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Autore: shana8998    16/02/2020    2 recensioni
Hannah è una studentessa modello. Una di quelle ragazze super intelligenti che non gode di alcuna popolarità nella sua scuola.
E' terribilmente infatuata di Justin Kohl uno dei ragazzi più ambiti della scuola che però la ignora totalmente.
Ma Justin non è l'unico ad essere popolare ed ambito alla Briar. Garret Graham un altro sportivo della Briar , è quel tipo di ragazzo senza nessun ritegno morale , uno sciupa donne viziato ed arrogante capitano della squadra di Hockey.
Dopo l'ultimo esame andato pessimamente per lui, Garret si troverà costretto a chiedere aiuto alla "secchiona" non che sconosciuta Hannah. Così stabiliscono una sorta di patto. Lei sarà la sua tutor per tutto l'anno mentre lui fingerà di essere il suo ragazzo , così da attirare l'attenzione di Justin. Ma qualcosa va storto e quella finzione fra i due non sembra più così falsa.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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                                      Garret
Mi hanno fatto una marea di pompini. Non è un vanto : è la verità.
Ma appena la bocca di Hannah mi tocca, la pelle del mio membro si rapprende ed il muscolo palpita per l'eccitazione, pulsando come se fosse la prima volta in assoluto che entra in contatto con la lingua di una ragazza.
Quando il calore umido della sua bocca lo avvolge , ho l'impressione che mi stia per esplodere.
Una mano piccola e delicata mi accarezza la coscia e ...Dio l'immagine di noi in soggiorno nel mio dormitorio , con lei inginocchiata con i seni nudi  è quasi più eccitante di tutto il resto delle sensazioni magnifiche che sto provando.
Ogni lungo risucchio mi fa scivolare sempre più nell'oblio. Un oblio fantastico.
Inizio a muovere i fianchi. Non riesco a fermarli . Non posso smettere di spingere sempre più in profondità nella bocca di Hannah , e di intrecciarle le dita nei capelli.
Mi guarda, con quegli occhioni verdi, e non capisco più niente quando lo fa. Mi fa impazzire la forma che disegnano sul suo volto. Sono aggressivi , vogliosi, ed allo stesso tempo , dolci. Infinitamente dolci.
Anche mentre è li, piegata, lei mi sta dicendo con una sola occhiata :" ti amo".
Me lo ha detto ieri sera per la prima volta. Poco prima di uscire dalla mia stanza.
Cazzo! Hannah mi ama. Ancora non posso crederci.
Non riesco a ricordare che ci sia stato un tempo in cui non desideravo questa ragazza; in cui  non avevo una così tanto disperata voglia di lei.
Le sue spinte frenetiche mi fanno salire un gemito e quando succhia più forte un brivido mi sconquassa la spina dorsale.
Quando riapro gli occhi , sono intontito , mi sento mancare le forze ma è la sensazione più bella che abbia mai provato.
La guardo . Sta sorridendo compiaciuta.
-Sei veramente perfida.-.
E' divertita. 
Si solleva rinfilandosi la T-shirt mentre io mi rialzo il pantalone della tuta.
-Devo andare...-.
La guardo con un finto broncio. So che anche se per poco lei mi mancherà da morire. Mi manca ogni volta che ha da fare, che non la vedo o non la sento. Ma a differenza di mio padre , io sono fiero di lei .
Dei suoi concerti nei pub, della sua dedizione per lo studio , del fatto che lavori e si sostenti da sola.
Hannah è quel genere di ragazza che prima o poi devi sposare , puoi volere solo questo da lei.
-Già?-.
-Ti prometto che tornerò presto...-. Mi bacia una guancia. No non mi basta. Non mi basterà mai. Le cingo la vita catturandole le labbra ed una leggera risatina le sfugge dalla gola.
-Ti amo.-.
Due parole, cinque lettere. Mi hanno letteralmente cambiato il modo di vedere la vita. Abbiamo affrontato i nostri sentimenti, le nostre paure e giuro su qualsiasi cosa , che io non farei mai del male a questa ragazza.
Mai.
Mi scivola via dalle mani.
So che fra un' ora tornerà con la sua nuova amica , sono  contento che ne abbia una. Quelle due stronze di Allie e Nell gliel'hanno fatta grossa. E mentirei se dicessi che non le odio un po' anch'io.
 Voglio il meglio per Hannah.

                                                   Hannah
Sono per strada. Tessa mi ha detto che ci incroceremo al Kantù. E' un bar indiano , una roba strana , mai frequentato da parte mia. Ma lei è per metà americana e per metà indiana appunto, perciò non potevo di certo rifiutarmi.
Parcheggio l'auto accanto al marciapiede appena scorgo la sua sagoma.
Ho ancora il cuore a mille per il pomeriggio passato con Garret. Si. Alla fine ho ceduto , gli ho confessato che lo amo, che non esiste una storia dove nessuno dei due se lo dice. Ed anche se temevo la sua risposta ho preso coraggio e ...Ora sono libera. Felice. Perché i suoi occhi si sono fatti umidi mentre glielo dicevo, e la risposta mi è piombata addosso con il peso di una piuma :"anche io".
