo non aveva potuto chiedere consigli agli animali, dato che era meglio che loro non conoscessero tale tecnologia, quindi si era arrangiato come meglio poteva! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Signore, gli ospiti sono arrivati” disse la signora Carmela rivolta al suo capo. Derek si trovava nel suo studio, intento a compilare documenti su documenti riguardanti gli approvvigionamenti sia per gli animali che per la sua casa. “Li faccia accomodare! Io arriverò tra poco!” Disse l’uomo alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la camera della figlia. Rose era spaparanzata sul letto. Attendendo che il suo amato Caleb arrivasse per uscire insieme. Era una fortuna che il sabato non andassero a scuola, così c’era un giorno in più per potersi divertire. Tutta l’euforia sfumò appena sentì la porta aprirsi ed invece che trovare il suo caro fidanzato vide il padre che la guardava torvo. Era arrivata un altra ramanzina. Non riguardante la sua relazione, no! Al genitore non sembrava minimamente importare niente della vita della figlia, mostrava solo interesse sulla sua utilità. “Rose.....” Derek iniziò a parlare vagando per la stanza non degnandola di uno sguardo “....questa situazione non potrà durare in eterno!” Disse severo. “Il tuo amico Sam....” “Non è più mio amico!” Urlò la ragazza in un impeto di rabbia. Lui le aveva dimostrato di non essere tale quando aveva deciso di mettersi contro di lei. Aiutando quegli ammassi di pulci ed ignorando di come le avessero spezzato il cuore usandola a loro piacimento! “.....non potrà mantenere la pace molto a lungo! Lui non è in grado di comunicare con loro e questo rappresenta un problema che nel tempo potrebbe diventare troppo pesante per riuscire ad evitare qualche scontro e come sai io voglio evitare cose del genere! Perdere anche un solo animale rappresenterebbe una tragedia per la nostra economia!” Disse Derek come se sua figlia non avesse parlato. “Cosa vuoi che faccia?” Chiese Rose arrendendosi di fronte all’autorità del padre. “So che non li perdonerai, ma fingi di farlo. Fai questo ancora per qualche anno ed io prometto di mandarti a studiare ad Oxford” disse Derek attirando l’attenzione della figlia con un semplice promessa. Beatrice e Caleb sognavano di andare a studiare lì. Lui medicina e lei letteratura. Rose ancora non sapeva cosa voleva fare, ma c’era ancora tempo per scegliere. “Perché ti priveresti delle mie capacità in futuro, pur di avermi al tuo fianco adesso? Cosa sta succedendo?” Chiese guardinga la ragazza. Il padre sospirò e lei giurò, anche solo per un momento, di aver potuto scorgere un velo di paura negli occhi del genitore. “Una guardia, probabilmente spinta dalla curiosità, non ha rispettato il giro della ronda. Ciò che ha visto....mi preoccupa!” Disse Derek rimanendo di ghiaccio mentre informava la figlia della grave situazione profilatasi all’orizzonte. “Cosa?” Domandò la figlia certa di conoscere la risposta. “Gli animali......stavano combattendo! Ma non era una lotta per il territorio o per le femmine, la guardia giura che si trattasse di un allenamento! Se fosse vero...... rischieremmo di perdere molte vite se lasciamo che continuino! Sono diversi dagli altri animali e temo di averli sottovalutati!” Spiegò il padre prima di uscire dalla stanza per andare dagli ospiti che lo attendevano. “Signore!” Disse una guardia avvicinandosi di corsa a Derek. “Non adesso!” Rispose l’uomo affrettandosi verso il grande salone. “Ma signore!” Protestò la povera guardia “Non adesso!” Urlò Derek prima di scomparire oltre una grande porta, sbattendola in faccia a quel poveretto mandato ad avvertirlo di un problema con i vari sistemi di sicurezza. In una grossa stanza situata al primo livello sottoterra un gruppo di persone era impegnata a controllare le