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Autore: MellyMONROE    06/08/2009    9 recensioni
-Papà...-
-Uhm- alzai lo sguardo, incrociando i suoi occhi dorati. -Dimmi-
Lo vidi stringersi le manine, mentre cercava di formulare una frase.
-Come... come nascono i bambini?-
Silenzio.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Papà, come nascono i bambini?




Ok, non avrei mai pensato di arrivare a questo punto.
Ho un figlio, bellissimo. Ho una moglie, stupenda.
Il disappunto che c'è nella mia testa però non vuole andarsene, persiste nel rimanere incollato al cervello.
Per quale motivo i bambini sono così curiosi? Non possono farsi i fatti loro giocando a scaccia mosca?
Oppure rimanere con la vecchia Kaede a raccogliere erbe medicinali?
Kagome lo sa meglio di me, non sono socievole, faccio fatica a instaurare un rapporto con le persone,
eppure con mio figlio mi ritrovo sempre in soggezione, come se sapessi che da un momento all'altro potrebbe chiedermi qualcosa a cui non voglio dare risposta.
Continuai a camminare tra gli alti alberi e gli arbusti che crescevano vicino alle radici di questi ultimi.
Finalmente un pò di pace dal caos del villaggio. Mi stiracchiai, sbadigliando. Un sonnellino non me lo avrebbe tolto nessuno.
-Papàààà!- non feci in tempo a voltarmi che un minuscolo esserino mezzodemone di appena nove anni mi piombò sulla schiena, facendomi quasi cadere a terra.
Sbuffai.
-Akiko si può sapere che diavolo fai in mezzo alla foresta, lo sai benissimo che tua madre e io non vogliamo ch...-
-Blablabla, la vuoi smettere di blaterare?- spostò lo sguardo al cielo, portandosi le braccia dietro la testa.
Spalancai la bocca, sbigottito. Questo bambino era peggio di Sesshomaru, presi in considerazione la possibilità che avesse preso gran parte del carattere dallo zio.
Certamente non da me, su questo ero sicuro... no, non ne ero molto convinto in effetti.
-Posso stare un pò con te?- lo fissai per qualche secondo, le orecchiette nere si stavano muovendo ad una rapidità indecente.
-Veramente io...-
-Grazie!- e mi saltò in braccio -Non vedevo l'ora di passare un pò di tempo col mio papà-
Già, che bello. E io che volevo sonnecchiare prima dell'arrivo della sera. Chiusi gli occhi, costringendomi ad un insensato autocontrollo.
Fu così che mi spiegò la sua curiosità nel voler vedere la foresta e il famoso pozzo da cui era sbucata la mamma in uno sfortunato giorno.



