Fumetti/Cartoni europei > Altri
Ricorda la storia  |      
Autore: Andrea Micky    02/03/2020    0 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Le_scelte_di_Chuck]
Basato su un fatto vero, eco una nuova storia tratta da Le scelte di Chuck.
CHUCK'S CHOICE and relative characters are copyright of DHX
Genere: Comico, Horror, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non puoi nasconderti in una pellicola horror
by Andrea Micky

Si era formata una lunga fila davanti alla cassa del cinema multisala di Cedar Hills e della fila in questione, facevano parte Chuck, Misha, UD e Norm.
“Non vedo l’ora di vedere Braccia di Motosega: la genesi” ammise Chuck, sfregandosi le mani.
“Anch’io…così, potrò rincuorare qualche ragazza spaventata” gongolò Norm.
“Cosa ci sarà di così interessante in un film con protagonista un pazzo che maciulla le persone proprio non lo capisco” borbottò Misha.
“É forte e basta, Mish” le spiegò Chuck, avvicinandosi alla cassa.
“Mi spiace ragazzino, ma tu e la tua amica non potete entrare” lo avvertì il bigliettaio.
“Cosa? E perché?” domandò sorpreso Chuck.
“Il film è vietato ai preadolescenti” spiegò l’uomo.
“Signore, ci sarò io a vegliare su questi 2 ragazzini” assicurò Norm, parlando abbastanza forte da farsi sentire da alcune ragazze vicino a lui.
“Mi spiace, ma loro 2 non possono entrare. Però, possono andare a vedere Automobili 3” disse il bigliettaio.
“Perfetto: é proprio il film adatto a McFarlane” lo schernì Joey Adonis, passando davanti a tutti.
“Hey, io non sono un poppante. E comunque, neanche tu puoi vedere quel film, visto che hai la mia stessa età” notò Chuck.
Joey non replicò a quelle parole, limitandosi a sventolare un mazzo di banconote sotto il naso del bigliettaio, che gli consegnò subito un biglietto.
“Hey, così non é giusto” obbiettò Chuck.
“Goditi le tue automobiline parlanti, McFarlane” lo derise Joey, entrando in sala.
“Vado anch’io. Non posso lasciare da sole tutte quelle ragazze spaventate” disse con fare eroico Norm, mentre riceveva un biglietto.
Chuck sbuffò infastidito, ma Misha lo prese per un braccio e gli disse gentilmente “Vieni, Chuck. Andiamocene a casa”.

In quella però, il tempo si fermò e UD si mise a girare su se stesso, entrando in modalità scelta.
“Bravo, UD. Trova tu una soluzione” lo incitò Chuck.
Facendo apparire 3 immagini diverse, UD disse “Scelta 1: il cinema viene chiuso per un restauro. Scelta 2: vivi un’esperienza da brivido. Scelta 3: il pop corn diventa un’entità senziente”.
“Scelgo l’esperienza da brivido, anche se niente può spaventare un tipo tosto come me” disse Chuck, toccando la seconda immagine.
Il tempo riprese a scorrere, mentre una luce abbagliante avvolgeva Chuck, Misha e UD.

Improvvisamente, il trio di amici si ritrovò in una grande radura, vicino ad un vecchio capannone, che sembrava abbandonato.
“Dove ci troviamo?” chiese Misha.
“Chuck ha scelto di vivere un’esperienza da brivido” le spiegò UD.
“Però, questo posto non fa paura” obbiettò deluso Chuck.
In quella, dal capannone uscì un uomo piuttosto robusto, con una consunta maschera sul viso ed una motosega legata al braccio destro, che andò a lavare in un torrente poco distante.
Vedendolo, Chuck disse “Ah, ho capito: siamo in un parco a tema su Braccia di Motosega”.
“Ehm, Chuck….” lo avvertì UD.
Ignorandolo, Chuck si diresse verso l’uomo e quando gli fu appresso, gli sferrò un violento calcio nel sedere.
Sorpreso, l’uomo si volto ruggendo e il giovane McFarlane ammise “Bel ruggito. Sembri proprio Braccia di Motosega”.
“Chuck….” intervenne Misha.
“Anche il posto sembra veramente l’ambientazione del film che volevo vedere” proseguì Chuck, guardandosi intorno.
“Chuck!” urlarono all’unisono Misha e UD.
“Cosa c’é? Non vorrete mica farmi credere che questo tizio é il vero Braccia di Motosega” ridacchiò il ragazzino.
In quella, l’energumeno ruggì ancora più forte, rivelando una dentatura in parte cariata, mentre azionava la sua motosega.
“Si, é quello vero” capì Chuck, sudando freddo.
E urlando in preda al terrore, il trio corse via, inseguito dal feroce maniaco. 

In cerca di un nascondiglio, Chuck, Misha e UD corsero nel capannone abbandonato.
Una volta entrati, i 3 amici si rifugiarono in un vecchio armadio, così che, quando Braccia di Motosega entrò nella stanza, passò oltre il loro nascondiglio.
“Uff, l’abbiamo scampata bella” pensò Chuck.
Ma in quella, la motosega del maniaco saettò sopra le loro teste, costringendoli a correre via.

