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Autore: SweetPaperella    11/03/2020    15 recensioni
{CaptainSwan AU}
Storybrooke, anno 1800.
Emma Swan è una ventenne ribelle, vuole vivere di avventure, ma un errore fatale la costringe a rimanere nel suo paesino, con cinque sorelle, un figlio, una madre petulante e concentrata solo a far accasare le proprie figlie.
Killian Jones, trentenne, Conte e ufficiale di Marina, con un passato tormentato e una forte sete di vendetta.
Due destini che si incrociano, due anime tormentate, un passato doloroso mai lasciato del tutto alle spalle. Vendetta, odio, amore, amicizia e famiglia.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due - Il Conte Killian Jones 



Emma’s POV 

Solo dopo il ballo, una volta tornata a casa, ho scoperto che quel strafottente di Jones, non è niente di meno che un amico del pretendente di mia sorella. 
E se tutto va in porto, come Elsa spera, dovrò sicuramente rivederlo. 
Non ne sono particolarmente entusiasta, al contrario. 
Sarà pure bello, ma è arrogante, strafottente, troppo sicuro di sé, con un dannato ego smisurato. E io non ho bisogno di un altro uomo nella mia vita, soprattutto donnaiolo come lo è lui. L’ho inquadrato prontamente, è il classico uomo a cui piacciono le donne e non fa niente per mascherare il suo interesse e che magari è abituato a conquistarle e poi lasciarle non appena le avrà portate a letto. Ecco, io non voglio un altro uomo di questo tipo nella mia vita, mi è bastato Neal. 
«Emma, giudichi troppo frettolosamente. Hai già un pregiudizio su di lui, magari si rivela un bravissimo uomo, tutto al contrario di come lo hai dipinto.» mi risponde mia sorella, cercando di farmi vedere Killian Jones sotto un occhio diverso. È il migliore amico di Graham e lei pensa che se è amico suo, non deve essere poi così male. 
In effetti Graham per quel poco che ci ho parlato, quando si è presentato, mi è sembrato davvero un ragazzo dolce, attento e premuroso. Un tipo davvero a modo, sarà forse per quella sua aria bonaria e gli occhi da cucciolo innamorato, ma sicuramente fa dà subito pensare che sia un uomo buono. Tutto al contrario del suo amico, che invece è molto arrogante e strafottente. Si è preso per i miei gusti fin troppa confidenza. 
«Tanto se è vero che il conte Graham si è preso una cotta per te, dovrò rivederlo e lo conoscerò meglio. Promesso.»
Elsa annuisce, ma sa già che quando ho opinione su una persona, difficile cambio idea. 
«E poi magari è così scontroso perché ha sofferto in passato, tu che ne sai? Cosa sai di lui?» mi chiede ancora mia sorella. Effettivamente se la mette su questo piano veramente non conosco nulla di lui, mi sono fermata semplicemente alla prima espressione ed essa non è stata molto positiva, soprattutto per quel suo modo così spudorato di provarci con me. 
Non so se cambierò mai idea su di lui, però tanto vale provare a parlarci una seconda volta, più che altro semplicemente perché è il migliore amico di quello che forse potrebbe diventare il pretendente di mia sorella. Graham sembra piacere a Elsa, non l’ho mai vista così coinvolta, se pur lo conosce solo da poche ore, ma a volte basta veramente poco per innamorarsi, se si è disposti a farlo. 
Io per esempio non ho la predisposizione, invece il colpo di fulmine esiste. Elsa l’ha appena provato per Graham e penso quasi sicuramente lui, per Elsa.

Il giorno seguente al ballo, il Conte Graham Humbert, si presenta alla nostra porta per invitare mia sorella e tutte noi sorelle, per un thè nella sua tenuta. Ovviamente mia madre accetta prontamente per tutte noi, ma lei declina l’invito dicendo che sia giusto che andiamo solo noi giovani. Graham sorride a questa sua battuta, lo fa più che altro per cordialità, me ne rendo conto subito. 
Ma la mia attenzione viene catturata subito dopo da Jones, il quale non è entrato in casa, ma è rimasto fuori nel giardino, per giunta ancora a cavallo, non si è preso nemmeno la briga di scendere dal suo destriero, come se avesse fretta di andarsene e fermarsi per questo invito, non fosse nelle sue priorità e avesse altro da fare.
Prima che io possa distogliere lo sguardo da lui, mi vede e mi fa un cenno con la mano per salutarmi. Io ricambio il saluto a mia volta ma poi distolgo lo sguardo, cercando di concentrami sulla conversazione.


