Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: lmpaoli94    22/02/2020    0 recensioni
Una volta che Brandon venne gettato dalla torre dove Jamie e Cersei stavano facendo l’amore, il giovane di casa Stark scompare misteriosamente mettendo in allarme tutto il Regno del nord.
Ma cosa sarebbe successo se Brandon fosse riuscito a sopravvivere e soprattutto riuscisse a camminare con le sue gambe e a mostrarsi dinanzi alla sua famiglia e ai suoi nemici improvvisamente accompagnato dai suoi animali simbolo?
“Non sempre il destino è nefasto per un giovane bambino come me…
Chi mi ha fatto ciò riceverà la punizione che si merita…
Ma non getterò il nostro regno in una guerra da cui non ne sarebbe uscito nessun vincitore…
Sarà la mia sfida personale: la mia e di nessun altro.”
Genere: Avventura, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon Stark, Cersei Lannister, Eddard Stark, Estate, Jaime Lannister
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La tensione a Grande Inverno stava divenendo sempre più palpabile.
Mentre Robert ed Eddard erano pronti per scatenare una guerra per i capricci di del Re, Brandon viveva nella sua casa come se fosse uno straniero.
Non faceva altro che scorrazzare tra le fredde foreste della sua terra in compagnia del suo corvo.
< Ho bisogno di carne fresca > fece il ragazzo con gli occhi affamati rivolgendosi al corvo.
< Perché non vai un po’ a caccia? >
< Ci sono i bruti nelle vicinanze. Non posso farmi vedere da loro. >
< E con ciò? Hai forse paura? >
< Io non ho paura di niente e di nessuno. >
< Allora se hai fame vai a cercarti una preda che possa saziarti. >
Anche se aveva la fame e l’agilità del metalupo, Brandon Stark era sempre un essere umano.
< Sento degli strani rumori provenire non molto lontano da qui… >
< Magari è qualche animale selvatico. >
< Andiamo a controllare. >
< Cerca di fare piano, però. >
< Non ti preoccupare. Se è un animale non me lo farò scappare. >
Ma con sguardo sorpreso, Brandon vide Joffrey Baratheon in compagnia di sua sorella Sansa intento a spiegargli come si teneva in mano una spada.
< Stupido figlio di un re > sussurrò Brandon con disprezzo.
< Perché dici così? Che cosa ti ha fatto? >
< La sua famiglia deve morire. E mio padre non può stare ad ascoltare i piagnistei di un Re che non si merita di stare sul Trono di Spade. >
< Brandon, ma cosa stai dicendo? >
< E’ la pura verità, corvo. Io, Brandon, Stark, caccerò i Baratheon e i Lannister dalle mie terre senza scatenare nessuna guerra. >
< Ahahah sei serio? >
< Perché stai ridendo? >
< Un bambino come te che si ribella a due delle case più potente dei sette regni? Questa mi è nuova. >
< Mio padre mi ascolterà. Deve farlo. >
< E se ciò non facesse? >
< Vorrà dire che confesserò quello che mi ha fatto Jamie… A quel punto mio padre non potrà mai sottrarmi al mio volere. >
< Ma se io ti uccido definitivamente come farai? >
Sentendo la voce di Jamie Lannister proprio dietro di lui, Brandon si allontanò da lui con uno scatto felino.
< Sei molto abile per uno della tua età… Quali altri pregi hai, giovane Stark? >
< Questi non sono affari vostri, maledetto traditore. >
< Traditore? Io non ho tradito proprio nessuno. >
< Un lupo che si traveste d’agnello non può che essere un vile mascalzone. >
< Come hai osato chiamarmi? > ribatté Jamie sguainando la sua spada.
< La vostra spada non vi salverà da una fine certa. >
< Che cosa credi di farmi? Tu sei completamente disarmato, mentre io… >
Senza che Jamie potesse accorgersene, fu graffiato alle spalle dal piccolo Stark ferendolo in maniera molto grave.
