Capitolo I – Missed

 

Era finita.

Finalmente.

L’avevano aspettata così tanto quella pace… Anche se ora la temevano, anche se per loro si presentava come un salto nel buio.

Erano soldati persi nel campo di battaglia ormai vuoto.

Ditemi che è finito tutto… per favore!

Duo si asciugò le gocce di sudore che gli scivolavano dalle tempie, esausto. Quell’ultima battaglia era stata decisamente troppo, anche per il Signore della Morte.

Attraverso lo schermo, Duo guardò i Gundam dei compagni: erano ridotti veramente male. Non che Deathscythe fosse messo meglio…

In ogni caso il più malridotto era il Wing Zero: dopo quella corsa attraverso l’atmosfera terrestre, nel tentativo di distruggere l’ultimo pericoloso frammento della corazzata Libra in caduta libera sulla Terra, il Gundam non aveva più il rivestimento esteriore, le articolazioni erano fuse e mandavano scintille preoccupanti, le ali erano un po’ ammaccate ma avevano sopportato bene l’elevata temperatura dell’attrito…

Speriamo solo che Heero non si sia arrostito…
“Hey, Heero! Mi senti? Heero!”

“Che c’è?” Il viso serio ma un po’ stanco di Heero apparve sul monitor.

“Tutto bene, vero? Sei stato grande! Ce l’hai fatta, Signor-Soldato-Perfetto!” Per tutta risposta, Heero chiuse la comunicazione.

Quello non cambierà mai…!
Improvvisamente Duo si ricordò di Quatre: era ferito, e aveva bisogno di cure. Cercò subito di mettersi in contatto con Howard.

A quest’ora tutto l’equipaggio del Peacemillion dovrebbe aver già raggiunto Mo-II…

“Howard! Mi ricevi? Abbiamo bisogno di atterrare: Quatre è ferito, e non credo gli piacerebbe schiattare proprio ora! Allora, possiamo rientrare a Mo-II, o siamo ancora ricercati come ‘terroristi interspaziali’?”

“Non fare lo stupido, Duo!” Era la voce di Sally, che gli rispondeva.

“Sta arrivando un cargo a recuperare voi e gli altri superstiti.”

Ricevuto il messaggio, Duo si rilassò.

Perfetto… Ho pure il tempo di fare un pisolino…

Ma in un angolino del suo cuore, sebbene non volesse ammetterlo, non era così tranquillo…

 

 

 

Heero entrò in uno degli hangar di Mo-II, e si fermò a guardare il suo Wing Zero.

E adesso?

Questo era il pensiero che urlava nella sua testa… E poteva metterci una mano sul fuoco, anche in quella dei suoi compagni. Li conosceva, ormai, sebbene fossero tanto diversi tra loro, erano pur sempre soldati…

…Soldati in una nuova epoca di pace.

Sarebbe stata dura, molto più che uno scontro con i mobile suite… Sarebbe stata una battaglia contro il lato sanguinario di loro stessi, un’inclinazione che avevano sempre avuto il bisogno di assecondare, e che ora cominciava irosa a reclamare, impaurita dal futuro.

Heero posò lo sguardo sul suo Gundam, o almeno su quell oche ne rimaneva, e soppesò automaticamente l’entità dei danni nella prospettiva di ripararli… Poi  accortosene, scosse la testa.

Non ce ne sarà bisogno…Lo sai bene: ora non serve più…

Ed ecco di nuovo quella morsa… Quel senso di inutilità… Non era mai stato abituato ad essere ‘inutile’, la sola prospettiva gli gelava il sangue nelle vene…

Non conosco alto modo di vivere… Non conosco altro modo di proteggerla.

Non l’aveva più vista, lei, Relena, da quando si erano interrotte le comunicazioni con il Peacemillion. Ma sapeva che stava bene… E questa era la cosa più importante.

Era solo una sensazione… Ma rassicurava quanto basta.

 

 

 

In infermeria, Trowa e Sally erano al capezzale di Quatre, che dopo le cure ricevute si sentiva un po’ meglio. Sally, incredula, scuoteva la testa.

“Non riesco a capire: come diavolo hai fatto a farti una ferita da spada, se eri sul tuo Gundam?!” Trowa sorrise silenziosamente e Quatre, un po’ imbarazzato, si affrettò a rispondere.”Ehm… E’ una lunga storia…”

Speriamo solo che Dorothy ce l’abbia fatta…

“Piuttosto, dov’è Duo?”

Sally sogghignò. “Vogliamo cambiare argomento, eh? E va bene! In quanto a Duo, l’ho visto schizzare in questa direzione appena atterrato. Pensavo fosse venuto da te, ma se non l’hai ancora visto… Mi chiedo chi stesse cercando…”

“Probabilmente, quella ragazza…”

Sally e Quatre si voltarono verso Trowa.

“Non ricordate?” Continuò lui. “Quella ragazza… Hilde, mi sembra… Duo la conosceva. E’ venuta a portarci quelle informazioni su Libra, ma era ferita perché quelli di White Fang l’avevano inseguita… Se non sbaglio, è stata subito portata qui.

Duo sembrava abbastanza preoccupato…”

Sally rise. “Sarebbe la prima volta direi! Non l’ho mai visto serio, da quando ci siamo conosciuti!” Ma i due ragazzi non sembravano troppo allegri…

“Non scherzare.” Continuò Trowa. “E’ un modo come un altro per reagire a quello che abbiamo passato, fin da quando siamo nati…”

 

 

 

 

Accidenti, Hilde… Dove sei?

Non riusciva a trovarla. Erano ore che Duo vagava per l’ospedale: aveva controllato tutti i reparti, aveva chiesto informazioni almeno cinque volte…

 Niente, “Non è stata registrata” aveva detto l’infermiera, “Quindi dubito che sia ancora qui…”

Non è possibile che l’abbiano già dimessa… Era abbastanza grave e le ferite non erano da poco… Ma dove diavolo è finita allora?

“Duo!”

Si voltò di scatto, magari…

Invece era Sally che lo raggiungeva a grandi passi. “Si può sapere dove ti eri cacciato? Sono ore che ti cerco!”. Si fermò per riprendere fiato. Un sorrisetto malizioso le si dipinse in volto.

“Cerchi qualcuno?”

Ma Duo non era proprio in vena, in quel momento. Assolutamente.

“Sì… E il problema è che questo qualcuno sembra sia scomparso nel nulla…!”