C'erano parecchi animali quel giorno, il piccoletto si stava divertendo un mondo nonostante tra noi ci fosse un silenzio imbarazzante.
Vide gli scoiattoli per la centesima volta, eppure a lui piacevano così tanto.
Kagome mi diceva spesso che Akiko era dell'idea che nella sua vita successiva sarebbe rinato sotto quella forma animale.
Scossi la testa e continuai a camminare, mentre lui mi seguiva come un orso segue la scia del miele.
Corse per raggiungermi, e mi prese la mano. Niente da dire, solo che ero estremamente in imbarazzo, non ero abituato a tutti questi contatti.
Però non potei fare a meno di sorridere.
Era così carino.
-Papà ma fra quanto arriviamo?-
-Non manca molto, cinque minuti e siamo al pozzo- continuai a camminare, con lui aggrappato alla mia mano.
-Ok-
Altro momento di estremo silenzio.
Ero in ansia. Si, lo ero. Avevo la sensazione che mi sarebbe successo qualcosa di alquanto sconveniente di li a qualche minuto.
Chiusi gli occhi e li riaprii. Ancora poco e saremmo arrivati.
Attraversammo gli ultimi alberi e ecco aprirsi davanti a noi la piccola radura, al centro della quale c'era il pozzo mangiaossa.
-Ecco, quello è il pozzo-
Akiko si era fermato, immobile. Affascinato forse dal vedere una così vecchia costruzione.
Scattò in avanti e gli si accucciò proprio accanto, sedendosi, appoggiando la piccola schiena contro la parete di legno. Mi fece segno di sedermi vicino a lui.
-E' un posto bellissimo- lo disse sognante.
-Tsk... per me è un posto come un altro- guardai da un'altra parte.
-Ma è dove hai conosciuto la mamma- me lo disse come se fosse ovvio che per me quello doveva essere il posto più importante di tutti.
-Lo so-
Lo vidi sbuffare, forse non stavo saziando poi molto la sua voglia di sapere.
Incrociò le braccia e chiuse gli occhi. Il fatto che fosse messo nella stessa posizione in cui mi mettevo io per pensare mi mise a disagio.
Che diavolo mi prendeva? Sembravo un bambino troppo timido per poter parlare.
-Papà...-
-Uhm- alzai lo sguardo, incrociando i suoi occhi dorati. -Dimmi-
Lo vidi stringersi le manine, mentre cercava di formulare una frase.
-Come... come nascono i bambini?-
Silenzio. Sentivo il rumore delle foglie, gli uccellini che cinguettavano. Ma che razza di figlio avevo? A nove anni i bambini non dovrebbero fare domande del genere.
E poi a me... non poteva chiederlo a sua mamma dannazione?! Ok, calma. Ho affrontato cose ben peggiori di queste no?
Voglio dire, Naraku era molto più pericoloso di una stupida domanda.
-Allora? Perchè non mi rispondi?-
Deglutii, portandomi una mano sulla testa. -Beh... ecco... vedi... è abbastanza complicato e..-
-Ma tu hai sempre affrontato cose comblicate, lo zio Miroku mi ha sempre detto che quando avevo da chiedere qualcosa potevo domandare a te, sempre-
-I bambini.... ecco.. uhm...- sapevo di essere dello stesso colore della mia veste.
In ogni caso, appena sarei tornato al villaggio avrei provveduto a far sparire Miroku.
Ora, come potevo spiegare a mio figlio che i bambini nascevano in una determinata maniera?
Il tempo stringeva, mio figlio mi guardava stralunato, forse stufo del troppo silenzio.
Magari si sarebbe stufato e sarebbe andato via, chiedendolo a sua mamma.
-INUYASHAAAA!!- feci uno scatto indietro, terrorizzato. Autocontrollo, autocontrollo e tantissimo altro autocontrollo.
Questa era lei, probabilmente si era accorta che sia io che Akiko eravamo spariti.
-VAI SUBITO A CUCCIA!-
No, questo davanti a mio figlio no... crollai a terra dolorante, mentre il piccoletto se la rideva.
Mi tirai in piedi e lo guardai, inviperito.
-Torniamo a casa- dissi muovendo le orecchie.
-Ma tu non hai...-
-Ho detto che torniamo a casa!-
-Ma uffa- il classico bimbo di nove anni che fa i capricci. Portalo via da un posto che gli piace e sei fregato finchè non arrivi a casa.



Quella sera, dopo aver messo a dormire il piccolo, Kagome mi raggiunse sulla riva del torrente.
Me ne stavo con i piedi nell'acqua, immerso nei miei pensieri, quando la vidi sedersi accanto a me.
-Potrei sapere dove vi siete cacciati oggi?-
Sorrisi. E le raccontai tutto.
-Non gli avrai mica detto come nascono i bambini, vero Inuyasha?- era allarmata.
-Ma stiamo scherzando? Anzi, con il tuo a cuccia mi ha proprio salvato da quella situazione.
Si avvicinò di più a me, dandomi un leggero bacio sulle labbra.
Le misi un braccio intorno alle spalle e feci appoggiare la sua testa alla mia spalla.
Nonostante tutti i momenti imbarazzanti che avevo con mio figlio ero felice, forse perchè finalmente potevo sentire la vicinanza di una famiglia.
Sorrisi di nuovo, lasciando un bacio su i morbidi capelli di Kagome.





Ok, terminata anche questa.
Non ho idea di che cosa ne sia uscito.
E sono sincera.
A voi i commenti ^o^
Baci,
Melly
  
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