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Autore: _Darcy_    27/02/2020    1 recensioni
"Ho sempre amato le ciliegie. Ne ammiri la buccia rosso sangue, la giri e rigiri fra le tue mani. Brami, tremi, ardi dentro di assaggiarne un solo boccone. Lo fai, affondi i tuoi denti nella fine polpa, perdi contatto con la realtà."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Griffin, Valtor
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ho sempre amato le ciliegie. Ne ammiri la buccia rosso sangue, la giri e rigiri fra le tue mani. Brami, tremi, ardi dentro di assaggiarne un solo boccone. Lo fai, affondi i tuoi denti nella fine polpa, perdi contatto con la realtà. Estasi, gioia, incanto, paradiso condensato in una piccola sferetta. Lasci che il succo di macchi le labbra. Le noti dolciastre danzano vorticosamente nella tua bocca. Ti hanno rapito, una passione avvolgente. L'hai morsa, è rovinata per sempre, corrotta dalla tua cupidigia. Non vuoi più solo assaggiarla, vuoi averla solo per te, continuare a provare all'infinito quella sensazione. Un piacere si trasforma in peccato, e tu continui a peccare. Lussuria, male, follia, superbia. Anneghi in un circolo vizioso, ricerchi il piacere di prima, un sogno che prende il posto della realtà. Lei grida, vuole fermarti prima che sia tutto perduto. Strepiti, sfuggi via, piangi disperata, continui a nutrirti di fantasie, ancora un altro misero morso di quella polpa rossa.

Cadi a pezzi. Le ciliegie saranno la tua morte, lo sai.