< Dannazione! Ma come hai fatto?! >
< Diciamo che dal nostro ultimo incontro ho affilato bene gli artigli. Adesso so difendermi alla perfezione. >
< Tu non sei un umano… Quale razza di creatura sei? >
< Una creatura che nemmeno immagini. >
Cogliendolo a sorpresa una seconda volta, Brandon Stark morse il braccio destro di Jamie dove teneva impugnata la sua spada, facendogli emanare un grido che risuonò in tutta la foresta.
< Puoi gridare quanto vuoi. Non ti salverà nessuno. >
< Che sta succedendo qui? > domandò Joffrey Baratheon fissando Jamie e Brandon con sguardo spaventato.
< Niente, nipote. Va tutto a meraviglia. >
< Brandon, perché hai le labbra piene di sangue? >
< Mi stavo difendendo da un animale feroce > mentì immediatamente il bambino.
< Dove sta quest’animale? Io non ho visto niente > rispose Joffrey
< Nemmeno io a dirla verità > disse invece Sansa con sguardo preoccupato.
< E’ scappato a gran velocità. >
< Quale animale può sfuggire alla mia vista? >
< Non lo so, altezza. Nemmeno io sono riuscito a inquadrarlo come volevo. >
< Zio, secondo me dovresti farti visitare da qualcuno. >
< Non ti preoccupare. Sto bene. >
< E le escoriazioni che hai dietro la schiena? È stato lo stesso animale? >
Non sapendo cosa dire, Jamie girò lo sguardo verso Brandon.
< Allora? >
< Sì, Joffrey. È stato quel misterioso animale che si è dato alla fuga… Meglio se vado a curarmi. >
< Fortuna per voi che qui ci sono degli ottimi guaritori > rispose Brandon con tono accigliato.
< Già… Sono molto fortunato… >
< Vieni con me, zio. Ti aiuto io. >
< Grazie mille, nipote. >
< Noi ci vediamo più tardi, Sansa. >
< Senz’altro > rispose la ragazza rimanendo da sola con Brandon < Adesso dove te ne vai? >
< Me ne torno a casa. Anch’io devo farmi vedere da un guaritore. >
< Per quali ferite? Brandon, sperò vivamente che non sei stato tu a causare quelle gravi lacerazioni al povero Lannister. >
< Certo che no… Ma anche se fosse avrebbe ricevuto quello che si merita. >
< Che cosa stai dicendo? >
Ma Brandon decise di non rispondere.
< Ci vediamo a casa, Sansa stai molto attenta a quel Joffrey. I Baratheon e i Lannister possono essere molto viscidi quando vogliono. >
< Brandon! Aspetta! >
Ma ormai il giovane Stark scomparve dietro gli immensi alberi della foresta, lasciando Sansa in preda a mille domande.
 
 
< Perché l’hai fatto?! Adesso tua sorella si farà un sacco di domande! > gridò il metalupo interrompendo il sonno di Brandon.
< Quel Lannister ha avuto quello che si merita. E poi mia sorella non sospetta di niente. >
< Ne sei davvero sicuro? Io non ci giurerei. >
< E’ la sua parola contro quella di un povero bambino indifeso. >
< Brandon, posso capire che sei accecato dalla collera, ma se qualcuno verrà a conoscenza che ti ho riportato in vita grazie ai miei poteri, non sarai mai più al sicuro. >
< Che si vendichino pure contro di me. Io non ho paura… Ho la tua forza e la tua agilità… E poi se ho attaccato il povero Lannister è perché ero visibilmente affamato. >
< Non avresti dovuto! >
< Smettila di dirmi quello che devo fare, Estate. La situazione è tutta sotto controllo. >
< Mi dispiace ma non è così! >
< Fa silenzio un attimo. >
Aguzzando il suo udite fine, Brandon Stark captò qualcosa che attirò la sua attenzione.
< Che succede? > domandò il corvo.
< Qualcuno ci sta spiando… >
< E chi potrebbe mai essere? >
< Silenzio. Non muovetevi. >
Saltando fuori dal letto, Brandon aprì immediatamente la porta della sua stanza cogliendo di sorpresa sua madre intenta ad origliare.
