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Autore: il viandante    10/02/2020    1 recensioni
Altra fanfiction catartica. Nel mezzo del viaggio per arrivare alla tribù dell'acqua del nord nel libro 1, Aang ripensa ai suoi ricordi dolorosi sul suo popolo e perde la speranza per un momento. Katara si troverà lì per consigliarlo saggiamente
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aang, Katara
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Aang in una notte di mezza estate in una foresta lussureggiante al buio tiepido e secco dell'estate, mentre si stavano dirigendo alla tribù dell'acqua del nod per imparare il dominio dell'acqua, era scosso da orribili pensieri.

Era scosso da una sfiducia in se stesso abissale.

Aang si sentiva fuori posto nella vita.

Si sentiva disforico e depresso come se la sua vita fosse finita molto tempo fa e lui fosse solo una vestigia archeologica del passato.

Come se non lui non dovesse trovarsi lì ora, come se la sua vita fosse un abominio che si perpetrava abusivamente e in una maniera abusiva al di là della sua “vera” morte.

Non si poteva vivere così, non era umano, ma lui con l'essere umano non voleva averci a che fare.

Lui voleva una grande vita immortale insieme ai suoi amici, una vita al di fuori di quella tristezza che aveva reso una palude la sua vita.

- Ma Aang la palude è simbolo della vita, sfaccettata e abbondante nei suoi laghi – gli disse Katara per consolarlo, abbracciandolo affettuosamente, tenendogli la testa fra le sue braccia, desiderando di risollevarlo da tutto il male del mondo.

Lui doveva essere morto con loro là in quegli anni, pensò Aang non potendo fare a meno di farlo in continuazione.

Una voce dentro la sua testa lo abbatteva senza via d'uscita.

“La vita non è qualcosa che si può vivere in eterno”, diceva, “a un certo punto deve finire, perché tu sei una persona e non è vero che le persone sono fatte per essere immortali, quando la tua vita sarà cambiata radicalmente cosa farai? Ti sentirai disperato rimpiangendo tutti i momenti e le persone con cui li hai passati? Come se tu potessi vivere senza di loro adesso? Tu sei pazzo solo a pensarci, tu non vuoi vivere senza di loro e senza niente di vicino a ciò che sei sempre stato.

Cambiare non fa parte degli esseri umani, tu non puoi cambiare.

Tu lo vuoi ma non sai a che cosa stai pensando, è meglio che non fai ridere.

Tu sei stupido solo a pensarci.

Sei un fallito

Non sei nient'altro.

Lui che è morto (il maestro Gyatso) è molto più saggio di te.

Tu ti imbarchi in sfide troppo grandi.

Oh l'eroe che vuole qualcosa di sublime, ma il sublime non ha a che fare con la vita.

smettila di sognare e di costruire gli ideali più avanzati come se vivessi in una mitologia, la vita è questa e va vissuta senza sogni, non meriti di esserne al di sopra, non capisci niente , niente...

Stupido

non capisci che non è vero che tu puoi essere immortale

Non l'hai capito

smettila

Smettila di volerlo

Dai retta al tuo buon senso e ora raggiungi gli altri monaci. “

 

  • - No Aang non è vero – sbottò Katara quando lui le raccontò quei pensieri – non è vero che noi non siamo fatti, come esseri umani, per cambiare ed essere totalmente diversi da noi stessi, da come siamo sempre stati. E possiamo vivere anche una vita eterna che se la nostra voglia di vivere non vacilla noi possiamo andare avanti più forti di quanto siamo mai stati. Non ascoltare le voci che sono dentro di te che ti dicono che tu sei finito, che tu hai concluso la tua vita perché essa è cambiata totalmente, perché i tuoi amici e le tue persone care di allora non ci sono più e tu non ti riconosci più in niente di ciò che c'è adesso. La vita deve morire e rinascere dalla cenere per poter essere eterna, tu porta le tue persone care dentro il tuo cuore in eterno, per rendere stupenda la tua vita. Sul passato non rimuginare, dolore non avere, il ricordo non rinvangare. Sentirsi disperati a un certo punto è un emozione che deve farsi da parte per fare posto alla pura e semplice voglia di vivere che fa parte del bambino rinato, sì come un bambino Aang – disse fermamente Katara – non sei fatto per portarti dietro la rabbia e la disperazione di una vita intera, non sono quei sentimenti che liberano la tua anima, invece la ottundono e la riempiono di spazio inutile, sii felice semplicemente desiderando di essere felice – concluse il suo saggio discorso, Katara

Aang molto confortato da quelle parole decise di ascoltare la sua cara, migliore amica, e nelle sue braccia si addormentò felice, mentre per tutta la notte lei lo vegliò sorridendogli amorevolmente come una protettrice e un affettuosa amica.

Il dolore per la morte del suo popolo non sarebbe stato difficile da superare, e nemmeno da dimenticare, ma non avrebbe potuto dimenticare, invece doveva portari i suoi monaci dell'aria per sempre nel suo cuore, come aveva detto lei.

La felicità è un diamante che si fa crescere nel proprio cuore, proprio quando la cenere di una vita intera si addensa per fertilizzare quel cuore.

Questo era un detto famoso dei dominatore dell'aria, si ricordò Aang, dormendo beato, ora Katara gliel'aveva reso molto più reale.

  
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