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Autore: FanFictioner313    23/02/2020    0 recensioni
Questa è la scena parzialmente tratta ed in parte cambiata dalla seconda stagione, episodio 11, in cui si confrontano Bryce e sua madre, con l'intervento anche del padre di Bryce. Vedendo la scena mi ha piuttosto colpito e stupito dal fatto che Bryce la rispetti in un certo modo e anche il fatto che lei provi ad avere ancora potere su di lui in tutto ciò che faceva. Ho deciso anche di introdurre il personaggio del padre. Perché comunque alla fine dai genitori non si eredita solo il colore dei capelli e il modo in cui siamo dipende anche da loro e da come siamo stati cresciuti. Quindi ecco una versione oneshot, in cui Bryce si confronta con i suoi genitori. Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bryce Walker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bryce aveva finito di fare i compiti, anche l'ultimo ripasso per le possibili interrogazioni di domani era stato completato con successo, ci teneva ad essere un ottimo studente oltre che un bravo atleta.

Per questo si era seduto sulla sua poltrona preferita per rilassarsi, leggendo un po' distrattamente una rivista di cultura maschile.

Improvvisamente riconobbe i tacchi di sua madre che si avvicinavano alla sua stanza, e ne fu sorpreso oggi aveva un appuntamento con alcune amiche per parlare non si ricordava

più di chissà quale evento mondano e perciò pensava che sarebbe arrivata più tardi, probabilmente giusto in tempo per la cena o comunque dopo suo padre.

Dopo aver bussato alla porta, senza attendere il permesso di Bryce entrò, lo fissò e lo salutò freddamente, Bryce rispose distrattamente. Indossava un maglione grigio con sotto una maglietta leggermente più chiara, un paio di pantaloni da tailleur grigio scuro e un paio di scarpe con il tacco nero.

Si allontanò brevemente e poi tornò a guardarlo. "Che ne dici di Hannah?" Chiese.

"Ci sei stata ieri, no?!" replicò Bryce annoiato.

"Non è stata tutta la storia, non è vero Bryce?!" rispose lei leggermente piccata.

Scrollò le spalle. "Si è rivolta a me e abbiamo fatto sesso. Voglio dire ... sai che sono sessualmente attivo. Almeno da quando mi hai praticamente scoperto l'anno scorso.

Ma non ne hai mica avuto chissà che razione. Hai girato i tacchi senza dire nulla a riguardo, ma c'era parecchia pelle nuda. " Sorrise leggermente ripensandoci e guardò di nuovo la sua rivista mentre

sua madre cercava di nascondere il suo disagio per l'argomento che avrebbe affrontato con suo figlio.

"Ah, e con Chloe?", Continuò cercando di mantenersi calma.

Chinò leggermente la testa e la guardò di nuovo. "Anche con lei parecchia pelle nuda."

L'angolo della sua bocca si contrasse e sua madre lo guardò scetticamente in modo che fosse costretto a continuare.

"Chloe ha problemi personali, ok? Famiglia distrutta e tutto il resto. Ma quando sta con noi sta meglio, sta legando parecchio con papà..."

" Hai fatto sesso con lei quando è svenuta? " Chiese sua ora sua madre, cercando inutilmente di non far scorgere il suo tono stizzito ed accusatorio.

" Non l'ho di certo forzata io ad ubriacarsi e a fumare in pieno pomeriggio! " Rispose arrabbiato.

"Oh, così come non hai costretto Hannah a fare... - evitò di pronunciare la parola sesso - nella vasca idromassaggio?!" Ora aveva perso la calma e il suo tono assomigliava ad un urlo di accusa.

Bryce Rimase calmo, anche se emergeva un sottotono leggermente stizzito per le accuse che gli venivano rivolte da sua madre fece per rispondere ma fu interroto da una voce che si stava avvicinando: "Nora, Bryce siete nella stanza vicino alla piscina vero? Si sente un discutere confuso e ho pensato che dovevate essere voi visto che il resto della casa è praticamente avvolto nel silenzio.

La voce del padre era sempre più vicina ed un tratto la porta si aprì e l'uomo comparve. Aveva ancora addosso gli abiti da lavoro, un completo di Armani scuro, una camicia bianca una cravatta con pochette abbinata blu e viola ed hai piedi un paio di costose scarpe nere lucide.

Saluto con un bacio frettoloso la moglie e poi Bracy che rispose con affetto e trasporto al "Ciao Bryce" del padre.

"Cosa diavolo succede, vi si sente bisticciare da lontano..."

