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Autore: Ahimadala    04/03/2020    1 recensioni
I maghi di Hogwarts, dopo la guerra magica, sono ormai ventunenni e lavorano presso il ministero della magia, reparto di Difesa. Al ministero arriva una lettera con un sigillo mai visto, segnalata con un codice rosso: massimo pericolo. Il mittente è un mago, ma un mago diverso da loro, lo chiamano Doctor Strange. "Forze oscure, ben più pericolose di quelle che avete affrontato in passato, minacciano il nostro universo, è necessario che le forze di ogni mondo si uniscano" recita il biglietto.
Una squadra speciale di maghi viene inviata a New York per fronteggiare il pericolo ancora a loro sconosciuto: Harry, il ragazzo che è sopravvissuto. Ron, il suo braccio destro. Hermione, la strega più brillante della sua età, la stratega. Draco, esperto di arti oscure, il più abile Legilimens vivente, imbattile in uno scontro diretto. Ginny, la migliore dell'accademia. E tanti altri...
Crossover avengers/Harry Potter. I maghi saranno chiamati a combattere Thanos al fianco degli avengers. Nuove amicizie, nuove storie d'amore. Ambientato negli eventi del film Infinity War.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Tony, Draco ed Hermione stavano nascosti in angolo buio ed osservano dall'alto le torture di Fauce al dottore.

 

"È disumano", bisbigliò sottovoce Hermione.

 

Colsero un veloce movimento alle loro spalle e sobbalzarono tutti e tre, voltandosi nella direzione del mantello di Strange.

 

"Oh tu si che sei un soprabito fedele" disse Tony, sotto lo sguardo confuso di Hermione e Draco. Quest'ultimo guardava incantato quello strano indumento.

 

"Ne voglio uno anche io" disse, un secondo dopo. Hermione gli diede un colpo con il gomito e lui si rivolse a lei. "Beh? Devi ammettere che è anche meglio di quello di Potter" 

 

"Parlando di fedeltà...." una voce che Tony conosceva bene fece voltare le loro teste verso l'alto. 

Peter mollò le proprie ragnatele e si affiancò a loro. 

 

Nonostante la situazione, Tony gli andò incontro furioso. 

"Che cosa ci fai qui? Ti avevo detto di tornare a casa.." 

 

Hermione, vedendo che il suo tono di voce era abbastanza alto, pensò bene di piazzare un Muffliato, per evitare che venissero scoperti. 

 

"Lo so, ma ci ho riflettuto e ho pensato  che avesse bisogno di aiuto..così mi sono attaccato all'astronave. Comunque... Questa tuta è fantastica, è incredibilmente intuitiva" 

 

"Già, voglio una anche di quelle" bisbigliò di nuovo Draco all'orecchio della sua quasi-amica mentre erano intenti ad osservare la litigata tra i due. 

 

"No tu non ci hai riflettuto, non dire che lo hai fatto. Qui non siamo in gita scolastica a Coney Island, è un viaggio di sola andata" Tony era furioso. 

 

"Lo so, ascolti, non posso essere un amichevole spider man di quartiere se non c'è un quartiere" 

 

Ci fu un attimo di silenzio. 

"Ha un po' senso" disse Draco all'orecchio della ragazza. 

"No che non ne ha" bisbigliò lei in riposta. 

 

Tony Stark lasciò andare un sospiro di rassegnazione, mentre con le mani si massaggiava le tempie, riflettendo sul da farsi. 

 

"Ok bene" disse, radunando i tre ragazzi e riportando l'attenzione sulla scena del dottore. 

"Come lo salviamo?" 

 

"Avete visto il film Aliens scontro finale?" chiese il più giovane del gruppo. 

Draco lo guardò inarcando un sopracciglio con aria scettica, voltandosi poi verso Stark e notando la stessa espressione sul suo volto. 

 

Hermione, al contrario, colse al volo l'idea del giovane.

 

__

 

Dolore. Acuto ed assordante. Sottile e pungente. Insopportabile. 

