L’indomani
mattina Anna si sveglia prima di tutti. Fa una doccia rapida, si veste,
si
trucca. Prende Mia e dopo il bagnetto e la poppata, si appresta a
lasciare la
villa assieme alla figlia.
Chiama un
taxi e raggiunge l’ospedale.
“Signorina
è presto per le visite” – le dice
un’infermiera di turno.
“La
prego,
è urgente. Mi dia solo dieci minuti” –
la supplica.
E dopo
aver insistito a lungo, la Froze viene accontentata.
“Mi
raccomando, io non
ho visto nessuno,
però si ricordi che le do pochissimi minuti”
– si arrende la donna, dall’aria
materna e dolce.
Istintivamente
Anna la abbraccia e corre diretta verso l’ascensore che la
conduce al terzo
piano, lì dove incontrerà il suo fidanzato.
L’infermiera
la guarda allontanarsi con quei modi di fare così
bambineschi e teneri che non
si pente di aver ceduto alle pressioni della ragazza.
“Ah…
il
bello della gioventù!” – sospira,
riprendendo il giro di visite ridacchiando
tra sé e sé, ricordando i vecchi tempi.
La
ventiduenne ha raggiunto i corridoi che la conducono dal suo Lui.
“Presto
vedrai il tuo papà. Gli sei mancata tanto, sai?”
– parla alla piccola che, con
i suoi grandi occhi azzurri, la osserva, mentre succhia il suo ciuccio
rosa.
La porta
della stanza è aperta e Anna, prima di entrare,
dà un’occhiata che non ci siano
medici all’interno.
Kristoff
è
da solo e guarda la televisione, mentre sorseggia del latte caldo.
Le bende
che gli coprono il capo e il gesso ad un braccio non diminuiscono la
sua forza
fisica.
Seppure
allettato, resta il grande omone muscoloso dal cuore grande.
Anna
sorride e senza muoversi dall’uscio della porta fissa
estasiata Bjorgman.
Rimarrebbe
tutto il tempo lì, a guardarlo vivere dopo giorni di agonia.
E’ Mia,
però, a rompere il silenzio. Il cicciotto le cade e la
bambina inizia a
piangere.
“Ma
cosa…?” – si domanda il giovane, udendo
il rumore.
Si volta
verso la porta ed è allora che riconosce Anna.
I suoi
occhi si riempiono di lacrime quando la Froze si avvicina a lui con un
timido
“Buongiorno, papino!” e gli mostra la figlia.
Kristoff non sa che dire,
totalmente preso dalla
bellezza della creatura che ha davanti a sé, così
cambiata dall’ultima volta,
più paffuta, con qualche capello in più, le lunga
ciglia nere e gli occhi dello
stesso identico colore di quelli di Anna.
“Ti
avevo
promesso che te l’avrei portata, ed eccola qui”
– afferma la ragazza, commossa
dal vedere Bjorgman in lacrime.
“Posso
prenderla?” – chiede poi lui.
“Non
vorrei ti affaticassi. E’ pesante, sappilo. E’ una
mangiona” – precisa la
giovane mamma.
“Ah
sì?
Beh mi assomiglia allora”
La Froze
ridacchia e siede sul bordo del letto porgendogli la bambina che Kris
accoccola
teneramente al suo marmoreo petto, servendosi per cullarla di un solo
braccio,
quello non ingessato.
“E’
identica a te” – nota lui, non staccando gli occhi
di dosso dalla piccola.
“Me lo
dicono in tanti”
“Il
prossimo però mi assomiglierà…mi
impegnerò di più” – commenta,
alzando lo
sguardo su Anna, rimasta di sasso di fronte a tale affermazione.
“Il
prossimo?” – ripete, sbalordita.
Quella
è la
reazione che Kristoff immaginava e che lo fa immediatamente ridere.
“C’è
tempo, stavo scherzando amore mio”
Eppure
tale discorso porta Anna alla questione fondamentale. Una questione non
ancora
affrontata vista la salute del suo ragazzo. Ma è giunto il
momento di parlarne.
“Ho
conosciuto
Sarah, sai?” – gli rivela, mostrando scioltezza nel
farlo.
Che
sorpresa per Kristoff che mai avrebbe immaginato dalla sua attuale
campagna che
tirasse in ballo la ex.
“Ho
chiuso
con lei. Era qui quando mi sono svegliato” –
puntualizza immeditamente.
“Davvero?
E cosa ti ha detto?” – a quel punto Anna sa di
potersi aspettare qualunque cosa
dalla rivale.