"Sto affrontando con Bryce il discorso di Hanna quello di cui ti ho parlato ieri sera, sono felice che lo senta anche tu" rispose la moglie.

Barry cercò di simulare un espressione neutra anche se si notava che dentro di se si stava maledicendo per essere arrivato proprio in quel momento.

Benché ora Bryce conoscesse un retroscena di quella chiacchierata il suo atteggiamento non mutò minimamente ma si limitò a riprendere guardando sua madre

"Che ti importa di quell'occasione, non conoscevi Hannah, non sapevi nemmeno chi fosee, hai saputo di lei solo dopo quello che le è successo".

"Stai parlando seriamente in questo modo di lei?! O era solo una cosa che volevi, che desideravi fisicamente? "Rispose sua madre con un'espressione disgustata.

"Vuoi sapere cosa è successo con Hannah, mamma?" Si stava sempre rivolgendo a lei benché avesse saputo che entrambi i suoi genitori erano in qualche modo coinvolti nella discussuone.

Chiuse la rivista, la posò sul Bracciolo e si alzò in piedi.

Benchè fosse a casa in totale relax l'abbigliamento di Bryce non si poteva certo definire casual o peggio trasandato:

Indossava una camcia grigia dall'aria molto costosa, un paio di pantaloni di Boggi scuri con una cintura di Louis Vuoitton ed hai piedi portava ancora le snakers di Gucci che aveva scelto quella mattina.

"Era nella vasca idromassaggio con me", disse ora, avvicinandosi a sua madre. "Niente bikini, solo mutandine e un reggiseno. Sopra le sue enormi e sode tette.

"Si avvicinò ulteriormente mentre lei stringeva le labbra, cercando di sopportare il discorso del figlio. "Lei mi ha guardato come ... come se lo volesse," continuò incessantemente mentre la sua espressione cambiava.

"E sì, la volevo", tutto me stesso la voleva disse scrollando le spalle. "Io ... dovevo averla, dovevo farlo.

"Gli occhi di sua madre si spalancarono leggermente, guardarono brevemente suo figlio e scosse leggermente la testa incredula.

Si avvicinò un po 'a lei, ora era così vicino da essere quasi scomodo.

"Così l'ho girata e l'ho scopata da dietro. Duro, come so fare io, mettendoci tutto l'impegno possibile. Fino a quando non ha urlato".

I suoi occhi si restrinsero leggermente eccitati riportando alla mente quelle immagini, il suo sguardo beffardo si annidò con aria di sfida in quello di sua madre mentre le metteva una mano sulla vita e le stringeva quasi a volerle dimostrare come aveva fatto.

Suo padre ascoltava il racconto cercando di restare impassibile e sebbene il suo sguardo non facesse trasparire alcune emozione dalla stoffa dei suoi pantaloni, al pensiero di una ragazza in biancheria intima nella sua vasca idromassaggio, emerse abbastanza evidentemente qualcosa che mai un padre dovrebbe provare di fronte ad un racconto sull'attività sessuale del figlio.

"Volevi ascoltare questo?!" disse Bryce tranquillamente.

La faccia di sua madre cambiò all'istante. Il suo scuotere la testa cambiò in forte rabbia e disprezzo. Allungò una mano istintivamente e lo schiaffeggiò sul viso, riconoscendo nel figlio uno sguardo superiore, come se la stesse prendendo in giro per aver creduto di poterlo disciplinare con una gesto di tale ridicolità.

Barry era rimasto colpito dallo scatto improvviso d'ira della moglie e fece per fare qualcosa ma un cenno di Bryce gli fece comprendere che non era necessario che intervenisse.

Semplicemente Bryce le afferrò il polso e lo tirò lungo i fianchi della madre.

"Ok, mamma," continuò a dire con il suo tono calmo ma provocatorio. "E pensi qualcosa del genere potrebbe avermi fermato?

"La sua testa scattò verso la sua mano. Lui sollevò un sopracciglio. Lei lo fissò, piena di incredulità e con un forte senso di orrore.

"Lei ..." continuò lentamente, guardandola, "... mi supplicò di fermarmi. Davvero mi ha pregato in tutti i modi in effetti. - Ma non l'ho fatto, non mi sono fermato.

Il padre di Bryce perse la sua compostezza ed ebbe un leggero senso di nausea al pensiero di ciò che sembrava avesse fatto il figlio, per sino per un affezionato scopatore come lui era difficile da ascoltare ma non si mosse ne proferì parola si limitò a deglutire nervosamente un po' di saliva.

