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Autore: anna900    24/02/2020    6 recensioni
Dal testo: “Prima hai detto che eri triste, posso chiederti il motivo?”.
Lei si ferma a fissarmi, come se volesse scavarmi l’anima.
“Scusa, so che non sono affari miei”, le dico stavolta davvero imbarazzato.
“No, non preoccuparti, mi fa piacere parlarne…”, mi rassicura: “Pensavo a una storia”.
“Una storia?”
“Sì”.
Non so perché, ma sono curioso: “ Dai...raccontami!”
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Patty entrò nel salone principale. Indossava un abito lungo di colore bianco che la fasciava completamente lasciando un po’ scoperte le spalle. I capelli erano raccolti e dalle orecchie pendevano degli orecchini. Il trucco era leggero e il corpo era reso più slanciato dall’abito aderente e dai tacchi alti.

Si guardò intorno: il salone della clinica era gremito di gente. C’erano dei tavoloni con abbondanti porzioni di antipasti e bevande, sorrise ripensando a come lei e le sue amiche avessero preparato tutta quella montagna di cibo.

Sembrava tutto perfetto: la luce del salone quella sera dava un’aria diversa, non le sembrava neppure di essere all’interno della clinica. Le persone intorno bevevano vino, cocktail o bibite gassate, ridevano e colloquiavano allegramente: per una sera non c’erano medici, malati o infermieri, ma solo gente desiderosa di divertirsi e mettere da parte la propria malattia.

La band che, per quella sera aveva ricevuto l’incarico, iniziò a suonare canzoni anni ‘80, che andavano molto in voga tra gli ospiti della struttura.

Si girò e vide le sue amiche Amy, Eve e Susy vicine in un angolo che le auguravano buona fortuna facendole il gesto delle dita incrociate.

A un certo punto fu come se la folla si muovesse per lasciarle libera la visuale e vide proprio davanti a sé, a pochi metri di distanza, il suo grande amore, che a sua volta l’aveva riconosciuta e che a lunghe falcate si stava dirigendo proprio da lei.

OLIVER

Eccola finalmente! Mi ha sorriso, sta venendo verso me e io le sto andando incontro. Sono costretto a chiedere ‘permesso’ alla gente per potermi spostare, ma per come mi sento, è come se non ci fosse nessun altro in questa sala: esistiamo solo noi!

Sei bellissima!”, le dico spontaneamente appena siamo l’uno di fronte all’altra, sono emozionato come non ricordo di essere mai stato… lei mi sorride, ma non parla: “Io non so ballare, ma mi piacerebbe tanto provarci con te… ti va?”.

Certo!”, mi risponde e io non riesco a non sorridere per la gioia che provo.

Le prendo la mano e ci avviamo sulla pista da ballo.

PATTY

Mi ha invitata a ballare… è veramente una cosa strana per me, lui mi ha invitata a ballare in sole due occasioni e una di queste era il nostro matrimonio… ci posizioniamo al centro della pista, sta per mettermi le braccia attorno alla vita, ma viene fermato dalla band:

Buona sera a tutti! Questa sera suoneremo musica per giovani e non solo! Inizieremo con una sfilza di canzoni anni 80-90 e la prima è Heaven di Brian Adams!”, parte l’applauso generale e le dolci note di questa canzone accompagnano i nostri movimenti.

Finalmente Holly mette le sue braccia attorno alla mia vita e io posiziono le mie sopra alle sue spalle: manteniamo una certa distanza, l’imbarazzo è tanto, ma io sono così felice di essere con lui.
"Non ho ben capito", mi dice con tono sicuro
"Cosa?", gli chiedo incuriosita
"Holly è mai tornato in Giappone da Patty?", i suoi occhi sono accesi di una strana luce, hanno bisogno di una risposta, anche se a dire il vero stasera, avrei desiderato fare altro e non parlare...ma lui ha necessità di sapere e così gli rispondo: "Holly tornò in Giappone dopo tre anni dalla sua partenza per disputare una partita della Nazionale e come lui tornò anche Benji dalla Germania..."

"Anche Benji?"

"Sì"

"Cosa c'entra con loro due Benji? Oh no, non mi dirai che il portiere si mise in mezzo a loro due?", il suo tono ora era preoccupato.

"Beh, ecco...diciamo che Benji cominciò a corteggiare Patty: ormai era cresciuta, era diventata una donna a tutti gli effetti ed era davvero carina e al bel portiere non era mai stata indifferente...", dico con una punta d'orgoglio!

 

"No, ma guardali sono proprio imbranati!”, dice Eve rivolgendosi a Bruce

Lasciali stare Eve, hanno bisogno dei loro tempi!”, risponde il marito

Invitami a ballare!”

