Giunge il suo sguardo d'onice nella mia direzione, vitreo, ma non mi vede. Ho smesso di esistere per sempre.
Così vicino da poterlo sfiorare e così lontano da sentirne la mancanza, come il soffio del vento.
Persino la rabbia ormai è vapore indistinto nella nebbia che ci avvolge, luogo di promesse andate.
Resta solo quello sguardo che, con noncuranza, volge pacatamente altrove.