Bryce si chinò su sua madre, il suo viso così vicino al suo che non riuscì ad evitarne lo sguardo. L'angolo della sua bocca si contrasse di nuovo. "È così che l'hai immaginato, non è vero? Mamma"?

Rise beatamente mentre sua madre fece due passi indietro per allontanarsi da lui e si spinse fino al punto in cui la porta le premette sulla schiena.

Si sentiva a disagio, il padre invece che si trovava ora ad un passo da lei si sentì incredibilmente sollevato nel sentire che la storia era tutta un invenzione di Bryce e quasi si vergognò di aver potuto davvero pensare per un secondo che sul serio suo figlio avesse fatto una cosa del genere.

La madre di Bryce invece si sentì disgustata dalla sua fantasia e portò la sua mano sul petto.

Quando la mano le toccò il petto, fu come se un energia vitale fosse entrata in lei.

Spinse via Bryce che nel frattempo le si era ri avvicianto con tutte le sue forze per farlo inciampare all'indietro.

Ma Bryce, da ottimo atleta qual era non è caduto, ma si era immediatamente ripreso fermandosi contro sua madre con un sorriso arrogante sulle labbra.

" Non è andata esattamente così." Fece una breve risata rivolgendosi a suo padre, che però preoccupato che la moglie vedesse una sua reazione non consona alla "solennità" del momento rimase impassibile e non rispose.

"Voglio dire, Hannah avrebbe potuto reagire in qualche mdo, davvero." Scrollò le spalle. "Non che non sarei riuscito a tenerla sotto controllo se lo avessi desiderato, ma comunque avrebbe potuto reagire"

Lasciò lo sguardo del padre che benchè facesse apparire un espressione impassibile si capiva perfettamente che sotto, sotto era fiero delle abilità amatorie del figlio.

Tornò quindi da sua madre, che lo valutò , gli occhi socchiusi, ma sembrava tutt'altro che spaventato, anzi pareva eccitato ricordando quei momenti.

Ora era arrabbiata. Le labbra di Bryce emisero di nuovo un sorriso beffardo.

"Quindi come puoi vedere lo voleva, Tutta lei mi volevi, tutto il suo corpo mi voleva, voleva che la scopassi come solo io so fare, che ci dessi dentro, che la facessi godere di brutto.

E poi probabilmente se ne è vergognata, forse si era pentita di esserci caduta come altre ragazzine della scuola, o forse chissà, nessuno sa cosa passasse nella testa di quella pazza. "

Il padre rimase in silenzio cercando di nascondere l'evidente orgoglio nel sapere che il figlio, come lui del resto, fosse un mago in fatto di sesso.

La madre invece era totalmente sconvolta dal racconto.

" Tu ... sei un vero casino Bryce! "Sibilò improvvisamente sua madre a denti serrati.

"Ti abbiamo insegnato ad essere così irrispettoso con una ragazza?! Vedi tutte le donne come... oggetti che sono lì solo per te, per il tuo piacere? Che ti vogliono, anche se dicono, se ti mostrano in qualche modo il contrario?! "

Barry era irretito, impietrito di fronte al tono della moglie, mai l'aveva vista così alterata nemmeno quando aveva dovuto confessarle qualche sua scapatella durante un viaggio di lavoro.

Avrebbe tanto voluto fare qualcosa o dire qualcosa in sostegno del figlio ma non vi riuscì. Sembrava osservare la scena come un critico cinematografico che osserva impassibile la pellicola per poi trarne le sue conclusioni.

Nora era in vece un fiume in piena, fece un passo verso suo figlio. "Mi fai semplicemente schifo, mostro!" urlo in preda ad un raptus e senza quasi rendersene conto gli sputò violentemente addosso.

Solo in quel momento il marito si ravvide e con un provvidenziale strattone la allontanò da Bryce.

Tuttavia, mentre il padre la allontanava da lui, Bryce si limitò a scrollare le spalle ed a mimare il gesto di volersi pulire da qualcosa - lo sputo- .

Anche se non voleva ammetterlo a se stesso gli era chiaro che le sue parole, il vedere sua madre così delusa ed arrabbiata lo facevano stare male ma si è sforzato di non mostrarlo minimamente. 

"Voi mi avete insegnato qualcosa? Cioè Nel voi intendi che anche tu mi hai insegnato qualcosa, mamma? Eri troppo indaffarata sulla strada del tuo prestigio personale per darmi qualche insegnamento.

