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Autore: shana8998    05/03/2020    2 recensioni
Hannah è una studentessa modello. Una di quelle ragazze super intelligenti che non gode di alcuna popolarità nella sua scuola.
E' terribilmente infatuata di Justin Kohl uno dei ragazzi più ambiti della scuola che però la ignora totalmente.
Ma Justin non è l'unico ad essere popolare ed ambito alla Briar. Garret Graham un altro sportivo della Briar , è quel tipo di ragazzo senza nessun ritegno morale , uno sciupa donne viziato ed arrogante capitano della squadra di Hockey.
Dopo l'ultimo esame andato pessimamente per lui, Garret si troverà costretto a chiedere aiuto alla "secchiona" non che sconosciuta Hannah. Così stabiliscono una sorta di patto. Lei sarà la sua tutor per tutto l'anno mentre lui fingerà di essere il suo ragazzo , così da attirare l'attenzione di Justin. Ma qualcosa va storto e quella finzione fra i due non sembra più così falsa.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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                                              Garret
29 luglio 2013.
Nasce Camila. Mia figlia.
Un mese dopo sono ad Opp-Strett , e vivo  a casa di Tessa.
Alla fine , dopo mille ripensamenti. Dopo il frastuono che ha creato in me Hannah con la sua assenza , ho preso una decisione : Avrei cresciuto mia figlia. E lo avrei fatto nel migliore dei modi, anche se questo avrebbe significato vivere con una persona che proprio, non riesco ad amare.
-Garret?!-. Un grido isterico mi arriva dritto nelle orecchie  già alle prime luci dell'alba.
-Hai preparato la borsa di Camila?-.
Odio questo momento. In realtà odio ogni momento di questo pezzo di vita. Tutti, tranne quelli che riguardano mia figlia.
Sono una frana come papà. Non ho idea di come si cambi un pannolino, ne di come le si dia un biberon. Ma so per certo che averla fra le braccia è l'unica cosa che mi fa restare qui dentro.
Cazzo. Ora che ci penso, fino a poco meno di nove mesi fa , chiedevo a Tessa di abortire convinto che non sarei riuscito ad affrontare ché la minima parte di tutto ciò.
Ed ora , sono qui...Padre. 
A proposito di "padre", il mio non sa nulla. Non sa di Camila, ne di Tess , ne del fatto che  mi sono trasferito in un appartamentino vicino Harvard. Continuo a frequentare la Briar regolarmente, anche se la media dei miei voti è scesa oltre la soglia dello strato che divide la crosta terrestre dalla lava incandescente.
Si faccio veramente pietà. Ma sono riuscito comunque a passare l'anno scolastico , quindi va bene lo stesso.
L'Hockey è passato in secondo piano , da quando Phil Graham ha avuto piccoli problemi di salute e non si è più occupato di rompere i coglioni al sotto-scritto, mi sono sentito libero di allentare un po'.
Ho lasciato a Dean il compito di guidare la squadra. Ha accettato volentieri e tutti loro sono stati comprensivi ed affettuosi con me.
Fottuti bastardi! Li amo troppo , sono i miei fratelli cazzo!
Per quello che riguarda invece Hannah...Be' non l'ho più vista da quel giorno al dormitorio.
In realtà non l'ho più nemmeno chiamata. So per certo che non frequenta più il nostro istituto. Si vocifera che sia tornata a Brokline , da sua madre. O almeno così dicono. Fatto sta che ho preso la ferrea decisione di non pensarla più.
L'ho amata. Forse la amo ancora, ma più passa il tempo, più mia figlia mi sorride e più il pensiero di lei si fa una nuvola scialba nella mia testa.
Poi ci sono quelle volte però , specie di notte quando Tessa mi stringe , che la vorrei vicino.
Penso a quando era lei a stringermi, a quando mi toccava ...Mi dispiace per Hannah. Ha passato l'inferno ed io non ho fatto che peggiorare la situazione. Forse è anche per questo che non ho più avuto il coraggio di cercarla. Ma ogni qualvolta sono per strada mi fermo a cercarla nel viso della gente e tutti quei volti anonimi si fanno "Hannah?". Anche se poi l'amara sorpresa è sempre la stessa. Lei non c'è. Non c'è più. 
Si, forse questo pezzo di merda non è poi così merda e ancora la ama come un povero idiota.
Ad oggi non dico che mi sia pentito, Camila è unica , ma la mia vita ha preso una piega brutale ed inaspettata.
-Allora?Lo hai fatto?-. Mi volto e Tessa è li, sullo stipite della porta con la bimba stretta in un braccio , che mi guarda accigliata. 
-Ecco la tua borsa.-. Le passo accanto con il borsone sollevato da due dita e gli lascio cadere il manico sulla mano, facendola vacillare sul posto.
