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Autore: Nephertiti    29/02/2020    1 recensioni
* Sequel di "Girl of light"
E' trascorso un mese da quando Mitsuko ha varcato la soglia d'ingresso di villa Sakamaki.
Il suo rapporto con i sei fratelli sembra aver raggiunto un equilibrio.
E mentre la ragazza si gode le vacanze estive, qualcuno la osserva nell'ombra.
L'arrivo di una nuova famiglia di vampiri porterà a galla nuove verità sul conto di Mitsuko.
Lei è molto più di una sposa sacrificale e lo scoprirà ben presto a sue spese.
***
Non è necessario aver visto entrambe le stagioni dell'anime, tuttavia sarebbe il caso di leggere la mia prima fanfiction.
La trama si intreccia appena con le vicende di "Diabolik lovers more blood"
Ma non tutto è come sembra.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
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Capitolo 20 - Family-

 

 

 

 

 

A quella notizia, sgranai gli occhi.
"Mio padre è qui?"
Raito non rispose, mi aiutò a scendere dal pianoforte, e mi seguì giù per le scale.
"Che succede?", gli domandai.
Ma, ancora una volta, non spiccò parola e questo mi preoccupò: non lo avevo mai visto così turbato.

Una volta giunti nel salone di ingresso, trovammo mio padre in piedi, con un'espressione visibilmente angosciata, che parlava con Reiji.
Quando mi notò, mi corse incontro.

"Mitsuko!"
"Papà! Che succede?"
Mi abbracciò di slancio.
"Mi dispiace tanto, ho provato a fermarli..."
Ricambiai incerta, aspettando che fornisse altre spiegazioni.

"Cacciatori - proferì Reiji - sanno della leggenda."
"Stanno venendo qui. - aggiunse Takeshi, sciogliendo l'abbraccio - Karl Heinz ha detto loro che hai intenzione di creare una nuova razza."
"Ma non è così!", protestai.
Notai Reiji fare un cenno col capo a Raito e il vampiro si smaterializzò all'improvviso.
"Ho provato a dissuaderli... - dichiarò mio padre - so che non vuoi dare vita a una nuova razza."
Io e Reiji ci scambiammo un'occhiata fugace.

In realtà avevo promesso che avrei scelto un Adamo, ma non che avrei avuto dei figli, ero troppo giovane.
Avrei voluto avere dei bambini, in futuro, ma se questo avesse comportato assecondare il volere di Karl Heinz, avrei trovato un’altra soluzione.

"Ma è stato inutile. Loro faranno di tutto per tenere la città al sicuro... Anche ucciderti, se sarà necessario."

Takeshi mi afferrò per le spalle: "Devi andartene."
Rimasi a fissarlo inebetita.
"Io... spiegherò loro che non ho intenzione di mettere nessuno in pericolo."
Mio padre grugnì esasperato.
"Sei tu ad essere in pericolo! Non hanno creduto a me, che faccio parte della loro organizzazione da anni, perché dovrebbero ascoltare te?"

Pensandoci bene, io avevo deciso di restare in quella dimora ed ero una pedina di Karl Heinz.
Comprendevo che fossero scettici nei miei confronti, quasi sicuramente non mi avrebbero dato fiducia.

"Se non dovessero ascoltarla, noi la difenderemo."
Mi sorpresi nel riconoscere la voce di Shu.
Quando mi voltai, trovai la famiglia Sakamaki al completo: mi si strinse il cuore.
Non credevo che tenessero veramente a me.

"Verranno in molti e armati a dovere, così da potervi uccidere. Come credete di fronteggiarli?"
Sentendo quelle parole, dentro me fermentò una certa ansia.

Se mio padre avesse avuto ragione, i vampiri avrebbero rischiato la vita.
Valutai l'opzione di andarmene.
Ma fu Subaru a prendere la parola.
"Nessuno toccherà Mitsuko, non di nuovo."

Gli lanciai un'occhiata piena di gratitudine.
Ricordai quanto l'albino odiasse avermi lasciato ai Mukami, senza opporre resistenza, adesso voleva sicuramente rimediare.
I Mukami... forse anche loro potevano aiutare!