Coooosa? Lo sai che io non so ballare!”, rifiuta categoricamente Bruce

Per ballare Heaven non hai bisogno di un corso di ballo, su muoviti!” e trascina Bruce con sé in pista proprio vicino a Holly e Patty.

Ricorda di usare davanti a Holly i nomi giapponesi: Julian ed Amy ce lo hanno raccomandato un milione di volte!”

Nessun problema...Ishizaki!”.

Mentre battibeccano tra di loro, Eve si avvicina a Patty e la spintona di proposito in modo violento. La giovane donna si accascia sul petto del marito e incrociando il suo sguardo arrossisce: “Tutto bene?”, le chiede in modo premuroso Oliver, Patty annuisce e lui la stringe a sè facendo aderire perfettamente i loro corpi.

Patty, aiutata dai tacchi, appoggia la testa sulla spalla del marito e Holly appoggia la sua sull’incavo del collo della moglie.

Il gruppo degli amici Bruce, Eve, Benji, Tom, Susy, Amy, Julian si stringono tra loro e iniziano a saltellare per la gioia. Gli ospiti della struttura li osservano e ridono nel vederli così agitati, ma a loro non importa, perché finalmente possono vedere i loro due amici veramente insieme.

I due continuano a ballare stretti così per diversi balli, non parlano più, a Oliver non interessa in questo momento il seguito della storia, ma solo continuare a stringere la sua amata. Alla fine del ballo si rivolge a lei: “Stasera non andare via, resta con me!”.

Gli occhi del giovane uomo sembrano bramarla e Patty ne è talmente colpita che risponde: “Non andrò via, anche io desidero restare con te!”.

Holly si sorprende per la risposta, ma ancor di più quando la mano di lei va alla ricerca della sua per portarlo fuori dalla confusione.

Salutiamo quel gruppo di ragazzi prima di andare, ti va Patricia?”

La giovane donna sgrana gli occhi nel riconoscere gli amici e un velo di preoccupazione le si dipinge sul volto.

Patricia ti presento Jun, Taro, Genzo e Ryo. Li ho conosciuti stasera e sono davvero molto simpatici!”

il gruppo si avvicina ai giovani e Taro dice: “E’ stato bello parlare con te Oliver!”

Anche per me!”, risponde il giovane

Interviene Genzo: “Ognuno di noi stasera si è presentato con il nome orientale, ma pure tu sei giapponese, lo vorresti anche tu?”

Oliver rimane di sasso: “Non sapevo di essere giapponese... ma a quanto pare, mi sfuggono parecchie cose in questo periodo... il nome che mi dareste è una traduzione di Oliver?”

Una specie”, risponde Ryo

Allora sì, mi piacerebbe conoscerlo”

Tsubasa, il tuo nome giapponese è Tsubasa”, si intromette Jun attento a valutare ogni piccolo segnale di reazione anomala nell’amico.

Oliver abbassa ripetutamente le palpebre, poi cerca il volto della sua amata e si decide a parlare: “Mi piace! È bello come Oliver, non trovi Patricia?”

Sì!”, risponde Patty finalmente rasserenata.

Dopo poco si salutano, ma prima di andare Genzo si avvicina a Holly: "Tsubasa, posso ballare con Patricia?"

"In realtà stavamo per andare via!", risponde Holly un po' seccato

"Su dai, un ballo e poi sarà tutta tua!", gli strizza l' occhio, prende Patty e la porta al centro della pista:

"Che state combinando tu e gli altri?", Patty non riusciva a capire le loro intenzioni.

"Sanae, non abbiamo resistito alla tentazione di parlare con Tsubasa... ma non abbiamo usato di proposito i nomi occidentali, Amy e Julian ci hanno avvisati... lui non sa chi siamo in realtà noi!", risponde il portiere strappando un sorriso a Patty

"Grazie Benji e ringrazia tutti per questa scelta... sto tentando di far riaffiorare i ricordi a Holly, ma ancora non ci sono riuscita..."

"Non preoccuparti è solo questione di tempo... intanto è sempre innamorato pazzo di te, guarda come ci fissa!"

"Sì, è meglio tornare da lui", propone la giovane donna.

Si incamminano verso Oliver e quando gli sono vicini Benji si rivolge a lui:

“Tsubasa...trattala bene stanotte, mi raccomando!”.

Oliver strabuzza gli occhi, si irrigidisce improvvisamente, si piega e comincia a tenersi le tempie con forza... stanno ricominciando le crisi.

