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Autore: MaryFangirl    03/03/2020    7 recensioni
Il duo City Hunter si trova di fronte a una nuova prova: devono affrontare i loro sentimenti...e se una notte potesse sconvolgere le loro vite...i risvolti sarebbero migliori o peggiori?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba, Umibozu/Falco
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Immerso nell'oscurità, l'uomo fissava il soffito, ripensando a tutti i mesi che avevano seguito la loro rottura e il cambiamento nel comportamento di Kaori.

Ripensò alla sorpresa che aveva provato nell'apprendere del coinvolgimento di Falcon...lui, che non interferiva mai nelle vite degli altri e che non esprimeva la sua opinione a meno che non gliela si richiedesse, aveva avuto un ruolo chiave in quella storia. Aveva certamente dovuto ricorrere ai suoi contatti per preparare con cura la partenza di Kaori. Un'ondata di rabbia lo prese, costringendolo a stringere i pugni per contenerla. Come aveva fatto a non notare ciò che si svolgeva davanti ai suoi occhi? Era arrabbiato con Falcon per aver contribuito alla partenza di Kaori perché riteneva che non sarebbe dovuto intervenire, ma ce l'aveva con se stesso per non aver notato nulla, e ce l'aveva anche con lei per non avergli detto nulla.

Ma doveva anche essere onesto e guardare le cose in faccia. Cos'avrebbe fatto se Kaori fosse andata ad annunciargli la notizia? Sarebbe fuggito, come al solito, e lei se ne sarebbe andata. Punto. Il risultato sarebbe stato lo stesso, con la differenza che avrebbe saputo dell'esistenza del bambino prima. Andando a rifugiarsi lì, Kaori aveva trovato un bozzolo sicuro, lontano dai tumulti di Shinjuku, lontano da lui, lontano dalle sue scappatelle, lontano dall'Angel della Morte. Forse avrebbe dovuto lasciarla.

Ripensò a ciò che Falcon gli aveva detto: dandogli l'indirizzo, l'ex mercenario gli aveva detto che non lo faceva per lui. Perché era andato a dargli quelle preziose informazioni? Conosceva bene Falcon e poteva immaginare che ci aveva tenuto ad avvertirlo, malgrado tutto. Ryo si disse allora che, mettendolo al corrente, Falcon aveva fatto capire che avrebbe vegliato, anche da lontano, su Kaori e su...

Sospirò, non riusciva a pronunciare la parola, nemmeno nei suoi pensieri, tanto gli era difficile. Falcon aveva pensato prima di tutto alla sicurezza di quel bambino innocente che, senza saperlo, aveva sconvolto per sempre il grande Ryo. Aveva compiuto quella missione nell'interesse di suo figlio. Ad ogni modo, ora bisognava fare in modo che il piccolo avesse una vita normale e felice. A quella conclusione, lo sweeper sentì un nodo alla gola.

Anche se cercava di non figurarla, l'immagine del bambino ballava davanti ai suoi occhi. Chiuse gli occhi per un momento e cercò di assorbire i suoi lineamenti. Un senso di colpa lo invase improvvisamente, rendendosi conto che non aveva neanche cercato di sapere se fosse una femmina o un maschio, o quale fosse il suo nome, né se lui o lei stesse bene, o ancora com'era stata la sua nascita. Ebbe una fitta al cuore, ripensando all'indifferenza che aveva mostrato in quel momento. Come per un istinto di protezione, la rabbia era emersa: non aveva voluto sapere. Inoltre, se avesse chiesto informazioni, avrebbe significato che era interessato al bambino e lui non voleva mostrare quello slancio a Kaori, perché uno sweeper non doveva avere affetti.

E lì, ora, sdraiato sul divano, cercava di soffocare il sentimento sconosciuto che nasceva in lui, nonostante la resistenza che lui opponeva. Cercava di convincersi di non voler conoscere tutti quei dettagli.

Tuttavia, il bisogno di sapere tornò alla carica, senza esitare. Il suo cuore cercava di resistere all'assalto delle domande che lo perseguitavano. Sapere che una parte di sé viveva in quel piccolo essere lo faceva rabbrividire. Lui, l'Angelo della Morte, aveva dato la vita senza saperlo. Poté sentire il sangue scorrere più rapidamente nelle vene tanto quella consapevolezza lo turbava.

Con suo grande stupore, improvvisamente sentì un irrefrenabile bisogno di vederlo, cosa che aumentò la battaglia di emozioni che infuriavano in lui. In un'esplosione di rabbia, si alzò in fretta. La curiosità che si era infiltrata in lui lo faceva impazzire!

Girando in tondo, come un leone in gabbia, tornò alla finestra. Il suo cuore cominciò a battere più rapidamente quando un'idea gli passò in mente. No, non doveva! Nonostante le barriere che cercava disperatamente di erigere intorno a sé in quel momento, il suo cuore prese repentinamente il controllo della situazione. Voltò la testa verso la porta dietro la quale dormivano i maggiori doni che la vita gli aveva dato. Non riuscì più a distogliere lo sguardo e sentiva che la curiosità diventava sempre più imperiosa.

