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Autore: Ahimadala    20/02/2020    1 recensioni
I maghi di Hogwarts, dopo la guerra magica, sono ormai ventunenni e lavorano presso il ministero della magia, reparto di Difesa. Al ministero arriva una lettera con un sigillo mai visto, segnalata con un codice rosso: massimo pericolo. Il mittente è un mago, ma un mago diverso da loro, lo chiamano Doctor Strange. "Forze oscure, ben più pericolose di quelle che avete affrontato in passato, minacciano il nostro universo, è necessario che le forze di ogni mondo si uniscano" recita il biglietto.
Una squadra speciale di maghi viene inviata a New York per fronteggiare il pericolo ancora a loro sconosciuto: Harry, il ragazzo che è sopravvissuto. Ron, il suo braccio destro. Hermione, la strega più brillante della sua età, la stratega. Draco, esperto di arti oscure, il più abile Legilimens vivente, imbattile in uno scontro diretto. Ginny, la migliore dell'accademia. E tanti altri...
Crossover avengers/Harry Potter. I maghi saranno chiamati a combattere Thanos al fianco degli avengers. Nuove amicizie, nuove storie d'amore. Ambientato negli eventi del film Infinity War.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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*Knock Knock*

 

Due occhi ambrati sgusciarono fuori da un'ampia pila di fogli di giornale, riviste e tomi impolverati. 

"Grandioso, è peggio di quanto mi aspettassi" disse Draco, un po' a sé stesso. 

"Ci sei, Granger? sono tutti in sala riunioni, aspettiamo solo te". 

"Arrivo" pronunciò la voce affannata di Hermione mentre si sistemava i capelli in un tuppo disordinato. 

"Trovato qualcosa di interessante?" chiese il biondo mentre lei lo raggiungeva sulla porta. 

"Più o meno. E tu, Malfoy? Abbiamo novità?" 

"Diciamo di sì" rispose, mentre percorrevano a grandi falciate il lungo corridoio. "A quanto pare c'è un grande esperto di avengers tra di noi, o forse dovrei dire un fan. Non credo che ti piacerà.. " 

"Ron" sospirò Hermione, con un aria un po' seccata. Erano passati mesi da quando si erano lasciati, e la loro storia non funzionava da ancora prima che lei scoprisse del suo tradimento con Lavander Brown. Tuttavia, non poteva dire averlo ancora perdonato. 

Draco spalancò la porta della sala riunioni lasciando che lei entrasse per prima. Una folla di persone era riunita intorno a Ron, tra loro vi erano Harry, Ginny, Arthur e George. "Oh andiamo non farai sul serio" disse Hermione rivolta al rosso, osservando una serie di figurine e poster disposti tra la scrivania ed una lavagna. 

"Aspetta Herm" la interruppe Harry, "lascialo spiegare". 

Rivolse il suo sguardo verso Ron, che aveva puntati su di sé gli occhi di tutti i presenti in sala. 

"Bene... Chi di voi sa qualcosa sull'attacco che vi fu a New York nel 2012?" chiese Ron. Silenzio, qualche bisbiglio diffuso. Avevano tutti sentito qualcosa, e avevano visto le immagini ai notiziari babbani, ma non se ne erano preoccupati più di tanto, all'epoca. Avevano avuto ben altri problemi d'altronde. 

"Si..." fu un incerto Arthur Weasley a parlare, avvicinandosi al figlio. "All'epoca il nostro reparto era stato avvisato del pericolo, con la richiesta di intervenire nel caso in cui la minaccia si fosse estesa oltre i confini americani" 

"Esatto" rispose Ron, rivolgendosi all'intera stanza, facendo saettare il suo sguardo tra tutti i presenti, evitando tuttavia il contatto visivo con Hermione. Poi continuò, arrivando al punto di quello che voleva dire. 

"Sei anni fa gli avengers e l'esercito magico americano erano stati in grado di gestire il problema. Stiamo parlando dei supereroi più forti che si siano mai visti, dopotutto.." sospirò.

"Quello che sto cercando di dire è che se questa volta si sono rivolti a noi prima ancora dell'inizio della battaglia devono avere davvero paura di ciò che sta per arrivare... E questo dovrebbe farci preoccupare tutti, siamo tutti in pericolo". 

"Quindi suggerisci di intervenire? " chiese George in fondo alla sala. 

"Assolutamente, e il prima possibile" fu la risposta. 

Draco ed Hermione si guardarono velocemente, sapendo l'una cosa passasse nella mente dell'altro. Fu lei a parlare. 

"Lo faremo. Invieremo subito una prima squadra all'indirizzo che ci hanno mandato, li guiderò io personalmente. Dopodiché valuteremo la situazione e decideremo come procedere con l'intera operazione" 

"Mi offro volontaria" affermò Ginny Weasley da un angolo della sala, facendo un passo avanti. 

"Anche io" un'alta figura apparve al suo fianco, era Neville. I due si scambiarono uno sguardo di intesa. 

"Grazie ragazzi" disse Hermione, poi rivolse lo sguardo ad Harry e Ron. O meglio, ad Harry. 

"Oh non vedo l'ora, era da troppo che nessuno tentava di uccidermi" disse Harry, con una battuta che tuttavia non nascondeva un certo entusiasmo nel rimettersi di nuovo in azione dopo tre anni di lavoro in ufficio. 

Draco si affiancò ad Hermione e parlò in modo che solo lei lo sentisse 

"Mi sento quasi offeso dal fatto che tu stia addirittura per chiedermelo, Granger". Irriverente come al solito, pensò Hermione, e sorrise. Era lieta che ci fosse lui al suo fianco: era una bella sensazione avere accanto una persona logica ed intelligente quasi quanto lei. 

"Io resterò qui" disse George. "Aspetterò le vostre istruzioni e coordinerò le operazioni". 

Ron e Ginny lo abbracciarono, prima di raggiungere il resto della squadra al centro della stanza, pronti per la smaterializzazione. Hermione teneva in mano la propria bacchetta. La agitò ed in un attimo sparirono lasciandosi dietro un vortice d'aria. 

 

Blecker Street, 177A.

 

"Ho giurato di difendere la gemma ad ogni costo". Strange e Tony discutevano ormai da mezz'ora, nell'incredulità di Wong e Banner che li ascoltavano inermi. 

"Ed io di non toccare i derivati del latte ma poi hanno messo il mio nome ad un gelato e..." 

 

"Follia Stark al cioccolato, lo adoro" la voce di Ron, che si era appena smaterializzato alle spalle di Tony Stark, fece sobbalzare tutti i presenti, eccetto Strange. 

Tony restò di stucco,facendo scattare in un secondo l'armatura con un rapido colpo sul petto, mentre la sua  mano, già carica, era puntata verso il gruppo di strani ragazzi con in mano delle bacchette che erano appena apparsi dal nulla nella stanza. Li osservò per un secondo, poi si tolse il casco e si voltò verso lo Stregone Supremo.

"E loro chi diavolo sono?" 

 

 

   
 
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