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Autore: Khailea    10/02/2020    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Ombre su Almia, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Nel frattempo…
 
 
In una stanza ancor più in alto rispetto a quella nella quale Leo e Sara si trovava, due  ricercatori stava lavorando ad uno strano alone nero, circondato da sette Gigaremo dello stesso colore.
I dati dei monitor segnavano energia in costante aumento.
-La macchina dell’energia dei sogni è finalmente operativa!-
Disse uno dei due uomini, ma l’altro fissando gli schermi pareva preoccupato.
-C-c’è  qualcosa che non va!-
Il terreno attorno a loro continuava a tremare, e l’ombra oscura produceva suoni grotteschi…
-Gao gah gah gah gi.-
-C’è qualcosa che non va con le Gigaremo nere!-
-E’ come se fossero controllate da quella specie di ombra vivente! Questo non va affatto bene! Cosa sta succedendo?!-
Ancor pià scosse fecero tremare la torre, mentre per tutta Almia i poveri Pokémon iniziavano a cadere sotto l’ipnosi del Cristallo oscuro.
Nessuno di loro poteva salvarsi…perfino a Porteva per le strane non c’era nulla da fare.
-I Pokèmon…cosa gli è successo?-
Si domandò un signore che li vedeva agire in modo strano.
-Stanno soffrendo, ma perché?! Questo non è normale!-
Rispose una signora estremamente preoccupata, ma nessuno poteva fare nulla.
Anche alle rovine accadeva la stessa cosa, sotto gli occhi di un Ranger di zona che combatteva un dirigente del Team Pesto Buio.
-I Pokémon stanno impazzendo! Tu! Manigoldo del Team Pesto Buio! Questo è opera tua, non è vero?!-
-No, non sono io, lo giuro! Non ho ancora fatto niete! C’è qualcos’altro che li controlla! La mia Miniremo non c’entra niente!-
Ribatté l’uomo altrettanto confuso, ma ben pochi potevano sapere cosa stava accadendo…
 
 
 
Nella torre…
 

Leo e Sara si trovavano ancora al piano di Frido, ma da una delle piattaforme sul pavimento potevano vedere che effettivamente il segnale d’energia era aumentato.
-Guardate l’indicatore sul pavimento! L’energia della Macchina incredibile è arrivata al Livello 2! Adesso per arrivare al Livello 3 ci metterà pochissimo!-
-Cosa possiamo fare?-
Chiese Sara speranzosa, ma il ragazzo era visibilmente agitato.
-Il rpesidente Raggiani sta per arrivare in cima alla Torre! Sbrighiamoci!-
Questa a quanto pare sembrava essere l’unica opzione, ed i due continuavano a salire per le scale, fino ad arrivare nella stanza in cui i due ricercatori stavano cercando di capire cosa stesse capitando alle Gigaremo ed all’ombra misteriosa…
-Ma che…-
Sara guardò la stanza confusa, e fu altrettanto confusa quando vide che le Gigaremo non potevano essere distrutte!
-Sara, le scale!-
C’era un’altra scalinata nella stanza, e visto non c’era nulla che potevano fare Leo la tirò da quella parte, risalendole, ma trovarono nuovamente degli ostacoli.
-Eh? Cos’è quella macchina?-
Nella zona in cui erano arrivati, dai muri ed il pavimento in metallo, c’era uno strano computer bloccato tra due muri, e con un cancello spento tra questi.
-Non l’ho mai vista in giro prima d’ora…-
Continuò il ragazzo confuso.
Sara si avvicinò quindi ma non riuscirono comunque a capire cosa rappresentassero le scritte sul monitor, ma probabilmente divenne più chiaro quando, dalle due rampe di scale che li avrebbero condotti all’ultimo piano, trovarono un pavimento elettrificato.
-Possiamo prendere quelle scale…eh?-
-Non penso sia fattibile al momento.-
Rispose Sara indicandole.
