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Autore: Ciuffettina    11/03/2020    3 recensioni
Le motivazioni che portarono Giuda a tradire Gesù
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte del Vangelo'
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Giuda sfogliò per l’ennesima volta le profezie che riguardavano la venuta del Messia: sarebbe stato un discendente di re David(1), nato a Betlemme(2)
Due giorni prima Maria di Betania aveva versato in testa a Gesù dell’olio profumato di vero nardo, come aveva fatto il profeta Samuel con Saul e poi con David per consacrarli re cosa che aveva scandalizzato non poco Giuda: la tradizione voleva che fosse un sacerdote a ungere il futuro re e non una donna!
E il giorno prima Gesù era entrato trionfalmente a Gerusalemme, cavalcando un puledro d’asina, facendo avverare la profezia di Zaccaria(3).
Giuda era pieno d’incertezza: senza dubbio la profezia si era avverata ma era pur vero che era stato Gesù a voler entrare in Gerusalemme così, se almeno fosse stato qualcun altro a offrirGli quella cavalcatura…
Ormai Giuda non sapeva più che pensare: Gesù era o no il Messia promesso?
Fin da piccolo recitava una preghiera del Salterio di Salomone: “Mira, o Signore, e desta il loro Re, figlio di David, nel giorno da Te prefissato, perché regni sul popolo d’Israele, servo Tuo, e muniscilo della forza necessaria a schiacciare i reggitori ingiusti, a purificare Gerusalemme dai pagani che la calpestano, a scacciare i peccatori dal Tuo regno…”(4) e quando aveva conosciuto Gesù, L’aveva seguito, sicuro che fosse Lui il Re che era stato promesso e pregustando il momento in cui avrebbe guidato la rivolta contro gli odiati oppressori e rivendicato il trono che Gli spettava.
Un giorno Gesù l’aveva anche confermato. Aveva domandato: «Voi chi dite che io sia?» e Pietro, nel suo impeto, aveva esclamato: «Tu sei il Messia, il Figlio del Dio vivente!»
A quel punto, Gesù l’aveva lodato e aveva parlato di un regno di cui gli avrebbe dato le chiavi, poi aveva vietato loro di dire in giro che Lui era il Messia.
Che importa a chi dà le chiavi?” aveva pensato Giuda in quell’occasione. “Basta che quando salirà al trono, io sia il Suo tesoriere.” Così avrebbe continuato ad attingere alla cassa a suo piacimento(5)
Oh sì, L’aveva seguito con vero entusiasmo, fino al giorno in cui chiesero a Gesù se era giusto pagare il tributo a Cesare.
Era il momento perfetto, sarebbe bastato che dicesse qualcosa tipo: «No! È arrivato il giorno della liberazione, fratelli! Spezziamo il giogo degli oppressori!» che tutti i figli d’Israele sarebbero insorti come un sol uomo per cacciare gli invasori, invece se l’era cavata rispondendo: «Date a Cesare quello che è di Cesare, ed a Dio quello che è di Dio.»
Giuda Gli aveva poi chiesto in privato se aveva risposto così solo per colpire i Romani più avanti.
Gesù l’aveva fissato con quel suo sguardo intenso e gli aveva riposto: «Sei con me da tanto e ancora non mi conosci?» e poi aveva proseguito dicendo che il Suo regno non era di questo mondo, che Lui non era venuto per essere servito ma per servire e poi aveva concluso con una frase strana: «Non permettere al Male di entrare nel tuo cuore perché lì vi farà la sua dimora.» ma Giuda non Gli aveva dato peso più di tanto.
Da quel giorno si sentì tradito e deluso in più si sentì preso in giro: com’era possibile che un discendente di David non sentisse l’impulso di liberare il popolo d’Israele dai Romani come aveva fatto il suo antenato con i Filistei?