Metti il tuo vestito rosso. Eyeliner. Tacchi alti. Mascara sul punto di sciogliersi. Sei pronta: tre, due, uno, si entra in scena.
Non sei più umana, sei arte un plastico. Imiti la vita, posi. Una semplice donna d'alta classe che sorseggia champagne, o almeno lo credono. Ridi senza saperlo, saluti, non sei realmente lì, ma occupi la scena. Parte di quell'ipocrisia, di quella sinfonia sul punto di stonare. Ne vedi ogni singola crepa, una pezzo d'argenteria vecchio da lucidare. Nebbia, ti chiedi come facciano a non comprendere la loro realtà. Vedono solo il giusto, parlano fra loro senza conoscersi realmente, nessuno tenta di comprendersi, vedono solo il bello, è quello che gli tiene ancora lì. Si chiama ricchezza, opulenza, l'illusione che quello sia il paradiso. Tu lo sai, è solo l'anticamera dell'inferno.
Sono tutti in lotta fra loro, vogliono emergere, essere il più ricco, il più bello, il più forte... Folli. Si struggono e si annullano, l'alcool diventa la loro medicina, il nettare di loro, gli dei del mondo. Non è quello che sono? Sono dei, mostri travestiti da dei , specchio della perfezione assoluta, così irreali. Senza anima. S'annientano, t'annientano. Fama, denaro, il successo il loro inno e la loro morte.
Chi sei tu? Perchè sei lì? Cosa cerchi in quei diamanti? Sei per caso una di loro?
''Pensierosa, cara streghetta?''
''Primo smettila di apparire all'improvviso, secondo togli le tue manine dalla mia vita, Val. Sei scocciante.''
''Scocciante? Non è quello che mi è parso ieri notte...''
Senti le sue labbra correre per la lunghezza del tuo collo. Gioca con la tua pelle in un vortice carminio. Sono seta languida.
''Dai, ti prego non è il momento! Ahahah, smettila!'' sussurri con piacere dipinto sul viso. Continua a farsi strada e nel frattempo le sue mani ti avvolgono.
''Su Griff, cosa c'è di male in un po' di amore, non curiamoci delle chiacchiere altrui. Amiamoci.''
''Mi snervi, sei stressante e non sono in vena di inutili smancerie. Pensiamo a cose più serie, tipo il colpo su Solaria di domani mattina, non ho ancora la benchè minima idea di come imbambolare quel diavolo di re come si chiama. Non perchè sia intelligente, ma quel consigliere... Uff, più freddo di un merluzzo! Nessun vizio, debolezza, niente di niente...''
''Un'altra cosa seria a cui pensare è il perchè tu abbia indossato questo vestito. Sei splendida Griffin.''
Accarezza dolcemente ogni lettera del tuo nome, tono languido e un leggero schiocco di lingua sulla lettera 'f'.I tuoi timpani sussultano, siete a palmo di naso. Non puoi lasciarlo vincere, non vuoi, lui lo sa bene e già ti sorride. Attacchi.
''Non capisco come le altre streghe ti trovino così irresistibile."
"Forse lo dimostrano e seguono il loro cuore."
"Ahahah, certo il loro cuore, a guardarti sembra seguano ben altro!"
"Ammetti che sono attraente?" dice con un sorriso smagliante. Avvicini le tue labbra al suo lobo, ne accarezzi con lingua ogni curva. Senti l'aria farsi densa di elettricitá, i vostri corpi riprenderanno molto presto la comuncazione come la vostra pelle danza l'una sull'altra. La tua lingua si ritrae quando lo senti giá gemere.
"Sei terribilmente stupido, Val."
Avvolgi il cilindro di carta fra le tue dita esili, ti appoggi al bancone e fai finta di nulla. Strizza gli occhi, il suo pallore lascia spazio ad un vago rosso fragola. Attendi quieta un suo tenero lamento.
''Ma deve sempre essere così?! Non puoi semplicemente chiedermene una?''
''Non è la stessa cosa.''
''Non c'è il gusto di rubarmela sul più bello e di tormentarmi?''
''Vabbè quello è ovvio, vivo per darti fastidio."
"E sei dannatamente bella quando lo fai."
Sbuffi e alzi gli occhi al cielo. Conti fino a dieci, resisti all'ennesimo impulso omicida e inali tre volte. Vi guardi nello specchio del club. Non passate inosservati, sembrate usciti da una di quelle riviste patinate dei saloni di bellezza. I tuoi capelli sono in piega, cadono lisci e regolari su un vestito di seta rosso porpora che delinea la tua figura in tutti i centimetri giusti. Lui é statuario, cesellato in ogni minimo particolare, camicia bianca senza una piega, coda bassa ben pettinata e scarpe lucide. Porta dei guanti, gli unici centimetri di pelle visibili come sempre sono quelli del suo viso. Solo tu sai cosa si celi sotto i suoi guanti di seta, una cambiamento pronto a seconda a distruggere o migliorare il mondo dalla potenza delle sue fiamme.
E lui sa cosa tu nasconda nelle tue iridi dorate, dice sia il suo nutrimento quotidiano, la fonte del suo potere. Non ci credi, é sempre stato bravo con le parole...Come te.
"Valtor, vedi questa sigaretta? Esattamente a metà, gli ultimi tre tiri prima di quello finale. Sono i migliori, sai? Cerchi di goderteli profondamente, sai che fra poco sarà finita. Amo questa sensazione, l'adrenalina di qualcosa d'incompleto. Odio gli inizi, odio i finali: sono statici. Voglio saltare da un treno in corsa e fermarmi nello stesso istante prima di atterrare, comprendi? Voglio il dubbio della riuscita, del non sapere. Lo so, quando fumo divento logorroica e dico cose senza senso, ignorami.'' Ridi.
Ti osserva annegare in una soffocante nube di nicotina. Noti il suo sguardo incupirsi, saturo di tristezza. Non c'è traccia dell'uomo sicuro di prima, la sua oscuritá é stata denudata dalle vesti di seta e non basta uno smoking d'alta moda a ricoprirla. Ancora ti chiedi come i suoi occhi possano essere così pieni di emozione.
Lastre di ghiaccio, un muro eretto per tenere a freno il suo fuoco interiore che annaspa cercando salire a galla. É piccolo, ma pieno di calore, si aggrappa disperato a delle minuscole spaccature, come un naufrago in cerca di un approdo. Sfugge, si dimena, cerca di sopravvivere in un oceano di oscuritá che si fa grosso, lo sbatte da un lato all'altro con le sue onde. Così le sue iridi prendono vita, le scintilla traboccano, strepitano e gridano aiuto, il ghiaccio si scalda e dipinge due ruscelli acquosi sulla pelle candida.
''Non sei come loro, Griffin. T'invidio''
''Come hai fatto a...''
''Conosco la sensazione.''
Ti accarezza una guancia e si allontana.
L'oscuritá ha ripreso il sopravvento trascinando le fiamme giù nei suoi abissi. Tutto race e il ghiaccio si indurisce.
Rieccolo, il bello e dannato dai capelli biondi, pronto a piegare il mondo al suo volere.
Lui é la tua ciliegia.

   
 
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