-Ahia! E’ corrente ad alta tensione! Non c’era questa barriera prima! Ad ogni modo, non c’è modo di salire se prima non stacchiamo la corrente.-
-Forse il computer là potrebbe aiutare?-
Chiese Sara ben poco sicura.
-Oh! Giusto! Quella macchina dovrebbe controllare il pavimento elettrificato!-
Rallegratosi Leo subito si mise al lavoro.
-Non ci sono dubbi, si tratta di questa macchina qui. Probabilmente è come prima. Dev’essere stato Frido a programmarla. In effetti questo programma è abbastanza intelligente. Davvero ben congegnato.-
-Puoi farcela però Leo?-
-Pachi…-
Chiesero comunque Sara e Pachirisu, ma lui annuì.
-Certo, resta un gioco da ragazzi per me. Guarda! Che te ne pare?-
In una manciata di secondi il pavimento si disattivò.
-Fatto! Ho tagliato la corrente. Adesso abbiamo libero accesso alla cima della Torre.-
Come il ragazzo finì di parlare tuttavia un campo d’energia lo bloccò, intrappolandolo assieme alla macchina.
-No! La stessa trappola a scoppio ritardato di prima! Avrei dovuto immaginarlo-
-Leo! Ti tireremo fuori da qui in qualche modo!-
Disse subito la ragazza, ma nemmeno lo Styler trovava alcun ostacolo da rimuovere.
-…mi spiace…credo di non poterti aiutare oltre. Ti sono grato per avermi dato fiducia, anche se ero dalla parte dei cattivi. Grazie, dico davvero.-
-Leo…siamo amici.-
Rispose Sara con un mezzo sorriso, nonostante la tensione e l’affaticamento che provasse.
Magari fino a quel momento non avevano mai legato molto, ma le cose erano cambiate.
-Ma adesso devi sbrigarti sul serio. Sali in cima alla Torre. Non c’è un secondo da perdere. Sei abbastanza forte da potertela cavare. E comunque…i tuoi amici sono con te e stanno girando in volo attorno alla Torre in questo momento.-
Era vero, non potevano perdere tempo…ma salire cosa avrebbe comportato?
-Sara! Il presidente Nereo Raggiani ha di sicuro dei Pokémon dalla potenza incredibile. Affrontalo solamente quando hai la certezza sia il momento giusto. Io proverò a uscira da qui da solo. Buona fortuna!-
-Grazie Leo.-
-Pachi!-
Non potendo trattenersi oltre la ragazza si avvicinò alle scale in fondo alla stanza, procedendo fino a raggiungere una piccola zona che univa entrambe e, nella cui parete vicina, c’era una porta.
Aprendo questa Sara e Pachirisu si ritrovarono direttamente sul tetto del palazzo; il vento soffiava forte portandola quasi a fare un passo indietro, mentre le nuvole nere si erano tutte raggruppate in cima.
Guardando alla sua destra la ragazza notò un’altra scala, che la fece arrivare ad un grande spiazzo dove v’era disegnato il logo del Team Pesto Buio.
In una frazione di secondo la gemma che portava con sé si illuminò, ma la giovane venne distratta da una voce robotica.
-SISTEMA DI CONTROLLO ALTRU. SISTEMA DI CONTROLLOLLOLLOLLOLLOLLO…RAGGIUNTO LIVELLO ENERGIA 3 MACCHINA INCREDIBILE. LIVELLOLIVELLOLIVELLOLIVELLO 3. SISTESISTESISTEMA DI CONTROLLO ALTRUALTRUALTRUTRUALMIA…GZZZOOOOT…-
In tutta Almia la situazione era degenerata, perfino nella Valle di Crio la povera anziana che viveva sola, uscendo di casa, venne spinta dentro da un Pokémon che s’era avvicinato con fare minaccioso, e nel vulcano Caldonio i Pokémon si muovevano come impazziti, rischiando di ferire dei turisti. Addirittura nel deserto di Haruba gli Hippopotas avevano ripreso a scorrazzare per il piccolo villaggio.