Killian’s POV 

La vedo incrociare il mio sguardo, la saluto e quando poi lei a sua volta mi saluta, distoglie lo sguardo, per tornare ad ascoltare la conversazione che si svolge in casa. 
Il mio amico Graham è voluto passare per invitare Elsa e le sue sorelle per un thè. Io l’ho accompagnato essendo passato prima con lui in città per delle commissioni, ma non sono sceso per entrare, non l’ho trovato necessario. 
Scendo da cavallo, visto che Graham ci sta mettendo più del previsto, si sta dilungando a parlare con la giovane ragazza che ha colpito il suo cuore e devo dire che è molto bella, davvero una bellissima ragazza e che il mio amico ha veramente buon gusto. Oltre che bella sembra molto ben educata, istruita e intelligente. Troppo timida per i miei gusti, ma forse conoscendola meglio magari riesce a sciogliersi di più e diventare più loquace. Ma non è certo il mio tipo. La mia ragazza ideale è totalmente diversa. 
Mi piacciono le donne con temperamento, che sanno tenermi testa e che non cadono ai miei piedi semplicemente con uno schiocco di dita, la bellezza esteriore non è la cosa fondamentale, ma di solito mi attraggono le donne bionde e la prima cosa che guardo sono gli occhi, se quelli sanno colpirmi sin dal primo istante, difficilmente riesco a resistere. Inoltre, per me è molto importante l’intelligenza, essere istruita e informata sul mondo, che abbiamo lo spirito di avventura come me. 
Io amo viaggiare sulla mia nave e ogni quanto posso faccio un viaggio su di essa, con mia sorella. O meglio, facevo...
Mi accorgo ben presto, continuando a guardare Emma parlare con gli altri, che lei corrisponde al mio ideale di donna. I suoi due smeraldi, mi hanno stregato il cuore fin dal primo istante che i nostri sguardi si sono incrociati al ballo e sono rimasta altrettanto affascinato dal suo temperamento, da quel suo modo di rispondermi e di rimettermi in riga. Ho avuto modo di notare poi che le piace tirare con la spada e da ciò che dice, è anche un’ottima spadaccina. Ciò mi piace eccome e vorrei vedere in questo preciso istante come sia brava. Mi rendo conto che la sto ancora guardando, non solo, la sto immaginando con i pantaloni attillati, una tunica che le mette in risalto le forme, tipica per duellare, con una coda di cavallo a tenere i suoi lunghi e biondissimi capelli e magari con due ciocche che le cadono in avanti... È una visione celestiale. Tanto sono distratto da questa mia fantasia,  che non mi accorgo che un bambino, di poco più di due anni si è avvicinato a me e mi sta fissando. 
«Ti sei tu?» mi rivolge la parola, con quella sua sottile e delicata voce di bambino. Noto subito il colore dei suoi occhi, verdi, splendenti e puri, come solo quelli di un bambino possono essere, ma la loro particolarità è che sono molto simili a quelli di Emma. Ha poi i capelli sbarazzini, di color marrone chiaro. È veramente un bel bambino. Forse è il loro fratellino piccolo? In realtà, è veramente insolita come cosa, i genitori delle ragazze non credo che abbiano ancora l’età giusta per concepire... 
«Ciao ometto, io sono Killian Jones. Aspetto un mio amico che sta invitando le tue sorelle.»
Il bambino mi guarda confuso, non capendo che cosa io stia dicendo.
Sto per chiedere ulteriori informazioni, più che altro per capirne di più, quando a interromperci, è proprio Emma. 
«Mamma, io giotato con nonno con la pada.» dice il bambino non appena vede Emma. 
Sua madre. 
Non riesco proprio a credere che Emma abbia un figlio di due anni. Tutto mi sarei aspettato tranne il fatto che fosse suo figlio, se pur è chiara la somiglianza tra i due e io stesso l’ho notato subito. Solo che questa scoperta mi lascia in ugual modo sconcertato e sorpreso, tanto che non riesco ad emettere nessun suono, nemmeno quando mi accorgo che lo sguardo della ragazza si alza verso il mio per studiare la mia reazione. 
«Lo vedo ragazzino, se tutto sporco di terra. Ma ora dove sta il nonno?» chiede, rivolgendosi nuovamente al piccolo e abbassando lo sguardo verso di lui, non incrociando più il mio, probabilmente imbarazzata, a disagio o forse perché ha visto che io non ho avuto la minima reazione, etichettandola già come una poco di buono. In effetti per una ragazza di ventidue anni, avere un figlio e non essere maritata, perché non lo è, non ha fede al dito e vive ancora con i suoi, è da considerarsi scandaloso. Non posso negare che la cosa infatti, mi abbia lasciato molto perplesso, ma ancora più affascinato da questa giovane ragazza che non finisce di sorprendermi. Ho voglia di conoscere la sua storia, di conoscere lei. 