So cosa ho imparato dalle mille diverse tate, dai mille libri che ho letto, dalla gente, amici etc. che ho frequentato, dai regali che mi hai portato per compensare il fatto di non esserci mai per, dal tempo che ho passato con papà, non con tè ma con lui - e rivolse un gesto di ringraziamento verso il padre che lo accolse con più gioia di quello che Bryce si sarebbe aspettato in quel momento, e anche dai film che ho cercato di fregare a papà quando passavo del tempo con lui nel suo studio..."

L'angolo della sua bocca si contorse in un ghigno beffardo quando vide l'orrere di sua madre per le sue parole.

"Quindi sì mamma mi hai insegnato qualcosa... mi hai insegnato che posso ottenere quello che voglio. Mi hai insegnato che non ci sono regole per me. Che posso fare tutto quello che voglio, che tu pagherai tutto per coprire le tue mancanze...!

"Si chiuse con un leggero canto nella sua voce e ora rise apertamente prima che diventasse improvvisamente serio nell'avvicinarsi di nuovo a lei.

"Questo mi hai insegnato tu... papà invece mi ha insegnato il valore dello studio, la soddisfazione di prendere un buon voto, la passione per lo sport la gioia per una vittoria e si forse anche il piacere e il senso di liberazione e di godimento che ti può dare una scopata".

Magari ha sbagliato ma ha fatto il possibile per esserci: quando ho ricevuto il premio di scienze tu eri negli Hempton ad organizzare un evento di beneficenza con Vittoria Grayson e papà in viaggio d'affari in europa. Lui mi ha chiamato su skipe prima e dopo la premiazione tu mi hai fatto recapitare un messaggio da una delle cameriere.

E lo so bene che alle mie partite ci tieni a venire solo per pavoneggiarti davanti alle altre persone per essere la madre del capitano."

La signora Walker lo guardò mentre si avvicinava.

Sembrava più grande del solito mano a mano che si avvicinava.

Si allontanò di nuovo da lui, staccandosi nuovamente dal marito, il sospetto si rifletteva sulla sua espressione, assieme alla rabbia impotente ed al disgusto.

"Non c'è disciplina per me - non qui, non nella tua casa. Questo è esattamente quello che mi hai insegnato tu! " Si è fermato ora dinanzi a lei.

"Sono sicuro che vuoi colpirmi di nuovo adesso, vero?" disse Bryce in tono di sfida.

Lei fece una smorfia disgustata, mentre le sue dita si chiudevano lentamente intorno al suo polso. Aveva notato quanto fosse tesa. "Pensi davvero che faccia la differenza?" riprese Bryce.

Barry rimase in attesa per verificare se servisse il suo intervento per calmare la moglie. Ma stavolta non ci fu nessuna reazione fisica, semplicemente si fermò, fissò gli occhi di Bryce con uno sguardo diabolico e infuriata lo attaccò:

"Sei la vergogna per la famiglia! Non ti riconosco come mio figlio! Sei uno sconosciuto in questa casa, una specie di mostro e anche uno - si trattenne appena in tempo dal chiamarlo stupratore - una persona orribile! " Bryce sbuffò.

"Davvero?" Il suo tono era pieno di malizia e presa in giro e la sua presa sul polso della madre divenne più forte. Nora aveva notato che aveva scrollato le spalle,il che le faceva prudere le dita ed aveva una fortissima voglia di dargli un altro violento ceffone.

Si trattenne però, liberò la presa da Bryce e si voltò verso il marito in cerca di una sua approvazione o di una sua parola: "Digli anche tu, quello che ti ho detto ieri sera prima di dormire! Quello che pensiamo, quello che sta diventando, lo schifo che mi fai Bryce e..."

Sentitosi chiamato in causa Barry si volto verso la moglie e la guardò con lo sguardo di chi è stato chiamato in causa benchè abbia fatto di tutto per cercare di mantenersi neutrale:

"Nora ne abbiamo già parlato ieri sera, non mi va di entrare in questa faccenda, io non sono sicuro di voler, non mi va di..." Stava balbettando.

Il fatto è che già ieri sera avevano avuto una difficile discussione sull'argomento; ma lui era stanco, non aveva voglia di discutere si limitò a chiedergli di non fargli prendere parte alla sua ramanzina, che comunque secondo lui non avrebbe dovuto fargli, aveva già abbastanza stress per il lavoro etc. ci avrebbe pensato lui a chiedere a Bryce di evitare la creazione di scandali che potessero nuocere alla famiglia.