< Con chi stavi parlando? >
< E perché tendevi l’orecchio verso la mia stanza, madre? >
< Ti ho fatto una domanda, Brandon. >
< Pure io. >
< Rispondi prima a me. >
< Parlavo nel sonno… >
< Davvero? >
< Sì. Ultimamente mi capita molto spesso. >
< Forse dovrei parlare con la tua balia, Brandon. >
< Non ce n’è bisogno. Sto bene… E tu? Perché eri dinanzi alla porta della mia camera? >
< Volevo vedere se c’eri per parlarti di una cosa. >
< Che cos’è successo? >
< Il primo cavaliere del Re, Jamie Lannister, è tornato verso Grande inverno con due ferite gravi molto vistose… Sembra che qualcuno l’abbia lacerato sulla schiena e che l’abbia morso sul suo braccio… Visto che Sansa mi ha detto che eri presente sul luogo, non mi devi dire niente? >
< Scommetto che l’ha già fatto mia sorella… Buonanotte. >
< E se non fosse cos^ Brandon? spero che tu non voglia nascondermi niente. >
< Io non nascondo proprio niente! > sbraitò il bambino < Mi dite che cosa vi sta succedendo a tutti? Da qualche giorno a questa parte vi comportate in maniera molto strana. Si può sapere che cos’ho fatto? >
< Mi piacerebbe scoprirlo pure a me, sai? >
< Io mi sto comportando come ho sempre fatto. >
< Ti arrampichi ancora sui muri? >
< No, madre. >
< Vai a zonzo insieme al tuo metalupo? >
< E anche se fosse? È forse un delitto? >
< Certo che no. Sì fa per parlare… >
< Bene. Ti confesso che passo le mie giornate in compagnia del mio metalupo Estate in giro per la foresta. >
< Sai bene che è pericoloso per un bambino come te. Potresti incorrere in qualche bruto. >
< Saprei benissimo difendermi, madre. Non ti preoccupare. >
< Lo voglio sperare… Perché a quel punto nessuno potrebbe mai salvarti. >
< Ne sono consapevole… Quindi, se adesso hai finito, vorrei potermi riposare. È stata una giornata molto faticosa. >
< D’accordo, ti lascio dormire… Un’ultima cosa, però. >
< Che c’è? >
< Se tu avessi fatto qualcosa, me lo diresti senza problemi vero? >
< Certo che sì, madre. Come ho sempre fatto. >
< Molto bene. Volevo sapere solo questo… Buonanotte, Brandon. >
< Notte, madre > disse infine il ragazzo ripensando al suo incontro di oggi con Jamie.
La tensione a Grande Inverno stava divenendo sempre più palpabile.
Mentre Robert ed Eddard erano pronti per scatenare una guerra per i capricci di del Re, Brandon viveva nella sua casa come se fosse uno straniero.
Non faceva altro che scorrazzare tra le fredde foreste della sua terra in compagnia del suo corvo.
< Ho bisogno di carne fresca > fece il ragazzo con gli occhi affamati rivolgendosi al corvo.
< Perché non vai un po’ a caccia? >
< Ci sono i bruti nelle vicinanze. Non posso farmi vedere da loro. >
< E con ciò? Hai forse paura? >
< Io non ho paura di niente e di nessuno. >
< Allora se hai fame vai a cercarti una preda che possa saziarti. >
Anche se aveva la fame e l’agilità del metalupo, Brandon Stark era sempre un essere umano.
< Sento degli strani rumori provenire non molto lontano da qui… >
< Magari è qualche animale selvatico. >
< Andiamo a controllare. >
< Cerca di fare piano, però. >
< Non ti preoccupare. Se è un animale non me lo farò scappare. >
Ma con sguardo sorpreso, Brandon vide Joffrey Baratheon in compagnia di sua sorella Sansa intento a spiegargli come si teneva in mano una spada.
< Stupido figlio di un re > sussurrò Brandon con disprezzo.