Non ci credo ancora e decisamente non riesco a razionalizzare quel momento.
So solo che qualcosa in me è cambiato , la mia vita è più luminosa e lo devo a lui.
-Hannah!-.
Tessa mi saluta con un pezzo di Barfi cocco e pistacchio artigliato dai dentini della forchettina in plastica che sventola sulla sua testa.
Ha un gran sorriso stampato sul viso , sembra così entusiasta di vedermi. Quasi mi imbarazza.
La raggiungo e ci scambiamo un bacio sulla guancia proprio come farebbero due amiche qualsiasi.
Ci siamo sentite per settimane. Lei mi ha raccontato giorno per giorno del suo bimbo di come cresceva sano , ma non solo, mi ha aggiornata su tutti i suoi stati d'animo , sulla perplessità dell'incontro di questa sera. Ha paura. E la capisco cazzo. Non deve essere facile incrociare lo sguardo del ragazzo che ti ha messa incinta ed ancor meno facile andargli poi a dire "tu non lo sai , ma questo è tuo figlio".
-Prendi qualcosa? Io avevo una gran voglia di cocco.-. Dice mentre con il dorso della mano si pulisce le briciole del Barfi dai lati della bocca.
Il bar di cui mi ha parlato , non è un bar. Come supponevo. E' una specie di roulotte , con uno stend ed una vetrina stracolma di dolci il cui odore invade R. Street , prepotentemente. Da quasi il volta-stomaco tutto quello zucchero dolce che appesta l'aria , ma quando poi gli occhi finiscono sul cibo , sui colori , sulle forme particolari che questi dolci hanno , tutto il resto passa al secondo posto.
-Mmmh-. Mi picchietto il mento con un dito. -Una pallina di Gulaab.-. Nient' altro che palline di impasto fritte nell'olio vegetale che però hanno un sapore assurdamente strano e dolce.
Il tipo in classico abbigliamento indiano mi tende la vaschetta con tanto di forchettina e prende i soldi.
-Buono.-.
-Vedi che non tutte le cose strane fanno schifo?-. Ride lei. Ne avevamo parlato poco prima, di quanto non mi piacesse mangiare roba di altri paesi essendo Italo-americana e quindi preferendo la dieta mediterranea.
Ma aveva ragione non posso darle torto, non fa poi così schifo la roba strana. Divoro la pallina e getto tutto il resto in un cestino , lei fa lo stesso.
-Be' che ne dici di incamminarci?-. Il suo viso sprofonda nello sconforto.
-Ehy.-. Mi avvicino sfregandole una mano sulla spalla. -Andrà tutto bene.-.
Sospira forte. 
Sembra essersi convinta però. Perché monta in auto senza protestare.
Per tutto il tragitto fa domande del tipo "e se mi cacciasse?" , "se facesse finta di non conoscermi?" ed è proprio allora che mi chiedo "se ci fossi io al suo posto?"
Come reagirei? Riuscirei a cercare quel ragazzo?
No. Forse no. Crescerei mio figlio sola, affrontando quell'orco che è la paura nella maniera più sbagliata. Scappando.
-Eccoci.-. Entro con l'auto nel vialetto del dormitorio di Garret.
Tessa appoggia la sua  mano sulla mia che ho ancora stretta sul cambio. La guardo con l'occhiata più apprensiva che potessi ricacciare.
-Ci sono io.-.
Mi piace esserci per qualcuno. Ed in questo periodo mi piace esserci per lei e per Garret.
-Se dovesse andare male.-. Dice come se stesse per salire al patibolo. -Ricordati che non dimenticherò mai quello che hai fatto per me.-.
-Non andrà male.-.
Scendiamo dalla macchina.
C'è musica fuori dal dormitorio di Garret , segno che le bestie sono già rientrate. 
Dico bestie ma in realtà da quando sto con Graham , ho fatto amicizia con tutti, mi rispettano e non è più successo che qualcuno di loro ci provasse con me. 
Busso alla porta due tre volte finchè non è Tuck ad aprirci.
-Eilà, hai portato anche un'amica...che ...è...-. Lo vedo ingoiarsi la lingua più volte quando la pancia di Tessa fa il suo ingresso in casa.
-Non hai mai visto una donna in stato interessante Tuck?-. Mentre mi rivolgo a lui lancio uno sguardo a Tes per capire se è proprio Tuck l'artefice di quel pancione. Ma lei mima un no.
-Buona sera ragazzi..- Cantileno portando la giovane in salone. Tutti la guardano spaesati , ma poi sembrano accoglierla gentilmente. E per gentilmente intendo dire  in modo del tutto insolito. Le chiedono di sedersi , se è stanca , sembrano quasi protettivi.
Lei è paonazza  in volto e ripete la parola grazie forse un'infinità di volte a bassissima voce.
Guardo l'intera squadra di Hockey e li vedo trasformasi da orsi a cuccioli di orso , mi fanno tenerezza.