Lei aveva troppe paturnie, doveva solo calmarsi e sarebbe andato tutto bene. E poi in tutta franchezza lui non credeva affatto alle parole di Hanna.

Dopo averle detto questo in tono conclusivo, le aveva dato un bacio e si era messo a dormire prima che lei potesse replicare.

La moglie ricordò le parole della sera prima ma sperava che dopo aver assistito alla scena ed alle risposte saccenti di suo figlio avrebbe detto qualcosa per sostenerla ma il marito non le era di nessun aiuto.

Infastidita dal comportamento del marito e infervorata da ciò che aveva detto a Bryce poco prima chiese in tono perentorio al marito di farle sapere il suo pensiero reale, quello che ieri aveva frettolosamente liquidato con due parole.

Esausto dalle richieste della moglie, desideroso di svuotare il sacco, di dire esattamente ciò che pensava per chiudere in fretta la discussione e forse anche di aiutare il suo adorato figlio Bryce disse con tono glaciale:

"D'accordo, se è questo che vuoi ma accettane le conseguenze... - Bryce e Nora lo fissavano desiderosi di sentirlo - Penso che tu stia esagerando con Bryce, la fai tanto unga per delle scopate.

Bryce in fondo è un bravo ragazzo: l'ultima pagella era costellata di 8, qualche 9 e un solo 7, è il capitano della squadra, il giocatore migliore. E non ha mai fatto danni alla casa quando è solo o comunque nulla di importante.

E' un ragazzo ed a volte si comporta come tutti i ragazzi, ma non è certo chissà che mostro, anzi...

Sinceramente mi è molto più facile credere a Bryce che ha ad una ragazzina talmente disturbata che è arrivata al suicidio.

Comunque capisco che Bryce è ancora il tuo bambino, e che è difficile da accettare che scopa già, e che gli piace farlo forte, darci dentro... ma è così, anch'io ero già più che attivo alla sua età, anzi in mancanza di meglio qualche volta ho pure pagato!

Bryce si mise a ridere pensando a questo lato del padre di cui lui non sapeva nulla, Nora invece era sempre più disgustata e avvilita mano a mano che il discorso proseguiva.

Comunque gli ho già parlato chiaramente per assicurarmi che stia attento e non faccia sciocchezze. Gli ho anche regalato una scorta extra di preservativi... - e in quel momento fece l'occhiolino a Bryce.

Bryce si intromise nella discorso del padre, lieto di avere una appiglio per zittire sua madre: "Si, si mamma cazzo sto attentissimo... mi assicurò sempre che prendano la pillola altrimenti uso il preservativo! Non voglio brutte sorprese!

Nora ora non ci vide più: tutte quelle provocazioni, il mancato sostegno del marito che si ostinava a difendere il figlio, l'immagine disgustosa dell'adolescente Barry che andava in un bordello. Era troppo da sopportare!

Quindi decise di stare al gioco e chiese in tono provocatorio a Bryce: "Già, e anche nella vasca idromassaggio con Hanna ti sei assicurato che prendesse regolarmente la pillola o ti sei alzato per cerrcare un preservativo...?"

Era curiosa della risposta di Bryce: "Tranquilla mamma, lei l'ho scopata dietro la questione non si pone minimante..."

Nora era furiosa per la risposta strafottente di Bryce, Barry era molto orgoglioso di come il figlio riuscisse a salvarsi in ogni situazione ed il pensiero, sessuale, di ciò che Bryce aveva appena detto causò un rigonfiamento nei suoi pantaloni; Bryce lo notò appena e ne fu stranamente divertito, fortunatamente invece Nora non lo notò.

Nora era disgustata dall'intervento del marito e si rese conto con tristezza, per un momento, di conoscerlo relativamente poco, di certo non il lato che il suo discorso aveva fatto emergere, ma subito dopo si fece quasi schifo.

Si rese infatti conto che lei conosceva bene, Barry, anche quel lato che ora trovava odioso: le avventure di una notte che le aveva candidamente confessato pur ribadendo di amarla e altri mille episodi che ora le tornavano in mente.

Barry in un certo senso assomigliava a Bryce e aveva ragione Bryce, Barry le aveva insegnato tutto: il senso del dovere scolastico ma anche la passione per una scopata, etc.

Lei sapeva che il marito era così ma aveva sempre taciuto, e ignorato quel lato per poter essere Nora Walker, la socialite Nora Walker, l'inivdiata Nora Walker.

