MENTA E CIOCCOLATO

Billy guardò Steve e sogghignò di nuovo. Chiunque avesse deciso che i dipendenti della gelateria Scoops Ahoy dovessero vestirsi in quella maniera a dir poco ridicola aveva tutta la sua gratitudine ed il suo rispetto. Nell’intera divisa non c’era una sola cosa che non fosse degna di essere presa in giro almeno una volta al giorno, o all’ora.
Andava poi specificato che se indossare la suddetta divisa era proprio Steve Harrington, la cosa allora era semplicemente perfetta. Il buon re Steve vestito come un mozzo da nave da crociera.
La prima volta che Billy era entrato nella gelateria e si era ritrovato Steve davanti in quella tenuta da lavoro per poco non era morto soffocato dalle risate.
Era assurdo sotto ogni aspetto: dalla divisa, al luogo in cui lavorava, al fatto stesso che lavorasse. Steve Harrington il gelataio.
Ovviamente visto che Billy aveva fatto della strafottenza un’arte, da quella volta aveva deciso di tornare nella gelateria ogni maledetto giorno della sua vita; così tanto per passare il tempo e farsi due risate.
A volte, quando il locale era deserto o quando c’era soltanto qualche anziano rimasto sordo dai tempi della Guerra, Steve andava a sedersi al tavolo di Billy, per litigare da una posizione più comoda, diceva lui. Di fatto poi quello che realmente faceva era raccontargli la sua giornata, mentre con nonchalance si mangiava tutto il suo gelato.
Ovviamente dopo seguivano i consueti battibecchi, le battutine crudeli e le minacce; ma in quei pochi minuti durante i quali Steve si finiva tutto il suo gelato, c’era solo calma, quotidianità.
Era come se in quei momenti si ritrovassero avvolti in una bolla, come se non fossero più loro e non fossero più lì, come se per il lasso di tempo che Steve impiegava a mangiare il gelato avessero concordato implicitamente una pace momentanea.
E Billy non l’avrebbe mai ammesso con nessuno, anzi, si sarebbe fatto ammazzare piuttosto che ammetterlo, ma adorava quei momenti. Ad essere del tutto onesti, neanche la stupida uniforme di Steve gli dispiaceva poi così tanto alla fine dei conti. Una volta abituatosi al cappello diventava quasi provocante vestito in quel modo. Sembrava un pornoattore di uno di quei film a luci rosse degli anni settanta.
E il modo che aveva di mangiare il gelato poi! Mentre lo guardava mangiare a volte Billy doveva mordersi la lingua per evitare di fare qualcosa di cui si sarebbe probabilmente pentito. Qualcosa che prevedeva Steve, la sua assurda uniforme, il pavimento della gelateria e una valanga di panna montata e ciliegine.
Diamine, a volte Billy si chiedeva chi fosse più patetico fra loro due; Steve che lavorava in quello squallido buco nello squallido centro commerciale di quella squallida città, o se invece a vincere il premio per l’imbecille dell’anno fosse proprio lui, che aveva deciso di mandare in vacca ogni proposito per l’estate, passando tutte le ore libere delle sue giornate a comprare gelato da un idiota vestito come una pornostar che gli faceva venire voglia di picchiarlo e baciarlo tutto nello stesso momento.
Forse, si disse mentre comprava l’ennesimo gelato (rigorosamente alla menta e cioccolato, perché aveva notato che quello era il preferito di Steve) in attesa che il Capitano degli Scemi lo raggiungesse, forse il più patetico era lui alla fine. Dopotutto non era certo Steve Harrington quello che stava dando fondo ai propri risparmi per dello stupido gelato che, fra l’altro, gli faceva pure schifo.