-Sempre gentile tu..é?-.
Dire che fra me e Tessa ci sia qualcosa che vada bene è come dire che oggi scoperò una bella bionda. Impossibile.
E poi, ora che ci ripenso...Da quand'è che non scopo? Sei mesi? Di più?
Dio, la mia vita si è capovolta all'ingiù. E' come se stessi vivendo un brutto film dove la mia esistenza si è accorciata di colpo e ho superato l'adolescenza , la maggiore età e l'età adulta in una notte, diventando un quarantenne annoiato.
-Prendo le chiavi della macchina , ti aspetto sotto.-.
Quando posso stare lontano da lei, lo faccio senza pensarci troppo.
E' fastidiosa, tignosa ..Ha tutti quei maledetti difettucci che io proprio non digerisco.
All'inizio, i primi mesi , andava bene fra di noi. Anzi, grazie a lei ero quasi convinto di aver attenuato quel buco nel petto con il nome di Hannah. Ma poi, quando abbiamo iniziato a stringere il rapporto , quando siamo andati a vivere insieme, qualche meccanismo si è inceppato.
La sua voce mi da fastidio. La sua presenza , mi da fastidio.
Mi calo nella mia berlina e l'aspetto con il piede sul freno ed il motore acceso.
Scendo sempre prima che lei sia pronta, così riesco a starmene un po' per i fatti miei senza pianti della bimba o urli di lei, che DIO, è veramente una perfetta isterica.
Forse la maternità le ha fatto male. 
-Eccoci..-. Sospira mentre allaccia la bimba al seggiolone.
Poi mi raggiunge sul posto passeggero.
-La lasciamo a mia madre per questo Weekend, così possiamo fare qualcosa io e te.-. Dice.
Faccio spallucce. Decide tutto lei. Cosa deve fare la bimba. Cosa devo fare io.
Ha tutta una serie di porcherie in testa , tipo i raduni con i parenti, le cene familiari, i suoi dannati amici della squadra di Harvard_che per inciso , io odio_ tutto quanto stabilito e pattuito con se stessa. Io , praticamente conto meno del peluches sbavato che ha adesso in bocca Camila. Anzi no! Perché almeno CAMILA AMA QUEL PELUCHES.
Quindi direi che tipo...Conto meno di niente.
Mi affretto a varcare la serie di lingue asfaltate che separa casa nostra da quella della madre ed una volta arrivato nel vialetto, mi fermo.
-Ci pensi tu?-. Chiedo svogliato. Manco la guardo.
Tessa sbuffa e scende dalla macchina.
Nel momento in cui la vedo entrare in casa , mi domando cosa ha in serbo per me durante questi tre giorni di "privacy".
Non che mi entusiasmino, ma credere di fare qualcosa di diverso , mi fa sperare sempre .
Quando riemerge dal portoncino nocciola, ha per mano il solito enorme vassoio di dolci che nessuno dei due mangia, ma che lei si ostina a farsi dare da sua madre.
Lo appoggia sui sedili posteriori e mi comanda di ripartire una volta dentro.
Tutto nella norma.
Guido per un po' in silenzio. Poi alzo la musica, perché lei è dannatamente silenziosa senza bambina. 
-Cosa vuoi fare oggi?-. Le dico sbirciandola con la coda dell'occhio.
-Ecco...-. Non mi guarda ma uno strano sorriso le si stampa in viso. -Fermati da Pect.-.E' un bar in periferia, non capisco però perché lei si voglia fermare li , dato che lo detesta.
Fermo l'auto in prossimità del bar e la seguo.
Facciamo colazione e per tutto il tempo lei mi sorride. Prova a scherzare.
Io sono sempre più scostante perché , cristo, questa qui ha trenta personalità diverse.
Terminata la colazione mi dice che vuole tornare a casa e fino a qui tutto va bene.
Ma quando saliamo in camera dopo il breve tragitto in auto, qualcosa si accende nella sua testa.
Si spoglia. Prima uno strato, poi un altro. 
Resta in intimo. Ma il suo corpo è strano. E' diverso da quello di Hannah. 
Ha i fianchi larghi , le cosce grandi e per quanto abbia provato a dimagrire il suo addome è ancora un po' gonfio per la gravidanza.
Tutto ciò però, contro ogni mia previsione, non mi disturba.
Anzi , il mio amico scatta sull'attenti. Colpa dell'astinenza? Non so. 
Ma una cosa è certa , quando mi spoglio e lei si avvicina , la voglia in me è troppa.
Tessa mi piaceva quando l'ho scopata la prima volta. Questo lo ricordo.
Era un po' diversa forse, ma l'ho sempre trovata carina.
Bella no. Perché bella per me è solo Hannah.
Mi bacia. Non lo fa con foga ma piano, come se mi stesse implicitamente chiedendo "posso?".
