Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    09/03/2020    1 recensioni
Questo è il seguito della fanfiction Some Things change. Avrà personaggi nuovi, tra i quali Jack Frost... immaginate cosa potrà succedere sapendolo nella vita di Elsa, Anna e company.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L’indomani Arendelle si sveglia riscaldata dai raggi di un sole tipicamente estivo. La gente, invogliata a girare nel regno, si ritrova in piazza per scambiare quattro chiacchiere, andare al mercato, godere del clima piacevole.

Hans è in piedi quando Helen apre gli occhi al nuovo giorno.

“Caro, buongiorno. Dormito bene?” – chiede lei, ancora assonnata.

L’uomo guarda dalla finestra, non dando peso alla moglie, distratto da alcuni pensieri.

La donna gli si avvicina e lo picchietta su un braccio – “Hey, ci sei?”

Westergard solo allora torna in sé e si volta verso la consorte.

“Scusami moglie mia!” – le dà un rapido bacio a stampo.

“Vado a fare un bagno, così possiamo congedarci e tornare nel nostro regno. Abbiamo approfittato troppo della disponibilità delle mie cugine”

“Andare via? Di già?” – domanda lui, non intenzionato affatto a lasciare quel posto.

“Certo, Westl Isle ci attende, abbiamo tanto da organizzare e gli affari non possono essere lasciati in sospeso” – spiega la donna, allontanandosi.

Però non è esattamente questo ciò che vuole Hans.

“Lasciare Arendelle proprio adesso?! Non ci penso affatto, mogliettina cara” – commenta ad alta voce, tornando alla finestra, dedicandosi nuovamente a idee e pensieri che gli frullano nella mente da ore.

Nel frattempo, anche i sovrani vengono destati dal loro sonno. Come ogni mattina, qualcuno bussa alla loro porta rumorosamente e ripetutamente, fino ad entrare in camera.

“Buongiornoooo” – urlano in coro i gemelli.

Il re, abituato a quel frastuono, si rassegna e si alza dal letto.

A stupire tutti è Anna, rimasta addormentata e poco vogliosa di mettesi in piedi.

“Amore, che ti prende? Non ti senti bene?” – le domanda Kristoff, perplesso e al contempo preoccupato.

“Ma cosa volete tutti? Lasciatemi dormire in santa pace” – brontola, nascondendo il capo sotto il cuscino.

I figli non demordono e provano a modo loro a buttare giù del letto la loro mamma.

Agnarr le salta sulla schiena mentre Iduna le tira un braccio.

Non avrebbero mai immaginato di urtare l’umore materno.

“Vi ho detto di lasciarmi in pace” – perde subito le staffe, guardando furiosa i figli.

I bambini, spaventati, indietreggiano e corrono via.

“Cosa ti sta succedendo? Come mai tanta aggressività?” – chiede Bjorgman, esterrefatto.

“Vattene via anche tu. Lasciami sola” – gli ordina, indicandogli la porta.

Il sovrano, scioccato, non ha intenzione di litigare e si limita ad uscire dalla camera, raggiungendo i figli in corridoio.

Iduna è in lacrime mentre il piccolo Agnarr tenta di consolarla. Per la prima volta spetta a lui il ruolo da duro.

“Papà, perché mamma ci ha sgridati?” – chiede la bambina al padre.

Il giovane sovrano non sa precisamente cosa rispondere, soprattutto perché non conosce le motivazioni di fondo.

“Non sta bene, lasciamola un po' da sola. Vedrete che non appena starà meglio, si farà perdonare” – dice, aprendo le sue braccia, accogliendo i loro minuti corpi al suo petto.

Elsa è nel salone alle prese con i bizzarri discorsi enciclopedici di Olaf – “Si chiama evaporazione”

“Aspetta, hai detto evaporazione, giusto?” – chiede Aurora al pupazzo nevoso, annotando il tutto su un’agenda dalla quale non si separa mai.

“Si, evaporazione…quel passaggio di stato dal liquido a quello aeriforme che coinvolge la sola superficie del liquido” – spiega l’omino di neve.

“Se non la finite di parlottare, sarò io a farvi evaporare tutti” – borbotta la zia, ridacchiando poi per la sua pessima battuta.

“Hai ragione, scusaci! Olaf, termineremo dopo” – dice Ineke, avvicinandosi al tavolo dove è già seduta la parente.

“E’ sempre bello chiacchierare con Olaf, conosce più cose lui del professor Waston” – commenta Aurora, imitando il docente panzuto e goffo che è solito sedersi a fatica sulla sedia.

“Dai, sciocchine. Sbrigatevi a mangiare che altrimenti si fredda” – aggiunge Elsa, sorridendo di fronte alla somiglianza caratteriale di quella ragazzina dai lunghi capelli biondi a sua madre Anna.

E a proposito di Anna…

“Chissà come mai ancora non è qui!” – riflette ad alta voce.

“Forse si sarà intrattenuta con i nostri ospiti” – sostiene Ineke, riferendosi a Helen e Hans.

“Mio Dio, spero di no” – si lascia scappare l’adulta.

“Perché no? Ti sono antipatici?” – domanda Aurora, sgranocchiando ottimi biscotti al cioccolato.

“Un giorno vi racconterò come mai non apprezzo molto il consorte di mia cugina”
“Dai siamo curiose. Diccelo, ti prego” – la seconda insiste. Dà un colpetto al braccio della maggiore come a dirle “Dai insisti anche tu, dammi una mano a convincere zia Elsa a rivelarci il fatto”.

Ineke si trova costretta ad intromettersi, seppure da sempre una persona discreta, e lo fa fingendo –“ Dai, stiamo morendo di curiosità”

Elsa ride elegantemente mentre la risata di Aurora è rumorosa.

