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Autore: My fair lady    13/02/2020    0 recensioni
Sono belli, sono uniti, sono divertenti, sono incasinati. Sono amici. Sono gay. Sono i personaggi di questa storia. Imparerete ad amarli.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Arrivo il fatidico giorno.
Max e Chuck erano in macchina, e Chuck interrogò per l’ennesima volta il povero uomo dai capelli ricci.
“Allora, cosa devi dire a zia Leona quando ti chiede quanti anni dimostra?”
“Quarantacinque. Ma non obbligarmi a farle i complimenti per la pelliccia.” ripeté con voce incolore.
Chuck rispose “Figurati io che sono vegetariano cosa posso pensare della sua pelliccia. Ricordati di fare anche i complimenti a zia Miriam per i suoi orecchini.”
Max sbraitò “Basta! Abbiamo ripetuto queste cose allo sfinimento. Non preoccuparti, farò un’ottima figura. Mi sono messo anche il mio vestito migliore per l’occasione. Piuttosto, adesso ti interrogo io. Come pensi che inserirai il coming out?”
Chuck sospirò “Non lo so…”
“Io pensavo che quando tua madre ti chiederà chi è il bellissimo ragazzo con te, tu risponderai che sono il tuo ragazzo.” propose Max.
Chuck era agitato “Siamo quasi arrivati.”
Per l’occasione si era curato la barba e i baffi, scorciandoli e si era pettinato i capelli.
“E’ strano vederti così… di solito sembri così sicuro di te. E ora sembri isterico.”
“Non lo so…alla fine è la mia famiglia. Penso che se non mi accettassero ci rimarrei male.”
“Andrai alla grande. Facciamo il tifo per te”
I due arrivarono nel luogo dove si svolgeva il pranzo nuziale. C’erano moltissime macchine. Chuck fermò la macchina.
Sorrise nervoso “Non è ancora troppo tardi per tornare indietro.”
Max sbottò deciso “Charlie Bergstein. Smettila di frignare. Dai le chiavi al parcheggiatore e andiamo a splendere.” Chuck annuì. Uscirono dalla macchina, prendendo il regalo di nozze. I due andavano dritti verso il giardino della villa, dove gli invitati si stavano radunando.
Consegnarono l’invito all’addetto e dopo poco furono investiti da un confetto rosa. Era un donna bionda, molto carina, con un abito da sposa interamente rosa.
La donna guardò Chuck e sorrise “Oh mio dio! Finalmente sei arrivato!” e lo abbracciò.
Chuck sorrise “Ciao Alyssa, anzi, da adesso sei mia cognata a tutti gli effetti. Sono felice per voi! Dove sono Porter e i miei genitori?”
Alyssa prese per braccetto Chuck e rispose “Guarda, io e Porter abbiamo appena finito di fare le foto. Sono esausta. Non vedo l’ora di levarmi quest’abito. I tuoi genitori dovrebbero essere vicino alla zia Ella.”
I due si allontanarono a grandi passi da Max, che rimase lì all’ingresso sconcertato, per essere stato messo da parte. Entrò nella giungla di persone e cercò di raggiungere i due prima che fosse troppo tardi. Il DJ aveva messo “In my secret life” di Leonard Cohen.
Ironico, pensò Max.
**
“Chuck tesoro, come stai? E’ tantissimo che non ti vediamo. Ma mangi? Come va al lavoro?”
La madre di Chuck lo tempestò di domande, il povero uomo si sentì circondato. Sorrise timidamente “Certo che mangio mamma, e il lavoro va bene.”
Il padre sorrise malizioso “E con le donne come va?”
Domanda fatidica.
In quel momento, alquanto strapazzato, Max aveva finalmente individuato Chuck.
A grandi falcate lo raggiunse. Sospirò “Finalmente ti ho trovato!”
La madre di Chuck guardò Max e chiese al figlio “Tesoro, chi è questo ragazzo?”
Chuck non riusciva a spiccicare parole. Guardò Max con uno sguardo implorante. Il riccio sbuffò. Scosse la testa in disappunto, poi lo prese per mano e lo baciò di fronte alla sua famiglia.
Dopo qualche secondo, i due si separarono. Max disse solo “Mazel Tov!”
