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Autore: Dreamer In Love    12/03/2020    0 recensioni
"Tell me somethin', girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin' else you're searchin' for?"
(Shallow - Lady Gaga & Bradley Cooper)
Shade si è appena trasferito in una nuova città, in una nuova scuola dove, volente o nolente, è costretto a entrare in contatto con un gruppo di scalmanati. E lui che pensava di passare un anno tranquillo… Tra lezioni, amicizie e amori, scoprirà che a volte non tutto ciò che si vede è la verità. Dovrà scontrarsi con un mondo a volte troppo crudele e inoltrarsi in strade buie e tormentate per riuscire a scorgere la luce dell'amore nell'oscurità.
La RedMoon è vita, ma in un certo senso c'è anche qualche cenno di RXS e RXB e FxB.
Genere: Azione, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fine, Shade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cattive ragazze '
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14.
Piscina

- Scivoli e scivoloni -
 
Auler, Bright e Shade guardavano estasiati le giovani che uscivano una dopo l'altra dagli spogliatoi.
Il biondino circondò le spalle degli amici e sospirò contento.
- Siamo proprio fortunati. -
Gli altri due annuirono di rimando, non riuscendo a distogliere l'attenzione dalle loro compagne di scuola. Tra i volant e i colori sgargianti dei costumi c'era, però, una piccola sbavatura: Fine portava il pezzo intero fornito della scuola e andava ad incrinare quel magnifico quadro di bellezza femminile.
 
Non che non fosse comunque stupenda.
 
