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Autore: lmpaoli94    25/02/2020    1 recensioni
Olivia si sentiva così tremendamente sola nell’immensa libreria di Basil.
Dopo che avevano eliminato definitivamente il Professore Rattigan, Olivia non si sentiva così felice come credeva.
Nemmeno Basil era più lo stesso dopo la fine di quell’indagine, e la piccolina era in un completo stato di lettura che riusciva a distrarla nelle lunghe giornate.
Ma cosa sarebbe successo se proprio la piccola Olivia avesse avuto bisogno del grande maestro delle intuizioni per risolvere un problema infantile che colpiva il suo modo di essere?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dottor David Q. Topson, Olivia Flaversham
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Appena Olivia non vide nei paraggi il suo amico Basil, si allarmò all’istante credendo di averlo fatto fuggire in qualche modo.
< Non ti preoccupare bambina > cercò di rassicurarla la governante < Sai com’è fatto Basil. Tornerà quando meno te lo aspetti. >
< E cioè quando? >
< Quando il nostro eroe lo riterrà più opportuno. >
Pensando che il povero Basil si fosse immerso in una depressione senza fine, toccava proprio a Olivia aiutarlo.
< Io vado cercarlo. >
< Che cosa? >
< Olivia, spero che tu voglia scherzare. >
< Mio padre verrà a prendermi solo tra un’ora. Non posso rimanere qui con la possibilità di sapere che Basil non è al sicuro. Devo aiutarlo immediatamente! >
< Ma Olivia… >
< Non sento ragioni. Mi dispiace. >
< E’ troppo pericoloso andare a zonzo in queste ore notturne. Almeno fatti accompagnare. >
< D’accordo, Topson. Con te mi sentirò molto al sicuro. >
Ma prima che i due topi potessero uscire di casa, le preoccupazioni per la governante non scesero minimamente.
< Vedete di stare molto attenti. A quest’ora molti malviventi escono fuori per… >
< Non ci diate altre preoccupazioni, Signora Placidia. Siamo abbastanza nervosi già da noi. >
< Non è colpa mia se… >
< Voglio scoprire che cosa salta nella mente di Oliva e di Basil quindi non mi resta altro che acconsentire alle loro sciocchezze. >
< Voi credete che tutto questo… >
< Non ho nessuna prova, signora Placidia. Ma sta a me cercare di trovarle. Ci vediamo prima di cena. Almeno lo spero. >
 
 
I vicoli di Londra oltre ad essere bui e malfamati, non erano adatti per una bambina e per un gentiluomo quale era il Signor Topson.
< Olivia, non sappiamo nemmeno dove cercarlo. >
< Secondo me si trova qui nei paraggi. Lo sento. >
< L’hai detto anche mezz’ora fa’ e non l’abbiamo trovato. Se rimaniamo ancora in questi posti ci potrebbe capitare qualcosa di spiacevole. >
< Del tipo? >
Non aveva fatto in tempo a parlare che la bambina e il Signor Topson furono circondati da un gruppo di ubriaconi che volevano solo molestarli.
< Signori, cosa volete da noi? >
< Chiami signori questi tizi, Topson? >
< Secondo te come mi dovrei esprimere, Olivia? >
< Bene bene, che ci fanno due topastri ben vestiti e profumati nei bassi fondi di questa lurida città. >
< Stiamo cercando un nostro amico > fece il Signor Topson con coraggio.
< Sì. Il suo nome è Basil di Baker Street. >
Sentendo il nome del quartiere, i presenti nel locale si guardarono intorno attoniti.