Improvvisamente si sentì prigioniera di quella casa, di quella vita, si senti quasi schifata di se stessa e pensò che probabilmente avrebbe dovuto scappare, chiedere il divorzio ottenere la custodia di Bryce, portarlo via da suo padre e da quell'ambiente e ricominciare da capo altrove.

Essere una madre diversa, dare a Bryce un educazione diversa, cambiarlo.

Questi pensieri si affollavano nella sua testa ma sapeva bene che non avrebbe mai avuto il coraggio di metterli in pratica. Non sarebbe mai fuggita, perchè infondo essere Nora Walker le piaceva eccome e rinunciare a tutto questo le era impossibile.

Solo una cosa poteva fare, forse ma non ne era sicura,: cercare di cambiare Bryce.

Quel pensiero le restituì un inaspettata determinazione e osservando severa Bryce fece qualche passo per allontanarsi dal marito.

"Non farai più del male a una donna, mai, mai più Bryce," disse con un tono minaccioso e severo.

"Non uscirai più di casa, tranne che per la scuola o gli allenamenti. Saranno limitati al massimo i tuoi incontri con gli amici e quanto agli incontri con Chloe, farò in modo che siano più casti e più... non terminò la frase ma la sua espressione era eloquente.

E se dovessi avere anche solo il minimo sospetto di un passo falso, andrò direttamente dalla polizia. "

Le sopracciglia di Bryce si restrinsero leggermente, la sua serenità sembrò sgretolarsi come pietra colpita dalla dinamite, ma fu questione di un attimo:

"Alla polizia? Perché un adolescente non si è attenuto agli arresti domiciliari stabiliti dalla madre? " Rise sprezzantemente, incurante dello sguardo severo della madre.

Cercò per un secondo lo sguardo del padre ma questi teneva lo sguardo altrove, lieto di essersi tirato in disparte rispetto alla questione e con la volontà di non fare nulla che non fosse strettamente necessario per evitare di intervenire di nuovo.

"No." disse sua madre con tono fermo avvicinandosi di nuovo. "Sai esattamente perché." Si toccò brevemente la spalla e Bryce evitò il suo sguardo e si voltò fissando il pavimento. Sapeva esattamente cosa intendeva dire ma evitò di pensarci concentrandosi sul pavimento, era certo che se avesse avuto quei pensieri sessuali - su uno stupro diremmo noi - l'eccitazione avrebbe preso il sopravvento sul suo corpo.

"Non voglio mai più che tu faccia certe cose Bryce. I buoni voti non ti salvano da tutto. D'ora in avanti dovrai essere casto, mi fai schifo e riprese con la solita ramanzina e concludendo con alcune frasi che facevano espressamente riferimento alla possibilità concreta che Bryce fosse uno stupratore. Disse queste cose guardandolo dritto negli occhi, con uno sguardo talmente infuocato che sarebbe stato per lui quasi impossibile per lui restituire lo sguardo.

"Non mi ha creduto quindi, pensi ancora certe cose di me, pensi che io, che tuo figlio..." Il tono di Bryce sembrava esausto e sincero accompagnato da una vena di tristezza come se si sentisse in colpa per ciò che sua madre pensava di lui.

Per un momento si sentì in colpa per la durezza con cui lo aveva trattato. Ma purtroppo anche se una parte di lei non voleva, lei credeva, sapeva davvero che le storie su Bryce erano vere e che suo figlio avesse appagato il suo desiderio con uno stupro.

Bryce sospirò quando un lampo si accese nella sua mente, come uno scienziato che improvvisamente ha l'intuizione per una grande invenzione, e tutto convinto riprese, neanche un attore premio oscar avrebbe potuto mentire meglio: "Mi dispiace mamma averti ferito davvero, io avevo solo voglia, mi piace troppo scopare... ma non stuprerei mai una donna, non è bisogno per farlo - si pentì quasi subito di averci aggiunto quella battuta - cioè la storia è più complessa.

Nora non voleva stare a sentire Bryce, qualcosa in lei le diceva che stava mentendo, ma decise comunque incuriosita dal tono da acne bastonato del figlio di prestare attenzione.

Io ed Hanna abbiamo avuto una breve avventura in passato, poi è finita, poi ci siamo rivisti molto da vicino quella sera e forse lei in qualche modo si è illusa di un ritorno di fiamma mentre scopavamo nell'idromassaggio e quando le ho fatto capire che era solo sesso beh non l'ha presa... insomma Hanna era pazza poverina.