«Io natoto e nonno cercare me.» risponde il bambino alla domanda della mamma. Deduco che si sia nascosto e che quindi, i due stessero giocando a nascondino. 
«Vai dal nonno, ti starà sicuramente cercando. Poi rientra a casa, che facciamo il bagno, okay Henry?» 
Il piccolo Henry annuisce e sparisce dietro la casa, dove sicuramente ci sarà il nonno, nonché il signor David. 
Ma non riesco a concentrarmi troppo suo bambino. Il mio sguardo torna subito dopo a puntarsi verso Emma. La trovo ancora più bella se è possibile, non ce la facevo così materna, ha veramente istintivo il senso materno e ciò la rende ai miei occhi più irresistibile. 
Cosa mi hai fatto Emma Swan, possibile che ti conosco da pochissime ore e già sono così abbagliato da te? Non è da me. Tanto che cerco di riprendere lucidità e scacciare quei pensieri su di lei. Una donna che per me è una perfetta sconosciuta. Mi sono ripromesso di non innamorarmi più e così deve essere. Emma per quanto affascinate e bella, deve restare solo una persona con cui flirtare, senza impegno e solo perché è divertente discutere con lei. 
«E così hai un figlio...» le dico una volta che siamo soli. 
«Già, sconvolto eh Jones?» mi risponde prontamente, ma non riesco a decifrare la sua espressione, se sia imbarazzata o infastidita nel parlarne o forse nessuna delle due. Non è facile decifrare Emma Swan, forse è per questo che sono così affascinato da lei. E ancora una volta mi ritrovo a pensarla in quel senso. 
«No, in realtà no! Questo mi conferma che sei ancora più ribelle di quello che avevo immaginato, Swan. Ma non è negativo... Anzi...»
La mia battuta non è per niente maliziosa, almeno per una volta, ma lei non la vede nello stesso modo e mi guarda malissimo, per poi alzare gli occhi al cielo. Probabilmente dandomi del maniaco, perché ci sto nuovamente provando con lei, come la sera precedente. 
«Ho un figlio ma questo non fa di me una facile... Non sai niente di me, Jones. Mi sono semplicemente fidata della persona sbagliata. Tutto qui.» mi spiega, quasi dovesse giustificarsi della cosa, probabilmente ha dovuto farlo spesso, perché tutti le avranno dato della sgualdrina per non essere maritata. E io non volevo certo essere una di questi. Mi dò del cretino da solo. 
«Non era mia intenzione giudicare. Siamo partiti decisamente con il piede sbagliato, non trovi?» tenendole nuovamente la mano per far finta di presentarci nuovamente. 
Lei sorride stavolta, capendo il mio gioco. 
«Decisamente, Jones, visto che sei passato a darmi del tu, senza chiedermi se potessi farlo. Sei un conte e non sai che a una ragazza, ci si rivolge con il “voi” soprattuto se non la si conosce?» ora si sta decisamente prendendo il gioco di me. Se prima era arrabbiata con me, ora il suo tono è decisamente cambiato e sta scherzando. 
«Potrei dire la stessa cosa, Swan. Mi avete dato del tu, senza troppi convenevoli.» ribatto, dandole di proposito del “voi” come da lei richiesto. 
«Che c’è ora, mi date del voi Conte?» mi guarda ancora una volta con quel suo sguardo furbo e io non posso che ricambiare, lanciandole uno dei miei. 
«Se la signorina desidera ciò.» le dico ancora, alzando il sopracciglio in segno di sfida. 
Sta per replicare ma veniamo interrotti ancora una volta, stavolta da Graham e da Elsa, che è uscita con lui per accompagnarlo, da perfetta donna di casa. Altro punto a suo favore, conosce la buona educazione. Forse il mio migliore amico ha fatto la scelta giusta stavolta. Spero per lui che lo sia, non voglio che soffra ancora una volta per un amore non ricambiato. 
Graham slega il suo cavallo e salutando un’altra volta entrambe le ragazze, rinnova l’invito per il giorno seguente per il thè, sottolineando che non vede l’ora.  
Io saluto prima Elsa e poi lancio un sorriso ad Emma. Lei ricambia con un semplice saluto della mano, non dandomi la soddisfazione di vedere il suo splendido sorriso. 