< Sapevo che venivate dai borghi più importanti, ma addirittura un topo di quel genere qui… Se fosse davvero nelle vicinanze sarebbe un gran guaio per lui. >
< Perché? Cosa gli potrebbe accadere? >
< So chi è il vostro amico… Ma forse non so se sapete che ci deve un mucchio di soldi. >
< Come? Questo è impossibile. >
< Davvero? Allora perché non lo domandate a lui. Volevamo chiudere i suoi debiti con la vendita di alcuni dei suoi libri più pregiati, ma lui ha rifiutato l’offerta. So che in questo momento è disoccupato. Nessuno vuole richiamarlo in azione? Peggio per lui. >
< Quindi mi state forse dicendo che Basil ha dei libri che possono valere qualcosa? >
< Certo, ciccione > fece il topo rispondendo a Topson < Anche se non siamo degli accaniti lettori, sappiamo quando la merce vale una fortuna e quella che non vale niente… In questo momento i miei uomini lo stanno cercando in tutta Londra ma non si azzarderebbero ad avvicinarsi a casa sua. Almeno per ora… Il suo tempo scadrà proprio domani sera a mezzanotte e se non riuscirà ad estinguere il suo debito, sarà in grossi guai. >
Olivia e il Signor Topson si guardavano a vicenda come se la rivelazione di quella gente di bar fosse un pericolo insormontabile.
< Per questa sera avrete salva la pelle ma mandate un messaggio a Basil da parte mia: per ora può dormire sogni tranquilli. Almeno fino a domani. >
< Non mi servirà aspettare domani. >
Sentendo la voce acuta di Basil, tutti i topi del locale si girarono di scatto a fissarlo.
< Basil di Baker Street… Che gradita sorpresa averti nel mio umile locale. >
< Peccato che non valga lo stesso per me, Rufus… Ecco qui i tuoi soldi per i servigi da te offerti > fece il detective lanciandogli il sacco pieno di monete d’oro.
< Allora, adesso sono libero da qualsiasi tuo vincolo? >
< Non così in fretta, Basil… Che c’è? Tutto ad un tratto hai paura di me? Dove hai trovato tutti questi soldi? >
< Sono i miei risparmi di una vita, Rufus. Adesso sono tuoi. >
Dopo averli contati velocemente, Rufus gli comunicò con gentilezza che il suo debito era stato definitivamente saldato.
< Ora tu e i tuoi amici potrete andarvene benissimo sulle vostre gambe… A meno che non vi fermiate per brindare insieme a noi. Offro io. >
< No grazie. La mia domestica mi sta aspettando. Rischio di fare tardi a cena. >
< Certo. Voi di classe più agiata di noi avete impegni di cui non potrete sottrarvi in nessun modo… Andate pure. Brinderemo alla vostra salute. >
< Addio, Rufus. >
< Addio? È stato un piacere fare affari con te, Basil. Spero in un altro compito proficuo come questo. >
< Non sperarci > disse infine Basil prima di scortare i suoi amici lontani da quel posto malfamato.
 
 
< Basil, adesso ci dovrai dire un sacco di cose > fece il Signor Topson appena tornati nella casa del detective.
< Non ora. Tra poco si cena. >
< Non cercare di rinnegare il tuo problema, Basil. E affrontalo come un vero topo. >
< Io non devo affrontare un bel niente! > gridò Basil con voce dura < Ho ripagato ilo mio debito vendendo due dei miei più cari libri. >
< Hai venduti quei due libri di cui mi era tanto innamorata? >
< Mi dispiace Olivia, ma dovrai trovare altri libri da leggere. Il tuo prezioso tesoro è stato venduto. >
Ma Olivia non voleva credere alle parole di Basil.
< Questo non è possibile… >
< Basil, perché essere in combutta con quei crimilai? Se avevi bisogno di soldi non avevi che da chiedere. >
< Non chiedo mai un prestito di quella portata… Ma per riuscire a trovare una talpa in un vecchio caso mi ha obbligato a cercare aiuto da quegli ubriaconi. >
< Basil vuoi parlarmene di questa storia? >
< No, Topson. Non voglio mai più tornare sull’argomento. Mi dispiace. >
 
 
Una volta conclusa la cena, Basil non perse tempo di tornare nel suo salotto e riprendere a suonare melodie tristi e malinconiche.