Nora avrebbe davvero voluto credere a questa storia, tutto in Bryce sembrava sincero, eppure qualcosa di molto forte nella testa le diceva di non farlo.

A quel punto Barry che fino ad allora se ne era stato in disparte decise di intervenire in sostegno del figlio, se non altro con la speranza di chiudere la difficile situazione: "Avevo promesso di non parlarne, lo so Bryce scusami, ma credo che a questo punto forse è il caso che lo dica. Nora, Bryce mi aveva raccontato di questa storia.

Mi aveva chiesto un consiglio su come gestire una ex illusa e mi aveva promesso di tenere il segreto. Per questo ieri sera sono stato così sbrigativo e sibillino e per questo non volevo entare nella vicenda. Per quello. Quindi si, Bryce dice la verità, non è l'essere disgustoso che qualcuno dipinge e cui tu hai creduto.

E' stata una situazione complicata, ma credimi se ti dico che nostro figlio non ha fatto nulla di male se non una leggerezza dell'adolescenza pensando con il, ehm cazzo - lo disse sussurrando come se fosse un ragazzino delle medie - anzichè con la testa.

Non avrebbe dovuto fare quella cosa, riaprire quella storia ma è stato un piccolo peccato di gioventù. Solo questo e nulla di più. Quindi per favore non stressare troppo Bryce, non farti venire il sangue amaro; e anche sulla storia di Chloe si, ha sbagliato ha faerlo in quella situzione ma come puoi resistere alla donna che ami".

Istintivamente si avvicinò per baciarla." Nonostante la sensazione di fastidio lei si lasciò baciare distrattamente.

Nora trovò che sebbene il marito sembrasse sincero e convincente tutto le diceva che stava mentendo ma oggi si era innervosita anche troppo e non aveva più voglia di combattere contro un ostacolo che le sembrava indisruttibile.

Barry continuò a parlare in difesa di Bryce ma lei lo ascoltava appena solo le ultime frasi la destarono: "Comunque Bryce è un Walker ha il mio sangue e sa bene come evitare gli scandali che possano nuocere alla famiglia non la metterebbe mai in pericolo per un po' di divertimento.

Comunque stai tranquilla tesoro questa storia si dissolverà presto, te lo assicuro, non aver paura, nostro figlio è innocente e nulla intaccherà il tuo prestigio. Non capisco come hai potuto darti tanta pena per delle voci o le illazioni di una ragazzina disturbata.

Tu sei Nora Walker, la socialite più apprezzata e potente della città, non pensare a certe sciocchezze, pensa a quello e il resto si sistemerà da sa.

Nora avrebbe voluto essere disgustata dal tono ipocrita e anche dalle parole del marito ma non lo era assolutamente.

Sapeva dentro di se che Barry stava coprendo falsamente Bryce, ma sapeva anche che la parte in cui lui le rammentava di essere la socialite e tutto il resto era più che vera.

Aveva provato a combattere ma non vi era riuscita e aveva perso sia contro suo marito e suo figlio che contro se stessa.

Si fece schifo mentre lo pensava, e ancora più disgusto si fece quando decise che sarebbe uscita dalla stanza, dopotutto aveva ragione Bryce lei Hanna nemmeno la conosceva, e aveva ragione anche suo marito: Bryce era un grande atleta e un ottimo studente e questo contava. Avrebbe potuto indagare approfonditamente e sapere se veramente Bryce era uno stupratore ma poi? Avrebbe avuto il coraggio di denunciarlo e di far saltare la sua famiglia

e il prestigio che aveva riversato su di se in questi anni - affondato Bryce sarebbe evidente affondata anche lei come una cattiva madre, tutto quello che aveva costruito in questi anni si sarebbe sciolto come neve al sole, ne valeva davvero la pena? - evidentemente no e allora perchè combattere, perchè farsi il sangue amaro se poi l'eventuale verità e la possibilità di una denuncia avrebbero distrutto anche lei.

Era disgustata da se stessa ed umiliata ma ormai le era chiaro che si era arresa. Con le ultime forse rivolse gli ultimi sguardi prima a suo figlio ma non proferì che poche parole e le costò comunque un enorme fatica essere così ipocrita da pronunciarle: "D'accordo Bryce allora se è davvero andata così, io..."

Lei non ebbe la forza di finire la frase ma non ce ne fu bisogno perché Bryce la interruppe e con tono sfinito ma il più possibile calmo le disse: "Si cazzo mamma è andata cos', credimi io..."