Questa terapia d’urto avrebbe dovuto aiutare Chuck, ma lui era ancora più inebetito. Ormai i danni erano stati fatti.
L’uomo prese tutto il suo coraggio e si dichiarò “Mamma, papà, Porter, Alyssa…Lui è il mio fidanzato, Max.”
La famiglia di Chuck rimase ancora più sconvolta. Rimasero tutti in silenzio. Poi la madre parlò “Charlie…tu sei…?”
Lui annuì “Sì, mamma, sono gay.”
La madre sospirò “Devo sedermi.” Chuck le fece notare “Sei già seduta.”
“Chuckie…ma…da quando…sei…?” chiese il fratello. Lui rispose “Da sempre credo. Ma l’ho scoperto al college.”
Il padre si sedette di fianco alla madre e borbottò “Ma sei sicuro Chuck? Non è che è una conseguenza a qualche trauma?”
Chuck scosse la testa “Io sono sicuro. Avrei voluto dirvelo altre volte…ma non ci sono mai riuscito…”
Porter sorrise “Beh, non c’è niente di male. Non mi importa chi ti piace Chuckie. Basta che mi hai fatto un bel regalo.” Chuck rise.
Porter scosse la testa “Wow…ho un fratello gay…è così…radicale. Io non oso immaginarmi senza donne…o meglio, senza Alyssa.” Alyssa gli lanciò un’occhiataccia poi rise contenta “Ho un cognato gay! Vado a raccontarlo a tutte le mie amiche!”
**
La situazione in poco tempo divenne ingestibile. La voce che Chuck era gay si sparse a tutti gli invitati. Il giovane uomo venne sommerso da parenti e amici.
La nonna piangeva “Sembra ieri quando abbiamo festeggiato il tuo Bar Mitzvah…e ora…almeno lui è ebreo?”
“No, ma non esclude una conversione.”
La famosa zia Leona sospirò “Ma almeno hai provato con una donna? Non ti piace?”
“Zia, ci ho provato, ma non funzionava.”
Zia Ella commentò acida “E’ così magro…che ci trovi in quello?”
La nonna chiese “Adotterete un figlio? Lo farete?”
“E’ presto per parlarne.”
Chuck ormai aveva raggiunto il limite, si alzò adducendo una scusa qualunque, e cercò un angolo tranquillo. Vide che non era stato l’unico ad avere quell'idea.
“Oh mio dio…ma quanto sono curiose le tue zie?” sbuffò Max.
Chuck rise “Hai per caso un po’ di…?” Max si guardò intorno e prese dal borsello una canna. La accese, prendendone delle belle boccate profonde, e poi la passò a Chuck.
“Sembra che le donne della mia famiglia non abbiamo mai visto un omosessuale in vita loro.”
“Quanto dura ancora la recita?”
Chuck sospirò, ad occhi chiusi, facendo uscire il fumo dalla bocca “Almeno fino all’ora di cena. I matrimoni ebraici sono molto lunghi…”
In quel momento furono interrotti da Alyssa che li vide isolati. Quando si accorse che stavano fumando una canna sospirò “Vi prego, passate anche a me.”
Chuck passò la canna alla cognata. Lei aspirò a fondo e poi buttò fuori “Ragazzi, chiedono di voi. Siete le star del momento!”
“Mi dispiace se tu e Porter siete passati in secondo piano” rise Chuck
“Oh non preoccuparti. Molto meglio così. Almeno così io e Porter non ci stresseremo troppo. A sentire le voci in giro, Max piace molto.”
Il riccio scosse la testa “Stupendo. Di alle signore che le aspetto più tardi sulla pista. Tutte tranne zia Esther. Lei è il male.”
Alyssa rise e ne andò, restituendo a Chuck la canna, che ormai era un mozzicone quasi del tutto consumato.
Max guardò Chuck e rise “Per giorni ho avuto il terrore della tua famiglia, immaginandomeli come mostri, ora scopro che sono persone adorabili.” Chuck annuì “Con i miei genitori ci vorrà un po’ più di tempo, ma ci arriveranno.” I due uscirono dal nascondiglio, e beccarono Porter che sorrise malizioso “Se volevate un po’ di intimità bastava dirlo.”