varie riprese delle telecamere di sicurezza. Durante un ricevimento così importante era prioritario supervisionare accuratamente la situazione per evitare che chiunque, armato di cattive intenzione, facesse del male agli ospiti o al grande collezionista! Più di una volta dei pazzi, o sicari, o animalisti avevano tentato di ferire o addirittura uccidere Derek o semplicemente, creare disordini, ed il loro compito era assicurarsi che ciò non accadesse! Da qualche minuto quasi tutti gli schermi avevano iniziato a dare dei problemi, come se ci fosse un guasto all’impianto elettrico, lampeggiavano come lampadine. “Mandate delle guardie a presidiare il salone ed altre da mettere al fianco del Collezionista! Qualcuno sta cercando di manomettere i sistemi!” Disse il secondo in comando, nonché grande amico di Derek. Poi, dal nulla, tutti gli schermi iniziarono a proiettare uno strano video che, se non fosse stata per quella situazione delicata, avrebbe anche fatto ridere. “Lanciate l’allarme!” Disse l’agente Smith uscendo di corsa dalla stanza. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Ecco fatto! Credo che per dieci minuti buoni potranno farsi quattro risate, peccato che il video duri di più!” Disse Teo leggermente contrariato. “Bene! Vado a controllare la situazione fuori! Tu resta qui ed appena arriva una delle spie informale che quelli che sono rimasti possono andare!” Disse Sam prima di uscire dalla porta della stanza. Il ragazzo dovette fare uno sforzo enorme, una volta giunto nel salone, per non dirigersi verso il buffet che mandava odori estremamente invitanti. Questa volta era il momento dei ricconi. Persone con indosso vestiti che valevano una fortuna discutevano amabilmente fra di loro. Alcuni erano stranieri, mentre altri li aveva già visti. I ricchi nobili, dopo una prima visita tornavano più volte in compagnia di parenti e di amici per poter trovare una scusa per riammirare il tesoro del famoso “collezionista”. Vide guardie posizionate ad ogni porta ed altre che prendevano posizione spargendosi per la sala. Far coincidere la fuga con un ricevimento era stata un idea geniale! In questo modo le guardie si sarebbero immediatamente concentrate sugli ospiti come da lui previsto e come era realmente accaduto, dando tempo agli animali di allontanarsi il più possibili dal palazzo. A quanto pare Derek non era ancora stato informato dato l’espressione calma e sicura che aveva in viso. Sam tornò in camera sua e fece appena in tempo per salutare le spie. “Ragazzo, non ti ringrazieremo mai abbastanza!” Disse Dishi stringendo la mano del giovane. Usanza per congedarsi, imparata durante la loro permanenza al castello. “E non potremmo mai ripagare il debito!” Aggiunse Cheung. “Però grazie a te abbiamo cambiato la nostra opinione sugli umani! Non tutti sono malvagi!” Disse Cong “Questo vale anche nel nostro mondo, credo!” Disse Ju affacciato dall’entrata del condotto dell’aria. “Sapete che lui non capisce una sola parola di quello che dite, vero?” Chiese Genji trattenendo a stento le risate per l’espressione smarrita impressa sul volto del ragazzo. “Addio amici! Vi auguro buona fortuna!” Disse Sam prima di vederli sparire attraverso i condotti. “Se questo piano andrà in porto e non li rivedremo più, dovremmo seriamente prendere in considerazione l’idea di diventare delle vere spie, in futuro!” Disse Teo mentre apriva un pacco di patatine. L’amico non riusciva proprio a rilassarsi. Derek non si sarebbe arreso nemmeno dopo averli visti fuggire! Questo era solo l’inizio! