POESIA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Sono nostalgico
dei vecchi tempi;
desideroso
dei vecchi momenti;
sognavo un giorno lieto
invece fa solo grandine,
il clima impazzito
e un virus che impazza;
sono stanco,
mi sveglio stanco,
nel letto sono stanco,
in piedi sono stanco;
sono stanco di tutta questa tv
della gente che parla nei tg
di ascoltare tutte queste voci
registrate
di annoiarmi tra cartacce e
scartoffie;
un tempo pensavo a te
ma dalla diffusione del virus
non ho saputo più niente,
né ti è interessato far sapere
qualcosa;
i giorni scorrono tutti uguali
per fortuna ho molto da fare
per fortuna non ho solo la tv da
guardare,
un giorno mi chiederanno cosa vuol
dire
vivere ai tempi dell’epidemia,
io dirò; claustrofobia,
ma non so nemmeno
se al domani ci giungerò in vita;
per fortuna ho tanto da fare
e tra mille cose ti posso serenamente
dimenticare;
finalmente, come a te non frega
niente
a me anche, che il tempo affoghi i
nostri ricordi;
chi vivrà, vedrà,
chi vivrà, qualcosa prima o poi
meriterà.
Sono stanco di sentire di un virus in
tv
e per fortuna resta lì;
attorno a me tanti casi
per ora ho resistito come ho potuto
a questo assedio bruto;
gente che si accalca e resse senza
fine,
l’umanità allo sbando come in una
guerra
e le borse che affondano
e i prodotti che vanno a male,
nessuno li vuole.
Se ho mai vissuto un periodo peggiore
di questo?
No
no, non l’ho vissuto
ma nemmeno la catastrofe ho mai
immaginato,
sono vicino a chi soffre, a chi sta
male,
ma sono vicino anche a me stesso
stanco di tutto questo;
credo che basterebbe un abbraccio
per sciogliere un po’ di tensione,
ma è contro le regole
e nessuno lo vuole.
NOTA DELL’AUTORE
Poesia boh, un testo scritto ai tempi del Coronavirus, senza
pretese e senza desiderio di far polemica.
Esprimo tutta la mia vicinanza per chi soffre. Spero che la
situazione possa migliorare, prima o poi.