Era arrivato il momento della musica. La DJ disse attraverso gli altoparlanti “Le zie di Porter dedicano questa canzone a Max, e vogliono che balli con loro”
Il ragazzo diventò viola in volto, mentre le signore cominciavano ad invocare il suo nome. Alla fine, si lasciò convincere, e andò dalle signore. Il ragazzo aveva questa sua particolare carica magnetica che sottovalutava, ma che alla fine attirava gli altri con la sua spontaneità.
“Avanti signore! Io basto per tutte!” urlò il riccio con fare da diva.
Il cellulare di Chuck squillo. Il ragazzo lo prese e rispose.
“Ciao Tato!”
“Ciao come va il matrimonio? Max come si sta comportando?”
Chuck scoppiò in una risata.
“Guarda…è una cosa incredibile. Ti dico solo che Max sta ballando i Clean Bandit con mia nonna e le mie zie.”
Tato rise
“Allora l’hanno preso bene, direi”
“Benissimo. Le zie mi hanno travolto con una valanga di domande!”
“Tipo?”
“Lui è ebreo? Adotterete un figlio o farete la gestazione per altri? Mio fratello mi ha chiesto cosa si prova a baciare un uomo.”
“Non temere. Tra qualche mese l’entusiasmo si spegnerà.”
“I miei genitori sono ancora un po’ interdetti.”
“E’ normale Chuky, però vedrai che il tempo migliorerà le cose. Se non altro adesso sai che non ti metteranno al rogo, aspetta un attimo… signora, molli, quello l’ho visto prima io!”
“Ma dove sei?”
“Al supermercato. Ho appena lottato per quattro confezioni di detersivi per lavatrice di cui ho i coupon”
“Hai aperto una lavanderia?”
“E’ per Javier. Quel ragazzo sporca un sacco di vestiti per non parlare delle lenzuola. Mi ero dimenticato che gli adolescenti si masturbano sempre.”
“A proposito, come sta?”
“Beh…insomma. Si rifiuta di tornare a casa, ed è disperato perché Alex non lo ama.”
“Che casino. Adesso ti saluto, vado a salvare Max che mi fa dei gesti”
“Ok, vai a salvare il tuo fidanzato”
I due si salutarono e Chuck si accorse che ormai si stava facendo sera. Finalmente. Tra poco sarebbero potuti andare via.
Alyssa parlò con la DJ che comunicò “Ok, adesso su volontà della sposa, diamo il via ai lenti per tutte le felici coppie. In particolare, agli sposi e al fratello dello sposo. Forza. Diffondiamo l’amore!”
Chuck voleva evitare a tutti i costi di ballare un lento con Max, ma fu spinto in pista, nonostante le sue proteste.  Max lo raggiunse. I due si guardarono e alla fine capirono che erano incastrati. Dovevano ballare.
A quanto pare, Alyssa aveva chiesto come canzone per dare inizio alle danze “Thousand Years ” di Christina Perri. Evidentemente la sposa era una grande fan di Twilight.
I due iniziarono a muoversi.
Max guardò negli occhi l’altro e sorrise “Hai una famiglia fantastica.” Chuck rise “Si, adesso lo dici. Ma non ci sei mica cresciuto.”
La DJ disse “Più vicini!! E questo vale per voi, Chuck e Max!”
I due si avvicinarono, e ormai era impossibile non guardarsi negli occhi. I due erano imbarazzati, avrebbero voluto dire qualcosa per smorzare la tensione ma non riuscivano.
Improvvisamente, era come se tutte le persone fossero scomparse, e ballare ci fossero solo loro due. Avevano smesso di sorridere. Max accarezzò le guance di Chuck, toccando le sue basette, e si avvicinò lentamente e titubante.
Chuck guardava Max in un modo in cui non lo aveva mai visto. Sentiva la voglia di baciarlo, e lo fece. Lo baciò.
Il riccio sembrò titubante, ma solo per un attimo, poi ricambiò. Chuck strinse ancora di più Max a se, con le mani sui suoi fianchi. Continuarono a baciarsi. Chuck non riusciva e non voleva staccarsi. Era successo qualcosa di imprevisto, quasi magica, alimentato dalla dolce canzone. 
Improvvisamente la DJ rise “Ragazzi, la canzone è finita”
I due aprirono gli occhi e si guardarono. La piena consapevolezza di ciò che era appena successo li investì in pieno. Max si separò da Chuck e si allontanò da lui.