Questo era ciò che sentiva lo stregone supremo, mentre cercava di comprendere le parole di Fauce. Quei suoni arrivavano ovattati ed incomprensibili alle sue orecchie, coperti dal rumore assordante del sangue che pulsava nelle sue vene ad un intensità tale da fargli credere che stessero per scoppiare. Sentiva come se il suo corpo stesse per essere squarciato in mille frammenti, fatto a pezzi, fibra dopo fibra. 

 

"Dolorosi, non è vero? Inizialmente furono progettati  per la micro-chirurgia.." il tono sadico con cui parlava ricordava tanto ad Hermione un nemico che aveva affrontato in passato.

Era nascosta, insieme a Draco, in un angolo alle spalle del dottore. Aspettavano il segnale di Stark, avevano un piano, doveva aspettare il momento giusto per attaccare, ma era dura resistere alla vista di quell'atrocità. 

 

Capiva come si sentisse il dottore. Conosceva il dolore, lei stessa lo aveva provato in passato. Era stata torturata, e ciò che stava vedendo sembrava persino peggio di un cruciatus. 

Trattene l'istinto di schiantare una maledizione senza perdono contro l'inquietante creatura e abbassò lo sguardo sul suo polso, verso la propria cicatrice, distraendosi un attimo, mentre la sua mente vagava in un mare di brutti ricordi. 

Non riuscì a resistere. Non riusciva ad ascoltare quelle urla di dolore. Si portò le mani alle orecchie, chiuse gli occhi.

Sentì il braccio del biondo cingerle le spalle per tranquillizzarla. 

 

"Confundus" bisbigliò, sottovoce. Non era sicura che lui l'avesse sentito. Non era neanche sicura che funzionasse. 

Non lo faceva da anni, da quando aveva confuso Cormac alle selezioni per la squadra di quidditch. 

 

Forse aveva funzionato. 

Non sentì più urla di dolore. 

Aprì gli occhi: Tony era appena spuntato davanti a Fauce. 

 

Fu l'alieno a parlare per primo. 

 

"Cosa credi di fare? I tuoi poteri sono nulla paragonati ai miei" disse. 

 

"Si, ma i ragazzi hanno visto più film". 

 

Fauce sembrò confuso a quelle parole,ma non ebbe il tempo di pensarci su. 

 

Era il segnale. 

 

Hermione si fece avanti, cogliendo il figlio di Thanos alle spalle. 

"Confringo" urlò, puntando la sua bacchetta non contro di lui, ma contro una parete dell'astronave, squarciandola.

Fauce venne immediatamente risucchiato fuori.

 

"LeviCorpus" urlò Draco, impedendo che il corpo sospeso del dottore lo seguisse alla deriva nello spazio. 

 

Il corpo di Hermione stava per essere trascinato fuori insieme a lui. Sentiva la sua mente paralizzata e non riusciva a pensare ad un incantesimo per salvarsi, cosa che non era assolutamente da lei.

 

Sentì delle braccia afferrarla per la vita, ed un attimo dopo vide Tony  riparare il buco nell'astronave.

 

"Non ci siamo presentati, io sono Peter" disse il ragazzo che l'aveva salvata, mentre la rimetteva delicatamente per terra. 

 

"Her-Hermione" balbettò lei, riprendendosi da ciò che era appena successo. Il dottore si era appena rimesso in piedi. 

 

Draco le andò incontro. 

"Stai bene?" le chiese, preoccupato. 

Lei annuì con la testa, poi un ghigno comparve sul volto del mago. 

"Confundus, Granger? Allora è un vizio". 

 

Hermione ignorò ciò che aveva detto.

 

"Malfoy..." disse, continuando a non incrociare i suoi occhi. Lo sguardo assorto, spaventato, ma con quella scintilla di curiosità che non mancava mai in lei. 

 

"Si?" 

 

"Siamo i primi" 

 

"... non ti seguo" 

 

"I primi maghi nello spazio". Qui si voltò, affondando i suoi occhi marroni in quelle due pozze grigie. 