Nonostante la resistenza che la sua testa opponeva, fu il suo cuore a vincere infine la battaglia, e camminò lentamente verso la porta. Quando la aprì senza fare rumore, il suo cuore accelerò di nuovo.

Fissò Kaori, che dormiva profondamente. Sebbene si sentisse ancora arrabbiato, poté solo constatare che non riusciva ad avercela con lei a lungo. Riprendendo la sua marcia silenziosa, andò piano verso lo sconosciuto che già monopolizzava i suoi pensieri.

Alla vista del lettino, fu colto dal panico. Si apprestò a fuggire, ma qualcosa lo trattenne. In un attimo, si chinò e guardò il bambino...e il suo cuore di sweeper si sciolse alla vista del neonato. Non era un bambino qualunque. Era suo, e il suo sangue, mescolato con quello di Kaori, scorreva nelle sue vene. A quel pensiero, risentì un brivido strano e delizioso.

Esitante, accarezzò con la punta del dito la piccola guancia così morbida. Lo sweeper si emozionò e sorrise. Non volendo ammetterlo, era orgoglioso. Quel bambino era semplicemente bellissimo: lineamenti perfetti, pelle morbida, un profumo così delizioso da dargli una sensazione di purezza e beatitudine totale. Mentre lo osservava, notò la sua fragilità e capì istintivamente cosa poteva spingere qualsiasi genitore a combattere per proteggere il proprio piccolo.

Ryo lo guardò per lunghi minuti, poi la sua attenzione fu attirata dalla piccola bocca del bambino, che faceva piccoli movimenti di suzione...cercava di poppare mentre dormiva. Con un sorriso, Ryo di constatare che era un piccolo ingordo. Un o una, poi?, si chiese.

Volendo assolutamente sapere, ispezionò un po' intorno alla culla per cercare di indovinare, aiutandosi con la luce della luna piena che entrava nella stanza. Cercò dappertutto, poi notò qualcosa sul pigiamino e si avvicinò. Nonostante l'oscurità, poté vedere gli ornamenti che decoravano il piccolo indumento e una parola gli balzò agli occhi: 'Boy'.

Lo sweeper si sentì invadere da un senso d'orgoglio: era un maschio. Aveva un figlio!

Il suo cuore, severamente messo a dura prova, gli batteva in petto rischiando di rompersi.

Chiuse gli occhi. Era sopraffatto da una moltitudine di emozioni: raddrizzandosi con difficoltà, dovette fare uno sforzo per riprendere il controllo di se stesso. Dopo un ultimo sguardo pieno di tenerezza per il piccolo essere così perfetto, se ne andò con discrezione, senza dimenticare di contemplare di nuovo Kaori, che gli aveva dato il miglior regalo del mondo. Fu in quel momento che si rese conto di non essere uno sweeper ordinario: aveva ancora un cuore che, comunque, gli faceva numerosi scherzi.

Ancora tremando per quell'incontro, tornò a sistemarsi sul divano. Aveva vissuto molte cose nella sua vita, non sempre molto felici, e aveva compiuto centinaia di missioni, ma oggi aveva portato a termine quella più bella della sua esistenza da assassino: aveva dato la vita e ciò gli offriva un modo per tornare all'innocenza, una redenzione. Ma l'oscurità della sua realtà lo colse inesorabilmente. Quale futuro avrebbe potuto dare a suo figlio? Essere il figlio di uno sweeper non era il miglior modo per iniziare la vita. Quel bambino doveva vivere lontano, molto lontano dal suo mondo di tenebre. Ora capiva perché Kaori aveva fatto la scelta di allontanarsi da lui. Dovevano lasciare il Giappone, era la soluzione migliore per la loro sicurezza e lui lo sapeva. Avrebbe sofferto per quella separazione, ma almeno li avrebbe saputi al sicuro. Suo figlio sarebbe stato un uomo normale, lontano dall'odore della morte che costituiva la vita quotidiana di suo padre.

In quel momento, la rabbia contro Falcon svanì e gli fu grato per il suo gesto. Grazie a lui, aveva potuto vedere suo figlio, anche se solo una volta, e gli avrebbe dato la forza di continuare. Avave aiutato Kaori solo per proteggere il piccolo. Ora toccava a lui fare qualcosa. La decisione era presa: sarebbe partito il giorno dopo, senza attirare l'attenzione. Sapeva che Falcon ci sarebbe stato per aiutare Kaori affinché partisse per gli Stati Uniti. Avrebbe aiutato anche lui, discretamente, per farla partire in tutta sicurezza. Presa la decisione, chiuse gli occhi con un sorriso ridisegnando nella mente i lineamenti del suo bambino, finché il sonno lo colse.

 

  
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