Il figlio dell’uomo che aveva erroneamente usato una Gigaremo tempo prima fu tra i primi a notarlo.
-Cosa gli prende agli Hippopotas?! Cosa sta succedendo?!-
-Sembrano soffrire terribilmente…-
Aggiunse un vecchietto mentre la tempesta di sabbia si alzava.
Nel frattempo, alla Federazione Ranger gli schermi su cui gli Assistenti lavoravano sembravano impazziti.
-L’energia della Macchina incredibile ha raggiunto il Livello 3!-
Perfino Glenda aveva perso il suo solito ottimismo, vedendo la situazione.
-Il suo effetto sui Pokémon arriva fino al Deserto Haruba e alla Valle di Crio!-
Disse a sua volta Massimo, mentre Linda cercava di contenere tutti i dati in arrivo.
-Sto ricevendo una valanga di segnalazioni su Pokémon fuori controllo in tutta Almia!-
Improvvisamente la ragazza si alzò, parlando direttamente al professor Frenesio ed alla presidentessa Edvige.
-Per favore fatemi andare sul posto! Voglio dare una mano ai Top Ranger!-
-No! Te lo proibisco! Gli Assistenti devono rimanere qui a raccogliere informazioni e aggiornare i Ranger…il vostro è un ruolo fondamentale per la riuscita dell’Operazione Luciano. La Torre Altru non è l’unico teatro operativo!-
Rispose l’uomo battendo il proprio bastone a terra.
-Linda, tutto andrà per il meglio. Devi avere fiducia nei nostri quattro giovani Top Ranger!-
Aggiunse poi la presidentessa sperando di calmarla, ma la situazione alla torre non era delle migliori…
Davanti a Sara si stagliava una gigantesca macchina, dalla cui cima erano presenti dei grossi tubi gialli dai quali uscivano le onde d’energia che ipnotizzavano i Pokémon e raggruppavano le nuvole, mentre al centro del grosso impianto metallico era presente il Cristallo dell’Ombra.
Mai ancora la giovane Top Ranger l’aveva visto, eppure nonostante fosse ancora lontana, solo guardarlo le faceva provare una grande angoscia nel petto, come se stesse per esser risucchiata dall’oscurità.
Alla base della macchina, ai cui lati erano presente delle componente elettriche, c’era un piccolo appoggio nel quale non si vedeva altro che una sfera pregna di un’energia viola ed instabile.
Davanti a questa, dopo un’altra piccola scalinata, v’erano quattro figure.
Sorprendentemente, il primo che la ragazza notò fu Aride; convinta che fosse fuggito chissà dove dopo l’ultima sconfitta non si sarebbe mai aspettata di vederlo lì, ma infondo era sempre stato il più testardo.
C’era poi naturalmente Servilio, sempre pronto a star vicino ai più forti nonostante fosse solo un piccolo nanerottolo malefico.
Poi Maximilian, che non appena la vide aprì leggermente la bocca come a dirle qualcosa, forse ancora una volta d’andarsene, ma la richiuse subito dopo con un tono di rassegnazione. Nei suoi occhi si poteva vedere come un’ombra nera di tristezza che non voleva lasciarlo.
Infine, davanti a tutti loro, c’era Nereo Raggiani.
Quest’ultimo guardando la ragazza le rivolse un piccolo sorriso.
-Ah, ora ci siamo tutti! Beh, che mi venga…ho finito i miei biglietti da visita. Sono davvero sbadato.-
Disse l’uomo frugando nelle proprie tasche; ogni volta che lei l’aveva incontrato non aveva potuto evitare di sentirsi come minacciata, o davanti ad una grande bestia feroce.
Ora sapeva perché.
-Non importa. A-ehm…sono Nereo Raggiani, presidente della Altru SpA. Da quello che ho sentito, tutto questo putiferio…mi pare si chiami Operazione Luciano, vero?-
Sara riuscì solo ad annuire, senza nemmeno riuscire ad osservare gli occhi dell’uomo sotto quegli occhiali da sole così spessi, ma sembrava leggermente assorto.