Lui era immobile, o meglio, paralizzato, come ogni volta che i loro occhi si incrociavano. Ma questa volta era diversa dalle altre, fu più lunga. 

Ed era stata lei ad incastrare i propri occhi nei suoi. 

Lei lo stava guardando, forse per la prima volta dopo tutti quegli anni. 

Si sentiva intimidito, una parte di lui voleva allontanarsi, voleva scappare,  si sentiva colpevole, eternamente in debito verso di lei. Sentiva di non essere degno di guardarla negli occhi.

Ma un'altra parte di lui, quella vincente, lo costringeva a restare immobile, a non staccare il suo sguardo da lei per nulla al mondo. 

E non lo avrebbe fatto. Mai. 

 

Fu Hermione a voltarsi, ad interrompere quel contatto, riportata alla realtà da toni accessi con cui Stark e Strange stavano discutendo. 

 

"Ti avevo detto di andare via, di scappare con la gemma". Tony urlava, era furioso, non controllava se stesso.

 

"A differenza di tutti gli altri nella tua vita, io non lavoro per te" contrariamente a quella di Stark, la voce del dottore non lasciava trapelare la rabbia, o lo spavento, o alcun segno delle atroci torture di pochi istanti fa. 

 

"Oh, e cosa abbiamo ottenuto? Siamo persi nello spazio su una ciambella gigante a miliardi di chilometri dalla terra" 

 

Mentre i due continuavano a discutere e Peter e Draco li ascoltavano, Hermione esaminava l'astronave. 

Vi era un grosso quadrante di controllo. 

"Revelio" disse sottovoce, agitando la sua bacchetta, dopodiché interruppe bruscamente la conversazione che si svolgeva alle sue spalle. 

 

"C'è una rotta " esclamò. 

 

Tony si avvicinò a lei. 

 

"Possiamo controllarla, possiamo tornare a casa?" chiese il dottore. 

 

Prima di rispondere Hermione guardò Tony, che sembrava esitare. 

 

"E se non lo facessimo?" fu la sua riposta. Capì che Tony aveva avuto la sua stessa idea. 

 

Parlò lui.

 

"La nave sta autocorregendo la rotta, è sul pilota automatico... Ma.. Non dovremmo cambiarla, non dovremmo tornare a casa" 

 

"Per nulla al mondo ho intenzione di portare la gemma del tempo da Thanos, Stark... Tu forse non capisci cosa c'è in gioco qui" 

 

"NO, sei tu che non capisci.." 

 

"Dobbiamo sfidarlo a casa sua" disse Hermione, alle spalle di Tony, e il dottore portò la sua attenzione su di lei. 

 

Tony riprese la parola. 

"Abbiamo visto già sei anni fa che cosa ha fatto sulla terra, che danni può fare.." 

 

"Se siamo noi ad andare da lui lo prenderemo di sorpresa, non se lo aspetterà" aggiunse Draco, che aveva perfettamente capito dove stessero cercando di arrivare. 

 

"Va bene" concordò il dottore. Fece seattare lo sguardo tra i tre ragazzi, per poi ritornare a fissare Stark con aria severa. 

"Noi andiamo da lui. 

Ma voglio avvertirvi...

Se dovrò salvare uno chiunque di voi o la gemma del tempo, non esiterò un istante a scegliere la gemma. 

Perché l'universo dipende da questo". 

 

Tony abbassò lo sguardo. 

"Bene, bravo. Ottimo codice morale. Siamo d'accordo". 

 

Dopodiché si allontano dal dottore, fece qualche passo avanti, verso il punto in cui i tre ragazzi si erano adesso radunati. Draco stringeva la mano di Hermione. 

Poggiò una mano sulla spalla di Peter, guardando tutti e tre negli occhi. 

 

"Congratulazioni ragazzi.. 

 

ora siete degli Avengers" disse, allontandosi con un sospiro esausto. 

 

   
 
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