 
Appuntai mentalmente di scrivere un messaggio a Kou, sperando che avrebbero accolto la mia richiesta di aiuto.
Ruki era sembrato molto deciso, quando aveva detto di non voler più mettere piede in questa magione.

"Mitsuko! - esclamò mio padre. -Se resti qui, sei in pericolo, non riuscirai a farli ragionare. Potresti morire!"
Annuii, non potevo dargli torto, ma avrei tentato.
Se non fossi riuscita a convincerli, sapevo che non sarei stata sola: finalmente avevo la certezza che non ero solo una preda, in quella casa, tutti erano disposti a sacrificare la loro vita per proteggermi.

"Capisco che tu sia preoccupato - iniziai a dire - non avremo legami di sangue, ma io resto tua figlia e tu mio padre, siamo una famiglia. Tuttavia, anche loro sono la mia famiglia. E io non li lascio."
Mi rivolsi ai Sakamaki, Reiji e Shu non mostrarono alcuna espressione particolare, ma Kanato mi fissò sbalordito.
E così Ayato.
Subaru ricambiò con un cenno del capo, mentre Raito era sempre più strano.
Mi chiesi se fosse per il bacio di prima o per quello che stava accadendo, ma non era da lui essere tanto serio.
Ignoravo cosa gli passasse per la testa.

"Se tu rimani, lo farò anche io.", affermò Takeshi.
"Ma papà-"
"Ti ho abbandonata una volta, non succederà mai più."
Mi commossi dinanzi la sua ostinazione.
Così facendo, avrebbe rischiato la vita, ma sapevo che non sarei riuscita a dissuaderlo.
Ringraziai tutti con gli occhi lucidi.
Takeshi si avvicinò a Reiji per mettere a punto un piano B, nel caso i cacciatori non mi avessero dato ascolto.

Ed io ne approfittai per scrivere ai Mukami.
"Che fai?"
Domandò Subaru, cogliendomi di sorpresa.
"Sto mandando un messaggio."
Il vampiro aggrottò le sopracciglia.
"Sto scrivendo ai Mukami."
Dinanzi quell'informazione, l'albino mi strappò il telefono di mano e fece per scagliarlo contro il muro -certe abitudini sono due a morire- ma io gli bloccai il braccio.
"Non ti azzardare!"
"Non abbiamo bisogno di loro."
"Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile."
Gli sfilai il cellulare ed inviai il messaggio.

Subaru mi fissò contrariato e a noi si avvicinò Kanato.
"Qualcuno vuole farti del male Mitsuko?"
"Sembra di sì."
"Io e Teddy li faremo in tanti piccoli pezzi.", dichiarò il vampiro con un mezzo sorriso.
I suoi occhi vitrei sprigionavano una malsana allegria.
Tuttavia, anche lui aveva intenzione di difendermi, probabilmente si era instaurata una tregua, tra noi due, era da apprezzare.

"Solo se sarà necessario.", mi raccomandai.
Kanato scrollò le spalle e parlò a bassa voce al suo orsacchiotto.
Non riuscii a sentire, ma di certo non era nulla di buono.

Ayato ci raggiunse.
"Abbiamo deciso che, se le cose dovessero mettersi male, andrai nella tua camera e ti chiuderai a chiave."
Lo guardai allibita.
"Dovrei nascondermi come una codarda?"
"Saresti solo d'intralcio."
Kanato annuì per concordare.
Incrociai le braccia al petto, lievemente offesa.
"Se rimanessi - intervenne Subaru - saresti un bersaglio facile, possiamo difenderti meglio così."
Mi rassegnai, in fondo avevano ragione.

Di colpo mi trovai Raito alle spalle e sussultai.
Avrei voluto riprendere il discorso di prima, ma non potevo farlo davanti a Subaru, e poi avevamo questioni più importanti.
D'altro canto, il vampiro non mi degnò di uno sguardo, ma si rivolse direttamente agli altri.
"I cacciatori sono qui."

   
 
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