-Luciano…il nome di mio padre. Piuttosto che una coincidenza, lo considero un omaggio alla mia famiglia.-
-Eheheheheheeeh!-
La risata di Servilio si insinuò nel discorso, gracchiante come sempre. Nereo comunque non vi badò, dando le spalle alla ragazza per qualche secondo.
-Sono anche piuttosto onorato nel vedere qualcuno affrontare simili ostacoli per incontrarmi. Sfortunatamente per te, sei arrivata un minuto o due in ritardo.-
-Tenervi occupati a qualcosa è alla fine servito.-
Sghignazzò Aride incrociando le braccia, con fare vittorioso.
-Già, direi che la Macchina incredibile ha raggiunto il pieno regime da non più di qualche minuto. Ora però è in grado di estendere in pieno il suo potere su tutta Almia.-
Il volto dell’uomo cambiò, per una volta in un sorriso grottesco, con le sopracciglia rialzate mentre portava le mani alla camicia muovendone gli orli.
-Questo rende tutti i Pokémon di Almia soggetti al mio totale controllo. Tutti costretti a obbedire ai miei ordini, soltanto ai miei ordini. Posso far loro scavare pozzi e miniere. Posso usarli come mezzi di trasporto merci. Posso sfruttarli individualmente per produrre energia elettrica. Oppure posso usare quelli che generano calore o spostano grandi masse d’acqua per alimentare enormi impianti energetici. E ancora, immagina questo scenario di crisi: cosa faremmo in caso di minaccia esterna? In tale frangente, come non approvare l’utilizzo dei Pokémon come soldati?-
-E’ mostruoso!-
Urlò Sara disgustata dal modo in cui trattava i Pokémon, ma il sorriso dell’uomo si ampliò ancor di più.
-Sì! Questa è la macchina dell’energia dei sogni, ed è alimentata dai Pokémon! Non credi che questa sia una descrizione piuttosto accurata?-
-Lei è disgustoso!-
A quell’urlo Servilio si piazzò subito davanti al suo superiore, inginocchiandosi più volte come se fosse una divinità.
-Signor Raggiani, signor Raggiani! Se posso commentare, signore, le sue sagge parole sono sprecate di fronte a tanta ignoranza. Lasci che mi occupi io di questo Ranger insolente.-
Dopo un piccolo cenno del capo dell’uomo il nanetto scattò, voltandosi verso la ragazza sfregandosi le mani.
-Ascolta, poppante. Lascia che lo zio Servilio ti dia una merendina. Ah ah ah! Cosa preferisci? Un panino ripieno di sganassoni? Oppure un piatto di sberle all’arrabbiata? Oppure, oppure…perché non fai tu da spuntino al mio amico, invece?-
Servilio ridacchiando schioccò le dita, ed un Bidoof nascosto nell’ombra saltò addosso alla ragazza, iniziando una cattura.
Bastò una singola Linea di cattura per terminare il tutto, confermando ancora una volta l’inettitudine dell’uomo che sapeva solo fare il gradasso.
Perfino Aride e Maximilian lo guardavano con pena.
Il Bidoof fuggì subito dopo, mentre il nanerottolo sembrava confuso per la scena.
-Non ho fame.-
Disse quindi la ragazza fissandolo.
-Eh? Davvero molto, molto strano. Ma niente paura. Un attimo che riprendo fiato e…saluta un altro mio piccolo amico! Sguinzaglierò un altro spaventoso Bidoof!-
-Smettila. Basta con le tue pagliacciate.-
Alle parole di Nereo l’altro si bloccò, sbiancando.
Quando poi venne spinto via quasi all’orlo della macchina sembrava completamente devastato.
-Comecomecome? Ah, signor Raggiani, signore, capisco, certo! Desidera forse occuparsene personalmente?-
Come se nulla fosse l’uomo si rialzò, avvicinandosi alla ragazza.