“Pessimo tentativo sorellina. Vorrei ti impegnassi di più la prossima volta” – sghignazza senza controllo.

L’euforia delle tre viene interrotta dall’arrivo improvviso dei due appena nominati.

“Cugina, buongiorno” – la saluta Elsa, vedendola sull’uscio.

“Buondì” – le risponde Helen, abbracciandola.

Westergard scruta le presenti, non pronunciandosi. Fissa in modo particolare Ineke, molto somigliante fisicamente alla regina di Arendelle.

Le sorelline iniziano a bisbigliare tra di loro ipotesi su cosa possa aver mai fatto Hans da inimicarsi la loro zietta dolce e sempre buona.

“Stiamo per andare via” – comunica la sovrana di West Isle.

“Vi accompagno al porto” – aggiunge Elsa, entusiasta al pensiero di togliersi di torno il nemico numero uno della sua famiglia.

Hans è in silenzio e si mostra distratto dalle pareti colme di quadri e opere d’arte.

“E’ cambiata molto questa ala del palazzo” – commenta poi.

A quel punto si siede vicino alle due ragazzine che, in imbarazzo, si tengono per mano e si spalleggiano.

“Voi non eravate ancora nate, però mi ricordo bene che qui si tenne un importante cerimonia circa vent’anni fa” – racconta Westergard.

“Ah si?” – ovviamente Aurora non resiste e vuole saperne di più, così siede sul divano e invita il parente acquisito a fare lo stesso.

Solo Ineke è più prudente e resta in disparte.

Elsa vorrebbe interrompere però viene trattenuta dalle chiacchiere della logorroica Helen.

“Cosa si festeggiava di bello? E come mai eri venuto ad Arendelle?” – chiede la tredicenne.

“Beh, per questo regno era un giorno speciale, un’incoronazione tanto attesa dopo la scomparsa prematura del re, vostro nonno”

La custode della Foresta Incantata ascolta piccoli frammenti di quanto detto da Hans e decide di intervenire.

“Nipoti, lasciate in pace il signore, deve andare via”

“Il signore?” – ripete Westergard, inarcando il sopracciglio – “Ma se stavamo per diventare parenti”

“Eh???” – esclamano in coro le principessine.

Helen all’oscuro di tutto, è confusa e prende parola – “Cosa stai blaterando?”

“Errori del passato. Forza, vi accompagno alla nave” – Elsa cerca di tagliare corto.

Però l’uomo non tace – “Se non avessi lasciato vostra madre, forse ad oggi sarei io vostro padre” – rivela, scioccando definitivamente le due.

“Nostra madre era fidanzata con te?” – Ineke, da sempre poco amante di gossip e pettegolezzi, è adesso attenta e molto toccata dal fatto.

“Come mai non ci avete mai detto nulla a riguardo?” – a quel punto la maggiore dei figli di Anna e Kristoff si rivolge alla zia.

“Perché non è importante. E’ durata un giorno, fortunatamente”

“Invece per me e Anna era importante. Io avrò anche sbagliato, però se c’è una cosa che non posso smentire è che rivederla mi ha suscitato un’emozione che credevo assopita” – confessa, abbassando il capo.

Il tutto viene raccontato con poco tatto e colpisce Helen in pieno petto.

“Come ti salta in mente di dire tutte queste stupidaggini?” – si arrabbia con il consorte.

“E’ la verità, non posso più celarlo” – Westergard finge dispiacere.

La regina di West Isle, delusa e incredula, si sfoga contro il marito schiaffeggiandolo di fronte a tutti.

“Non voglio più vederti” – così dicendo, la donna corre via in lacrime.

Le due ragazzine, sconvolte dopo aver assistito a quel litigio e dopo aver udito dei sentimenti che quell’uomo nutre per la loro mamma, si dileguano sussurrandosi parole e confrontandosi tra loro sull’accaduto.

In sala rimangono in due: Elsa e Hans.

“Che intenzioni hai?” – chiede lei.

“A cosa ti riferisci?”

“Non fare il finto tonto. Sappi soltanto una cosa, hai visto di cosa sono capace, perciò ti consiglio di fare le valigie e lasciare Arendelle, stavolta per sempre, qui non sei il benvenuto. Non ti permetterò di fare del male dalla mia famiglia, chiaro?”

In tale istante, l’arrivo improvviso di una terza persona interrompe la discussione.

“Che succede qui?”

“Annie, stavo dando a questo verme ciò che merita”

La regina la guarda stranita, poi volge lo sguardo su Westergard e chiede alla sorella di restare da sola con lui.

“Sicura?”

“Ho detto di andare” – insiste lei.

Così il quinto spirito lascia la sala, chiudendosi il grande portone alle spalle.

“Mi vuoi cacciare anche tu?” – domanda Hans, spostando un ciuffo dal viso della regina.

La donna è seria e fissa insistentemente il volto di colui che anni addietro voleva spodestare Elsa.

“Non mi ricordavo fossi così bella, sai?” – la lusinga.

La sovrana non risponde e quel silenzio inizia ad infastidirlo.

Approfittando della solitudine, afferra un braccio di lei e tira a sé il suo corpo.

Le cinge con forza i fianchi e si avventa sul suo collo.

Anna non reagisce, stranamente. Qualcosa sembra averla paralizzata.

Poi lui le sussurra – “Sono certo che insieme ci divertiremo, cara la mia regina. Voglio diventare re e sarai proprio tu a realizzare questo mio desiderio”
Senza aggiungere altro, si fionda violento sulle labbra di lei, fiero di aver mosso bene le sue carte e stavolta deciso a vincere.

   
 
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