Il ragazzo con la barba non sapeva ancora cosa pensare. Si sfiorò le labbra. Le sentiva ancora calde.
Porter si avvicinò a lui e sorrise “Cavoli…ad un certo punto tutti si sono messi a guardarvi.”
Chuck guardò il fratello, e i suoi occhi non erano certi tranquilli “Che cosa?” lui annuì con la testa “Si. Beh…è stato un bel bacio. Quasi da film. Come se vi foste baciati per la prima volta.”
Chuck annuì “Beh…in effetti. Aspetta, vado a raggiungere Max.”
Corse via, ma non lo trovò. Lo chiamò. Nulla. Ci riprovò “Oh mio dio, ma quella non è Ariana Grande?”
“Dove?” uscì da un cespuglio Max.
Poi subito dopo si mandò al diavolo.
“Cazzo…Senti…Va tutto bene. Quel bacio non significava niente. Siamo solo amici e ci vogliamo bene.” Chuck scosse la testa “Ma sì, dai, ignoriamo tutto… anche la magia che si è creata.”
“Ascolta…io mi sono stufato di fare la recita. Ce ne andiamo? Saluta tutti. Sono stanco.”
Detto questo lo lasciò solo.
Chuck era invaso da mille sensazioni e dubbi. Raggiunse la sua famiglia, seduti al loro tavolo.
Il padre sorrise “Ehi…come va? Beh…quel bacio è stato molto… istruttivo.”
Suo padre era sempre lo stesso. Cosa voleva dire istruttivo? Si chiese l’uomo.
Guardò i suoi genitori e disse “Io sto per andare… Ci vogliono tre ore di macchina se va bene per arrivare a New York e sono già le nove di sera.”
La madre disse “Ma perché tutta questa fretta? Rimanete. Questo posto affitta delle camere per gli ospiti del matrimonio. Anzi, facciamo così, te la prendiamo noi. Non mi va di vederti guidare con il buio.”
“Mamma, sei molto carina, ma non possiamo rimanere.”
La signora Bergstein insistette “Charlie, sai che quando decido una cosa è quella.”
Chuck sbuffò “Non ce n’è bisogno, veramente.”
Il padre di Chuck sorrise “Avanti, rilassatevi, godetevi la festa. E poi domani mattina con calma vi rimettete in moto. Domani è domenica. Lo so che sei sempre stato indipendente, però ogni tanto fatti viziare un po’ no?”
Chuck era sconfitto, attaccato da due fronti. Cedette. “Va bene. Resteremo in albergo. Ma non credo che farò molto tardi. Sono parecchio stanco. Credo che andrò a dormire presto.”
La madre sorrise “Beh, sicuramente è stata una giornata piena di emozioni. Comunque…Max mi piace. Hai scelto bene.”
Chuck sospirò, li salutò abbracciandoli e poi si congedò. Cercò di trovare Max.
Il giovane uomo era in compagnia della zia Leona, lo chiamò e lui con una scusa si defilò.
“Ho parlato con i miei genitori. Hanno insistito fino alla morte, e ci hanno prenotato una camera qui.”
Max sembrava visibilmente seccato. “Perché? Lascia stare. Sai, inizio a pensare che tu abbia detto a tutti che stiamo insieme perché vorresti che fosse così…il bacio, l’hotel… vuoi scoparmi?”
Chuck rispose duramente “Vaffanculo Max. Vedi sempre il male in tutte le situazioni. Non voglio scoparti. E se volessi, non ti avrei certo portato ad un matrimonio.”
“Io non so più che pensare. Io non sono nella tua testa malata. Io sono stanco. Io vado nella mia stanza.” alzò le spalle Max.
Chuck rispose alzando la voce “Io, io, io, ma ti senti? Ma c’è qualcosa di cui tu non sia il centro? Sono sicuro che non ti è dispiaciuto per niente stare al centro dell’attenzione, anzi, scommetto il culo che ti ha reso felice avere tutti gli occhi puntati su di te. Vai pure in stanza, ma ricordati di salutare il tuo pubblico. Potrebbe rimanerci male.”
Max rimase in silenzio, mandò Chuck a fanculo, e poi gli diede alle spalle, e cominciò a camminare.