-Cara la mia schiappa, questo è un onore fin troppo grande per una nullità come te.-
-Smettila Servilio. Hai già dimostrato quanto tu sia debole, mentre lei è arrivata fin qui, sconfiggendo tutti i nostri sottoposti. Definirla debole è il primo errore per arrivare alla sconfitta.-
Queste parole arrivavano da Maximilian, che rivelavano quanto, rispetto all’inizio, ora avesse molta più stima nei confronti della ragazza.
-Chiudi il becco tu! Se sei qui, dopo i tuoi innumerevoli fallimenti, è solo per la bontà del signor  Raggiani!-
Sbraitò Servilio indicandolo, ma l’occhiataccia da parte del rosso lo zittì.
-Dalla parte del Ranger, sembra tu stare.-
Disse invece Aride, ma il ragazzo non rispose.
-Sono qui per fermarmi, e ti riporterò indietro!-
Affermò all’improvviso la ragazza, sapendo di far ancora breccia nelle emozioni del ragazzo, che abbassò ancora una volta lo sguardo cupamente.
-Ahahaha! Amici credi di essere Ranger? Più stupido del previsto sei. L’imboscata alla Federazione solo grazie informazioni di Maximilian, un successo è stato.-
-Sara…saresti dovuta andartene.-
Disse infine il ragazzo alzando finalmente gli occhi su di lei, sorprendendosi però ancora una volta per la loro tenacia ed il sentimento d’amicizia che traspariva in essi.
-Torneremo indietro insieme.
-Ahahaha! Sei solo una poppante! Stavolta la tua sconfitta è più che certa. Eheheheheeeh!-
-Zitto, Servilio. Non voglio più sentire una parola.-
Solamente Nereo poteva incutere nell’uomo tanto timore da farlo tornare al proprio posto con la coda tra le gambe.
-Che balzana idea è mai quella di tirar fuori un Bidoof a questo punto? Non siamo mica all’Accademia dei Ranger-
Sospirò l’uomo scuotendo il capo, tornando poi a rivolgersi alla ragazza.
-Torniamo a noi, Ranger. Perdonami…ti chiami Sara, vero?-
-Sì.-
Rispose lei senza far vacillare la propria voce.
-Sara, mi pare che tu non colga a pieno le potenzialità della Macchina incredibile. Non riesci a considerare l’enormità di ciò che essa rappresenta. Forse è un concetto troppo alto da capire per chiunque. Cionondimeno, tutti dovranno accettarlo prima che il sole sorga nuovamente su Almia. Molto presto, infatti, la data cambierà. La Altru festeggerà la propria rinascita. Lascia che ti dia un piccolo anticipo di quello che vi attende tutti.-
Voltandole le spalle, Nereo raggiunse la base della macchina, sfiorando la superficie della sfera viola.
-Forse dovrei chiamare un Pokémon adatto a una simile occasione. Un Pokémon che valga la pena di introdurre in questa nuova epoca oscura.-
Poggiandovi entrambi le mani un’energia misteriosa lo avvolse, muovendo non solo gli indumenti ma anche i capelli, mentre il macchinario produceva uno strano suono.
-Detto ciò, questo Pokémon…no. Non lui. Non adesso. Ah, ma questo è strepitoso! Da qui ho assoluta libertà di scelta! Posso evocare qualsiasi Pokémon io desideri. Che siano in branco o da soli, sono tutti sotto il mio completo controllo.-
Sara trasalì a quella prospettiva. Non avrebbe mai potuto combattere contro tutta Almia, nonostante fosse praticamente costretta.
-Gigaremo? Miniremo? Non ce n’è più bisogno! Ah! Ecco! Un Pokémon perfetto per te! L’ho localizzato nel Deserto Haruba.-
Il cristallo emise un cupo bagliore nero, ed in quello stesso istante, dalle profondità del tempio del deserto, emerse un Pokémon che, richiamato dalla Macchina incredibile, raggiunse immediatamente la sua cima, mentre Nereo si crogiolava nella sua creatura.