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Cheung, stavo cominciando a credere che volessi restare qui!” Disse Gan rivolto allo scoiattolo che era appena uscito fuori da una grossa tubatura. “Dobbiamo sbrigarci!” Rispose Mu spaventato. “Quegli idioti pensano che sia uno degli invitati ad aver impallato il loro sistema di sorveglianza! Non sospettano minimamente di noi! Pensate un po’ che.....” “Non lo dire!” Disse Cong interrompendo Dishi “Però lo sono lo stesso!” Protestò lo scoiattolo “Su questo non ci piove!” Rispose Ju. “Dai sbrighiamoci!” Disse Genji indicando le ultime code di pavoni che sparivano oltre la porta. “Alla fine il nostro allenamento non è servito a niente!” Si lamentò Sheng mentre si avviavano verso l’uscita “Cosa intendi?” Chiese Shen confuso. “Non avendo combattuto la possibilità di giocare ad “Indovina chi sono?” Non si è presentata!” Rispose Xian avvicinandosi ai fratelli. “Tu ci scherzi, ma quando ci si mettono d’impegno io non riesco a distinguerli!” Disse Xing che non sembrava affatto turbata, ma solo divertita. Erano stati i pavoni più anziani ad insistere sull’evitare di dover combattere e siccome la maggior parte degli animali prendeva molto in considerazione ogni parola che pronunciavano, Shen si era trovato costretto a modificare il piano iniziale. “Forse una volta fuori qualche scontro sarà inevitabile!” Disse Lien, la fidanzata di Juan. “Cosa intendi?” Domandò Dong, il pavone opale. “Derek non si arrenderà così facilmente!” Spiegò Chao. “Possiamo solo sperare che alla fine qualcuno riesca realmente a scappare!” Disse Wei mentre aiutava alcune giovani pavonesse a scendere un alto gradino estremamente scivoloso. Tai e Kang sopraggiunsero poco dopo. “Anche un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo, signor Chao!” Disse il Maestro scendendo con molta più agilità di quanta la sua esile struttura ne mostrasse. “E Shen, nonostante la sua giovane età, ha familiarità con operazioni di questo genere!” Finì di spiegare il formichiere. Nel frattempo, gli altri iniziarono ad uscire dalla grossa botola, divisi in piccoli gruppi ad intervalli di tempo. Con tre o quattro pavoni si trovavano uno o due felini per maggiore sicurezza contro eventuali pericoli. Shu si agitava nervosa ed aveva fatto capire che desiderava restare al fianco di Shen, così come Mei e Xu. “A proposito.....” iniziò a parlare Feng “....com’è che conosci i fuochi d’artificio se sei solo un umile mercenario? Quella non è un tipo di conoscenza appartenente alla classe sociale dei nobili?” Chiese con uno sguardo indagatore. Shen si sentì gelare dalla punta della coda a quella del becco. Come facevano a sapere delle cose del genere se avevano vissuto tutta la loro vita nella riserva? “Guo ci ha parlato di una nobile famiglia di pavoni che sembra abbiano inventato i fuochi d’artificio. Come hai fatto tu ad........impadronirti......del loro.....segreto?” Chiese spaventato Kueng arrivando alla realizzazione che forse, l’aveva rubato! Ancora peggio era chiedersi.....come? “Può andare peggio di così?” Si chiese mentalmente Shen non riuscendo a trovare una risposta immediata e probabilmente facendo aumentare i sospetti già sorti! Un rumore metallico distolse l’attenzione generale dal giovane pavone e fece voltare tutti verso un contenitore di metallo che era caduto in mezzo a loro. “Cos’hai urtato stavolta?” Chiese arrabbiato Yong rivolto al fratello Hong. “Niente, lo giuro!....forse la colpa, una volta tanto, è tua!” Lo attaccò il poveretto. “Sta....prendendo fuoco?” Domandò Chu vedendo del fumo uscire dal contenitore. Shen sentì le piume della schiena sollevarsi in allarme! Qualcosa non andava! L’aveva sospettato da quando non aveva visto nessun uccello venire loro incontro durante l’uscita ed ora questo ne era la conferma! Il fuoco che brucia rilascia un fumo dall’odore particolare e dal colore nero, mentre questo era bianco ed aveva uno strano odore....diverso. Non riuscì a pensare cosa gli ricordasse che diventò tutto nero!
   
 
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