Graham e Logan sono gli unici che mancano ma non tardano ad arrivare.
-Abbiamo portato le birre gente!-. Garret fa il suo ingresso in casa spalancando la porta , seguito da Logan, con due buste piene di lattine è sorridente quando la sua sagoma si intravede all'ingresso della sala. Ma quando il suo viso si incrocia con il mio e con quello di Tessa , si raggela. Lascia andare le buste ed intorno a noi piomba un atroce silenzio. 
"No. Ti prego fa che non sia lui" Mi dico , ma ho già gli occhi infuocati dalle lacrime. 
Tessa , sfila di nuovo il ciondolo dalla tasca e parla come se avesse sempre avuto il coraggio di farlo.

                                 Garret
Quando Tessa apre bocca il mondo sembra crollarmi sotto i piedi.
-Non so se ti ricordi di me. Sono la ceer-leader che hai conosciuto durante la prima trasferta contro Harvard.-. Mentre lo dice ogni attimo di quella settimana mi torna in mente.
La partita. Il bar. Lei. Ci sono andato a letto lo ricordo perfettamente.
L'immagine di lei nuda sotto di me , di quelle lenzuola attorcigliate ai nostri corpi, mi martella la testa per quello che è un battito di ciglia. Un nodo mi stringe la gola.
-Ecco...Io all'inizio non volevo venire qui , è stata Hannah ad incoraggiarmi.-.
Sposto lo sguardo sulla mia ragazza , anche se non ho il coraggio di farlo , forzo i miei occhi a guardarla.
Ha le lacrime e gli occhi gonfi, non so se sappia tutto o se abbia già capito.
-Crede che sia giusto che questo bambino abbia un padre.-.
(Dal capitolo 13): "Ragazzi mi fa quasi senso dover ammettere che mentre ero fuori e mi scopavo una cheer-leader della squadra rivale , pensavo a lei. Si. Pensavo a cose da fidanzati a dove potevo portarla questo fine settimana e  merda! Sono venuto pensando a questo. NO. Ancora non lo accetto."
-Perciò...-. Tessa viene verso me con il pugno stretto attorno al ciondolo. -Sono qui per restituirti questo-. Mi allunga la mano. -Non so se ti ricordi quanto abbiamo parlato durante quelle notti...Ma tu mi hai lasciato questo dicendomi di ricordarmi di te.-. Si cazzo. Perché io ho quel maledetto viziaccio da figlio di puttana , ho quella dannata smania del "ricordarmi perché sono un grande". Mi sta rovinando la vita.
 -Ma sono qui anche per dirti che seppur non vorrai questo bambino , è giusto che tu sappia che è tuo.-.
Mi lascia scivolare sul palmo della mano la piuma ed il caucciù. Ho gli occhi appannati. Sto piangendo. 
-Io...Volevo dirti solo questo.-. Dice Tessa con la voce che le trema. Mantiene per un po' gli occhi su di me ,come se aspettasse disperatamente una risposta e quando quest'ultima non arriva la vedo intristirsi e poi ancora scoppiare in lacrime. Lascia la stanza in fretta a testa bassa. 
-Forse dovremmo accompagnarla a casa...-. Fa Tuck a bassa voce verso Logan. E' un tentativo disperato di sfuggire a questa situazione e cristo, se potessi lo farei anche io adesso.
Escono tutti velocemente dalla sala con le scuse più disparate.
Siamo soli. Io ed Hannah.
-Hannah...-. Sollevo le palpebre. Trema in preda a quella pioggia di lacrime.
-Lascia che ti spieghi...-. Faccio per raggiungerla.
-No.-. Mi blocca con un gesto svelto della mano. Il suo palmo anche se distante da me, mi immobilizza.
-Non...avvicinarti...-. 
Vorrei poterle spiegare , ma poi se ci rifletto non c'è una spiegazione a questo dannato macello.
Hannah si porta una mano al petto sembra annaspare.
Odio vederla così.
-Io non sapevo ...-.
-Di averla messa incinta? Dio come ho fatto a non pensarci.-. Si porta due dita all'attaccatura del naso e socchiude le palpebre riprendendo corposamente aria.
-Sei un coglione , anzi no, nemmeno un coglione sarebbe potuto arrivare a tanto.-.
Sospiro. Se c'è una cosa che mi fa andare su tutte le furie è l'essere offeso. Ma so che non ci sono parole per ribattere, perciò incasso il colpo che arriva dritto in faccia e resto in silenzio.
Hannah alza una mano, sta per dire qualcosa, ma poi è come se si fosse trattenuta con la forza o forse, sono tutte quelle lacrime che non la fanno parlare come vorrebbe.
Mi sorpassa e le afferro la manica del parka.
-Avevi giurato che non mi avresti mai fatto soffrire.-. Dice con la voce rotta di pianto. Mi spacca il cuore.
Poi , con uno strattone mi strappa la stoffa dalle dita ed esce dal mio dormitorio. 
Sono certo di averla persa per sempre , questa volta.

   
 
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