Emma’s POV 

Non avrei mai pensato che Jones potesse vedere mio figlio. Non che lo tengo nascosto, ovvio, in città sanno tutti ormai che sono una madre single, etichettata come una sgualdrina, solo che non è la prima cosa che dico quando conosco persone nuove. E lui, è l’ultima persona a cui avrei voluto dirlo. Non so nemmeno io il motivo. O forse sì è un perfetto estraneo. 
Ma ciò non è accaduto, al contrario. I due hanno avuto una breve chiacchierata ed è subito uscito che fosse mio figlio. Tanto che curiosa ho voluto vedere la sua reazione, sicuramente è sembrato sorpreso, spiazzato, ma il suo sguardo non è sembrato giudicante. 
Fino alle sue parole, con quel suo etichettarmi come ribelle, mi ha fatto decisamente spazientire, come se fossi una facile con cui provarci. Avrei voluto dargli uno schiaffo in quel preciso istante... Si è salvato in calcio d’angolo, tirando fuori il gioco di ricominciare da capo. Ho accettato. Non so nemmeno io per quale assurdo motivo, ma l’ho fatto. Forse perché per la prima volta, ho visto nel suo sguardo rammarico e pentimento per ciò che avesse detto. Non saprei nemmeno io. E non so nemmeno come giudicare Killian Jones, è decisamente un mistero per me. Mostra in un attimo tutta la sua arroganza e presunzione, mischiata a quel modo di provocare, come se fosse il più bello del mondo. A una tristezza che guardandolo bene, si gela dietro ai suoi occhi celesti. Sembra così sicuro di sé, ma anche tremendamente insicuro, come se avesse un passato difficile alle spalle.
Mi rendo conto di pensarlo ancora e anche con insistenza, visto che sto analizzando ogni dettaglio, solo quando è mio figlio a distrarmi dai miei pensieri su un perfetto sconosciuto. 
Perché sto continuando a pensare a quel Jones? Non ne ho motivo, visto che è esattamente ciò che ho detto, uno sconosciuto. E io non sono certo il tipo di ragazza che si lascia conquistare da due occhioni celesti, se pur belli come i suoi. 
Ma non voglio continuare di certo a pensare a Killian Jones e così dedico tutte le mie attenzioni, a l’unico uomo della mia vita. Mio figlio. Giochiamo un po’ in giardino e poi, mi dedico a fargli il bagno, visto che è completamente sporco dalla testa ai piedi, per poi farlo mangiare e metterlo a letto, crollando pochi attimi dopo che la sua testa ha sfiorato il cuscino. Non ho fatto in tempo nemmeno a iniziare la storia della buonanotte, che ogni sera puntualmente gli leggo per farlo addormentare. È una buona abitudine che ci ha trasmesso mio padre, il quale puntualmente raccontava storie a me e alle mie sorelle per farci dormire; mi piace tramandare ciò a Henry, il quale curioso com’è, adora ascoltarle e fantasticare, inventando insieme altre storie. Spesso invece di leggere, ne inventiamo una insieme. Henry lo trova più divertente e anch’io. Soprattuto è un momento solo nostro. 