“Nulla,
le
ho fatto capire che tra noi era finita!” – spiega,
accarezzando con tenerezza
le guance paffute di Mia.
Il
silenzio della Froze insospettisce il giovane che le chiede –
“Ma stai bene? Ti
vedo turbata”
“Già,
perché in realtà lo sono” –
aggiunge lei.
“In
merito
a Sarah? Amore, abbiamo chiuso la relazione. E adesso, per di
più, Hans è in
galera. Nessuno
può mettersi tra noi
due!” – le regala uno dei suoi sorrisi e le fa
segno di avvicinarsi per darle
poi un tenero bacio sulle labbra.
“Meglio
non ricordare quel bastardo! Il carcere è ciò che
merita” – si lascia andare
Anna ad una frase dura e carica di rancore verso chi la
soggiogò.
“Dimenticalo,
ti prego. Ci ha recato troppo male e non può essere al
centro dei nostri
discorsi” – richiede il giovane, sfiorando la mano
della compagna.
Anna
però
non è serena, e le rivelazioni della Frost continuano a
tormentarla.
“Sei
stato
a letto con Sarah?” – la domanda diretta, posta
senza preamboli.
Bjorgman
è
allibito.
“CHE?
Sei
impazzita?” – esclama lui – “Se
è la gelosia a farti parlare, credo che tu non
abbia alcun motivo di preoccuparti”
La Froze
si alza dalla postazione e comincia a camminare avanti e indietro,
alquanto
nervosa.
“Non
avrei
mai potuto dormire con una donna che non fossi tu”
– le spiega, toccando
diretto il cuore di Anna che, invece, è pentita di essersi
concessa più volte a
Westergard.
“Quindi
la
storia della sua gravidanza è una balla?”
“Gravidanza?
Ma cosa stai dicendo?” – Kristoff
è scioccato e sul suo viso si legge anche delusione verso
chi credeva una
persona retta e corretta.
“Mi ha
detto di starti lontano perché aspettava un figlio da
te”
“Non
è
possibile! Che cosa l’è preso? Lei non
è così!”
“ A
quanto
pare la conosci poco” – commenta Anna, alzando gli
occhi al cielo.
“Davvero
non so spiegarmi come mai abbia avuto idee così folli. Sono
pazzie degne solo
della mente malata di Hans!”
Ed è
in
quel preciso istante che la ventiduenne si illumina e tutto le torna
alla
mente.
“Lei
era
davanti casa sua quel famoso giorno. Come ho fatto a non pensarci
prima”
“Villa
Westergard?
E perché se neanche si conoscono?”
“Evidentemente
erano d’accordo” – esclama, furiosa la
giovane.
“Maledetto,
ha usato anche Sarah per allontanarci” – anche
Kristoff mette assieme i pezzi,
giungendo alla conclusione più logica.
“Adesso
mi
sentirà” – strappa Mia dalle braccia
paterne, pronta a lasciare l’ospedale.
“No
aspetta, già mi lasci? Non starai mica andando..?”
“A
chiudere la faccenda, sì! ” – si
avvicina al suo letto e lo bacia rapidamente.
Prima di
congedarsi, ci tiene a scusarsi per poco prima e per dubbi che mai e
poi mai
avrebbe dovuto nutrire verso la persona che ama “Non avrei
mai dovuto
sospettare di te. Scusami”
Di nuovo
un altro bacio. Poi corre via.
Bjorgman,
nel frattempo, è sconvolto dalla verità sulla ex.
“Come
può
averlo fatto” – cerca di metabolizzare il fatto,
seppure a fatica.
Poi
afferra il cellulare e compone un numero.
“Vorrei venissi qui. C’è una cosa di cui
dobbiamo parlare”
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Elsa,
proprio come Anna, ha lasciato la villa senza comunicazioni,
così che Idunn,
all’ora di colazione, non vede le sue figlie, tantomeno sua
nipote.
Impossibile
per una madre tanto apprensiva, non porsi mille interrogativi e
altrettante
paranoie.
“Non le
capisco più! Sono uscite senza dire nulla, per di
più con Mia”
“Tesoro,
calmati. Saranno da Kristoff” – la tranquillizza
John.
“Alle
nove
del mattino? Dubito”
“Cosa
credi che stiano architettando? Un piano terroristico per annientare il
mondo”
– ci ride su Peterson, sdrammatizzando una scena che ha
dell’assurdo.