Le ragazze andarono loro incontro giusto commentando che poteva scegliere un outfit migliore.
- Sapete benissimo che non ho soldi per queste sciocchezze. -, le stoppò subito la rossa.
- Chiudete le bocche, idioti. Potreste riempire la piscina con la vostra bava. -, commentò invece Altezza notando i sorrisi ebeti dei giovani uomini.
Auler le diede un bacio sulle labbra e l'avvolse in un abbraccio.
- Sei stupenda. -, le disse tenero e lei avvampò di conseguenza.
Lo spintonò per sciogliere quel contatto e prese sottobraccio Fine allontanandosi a grandi falcate. Sophie e Lione le andarono subito dietro.
L'azzurro sospirò afflitto sotto lo sguardo degli amici. Bright gli diede una pacca sulla spalla e con un’occhiata suggerì a Shade di non domandare nulla.
Il cobalto, allora, si voltò verso la sua fidanzata e le rivolse un sorriso.
- Questo costume ti sta molto bene. -, le disse mentre si abbassava a sfiorarle le labbra.
- Sto meglio senza, no? -, gli rispose maliziosa lei.
Il Ragazzo di Tokyo non potè fare altro che arrossire e scuotere la testa, divertito. La prese per mano e raggiunsero il resto del gruppo che stava scegliendo quali ombrelloni occupare.
Buona parte della città aveva avuto la loro stessa brillante idea e il parco esterno era pressoché pieno. La fortuna volle che la bellezza delle loro amiche fece desistere un gruppo di ragazzini delle medie che, da veri cavalieri, ripiegarono ad occupare degli appezzamenti in erba. Ricevettero in cambio un bacio sulla guancia da Lione e la promessa di una menzione sul blog di Altezza. Alla fine avevano a disposizione tre ombrelloni. Appoggiarono le borse e i teloni: Altezza, Lione e Mirlo orientarono le sdraio al sole, mentre gli altri discutevano da quale piscina cominciare il giro.
- Tu non vieni sugli scivoli? -, donando il cobalto a Mirlo.
Questa gli passò la crema da spalmarle sulla schiena. Mentre lui massaggiava, la giovane rispose.
- È una cosa così infantile. Preferisco prendere il sole, grazie. -
- Ci vediamo dopo allora. -, le disse con fare prudente. – Buona… abbronzatura? -
La castana rise e gli sfiorò con le dita il petto nudo.
- Shade andiamo! -
L'urlo di Fine li fece separare con un sobbalzo spaventato. Il cobalto sorrise imbarazzato alla castana che rivolse uno sguardo omicida alla Tigre rossa. Le lasciò un bacio sulla guancia, scusandosi, e raggiunse la comitiva degli avventurieri. Aprivano la strada Fine, Bright e Sophie.
Shade colse l'occasione per parlare con Auler che sembrava afflitto.
- Sembrate così in confidenza. -, cominciò, infatti, l'azzurro desideroso di sfogarsi.
- Intendi io e Mirlo? Beh, è normale. Sono due mesi che ci frequentiamo. -
- Si certo. Anch’io e Altezza andiamo d'accordo ma intendo anche fisicamente. Non sei imbarazzato quando la tocchi? E lei è così a suo agio… -
Si era accostato a loro anche Bright; le ragazze avevano deciso di fare incursione nella piscina dei bambini e intanto le osservavano divertirsi tra scivoli, fontane e secchielli.
Shade, intanto, produsse una risata nervosa.
- È niente in confronto a quando siamo soli a casa sua. -
Gli amici sgranarono gli occhi e lo guardarono basiti.
- Avete già… -, cominciò Bright curioso, cogliendo la malizia in quelle parole.
Il cobalto annuì appena.
- Abbiamo entrambi esperienza, per cui Mirlo non si è indietro. Vederla in costume è ancora sopportabile, insomma, anche se l'agitazione c'è comunque. -
Auler lo guardò con un misto di ammirazione e invidia. Bright si prodigò in vivaci pacche sulla schiena.
- E bravo il nostro Ragazzo di Tokyo! Pensavo di essere l’unico ad avere il primato. Auler dovrà faticare per raggiungerci. E da una parte sono contento, eh. Rimane comunque mia sorella. –
Il dito puntato e lo sguardo accigliato del fratello di Altezza volevano sembrare minacciosi. L’azzurro alzò gli occhi al cielo, abituato a quelle scaramucce.
- Sei riuscito a conquistare anche la ragazza-giardinaggio? –, chiese Shade.
Il biondino ammiccò con fare soddisfatto.
- Prima o poi toccherà anche a te cominciare a mettere la testa apposto. -
Il diretto interessato scoppiò a ridere e scosse la testa, poco intenzionato ad abbandonare i piaceri di quelle relazioni superficiali.
Shade, rassegnato, cambiò subito argomento: sapeva bene che quando Bright si metteva a raccontare delle sue avventure amorose poteva diventare logorroico.
- Quindi cosa c’è che non va con Altezza? -
Auler si passò una mano tra i capelli, nervoso.
- Ho cercato di metterla a suo agio. Non volevo forzarla. Insomma… mi sono dedicato a lei ma ora non mi guarda più in faccia. Vorrei che si sentisse più sicura di sé, di noi. –
- Mia sorella è innamorata di te dalla seconda elementare. Ha già organizzato il matrimonio. Non penso proprio che sia una questione d’insicurezza. -, sbottò Bright con un’espressione schifata sul volto per quelle informazioni.
- Sono d’accordo con Bright. Forse hai solo forzato i tempi. Oppure, lei vorrebbe andare oltre e tutte queste tue premure sono di troppo. -
Il biondino, accanto al cobalto, annuiva di rimando a ogni parola dell’amico. Poi, cominciò a scuotere la testa: non poteva aizzare il suo futuro cognato a togliere la verginità ad Altezza.
- Ti mostri troppo sicuro di te e, probabilmente, non la fai sentire desiderata e amata. Anzi, penserà di essere l’unica in imbarazzo, quella inesperta e a disagio. –
Auler guardò per un secondo Shade e Bright che si spalleggiavano, soddisfatti di quell’analisi.
- Sei proprio un esperto. -, disse l’azzurro.
- In realtà sono più idiota di quanto sembro. -, minimizzò il cobalto.
- È proprio vero. Sei un idiota. -, convenne Fine, dietro di loro.
Tutti e tre sobbalzarono dalla sorpresa. Poi, il cobalto si riprese e si accigliò per l’insulto che la rossa gli aveva rivolto.
- Ecco il genio della matematica. –
- Non vale! Oggi non si parla di scuola. -
- Fai proprio schifo in matematica. -, ridacchiò Sophie.
- Se vogliamo dirla tutta, Sophie, nemmeno tu sei particolarmente brillante. -, le rispose piccata l’amica.
L’azzurra diede un’alzata di spalle.
- Anch’io ti voglio bene Fine. –
Entrambe scoppiarono a ridere
- C’è solo un modo per decidere chi ha ragione. -, cominciò la rossa con un’espressione furba.
Guardò ognuno dei suoi compagni e alla fine urlò.
- Chi arriva ultimo è un idiota! -, decretò veloce, cominciando a correre per il ciottolato che separava le vasche.
Tutti gli altri la seguirono a ruota, ridendo e lamentandosi di quello stupido gioco.
 