Al contrario di Olivia che non riusciva a credere che i suoi due libri di cui era molto innamorata non sarebbero mai tornati nelle loro mani.
< Olivia, se vuoi conoscere il passato del nostro paese… >
< Non voglio nessun aiuto da te, Basil. Hai creduto che io fossi una ladra ma qui l’unico ladro sei tu. hai rubato in casa tua per ripagare un debito nascosto agli occhi di tutti. Non ti vergogni per come hai agito? >
< Sì, mi vergogno molto… Ma se solo tu sapessi la mia storia… >
< Allora raccontamela. Abbiamo tutto il tempo. >
Anche se prima Basil si era ripromesso di non tornare mai più sull’argomento, alla fine dovette cedere.
< Stavo seguendo un caso molto difficile nella periferia ad est di Londra. Ero alla ricerca di un criminale che uccideva le sue vittime lasciando sul luogo del delitto dei bellissimi anelli d’oro.
Non riuscivo a capire tale collegamento e visto che quegli anelli provenivano da una fabbrica nascosta in uno dei vicoli più malfamati di Londra, ho deciso che era mio dovere andare a controllare.
Dopo alcune ricerche e alcune scoperte fatte grazie a quegli ubriaconi che hai visto prima insieme a Topson, ero riuscito a scoprire il vero colpevole di tutta questa storia.
Ahimé era uno scrittore molto affermato nei peggiori vicoli e non aspettava altro che arrivare alla luce del successo.
Così ha pensato bene di diventare un serial killer e togliere di mezzo tutti coloro che lo credevano un farabutto buono a nulla.
Dopo che ha confessato definitivamente, Rufus si è avvicinato a me dicendomi che gli dovevo un sacco di soldi per quelle dannate soffiate, altrimenti mi avrebbe svaligiato casa e avrebbe preso quei dannati libri scritti proprio da quel criminale. >
< Ma quello scrittore che stai sottolineando con grande veemenza ha che fare con i miei due libri che mi piacciono? >
< Olivia, devi sapere che qui libri che ho venduto erano preziosi non per il contenuto, ma dalla copertina dorata nascosta sotto un foglio molto spesso che ricopriva il tutto… Durante le mie indagini ero anche venuto a conoscenza che quel misterioso criminale li stava ricercando nel mentre stavo arrivando a lui.
L’unica maniera era disfarmene una volta per tutte e dopo tanto tempo ho finalmente trovato a chi rivenderlo. >
< Non abbiamo nessuna possibilità per ritrovare quei libri e riappropriarcene? >
< Tempo che sia molto complicato, Olivia. Anche perché ci vorrebbero un sacco di soldi. >
< I soldi non sono un problema. Ho molti risparmi da parte. >
< Olivia, ma perché ti interessano tanto quei libri? >
< E’ una lunga storia, Basil. Molto emozionante a dire il vero. >
< Adesso che ho raccontato la mia versione dei fatti, tocca a te raccontare la tua storia. >
< Per me quei due libri hanno un significato molto importante perché sono i primi due libri che mi sono serviti per imparare a leggere come si deve.
Nel corso della mia vita non sono mai riuscita in quell’intento e ancora oggi non riesco a capire il perché… Forse perché non trovavo i libri per bambini interessanti, ma non m’interessa.
Ho trovato la voglia di leggere grazie a quei libri, Basil. Ecco perché ho pensato un paio di volte nel sottrarteli a tua insaputa. >
< E avresti fatto un errore madornale, mia cara. >
< Adesso devo ritrovarli. Costi quel che costi… E domani mattina andremo insieme da quel venditore e riusciremo a riacquistarli. Grazie al tuo aiuto. >
< Ma io cosa mai potrei fare? >
< Lo vedremo. Intanto mi aiuterai. >
S’eppur sbuffando, alla fine Basil non poteva tirarsi indietro.
< Molto bene. Anche stavolta hai vinto tu. >
   
 
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