Già Giuda era seccato di dover dividere la mensa con Matteo, un pubblicano, un ex esattore degli odiati romani, il pensiero che seguendo Gesù stava soltanto perdendo tempo, l’aveva fatto imbestialire oltre ogni immaginazione… Cominciò a rimettere tutto in discussione… la resurrezione dei morti? Ma anche Elia(6) ed Eliseo(7) avevano resuscitato dei bambini e non erano certo il Messia, peccato che gli fosse sfuggito il piccolo particolare che i due profeti avevano dovuto pregare a lungo prima che Dio esaudisse le loro suppliche e non erano neanche sicuri che li avrebbe esauditi, mentre Gesù aveva comandato alle persone di resuscitare come uno con autorità sulla vita…
Sfogliò di nuovo i rotoli… Dopo che Gesù aveva moltiplicato i pani e i pesci, la folla avrebbe voluto acclamarLo re ma lui si era rifugiato su una montagna, rendendosi irreperibile.
Giuda era rimasto contrariato da quell’occasione mancata ma poi aveva pensato ottimisticamente: “Forse i tempi non sono maturi.
E infatti, qualche giorno dopo, Gesù aveva detto: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.»
Liberi dagli odiati Romani.”
Forse era quello il punto: Gesù era il Messia promesso ma non voleva interpretare il suo ruolo… o forse non lo era e tutti loro lo stavano seguendo inutilmente.
Si chiese se c’era un metodo per metterlo alla prova… ma certo! Se fosse stato in pericolo, Dio avrebbe sicuramente mandato degli angeli a salvarLo. “Si è fatto ungere come un re? Allora che assuma il ruolo che gli spetta!
Giuda aveva informato i sacerdoti su dove potevano trovare Gesù per poterLo far arrestare e loro l’avevano pagato 30 denari per quell’informazione… strano, quella cifra continuava a ronzargli in testa, come se avesse un significato particolare…
Quando le guardie portarono via Gesù, non successe niente: niente angeli pronti a salvarLo, niente di niente… in apparenza.
Come un fulmine in una notte serena, a Giuda vennero in mente altre profezie: “Anche l’amico in cui confidavo, anche lui, che mangiava il mio pane, alza contro di me il suo calcagno.(8)Essi allora pesarono 30 sicli d’argento come mio prezzo(9)… rimase sconvolto: Gesù era davvero il Messia e lui non solo non aveva capito niente ma L’aveva appena tradito e consegnato ai Suoi nemici che l’avrebbero torturato e poi ucciso! Che follia gli era presa nel vendere il suo amico e Maestro? Forse poteva rimediare!
Corse dai sacerdoti per restituire i soldi, sperando che annullassero la condanna ma inutilmente.
Presero sì i soldi ma dissero: «Ti senti colpevole perché hai venduto un innocente? Veditela tu!» poi confabularono fra loro: «Però non è lecito mettere questi soldi nel tesoro, perché è prezzo di sangue… potremmo comprare il Campo del Vasaio…»
I 30 sicli d’argento furono gettati nella casa del Signore per il vasaio(10) Giuda non volle sentire oltre: corse fuori dal Tempio, non gli venne neanche in mente che Gesù, chiamandolo “amico”, voleva fargli capire che l’aveva perdonato. Aveva permesso al Male di entrare nel suo cuore… cercò un albero per porre fine alla sua vergogna…
 
*****
 
  1. Isaia 9,6
  2. Michea 5,1
  3. Zaccaria 9,9
  4. Ho trovato nominato questo Salterio di Salomone con la relativa preghiera nel libro di Robert Graves “Il divo Claudio”
  5. Giovanni 12,6
  6. 1Re 17,17 e seguito
  7. 2Re 4,18 e seguito
  8. Salmo 41, 9
  9. Zaccaria 11,12
  10. Zaccaria 11,13
Siamo sotto Pasqua e questo è il racconto che penso di pubblicare per il giornalino del mio paese... siate senza pietà! Se non vi piace o non vi convince, ditemelo pure apertamente
   
 
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