Chuck, Misha e UD fuggirono in un’altra stanza, dove c’era un grosso macchinario, dotato di un nastro trasportatore.
“Qui dovevano inscatolare carne” rifletté Misha, esaminando il macchinario.
“Certo. Braccia di Motosega lavorava in questa fabbrica di carne in scatola, prima di impazzire” le spiegò Chuck.
In quella, il maniaco irruppe nella sala ruggendo e sopratutto, facendo andare la sua motosega a tutta velocità.
“Su quella scala, presto” incitò Chuck, indicando una rampa di ferro fissata al muro.
Subito, i 2 ragazzi corsero sulla rampa di scale, ma quando anche il maniaco ci salì sopra, essa cominciò a staccarsi dal muro.
“Questa non é stata una buona idea” notò Misha.
“Lamentati dopo: adesso dobbiamo salvarci la vita” replicò Chuck, mentre raggiungeva la cima della rampa.
Oltre la ringhiera, c’era una lunga fila di uncini per la carne e quando Misha lo raggiunse, Chuck li usò per raggiungere l’altro lato della stanza, muovendosi come Tarzan sulle liane.
Ma il maniaco, intenzionato a non lasciarsi sfuggire le sue prede, fece la stessa cosa, riprendendo l’inseguimento, nel momento esatto in cui la rampa di scale si staccava dal muro, crollando a terra.

Muovendosi il più in fretta possibile, Chuck e Misha raggiunsero l’imboccatura del macchinario in cui veniva gettata la carne.
“Uff, devo fare una pausa” disse Chuck, fermandosi proprio sopra il buco.
“Non fermarti adesso” lo avvertì Misha, indicando con un cenno del capo il maniaco, che guadagnava terreno.
Quell’avvertimento fu sufficiente per ridare a Chuck le forze, ma quando Braccia di Motosega fu sopra il buco, UD accese il macchinario, per poi solleticare il maniaco con una vecchia scopa impolverata, facendolo starnutire violentemente, mollando l’uncino e di conseguenza, cadere nel macchinario.
“Bravissimo, UD” si complimentò Chuck.
Alla fine della fila di uncini, c’era una seconda rampa di scale, da cui i ragazzi discesero, per poi passare davanti al nastro trasportatore, nel momento esatto in cui dal macchinario usciva una gigantesca scatoletta di carne.
“Maniaco in scatola” scherzò Chuck, facendo ridere i suoi amici.
Ma ruggendo infuriato, Braccia di Motosega si liberò dalla sua prigione, costringendo il trio a fuggire nuovamente.

Avendo visto le sue vittime nascondersi nello spogliatoio, Braccia di Motosega si fiondò nella stanza a tutta velocità; e mentre si muoveva fra le file di armadietti, il maniaco s’imbatté in un operaio della ditta.
Costui gli disse “Oh, salve collega. Ho finito il mio turno e me ne vado a casa”.
Ma mentre l’uomo si allontanava, Braccia di Motosega lo afferrò per la salopette, rivelando così che l’uomo altri non era che Chuck, messosi sulle spalle di Misha.
Fortunatamente, in quel momento, caricando al massimo il suo motore, UD spinse una fila di armadietti addosso al maniaco, facendogli mollare la presa.
“Te l’avevo detto che quest’idea non avrebbe funzionato” brontolò Misha, mentre fuggiva.
“Hey, in TV queste trucco funziona sempre” obbiettò Chuck.
“Nei film comici, ma qui siamo in un horror” gli ricordò UD.
In quella, il trio passò davanti all’uscita di sicurezza e la usò per abbandonare l’edificio in tutta fretta.

Presi com’erano dalla necessità di salvarsi la vita, Chuck e Misha non avevano pensato che, essendo finiti in “Braccia di Motosega: la genesi”, l’inseguimento in cui erano coinvolti era diventato parte del film, appassionando tutti quelli che erano andati a vederlo.
“Sai che il ragazzo che fugge é mio fratello?” chiese Norm, alla ragazza seduta al suo fianco, facendole gli occhi dolci.
“Si, come no” rispose lei, rovesciando la sua bibita sulla testa del ragazzo.

Ormai stremati dal continuo correre, Chuck e Misha crollarono a terra.
“Io non ce la faccio più” ansimò Chuck.
“E neanche io” rincarò Misha.
Fortunatamente, in quel momento il tempo si fermò e UD si mise a girare vorticosamente su se stesso.
“Tempismo perfetto, UD” si complimentò Chuck, rialzandosi faticosamente.
Facendo apparire 3 immagini diverse, UD disse “Scelta 1: Braccia di Motosega viene assunto in una prestigiosa università. Scelta 2: un terremoto distrugge l’intera zona in cui ci troviamo. Scelta 3: tu e Misha ottenete un’auto super veloce”.
“Qualsiasi cosa ci porti il più lontano possibile da qui” disse Chuck, toccando la terza immagine.
E ancora una volta, un’abbagliante luce avvolse i 3 amici, mentre il tempo ricominciava a scorrere.