-Lo sviluppo di questa enorme macchina è frutto di sforzi e investimenti eccezionali. Il progetto partì quando inserimmo Vanesio come insegnante all’Accademia dei Ranger. Egli riuscì quindi ad assoldare un ragazzo geniale, come ne nasce forse uno ogni cento anni.-
Parlava certamente di Leo. Quel povero ragazzo aveva sulle sue spalle il peso di tutta quella faccenda, ma nessuno avrebbe mai potuto attribuirgliene una colpa in quanto venne solamente ingannato.
In ogni caso, poco dopo arrivò il Pokémon chiamato da nereo.
Il suo grande corpo era di colore prevalentemente nero, con due marcature a mandorla a forma di occhio sulla testa ed una linea orizzontale gialla a zig zag sul torso.
-Oh, eccoci qua. Il Pokémon del Deserto Haruba. Come vedi, la Macchina incredibile mi permette di richiamare qualsiasi Pokémon io scelga. Permettimi che ti presenti il mio Dusknoir.-
-Non è tuo, lo stai solo costringendo a combattere.-
Sibilò Sara preparandosi alla cattura.
-Solo dettagli. Dusknoir, questo Ranger è venuto per partecipare ai festeggiamenti. Mostriamo all’ospite tutta la nostra gratitudine!-
Il Pokémon non si fece attendere, e raggiungendo la ragazza emise un verso stridulo, che provenne dalla bocca situata sulla pancia, che si aprì per qualche secondo.
Inizialmente il Pokémon si limitò a fluttuare attorno al perimetro di cattura, mentre Sara procedeva indisturbata nel disegnare quanto più velocemente le Linee di cattura; si fermò solamente quando dalla bocca lanciò una fiammella violacea, che come toccò terra creò un segno nero con due occhi rossi all’interno.
La cosa più importante in quel caso era evitarlo, ma Dusknoir creò una seconda fiamma da lì a poco, stavolta viva, che saltellava di qua e di la. Fortunatamente il segno sparì in un battito di ciglia, e quando il Pokémon attaccò creando delle sfere viola che vennero lanciate a raffica contro Sara anche l’altra fiamma svanì.
Evitare quell’attacco fu semplice, in quanto bastarono un paio di rotolamenti, ma in seguito l’attacco da lui usato cambiò.
Stavolta le fiamme che creò non toccarono il terreno, ma gli volteggiarono attorno, almeno sei, proteggendolo. In quel modo lei non poteva permettere alla linea di cattura di toccarlo, e così la ragazza fu molto attenta a creare solo un paio di cerchi quando era distante dai bordi del perimetro.
Con suo grande sollievo le fiamme svanirono nuovamente, quando ne creò un’altra più piccola che saltò nuovamente attorno a lui, ed Pokémon cercò nuovamente di colpirla con le sue sfere nere.
Ormai stava capendo come funzionavano i suoi attacchi, e doveva essere paziente per vincere; ormai aveva addirittura superato la metà quando la sequenza di questi ultimi attacchi si ripeté, e finalmente la cattura terminò senza che lei avesse subito nemmeno un danno.
I dati vennero così aggiornati nello Styler, ed accanto al nome del Pokémon comparvero le scritte “Gruppo: Spettro- Poké Tattica: Spettro- Mossa: Potere Psico 3”, “Si protegge con un fuoco spettrale e attacca lanciando sfere spaventose.”.

Il Pokémon fu quindi libero, ma nonostante Servilio fosse molto irritato dalla situazione, ed anche Aride iniziasse a presentare alcune smorfie, Nereo fu invece estremamente sereno.
Maximilian stesso non sembrava sorpreso dalla sua vittoria.
-Piuttosto impressionante…hai superato la tua reputazione.-
Disse Nereo elogiandola.
-Ma non cantare vittoria. Sei davvero fuori strada se pensi di aver già vinto. Non capisci? Io ho già vinto.-
-Staremo a vedere.-
Rispose la ragazza cercando di mostrare quanta più grinta possibile, ma la tranquillità dell’uomo era disarmante.