Ma Nora non voleva più starlo a sentire, le faceva troppo male, quindi rivolse un occhiata al marito e nauseata per essersi abbassata al suo livello sovrastando la voce di Bryce riuscì solamente a dire: "Vado a vedere se la cena è pronta."

Neanche il tempo di finire la frase e la signora Walker lasciò la stanza cercando di allontanarsi velocemente da li con un senso di nausea che le risaliva dalle viscere.

Era certa che appena uscita le sarebbe venuto un conato di vomito per come si era comportata invece, sorprendentemente, più si allontava dalla stanza e più quei pensieri svanivano sovrastati da altri pensieri della sua quotidianità. Doveva controllare a che punto era la cena, fare due modifiche alla sua agenda di domani e una telefonata molto importante ad una sua amica. In pochi istanti si era quasi completamente dimenticata di tutta la storia e di Bryce ed era tornata la solita Nora impegnata di sempre.

Nella stanza ora erano rimasti solamente Bryce e suo padre. Bryce esauto si era lasciato sprofondare nella sua poltrona, il padre si era seduto su una vecchia sedia appoggiata al muro.

Per qualche istante regnò il silenzio prima che Bryce lo rompesse: "Grazie papà, per prima, per avermi difeso ed aiutato con la mamma non ne potevo più di sentirla, improvvisamente vuole fare la madre senza nemmeno sapere quel che dice, credendo a quella pazza di Hanna. Sei stato geniale ad inventarti quella storiella per rendere credibile la mia"

E per ringraziarlo prese due birre dal minibar, una per se e una per il padre.

Barry bevve un sorso e poi disse: "Tranquillo figliolo, ti ho coperto volentieri, nel mondo degli affari mi è capitato spesso di dover inventare storielle per convincere un cliente..."

"Comunque ora è passata, tua madre si è calmata e poi io ti credo che nell'idromassaggio volevi solo..."

Bryce aveva ripetuto talmente tante volte quella bugia che ora per lui era diventata una verità e si sfogò con il padre: "Ma si immaginati è venuta nella vasca idromassaggio con solo la biancheria intima addosso, solo quella e si è pure avvicinata a me..." Bryce si fermò un attimo per prendere un sorso di birra e suo padre commento: "Che troia, mi immagino è venuta li da te aveva la biancheria intima bagnata e poco nulla lasciava all'immaginazione..." rise di gusto all'idea e stavolta, visto che erano tra uomini, non fece nulla per nascondere l'evidente erezione. 

"Appunto, credimi papà ero troppo eccitato, ci credo che si sono andato giù pesante però è stata davvero una bella scopata poi poter toccare quelle tette paradisiache."

Barry e Brayce risero insieme allegramente. Era una scena semplicemente disgustosa: padre e figlio che fanno commenti salaci su una ragazza! Già questo è parecchio grave e perverso e davvero terribile e difficile da ascoltare ma fare commenti su una ragazza suicida era davvero stomachevole, impossibile da sopportare e da sentire, faceva venire una gran voglia di fare qualcosa a quei due.

Ma il disgustoso spettacolo sarebbe continuato visto che il padre voleva chiedere a Bryce Chloe ma furono interrotti da una cameriera-segretaria di Barry.

"Signor Walker, l'ha appena chiamata il senatore McMarley le ho detto che l'avrebbe richiamata appena possibile".

"Grazie Jasmine" rispose Barry.

"Mi dispiace - disse Barry a Bryce - ma il lavoro mi chiama, non voglio far attendere troppo il senatore." "Comunque - disse in tono conclusivo - alla fine sono felice, di aver affrontato questa discussione con te, so che non vorresti fare niente di male...

Però ascoltami, ti do un ultimo consiglio per eviatarti guai. La prossima volta che vuoi farlo chidigli se vuole e assicurati che almeno annuisca così sei a posto, non possono rimproverarti nulla..."

"Grazie papà, mi fanno sempre piacere i tuoi consigli" rispose Bryce grato.

"Ora devo proprio andare il senatore mi aspetta..." disse Barry mentre usciva dalla stanza. "Buon lavoro papà - disse Bryce mentre il padre chiudeva la porta.

In quel momento il cellulare di Bryce squillò - un sms - era Chloe "Ciao amore, domani come sei messo ho tantissima voglia di stare con te sono già ben due giorni che non ci vediamo! KissXx"

Eccitato Bryce le rispose: "Puoi venire domani qui da me verso le 16.00, ho un nuovo film molto carino che potremmo vedere insieme..."

 

   
 
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