«Un bacio, cavaliere di Cassiopea?» si gira a guardarlo, spaccone e sorridente come sempre, mentre lei ha sempre quel viso altero, ingentilito da quella manciata di lentiggini gettate lì come da un artista distratto che esagera con il colore, contro quella pelle bianca.
«No.» secco è il rifiuto che rivolge al cavaliere, con un tono che chiunque ad occhio esterno considererebbe scandaloso per una donna nei confronti di un superiore, per di più uomo.
Come se questo bastasse a scoraggiarlo. Non è mai bastato.
«Sei noiosa!»
«E voi un demonio insidiatore.» gli dà le spalle per celare il sorriso sul suo volto e per una volta rimpiange il fatto di non avere una maschera come tutte le sacerdotesse di Atena, ma come Saintia questa è sempre stata la sua maledizione e la sua salvezza.
«Credevo che te ne fregassi del parere degli altri.» se lo ritrova davanti, lui e quei maledetti occhi viola.
«…» arriccia il naso in una smorfietta e fa per superarlo, quando lui la intercetta, avvolgendole la vita con il braccio «Non ti ho detto che puoi farlo.»
«Siamo passati al tu, è già un’altra cosa!» quanto lo odia, quel ghigno da schiaffi!
E quanto lo ama…
«Se ci vede qualcuno?»
«Non lo fanno. Non passa mai nessuno qui.»
«Io ci stavo passando.»
«Perché volevi vedermi, ovviamente.» quegli occhi da diavolo le stanno già guardando le labbra e lei vorrebbe solo cedere, ma…perché non tirare un po’ la corda, per una volta?
«O forse volevo vedere qualcun altro.» no, non è vero.
Ma lo sguardo prima sorpreso, poi infastidito che gli vede negli occhi è decisamente soddisfacente; per una volta è lei a prenderlo di sorpresa. L’uomo le afferra il mento, senza stringerlo, ma intrappolandolo in una presa salda, in modo che debba guardarlo mentre avvicina il proprio viso al suo.
«Oh, bimba*, non scherzare su queste cose. Non mi va di fare il culo a qualcuno e passare dei guai.» lei ora ride palesemente e le labbra del giovane si stringono appena, per non farlo a sua volta «Cosa devo fare con te?»
«Potresti baciarmi, invece di perdere tempo.» Manigoldo spalanca gli occhi, preso in contropiede, poi sorride di nuovo e posa le labbra su quelle della Saintia, che gli avvolge il collo con le braccia per far aderire i loro corpi, ancora di più.
Non dovrebbero farlo, per tanti motivi. È vietato insidiare una sacerdotessa di Atena e una donna non dovrebbe donarsi prima del matrimonio, lo sanno tutti. Così come sanno tutti che questa regola non viene mai rispettata…ma finché avverrà al buio, allora si potrà fare. È l’unico momento in cui è concesso loro di mettere da parte le armature, anche durante questa terribile Guerra Sacra.

*Bimba: in italiano, il resto del dialogo è da immaginarsi in greco

Note dell'Autrice
Niente, questo periodo sono in forma, quindi eccomi tornata con la mia prima flashfic! Io che sono una prolissa, usare fino a 500 parole?XD Per me è stata un'impresa titanica ahahhaah spero di esserci riuscita. La pg purtroppo non può essere approfondita, ma sappiate che anche lei nella mia testa ha già una storia a sé, anche se come l'avevo pensata in origine era il cavaliere di Ofiuco che purtroppo non è tra le Saintia -che mi sono presa la licenza di farle esistere anche nel 1700. Quindi Cassiopea!
Spero vi piaccia come ho reso Manigoldo, pur con il poco spazio che avevo! Conto di scrivere presto di lui, quando avrò finito l'Ombra del Corvo!
Baci, 
Ulvinne