Julian si avvicina a lui con un calmante che teneva in tasca per ogni evenienza, ma Patty riesce a riportarlo ancora da lei: "Oliver! Oliver!Guardami! Oliver!"... Holly alza lo sguardo e capisce di aver avuto un' altra crisi: "Tutto ok Patricia, tutto bene!"

"Sei sicuro?", chiede Benji preoccupato

"Sì, è solo che quel nome... Tsubasa, l’ ho già sentito... ma non so dove... sai Genzo, non ricordo molte cose del mio passato...", chiarisce in modo sconsolato Holly

"L'importante è costruire un futuro Oliver", prosegue Julian

"E il tuo futuro sarà brillante amico mio!", conclude Tom.

Holly si alza, ringrazia tutti, poi prende per mano Patty e si avvia nella sua camera.

"Che gli è successo Julian?", chiede Tom davvero preoccupato

"Ha già sentito il suo nome giapponese... è la prima volta che lo dice... è possibile che i ricordi... i suoi ricordi... stiano riemergendo...", risponde il medico dopo aver bevuto un bicchiere di vino...

OLIVER

Apro finalmente la porta della mia camera. Ora che osservo meglio Patricia la vedo ancor più bella: quel vestito le sta d’incanto, ma io non vedo l’ora che lo tolga.

Mi avvicino a lei, noto che ha un' espressione strana, forse a causa della crisi che ho avuto poco fa: “Se hai cambiato idea puoi sempre andare”, le dico senza neppure respirare, perché il timore che possa andarsene mi disarma…

Muove la testa in segno di dissenso: "E' solo che ho paura che tu possa stare ancora male", dice con gli occhi lucidi.

"Non accadrà nulla Patricia, non temere..."

Annuisce, ma non mi pare molto convinta, allora le dico: "Vorrei passare la notte con te, ma se non ti senti pronta possiamo anche solo dormire insieme!", non so proprio da dove mi venga questa sicurezza...

“E’ solo che non ho portato un pigiama per dormire qui!”, mi risponde con un tono un po' malizioso.

La guardo: “Posso darti una mia maglietta!”

Sì, sarebbe una buona idea, ma io... vorrei la tua camicia”, si avvicina e mi slaccia il nodo della cravatta. Le sue mani su di me sono una sensazione inebriante, chiudo gli occhi e il mio respiro diventa più affannoso, il suo profumo mi manda in estasi...

Mi sbottona ad uno ad uno i bottoni della camicia, mi sfila di dosso la cravatta, poi si posiziona alle mie spalle e mi toglie la camicia. Mi volto, ora sono a petto nudo davanti a lei e le vedo mordere un labbro mentre noto che i suoi occhi non si discostano dai miei pettorali.

Poi mi da le spalle e mi chiede: “Potresti abbassarmi la cerniera dell’abito? Io da sola non riesco”.

Tremo, le mie mani vagano sulla sua schiena, vedo la sua pelle accapponarsi, la sfioro e noto dai suoi respiri che non le dispiace. Mi avvicino al suo collo, riesco a vederle l’espressione del volto, ha gli occhi chiusi, ma capisco che freme come me. Le abbasso estremamente lentamente la cerniera dell’abito e non appena giunge in fondo parlo: “Ecco!”.

Si gira osservandomi e senza dire nulla le vedo abbassare le spalline dell’abito, che, senza più alcun appoggio, cade giù sul pavimento, lasciandola solo in intimo… quando le vedo allontanare l’abito, percepisco il cavallo del pantalone diventare sempre più stretto, sento di volerla toccare, ma mi prendo ancora un attimo per ammirarla. 

Il completo che indossa è bianco come l'abito, ma è estremamente trasparente e lì, dal seno, due piccoli fiorellini sembra che aspettino solo la mia bocca... le accarezzo il volto con la mano e mi sento chiedere: “Vuoi che indossi subito la tua camicia?”

“Dopo sì, ora no!” e con una sfacciataggine che non mi appartiene, ma che con lei mi è naturale, la prendo in braccio portandola sul letto. Le nostre lingue è come se danzassero, le mie mani sul suo corpo scoprono nuove sensazioni, dal basso percepisco una rigidità strana, mi sento scoppiare, ma quando la vedo scendere fino al cavallo del pantalone e la scorgo abbassarlo e togliere il boxer, tiro un sospiro per la sensazione di libertà che finalmente percepisco.

I nostri corpi si accarezzano, ma quei gemiti che sento provenire da lei... il suo modo di inarcarsi verso me... quelle sensazioni che pervadono tutto il mio corpo non mi sono sconosciute... mi lascio guidare da lei, scopro con Patricia l’emozione di essere vivo... ma ho anche la convinzione... di averla già fatta mia... perchè? Perchè non mi ha mai detto che in realtà ci siamo già amati?

   
 
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