Le prendo la testa con una mano , mentre le dita si infilano nei suoi capelli scuri, e l'avvicino di più a me.
Lei mi bacia con più intensità, mentre le sue dita scivolano all'interno dei miei boxer.
Me li fa scivolare via e poi , lenta e letale si china sulle ginocchia.
Tutto molto eccitante, fino a che l'immagine di me ed Hannah nel salone del dormitorio, non mi torna alla mente.
Ho uno spasmo e sono costretto ad allontanare Tessa.
-Che c'è?-. Mi guarda dal basso del mio inguine ed io ..non so proprio che dirle.
Allora ho un'idea.
Siccome sono sempre quel figlio di puttana bastardo, la tiro su ammiccando e sorridendo sornione , mentre la butto sul materasso.
Lei pensa che mi sia eccitato. Io , che scoparla possa far finire in fretta tutto questo.
Ride quando lo faccio e rimbalza sul materasso.
Le sfilo gli slip e lei, mi aiuta sganciandosi il ferretto del reggiseno.
Quando la fibra blu si separa dalla sua carne due enormi tette da latte, esplodono davanti ai miei occhi.
Questo mi piace di lei. Le ha grandi e turgide. E mi arrapano.
Gliene massaggio una con il palmo della mano e mentre geme , con la mano libera mi faccio spazio nella sua profondità.
Il collo le si piega all'indietro ed un piccolo verso di godimento le scappa dalla gola.
Quando è umida inserisco il membro e mi sembra che tutto ciò stia durando un'eternità.
Non è così che volevo scopare dopo tutto questo tempo.
O meglio, non è lei che volevo scopare dopo tutto questo tempo.
Finalmente viene e mi sforzo di farlo anche io.
Non mi dispiace vederla soddisfatta ma quando lei mi chiede se lo sono anche io , ovviamente mento e dico che è stato assurdo.
No, non lo è stato. E' stato uno svuotamento di palle.
Nulla a che vedere con il sesso, quello vero. Profondo. Quello che senti sotto la pelle e che ti brucia gli occhi.
Quello che facevo con Hannah.
Ho i brividi mentre ripenso all'atto in se per se , con lei.
Era magico. 
Ho detto magico...E' grave.
-Garret...-. Dice Tessa, rinfilandosi lo slip. - Sei felice?-.
BOOM. E adesso? Che le dico? Si? NO?
Mugugno qualcosa a caso. Un verso.
-Dai.-. Butta i pugni aperti sul materasso. -Dimmi la verità.-. La sua testa dondola all'indietro e mi guarda con un' espressione eloquente.
-Certe volte si.-. Le dico nella maniera più sincera che conosco.
Si inumidisce le labbra.
-Certe volte?...E' per Camila?-.
Mi acciglio. -Cazzo, no. Io amo nostra figlia!-.
-E allora?-. Muove la testa allungando l'ultima lettera della parola. 
-E' che...-. Mi butto con la schiena sul cuscino. -Niente dai..-. Le accarezzo poi una mano.
Lei me la strappa via però. -Dimmi la verità.-. Ringhia.
-Dio. Tessa finiscila. Sono felice. Basta.-.
-No...Non lo sei...-. Sussurra e si solleva dal materasso recuperando nervosamente gli abiti da terra.
-E' per lei non è vero? Hannah.-.
Quando dice il suo nome , vorrei strappargli la lingua.
-Che vuoi da lei. Lasciala perdere.-.
Inarca un sopracciglio.
-La stai difendendo? -.Brontola ma ancora non è arrabbiata veramente. 
Quando però l'espressione sul mio volto si contrae lei esplode.
-Sei veramente ...Un bastardo.-. Le parole le escono dalla gola come veleno. Anche la sua bocca si storce in quella che ha tutta l'aria di essere una smorfia di disgusto. Disgusto che sta provando ora, per me.
-Cazzo.-. Do un pugno al materasso e mi sollevo.
-Ti ho detto di non metterla in mezzo. Non farmi domande. Non ti chiedere se sia lei il problema. Il problema sei tu.-. Voglio frenarmi appena mi rendo conto di ciò che ho detto ma è troppo tardi.
I suoi occhi si fanno umidi.
-Vattene.-. Dice poi.
-Tess...scusa. Io..-.
-VATTENE.-.
Cazzo. Cazzo. CAZZO.
Perché sono così fottutamente imbecille.
-E va bene.-. Mi alzo, raccolgo i miei abiti rinfilandomeli alla velocità della luce ed esco dalla stanza sbattendo la porta. Si, perché oltre ad essere fottutamente imbecille sono anche fottutamente orgoglioso.
"Posso stare anche fuori . Posso anche dormire in auto. Non mi interessa."

   
 
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