< Perché dici così? Che cosa ti ha fatto? >
< La sua famiglia deve morire. E mio padre non può stare ad ascoltare i piagnistei di un Re che non si merita di stare sul Trono di Spade. >
< Brandon, ma cosa stai dicendo? >
< E’ la pura verità, corvo. Io, Brandon, Stark, caccerò i Baratheon e i Lannister dalle mie terre senza scatenare nessuna guerra. >
< Ahahah sei serio? >
< Perché stai ridendo? >
< Un bambino come te che si ribella a due delle case più potente dei sette regni? Questa mi è nuova. >
< Mio padre mi ascolterà. Deve farlo. >
< E se ciò non facesse? >
< Vorrà dire che confesserò quello che mi ha fatto Jamie… A quel punto mio padre non potrà mai sottrarmi al mio volere. >
< Ma se io ti uccido definitivamente come farai? >
Sentendo la voce di Jamie Lannister proprio dietro di lui, Brandon si allontanò da lui con uno scatto felino.
< Sei molto abile per uno della tua età… Quali altri pregi hai, giovane Stark? >
< Questi non sono affari vostri, maledetto traditore. >
< Traditore? Io non ho tradito proprio nessuno. >
< Un lupo che si traveste d’agnello non può che essere un vile mascalzone. >
< Come hai osato chiamarmi? > ribatté Jamie sguainando la sua spada.
< La vostra spada non vi salverà da una fine certa. >
< Che cosa credi di farmi? Tu sei completamente disarmato, mentre io… >
Senza che Jamie potesse accorgersene, fu graffiato alle spalle dal piccolo Stark ferendolo in maniera molto grave.
< Dannazione! Ma come hai fatto?! >
< Diciamo che dal nostro ultimo incontro ho affilato bene gli artigli. Adesso so difendermi alla perfezione. >
< Tu non sei un umano… Quale razza di creatura sei? >
< Una creatura che nemmeno immagini. >
Cogliendolo a sorpresa una seconda volta, Brandon Stark morse il braccio destro di Jamie dove teneva impugnata la sua spada, facendogli emanare un grido che risuonò in tutta la foresta.
< Puoi gridare quanto vuoi. Non ti salverà nessuno. >
< Che sta succedendo qui? > domandò Joffrey Baratheon fissando Jamie e Brandon con sguardo spaventato.
< Niente, nipote. Va tutto a meraviglia. >
< Brandon, perché hai le labbra piene di sangue? >
< Mi stavo difendendo da un animale feroce > mentì immediatamente il bambino.
< Dove sta quest’animale? Io non ho visto niente > rispose Joffrey
< Nemmeno io a dirla verità > disse invece Sansa con sguardo preoccupato.
< E’ scappato a gran velocità. >
< Quale animale può sfuggire alla mia vista? >
< Non lo so, altezza. Nemmeno io sono riuscito a inquadrarlo come volevo. >
< Zio, secondo me dovresti farti visitare da qualcuno. >
< Non ti preoccupare. Sto bene. >
< E le escoriazioni che hai dietro la schiena? È stato lo stesso animale? >
Non sapendo cosa dire, Jamie girò lo sguardo verso Brandon.
< Allora? >
< Sì, Joffrey. È stato quel misterioso animale che si è dato alla fuga… Meglio se vado a curarmi. >
< Fortuna per voi che qui ci sono degli ottimi guaritori > rispose Brandon con tono accigliato.
< Già… Sono molto fortunato… >
< Vieni con me, zio. Ti aiuto io. >
< Grazie mille, nipote. >
< Noi ci vediamo più tardi, Sansa. >
< Senz’altro > rispose la ragazza rimanendo da sola con Brandon < Adesso dove te ne vai? >
< Me ne torno a casa. Anch’io devo farmi vedere da un guaritore. >
< Per quali ferite? Brandon, sperò vivamente che non sei stato tu a causare quelle gravi lacerazioni al povero Lannister. >
< Certo che no… Ma anche se fosse avrebbe ricevuto quello che si merita. >
< Che cosa stai dicendo? >
Ma Brandon decise di non rispondere.
< Ci vediamo a casa, Sansa stai molto attenta a quel Joffrey. I Baratheon e i Lannister possono essere molto viscidi quando vogliono. >
< Brandon! Aspetta! >
Ma ormai il giovane Stark scomparve dietro gli immensi alberi della foresta, lasciando Sansa in preda a mille domande.