-Finché ho a disposizione questa macchina, posso continuare a evocare Pokémon. Ogni volta che voglio e da qualsiasi luogo io desideri. E’ fisicamente impossibile che io perda. Hai capito adesso?-
Certo che aveva capito, lo sapeva fin dall’inizio.
Era una battaglia impari, ma lei aveva continuato a cercare nel proprio cuore la speranza, e fu proprio per questo che, senza paura, fece un passo avanti verso l’uomo, e nuovamente la gemma con lei brillò.
A quella luce Nereo assunse un’espressione tale che sembrò esser stato scottato dal sole.
-Cosa?!...cos’era quel bagliore giallo?-
Vederlo così frantumava l’immagine insormontabile che aveva assunto fino a quel momento, e Sara ne sorrise, facendolo vacillare ancor di più.
-Tu…cosa mi stai nascondendo?!-
Urlò l’uomo guardandola, e lei allora gli mostrò la gemma.
-Non…non può essere! La Gemma Gialla!?-
Aride vedendola sembrò farsi ancor più preoccupato, tanto che iniziò a sudare visibilmente quando dovette parlare al proprio capo.
-Uhm…dirlo prima volevamo…la Gemma non riuscimmo noi tre a difendere. Noi sappiamo che tu non perdonerai noi di certo, però…però, signor capo, tu quel Pokémon adesso già ce l’hai, quindi va bene, no? Speriamo…-
-Razza di incapace! Era fondamentale che le tre Gemme rimanessero separate l’una dall’altra! Bastava conservarne soltanto una! Solo una! Tenendone una per noi, il Cristallo dell’Ombra non avrebbe corso alcun rischio! Non ci arrivi proprio?!-
Urlò l’uomo muovendosi verso Aride, che saltò all’indietro; era come vedere un feroce e gigantesco Pokémon che attaccava un Bidoof.
-Voi incapaci avete fallito nel difendere sia la Gemma Gialla che la barriera! E adesso ti aspetti che questo Pokémon ripari ai vostri ripetuti errori? Che faccia tosta! Non hai nemmeno il fegato o lo spirito di scappare come gli altri due. Hai proprio una bella faccia tosta a farti rivedere dopo aver fallito ancora una volta!-
-Ma, ma…io qui resto perché…io molto preoccuparmi per lei, capo…-
Tentò di giustificarsi Aride, ma era tutto inutile.
-Silenzio! Risparmiami le tue inutili lagne! Non ho bisogno di sottoposti adesso! Con la Macchina incredibile, tutti i Pokémon di Almia sono miei schiavi!-
-NEANCHE PER SOGNO!-
Una voce arrivò dall’alto del cielo, e tutti sollevarono il capo scoprendo Settimo e Viola proprio sopra di loro.
-Raggiani! Sentiamo i tuoi sproloqui fin da quassù!-
Ad urlare era Settimo, che canzonando l’uomo attirò così le sue ire, ma il Top Ranger si rivolse alla sua collega senza badarvi.
-Sara, preparati! E’ l’ultima fase dell’Operazione Luciano!-
-Le tre Gemme devono essere avvicinate al Cristallo dell’Ombra! Sara, porta la Gemma Gialla più vicino che puoi!
Urlò a sua volta Viola, ed entrambi mostrarono le proprie rispettive Gemme.
-Ci siamo, ragazzi!-
Esclamò Settimo muovendo il cappello come un cowboy.
-Staraptor, in picchiata!-
Disse poi Viola, e dalla vicinanza delle due Gemme anche quella di Sara brillò con maggiore intensità.
-Credete di essere furbi, Ranger?! Non mi lasciate altra scelta. Scatenerò quel Pokémon.-
Disse Nereo assumendo un tono ancor più cupo, raggiungendo la macchina.
-Ah, che fortuito tempismo! Scossa la mezzanotte! Nel giorno di fondazione della Altru, mostrati in tutta la tua oscura potenza! Ora! Sorgi dalle Tenebre! Sorgi, mio Darkrai!-
   
 
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