Killian’s POV 

Per tutto il viaggio di ritorno verso casa sono rimasto in silenzio assorto completamente nei miei pensieri. Senza riuscire a togliermi dalla testa Emma e suo figlio, il fatto che avesse già un figlio. 
E la cosa buffa è che più cerco di non pensare a lei, più è al centro dei miei pensieri. Non riesco a togliermi dalla testa i suoi occhi, di quel verde intenso e particolare, che raramente ho visto nella mia vita. 
È Graham a distogliermi dal pensare a lei. Meglio così. 
«Amico, non ci pensare nemmeno. Emma non è come le altre con cui hai a che fare.» mi dice, sorprendendomi, è così chiaro il mio interesse per la secondogenita dei Swan? Non riesco a crederci, se si è accorto di ciò anche Graham che quando è innamorato vive in un modo tutto suo, vuol dire che non sono stato nemmeno così discreto nel mio corteggiato. Che poi la sto corteggiando? No, direi proprio di no. Discutere e battibeccare di continuo, non lo potrei certo chiamare tale. 
«Tranquillo, l’ho capito da me. Ha anche un figlio. Tu pensa alla tua Elsa e non ti curar di me.»
«Oh si che me ne curo! Ti conosco e ho visto come la guardi, lei non è una conquista, Killian. Trovatene un’altra per divertirti.» mi rimprovera il mio amico e so che lo sta facendo solo per il mio bene, perché mi conosce e andare a immischiarmi con Emma Swan non può che portare guai, per me e per lei. Però mi reputo anche un po’ offeso, per la considerazione che ha di me. Sono un latin lover, mai messo in dubbio, ma non vado di certo a provarci con tutte o con quelle con figli. Quando ci sono i figli di mezzo è un gran casino e io non voglio di certo dovermi mettere in mezzo. Ma poi, non capisco nemmeno perché sto pensando ciò, tra me e lei non c’è assolutamente nulla, a parte una conoscenza. 
Senza dubbio è piacevole parlare con lei, ma non mi farò coinvolgere emotivamente. 
«Amico, veramente, stai tranquillo! E tranquillizza anche la tua ragazza che non farò soffrire la sua sorellina.» e così concludo quel discorso sul nascere. Lo faccio anche piuttosto seccamente, non salutando nemmeno la sorella di Graham, Zelena, una vipera dai capelli rossi e gli occhi di ghiaccio, con cui ho avuto una tresca in passato, ma che è finita sul nascere, visto che non volevo creare casini con il mio migliore amico. A volte penso che lei sia ancora presa da me, se pur non lo dia a notare. 
La sorpasso e non mi volto nemmeno quando lei mi urla “Ciao eh” e mi chiudo in camera, lasciando che i miei pensieri guidino i ricordi che tengo custoditi nel lato più profondo e oscuro del mio cuore. 
Quelli che riguardano la mia famiglia, i miei genitori, mio fratello Liam e la mia sorellina, Ruby. Lei non la vedo da anni, non ricordo nemmeno più come sia fatta. È stata rapita dal mio acerrimo nemico. Rumplestiltskin e da suo figlio. Sono loro che hanno distrutto la mia vita. 
Ma anche quelli che riguardano Milah. Morta proprio per mano della famiglia Cassidy. Coloro che hanno portato via la mia felicità e la mia mano. 
Ho perso i miei genitori, a quattordici anni, lasciando soli, me, mio fratello di vent’anni e mia sorella di dodici anni. Ci hanno lasciato dopo un terribile incidente a cavallo. Sono stati aggrediti nella strada di ritorno verso casa. Non si è mai scoperto chi fosse stato, sappiamo solo che probabilmente è operato di qualche bandito che voleva derubarli. È morto prima mio padre, nel tentativo di salvare mia mamma. Almeno dalla ricostruzione che è stata fatta pensiamo che sia stato così. Non abbiamo mai saputo altro a riguardo. 
Anni dopo nostro fratello ci ha lasciato a causa di una pianta velenosa, chiamata Rubus Noctis, sull’isola di Neverland. Ci è stato con la Marina militare. Mio fratello era un ottimo colonnello della Marina e durante una delle sue missioni, si è imbattuto in questa piatta velenosa ed è morto. Non ho mai creduto che l’avesse toccata per errore... Io credo che anche dietro alla morte di mio fratello ci sia Rumplestiltskin. Un uomo schifoso, manipolatore, che ha sempre avuto un racconte profondo verso la nostra famiglia e non ne ho mai capito il motivo... Ma non solo... Pochi mesi prima che mio fratello partisse per la sua missione a Neverland, un’isola meravigliosa, con persone altrettanto meravigliose, io le conosco tutte e mi sono sempre trovato benissimo con loro, mi sono state vicine alla morte di mio fratello; mia sorella Ruby ha iniziato a frequentare il figlio di Rumplestiltskin. Un ragazzo per niente scaltro, al contrario molto succube del padre, che pur di assecondarlo avrebbe fatto qualsiasi cosa. Ruby ancora ingenua e al suo primo amore si è lasciata sedurre e conquistare da lui. Ma poco dopo anche Rumplestiltskin ha messo gli occhi su Ruby, covando per lei una vera e propria ossessione, tanto che ha fatto in modo che suo figlio la lasciasse spezzandole il cuore, per avvicinarsi a lei, lui stesso. Un vecchio schifoso con una ragazzina. Ruby non ci è stata alle sue avance e ci ha fatto un attentato. Dal mio punto di vista si è prima liberato di Liam, in qualche modo e sapendo che io da solo, alle prime armi non sapevo benissimo come guidare una nave, se pur mio fratello mi avesse insegnato molto. E ci ha fatto un agguato proprio in mare. Portandomi via Ruby. Ho provato a difendere mia sorella con tutto me stesso, ma non ci sono riuscito. In quell’occasione ho perso, Ruby, Milah e la mia mano. 
Rumplestiltskin durante l’agguato non era solo, con lui oltre che suo figlio all’epoca un ragazzo giovane dell’età di mia sorella, aveva al suo fianco Barbarossa un temibile pirata dei sette mari. Io invece, per quel viaggio avevo il nostro unico amico Spugna, Ruby e la mia compagna: Milah. 
L’unica donna di cui mi sono seriamente innamorato. È stata il mio primo amore, il mio unico amore. Dalla sua morte non sono più riuscito ad amare. 
Dalla morte di Liam e dal rapimento di Ruby, ho vissuto per gran parte della mia vita sulla nave, isolandomi dal mondo. 
Fino a che non è arrivato Graham, il quale con il suo buon cuore, il suo entusiasmo e la sua voglia di vivere, mi hanno fatto uscire dal mio nascondiglio, dal mio isolamento. Trovando in lui un amico fidato, un alleato, un braccio destro per la vita. Una specie di secondo fratello, una famiglia su cui fare riferimento. Per questo sono molto protettivo nei suoi confronti e non voglio che faccia scelte sbagliate. 
Ed è per questo che da quel giorno, mi nascondo dietro relazioni occasionali. Non voglio più legarmi sentimentalmente a nessuno, non ne ho bisogno. Ho sofferto troppo, non voglio più soffrire. Il piacere della carne, sessuale, lo posso ricevere anche dalle relazioni di una notte. Dell’amore, non ne ho bisogno, mi basta l’affetto del mio amico e per il resto non mi dispiace vivere in solitudine. 
Ed è per questo che Emma Swan è da tenere lontano, una come lei farebbe perdere la testa a un santo, non voglio e non posso rischiare di perderla io. 
E poi diciamocela tutta, non sono il bravo ragazzo che lei si merita... 
Io covo vendetta da anni, covo vendetta per Rumplestiltskin e suo figlio. 
E ciò non porta di certo a nulla di buono e fa capire che persona io sia veramente. 
 