Quando si ripresero, Chuck e Misha si trovarono davanti ad una macchina da corsa, di colore rosso fiammante.
“Forza! Tutti a bordo” incitò la vettura, parlando con voce maschile.
“Ma tu sei Fulmine McSpeed, il protagonista di Automobili 1, 2 e 3” disse Misha.
“Avevo detto di essere troppo cresciuto per quel film” brontolò Chuck, incrociando le braccia.
“Non é il momento di polemizzare, Chuck” brontolò Misha, infilando il suo amico nella vettura.
In quella, Braccia di Motosega arrivò di corsa, brandendo la sua arma con più foga del solito.
“Ragazzi, chi sapete voi sta arrivando” avvertì allarmato UD.
Chuck, che era casualmente finito al posto di guida, si mise ad armeggiare coi comandi; ma l’unico risultato che ottenne fu quello di partire in retromarcia, investendo Braccia di Motosega, che perse alcuni denti, a causa dell’impatto col paraurti.
In preda al panico, Chuck tentò di innestare la prima, ma fece spegnere il motore, che non volle saperne di ripartire, nonostante i continui tentativi del ragazzo.
“Scusate ragazzi, ma dopo la mia ultima corsa, ho qualche problema al motore” si scusò Fulmine.
In quella, grugnendo dal dolore, Braccia di Motosega si rialzò, per poi avvicinarsi minacciosamente alla portiera del guidatore.
“Chuck, fa qualcosa” esortò Misha, in preda al panico.
Chuck tentò ancora una volta di far partire la macchina, ma in quel momento, il maniaco spalancò la portiera e lo afferrò col braccio sinistro.
“Chuck!” strillò UD.
“Lascia subito il mio amico, pazzo maniaco” intimò Misha.

Ma tra lo stupore generale, Braccia di Motosega strinse teneramente a sé il giovane McFarlane, dicendo “Oh, caro ragazzo. Grazie per il tuo aiuto”.
“Eh? Non sei arrabbiato con me per averti investito?” domandò sorpreso Chuck.
“No, perché mi hai fatto saltare via i denti cariati che mi facevano impazzire dal dolore” rispose il maniaco.
“Eh? Eri impazzito a causa di qualche dente cariato?” domandò sorpresa Misha.
“Si. Ma ora che mi avete curato, tornerò ad essere un rispettabile cittadino” promise Braccia di Motosega, gettando via maschera ed arma, per poi allontanarsi saltellando allegramente.
“Questa proprio non me l’aspettavo” ammise UD, ancora scosso dalla scena.
In quella, una luce blu avvolse Chuck, Misha e UD, riportandoli nel mondo reale.

Il trio di amici si ritrovò proprio davanti al cinema, dove Norm, sporco di cibo, stava tentando di ripulirsi.
“Hey Norm, ma che ti è successo?” gli chiese Chuck.
“Gli spettatori non hanno gradito come tu e Misha avete cambiato il finale del film” rispose Norm, togliendosi una barretta di cioccolato mezza masticata dalla fronte.
“Grazie per avermi rovinato il film, McFarlane” brontolò Joey, passando di lì.
“Hey Joey, ma cos’hai fatto ai capelli?” gli domandò Misha, notando che i capelli del giovane Adonis erano diventati completamente bianchi.
“Nulla d’importante” rispose il ragazzo, allontanandosi in tutta fretta.
“Certe persone dovrebbero evitare gli horror” sentenziò Chuck, capendo l’antifona.
In quella, una porta laterale del cinema venne aperta cigolando e Chuck balzò dietro ad una sagoma promozionale, tremando come una foglia.
“Specialmente un certo tipo tosto di mia conoscenza” aggiunse Misha, scuotendo la testa.

***

Seduto sulla sua poltrona girevole, UD si rivolse direttamente ai lettori, dicendo “Bene, eccoci qua. Nella storia di oggi, Chuck ha scelto di vivere un’esperienza da brivido. Ma cosa sarebbe successo se, invece, avesse scelto che il pop corn diventasse senziente?”.
INIZIO SIMULAZIONE
Chuck, Misha e tante altre persone sono vestiti da soldati e sparano contro un gigantesco mucchio di pop corn, che avanza verso di loro strisciando.
Ad un certo punto però, uno dei soldati viene afferrato da un tentacolo emerso dal mucchio, che lo ingloba e dopo pochi secondi, sputa fuori un perfetto duplicato, fatto di pop corn.
“Unitevi all’intelligenza suprema” disse il duplicato, parlando con un tono di voce senza emozioni.
“Mai” replicò Chuck, distruggendolo con una raffica di colpi.
“Vendiamo cara la pelle” incitò Misha, ricaricando il suo fucile.
FINE SIMULAZIONE
“Beh, é decisamente andata meglio col maniaco armato di motosega -disse UD- Per altre divertenti avventure, continuate a seguirci”.

FINE

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Altri / Vai alla pagina dell'autore: Andrea Micky