Alyssa vide il cognato e con la sua solita voce squittente disse “Cosa è successo? Litigio fra innamorati?”
“Vaffanculo anche te” ringhiò l’uomo, lasciando solo la povera donna schioccata.
**
Chuck decise di andare in albergo, dopo aver risposto male a metà degli invitati, ma prima fece una capatina all'open bar.
Poi entrò e andò in reception “Salve. Mia madre ha prenotato una stanza. Veronica Bergstein.”
La donna controllò sul computer e sorrise “Ah sì. La 310. Il suo compagno di stanza è già arrivato.”
Chuck compilò la scheda con i suoi dati generali, poi prese l’ascensore.
Non vedeva l’ora di sbottonarsi la camicia e levarsi le scarpe per concedersi finalmente al morbido letto che l’aspettava. Solo in quel momento gli venne alla mente il fatto che la madre aveva prenotato una matrimoniale.
Perfetto. Una degna conclusione di quella giornata.
Entrò in stanza e vide Max seduto sul letto che giocava con il cellulare.
Sollevò lo sguardo e disse “Ehi, sei arrivato… volevo parlarti.”
Chuck si sedette nella sua metà e si slacciò le scarpe “Di cosa?”
“Mi dispiace per le cose che ho detto. Non le pensavo. Sei uno dei miei migliori amici.”
Chuck si tolse la giacca e la buttò sulla sedia. “Si, anche a me dispiace. Diciamo che la recita è stata stancante…e poi c’è stato quel bacio…la classica goccia che fa traboccare il vaso.”
Max deglutì “Ah sì, quello ovviamente non bisogna pensarci…Insomma, chi non si bacia con la musica di Christina Perri?”
“Ovviamente.” rispose Chuck togliendosi la cravatta e appoggiandola sul comodino.
Max sorrise “Tu mi piaci. Mi piace il modo in cui sai prenderti cura delle persone, il fatto che riesci a passare dal fare l’idiota a parlare seriamente nel giro di un secondo, e mi piace il modo in cui scherzi e riesci sempre a rompere il ghiaccio.”
Chuck si senti più rilassato “Anche tu mi piaci. Mi piace la tua spontaneità, la tua ironia pungente, e il tuo voler andare sempre d’accordo con tutti.”
L’uomo con la barba si alzò e iniziò a sbottonarsi la camicia
“Ti spogli qui davanti a me?”
“Perché? Credo che tu abbia già visto un uomo nudo.” guardò Max con aria interrogativa.
“Ma adesso…credo che siamo ancora straniti dal bacio…e poi ci siamo anche detti cosa ci piace l’uno dell’altro.”
Chuck rise “E allora? Non è una cosa bella?”
Max sbottò “Certo che no! Penso che dobbiamo creare dei confini per adesso…”
“Per favore. Sei ridicolo.”
Max rimase in silenzio per qualche secondo, poi disse a voce bassa “Mi piace…quella piccola cicatrice che hai sul sopracciglio, mi piacciono i tuoi occhi…sono i più dolci che ho mai visto…e la tua barba…”
Chuck aveva smesso di sorridere. Si girò verso l’altro uomo. “A me piacciono i tuoi capelli, i tuoi occhi, il tuo naso e la tua bocca.”
Si slacciò i pantaloni e rimase in boxer.
Si avvicinò a Max e lui scosse la testa “No…non esiste. Non stiamo veramente… provando quello che pensiamo di provare. E’…tutta la situazione.”
“Ascolta…siamo due amici. Ci vogliamo bene, no? Siamo già a metà dell’opera. E ci piacciamo anche. Cosa c’è che non va? Siamo adulti e liberi.”
Max sbuffò “Vaffanculo. Placa i tuoi ormoni, bestia. Il sesso rovina ogni cosa. Questa è una lezione che ho imparato a caro prezzo… e non voglio che rovini il rapporto che abbiamo.”
“Capisco…hai ragione…forse non ti piaccio…” disse Chuck sommesso.
Max sospirò “Tu non sai quanto vorrei invece… Oh dio se vorrei… Ma… finché non ci capiremo qualcosa penso che sia meglio non fare passi falsi.”
Detto questo si infilò sotto le coperte, e Chuck fece altrettanto. I due guardarono il soffitto con gli occhi spalancati.
Inutile dire che passarono una notte insonne.
  
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