Spazio autrice: Ciao a tutti, non era previsto che io postassi così presto il secondo capitolo, ma essendo in quarantena a casa (ammetto che desidero sempre stare a casa, amo fare la vita da nerd tra serie tv e altro... Ma ora mi manca il mio lavoro. Tanto), ho deciso di mettervelo. Voi come ve la state passando a casa? Spero che il capitolo della mia storia possa farvi passare cinque minuti in modo diverso.
Ma veniamo al capitolo, Killian conosce Henry, rimane sorpreso ma comunque la cosa non lo preoccupa, a parte per il fatto che si sta accorgendo di sentire qualcosa per Emma e non vuole farlo. Ha sofferto molto in passato, come avrete sicuramente letto e non vuole soffrire ancora. Ha deciso di mettere da parte il cuore e dedicarsi solo alla vendetta. Ma ci riuscirà? Cosa ne pensate poi del suo passato travagliato? Ora ovviamente sembra tutto molto confuso, ma presto verrà tutto alla luce naturalmente... Spero che intanto questa idea vi piaccia, come l'idea di affiancare a Killian una sorella oltre che Liam, il fratello che tutti conosciamo.
Bé, fatemi sapere che cosa ne pensate, mi fa sempre piacere avere il vostro parere. A prestissimo.
   
 
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