 
 
< Perché l’hai fatto?! Adesso tua sorella si farà un sacco di domande! > gridò il metalupo interrompendo il sonno di Brandon.
< Quel Lannister ha avuto quello che si merita. E poi mia sorella non sospetta di niente. >
< Ne sei davvero sicuro? Io non ci giurerei. >
< E’ la sua parola contro quella di un povero bambino indifeso. >
< Brandon, posso capire che sei accecato dalla collera, ma se qualcuno verrà a conoscenza che ti ho riportato in vita grazie ai miei poteri, non sarai mai più al sicuro. >
< Che si vendichino pure contro di me. Io non ho paura… Ho la tua forza e la tua agilità… E poi se ho attaccato il povero Lannister è perché ero visibilmente affamato. >
< Non avresti dovuto! >
< Smettila di dirmi quello che devo fare, Estate. La situazione è tutta sotto controllo. >
< Mi dispiace ma non è così! >
< Fa silenzio un attimo. >
Aguzzando il suo udite fine, Brandon Stark captò qualcosa che attirò la sua attenzione.
< Che succede? > domandò il corvo.
< Qualcuno ci sta spiando… >
< E chi potrebbe mai essere? >
< Silenzio. Non muovetevi. >
Saltando fuori dal letto, Brandon aprì immediatamente la porta della sua stanza cogliendo di sorpresa sua madre intenta ad origliare.
< Con chi stavi parlando? >
< E perché tendevi l’orecchio verso la mia stanza, madre? >
< Ti ho fatto una domanda, Brandon. >
< Pure io. >
< Rispondi prima a me. >
< Parlavo nel sonno… >
< Davvero? >
< Sì. Ultimamente mi capita molto spesso. >
< Forse dovrei parlare con la tua balia, Brandon. >
< Non ce n’è bisogno. Sto bene… E tu? Perché eri dinanzi alla porta della mia camera? >
< Volevo vedere se c’eri per parlarti di una cosa. >
< Che cos’è successo? >
< Il primo cavaliere del Re, Jamie Lannister, è tornato verso Grande inverno con due ferite gravi molto vistose… Sembra che qualcuno l’abbia lacerato sulla schiena e che l’abbia morso sul suo braccio… Visto che Sansa mi ha detto che eri presente sul luogo, non mi devi dire niente? >
< Scommetto che l’ha già fatto mia sorella… Buonanotte. >
< E se non fosse cos^ Brandon? spero che tu non voglia nascondermi niente. >
< Io non nascondo proprio niente! > sbraitò il bambino < Mi dite che cosa vi sta succedendo a tutti? Da qualche giorno a questa parte vi comportate in maniera molto strana. Si può sapere che cos’ho fatto? >
< Mi piacerebbe scoprirlo pure a me, sai? >
< Io mi sto comportando come ho sempre fatto. >
< Ti arrampichi ancora sui muri? >
< No, madre. >
< Vai a zonzo insieme al tuo metalupo? >
< E anche se fosse? È forse un delitto? >
< Certo che no. Sì fa per parlare… >
< Bene. Ti confesso che passo le mie giornate in compagnia del mio metalupo Estate in giro per la foresta. >
< Sai bene che è pericoloso per un bambino come te. Potresti incorrere in qualche bruto. >
< Saprei benissimo difendermi, madre. Non ti preoccupare. >
< Lo voglio sperare… Perché a quel punto nessuno potrebbe mai salvarti. >
< Ne sono consapevole… Quindi, se adesso hai finito, vorrei potermi riposare. È stata una giornata molto faticosa. >
< D’accordo, ti lascio dormire… Un’ultima cosa, però. >
< Che c’è? >
< Se tu avessi fatto qualcosa, me lo diresti senza problemi vero? >
< Certo che sì, madre. Come ho sempre fatto. >
< Molto bene. Volevo sapere solo questo… Buonanotte, Brandon. >
< Notte, madre > disse infine il ragazzo ripensando al suo incontro di oggi con Jamie.
   
 
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