Ma le sue
battute irritano la donna che, senza dire altro, lascia la cucina e si
reca al
piano superiore.
A quel
punto il suo comportamento è da vigilare, pensa
l’uomo che la segue a ruota.
“Che
credi
di trovare setacciando la stanza di Elsa?” – le
domanda, guardandola aprire
cassetti, armadi...
“Indizi,
qualunque cosa. Dopo controllo anche la camera di Anna!”
– rovista anche tra i
documenti e i libri della primogenita.
“Se le
ragazze scoprissero questo, potrebbero allontanarsi. Ti è
già capitato di
perderle una volta, vuoi replicare?” – John cerca
di farla ragionare e sembra
riuscirci.
La ex
signora Froze, con in mano un vecchio diario di Elsa, si immobilizza,
mantenendo lo sguardo fisso sulla parete, mentre i ricordi di anni
addietro
tornano alla mente.
“Hai
ragione” – aggiunge, riponendo l’oggetto
in un apposito cassetto – “Mi sto
preoccupando oltremodo. E’ che non voglio essere scacciata
dalla loro vita. Ne
ho già perduta larga parte”
“Lo so,
cara. Vieni qui” – la abbraccia forte a
sé e le bacia teneramente le labbra.
Nessuno sembra
accorgersi in quell’istante che qualcosa, nascosto tra le
pagine del diario,
cade a terra.
È
Peterson
a notarlo, prima di lasciare la stanza.
“E
quello cos’è?”
– si domanda.
Idunn
approfitta suboito e lo afferra, curiosa.
È una
fotografia della ragazza, seduta in aula studio, intenta a studiare,
concentrata al massimo sui libri, fotogenica come sempre e di una
bellezza
stratosferica.
“Dai,
tesoro, mettila dove era. Fossi in te non mi impiccerei”
“No,
aspetta” – lo zittisce la donna leggendo il retro
– “Alla mia bellissima Elsie,
con amore. H.F.”
Il viso di
Idunn si illumina e, mentre inizia a viaggiare di fantasia, mette tutto
in
ordine.
“Con
amore…alla
mia Elsie…” – ripete le parole lette,
con sguardo sognante.
“Non
dirmi
che adesso pensi abbia un fidanzato?!” – John
è realista e a lui non basta una
foto con due scritte per di più poco chiare a dargli
certezze assolute.
Mentre Idunn,
degna madre di Anna, vi crede fermamente e ne è felice
più che mai.
“Certo
che
sì. Tutto torna. È innamorata di qualcuno e
scommetto che Anna è la sua
confidente” – spiega, elettrizzata
all’idea.
“Ecco
perché non vuole parlare dell’argomento. Si
imbarazza o forse ancora non è
pronta a svelarlo” – confida le sue teorie al
compagno, quando, raggiunto il
soggiorno, i due si siedono sul divano.
“Appunto, dai tesoro. Dalle i suoi spazi e i suoi
tempi!”
“H.F.!!
Chi può mai essere costui?” – riflette
ad alta voce, cercando di ricordare
compagni o vecchie amicizie passate con tali iniziali. Nessuna sembra
combaciare.
Lei ignora
i commenti di Peterson, il quale si rassegna alla curiosità
della donna e torna
a sfogliare il giornale quotidiano. Non prima di averle ribadito -
“Adesso puoi
vivere serena e felice, basta paranoie”
Una bella
noizia finalmente dopo tanto dolore.
Peccato
che non hanno la più pallida idea che H.F. è una
Lei e non un Lui.
Una
fotografia scattata da Honeymaren e consegnata alla Froze il giorno che
la
Frost la baciò per la prima volta, quando tutto ebbe inizio,
è ciò che resta ad
Elsa di quel sentimento contrastante.
A
proposito della Froze…
“Elsie,
cosa c’è? Perché mi hai fatto venire
qui?” – sono le prime parole che
Honeymaren rivolge ad Elsa, incontrandola al parco, lì dove
le venne dato
appuntamento.
“Dobbiamo
parlare di una cosa importante” – la bionda
è più seria del solito e sfugge lo
sguardo dell’altra che invece, avanza cercando il contatto
fisico.
Però
quella vicinanza turba Elsa che così indietreggia.
“Cosa
c’è?” – chiede la giovane
dalla pelle olivastra, percependo il disagio
dell’altra.
“Ho
preso
una decisione su noi due!”
Attimi di
esitazione, silenzio tombale, cuori che battono all’unisono e
tensione alle
stelle.
“Abbiamo
chiuso… per sempre”