 
- Allora… con Shade fai sul serio, eh? –
Altezza la guardava con un sorriso sornione sulle labbra. Gli enormi occhiali da sole riflettevano la figura di Mirlo, accanto a lei, che alzò infastidita gli occhi dalla sua rivista di moda.
- A quanto pare… -, le rispose evasiva.
- State molto bene insieme. -, la incoraggiò Lione, seduta sulla terza sdraio.
La castana sorrise alla cugina che, nonostante tutto, faceva di tutto per farla integrare nel gruppo e farla sentire a suo agio.
- Grazie. –
- Non pensavo che potesse funzionare. Sei stata con talmente tanti uomini e nessuno è durato più di qualche settimana. -
Altezza era famosa per le sue frasi taglienti. L’occhiataccia di Lione le fece solo dare un’alzata di spalle. Mirlo accavallò le gambe con fare nervoso e, fingendosi noncurante, girò pagina.
- Shade è un ragazzo molto dolce e protettivo. Sono rimasta affascinata dal suo modo di fare ma non so se possa dire altrettanto di me. Ho un carattere difficile, dopotutto. –
- È l’unica cosa che hai di difficile. –
- Altezza! -, la riprese subito la ragazza dai capelli arancio per quella battuta infelice.
La bionda schioccò le labbra, infastidita nell’essere sgridata.
- Comunque, sono ancora più strabiliata. Da predatrice sei diventata una preda. Hai perso la maggior parte del tuo fascino ora, amica mia. –
- Di cosa state parlando, ragazze? -, domandò Sophie, la prima ad avvicinarsi agli ombrelloni.
Dietro di lei, Fine prese tremante un telo, ancora bagnata fradicia dall’ultimo scivolo. Si asciugò sbrigativa il viso e tamponò un po’ i capelli, sedendosi ai piedi di Altezza.
- Dove sono i maschietti? -, domandò Lione.
- Sono ancora in ammollo. -
- Comunque, Mirlo ci stava raccontando di Shade. –, disse subito la bionda, non mancando di fare l’occhiolino alla rossa.
Fine la ignorò.
- Mi ha detto di essere molto affezionato a te. Spero non lo deluderai. -, disse invece la ragazza rivolgendo a Mirlo occhi cremisi prudenti ma sinceri.
La castana rimase basita.
- Sei ubriaca per caso? -, chiese malamente.
La rossa minimizzò con un gesto stizzito quello sbotto. Per una volta che cercava di essere carina…
- Ho riflettuto. Per il bene di Shade forse è meglio che la smettiamo di metterci i bastoni tra le ruote a vicenda. –
- Come? -, inveì Altezza, delusa da quel cambio repentino di strategia; si era impegnata tanto a stuzzicare Mirlo.
Anche Sophie non era molto convinta. Lione, invece, sorrideva estasiata a quelle parole.
- Dopotutto è merito tuo se il nostro legame è più forte di prima. Devo solo ringraziarti. –, continuò la rossa, seria.
Mentre Mirlo sgranava gli occhi e spalancava le labbra, stupita dalla bandiera bianca spiegata e sventolata da Fine, Altezza nascondeva un sorriso malizioso dietro gli enormi occhiali da sole. Che Fine l’avesse detto ingenuamente o di proposito non importava, il serpente era stato istigato e inviperito avrebbe attaccato alla cieca chiunque gli stava accanto.
 
 
Avevano mangiato sotto il sole caldo di quella splendida giornata. Il pranzo era stato preparato da Lione che si era offerta di cucinare per tutti. Giusto il tempo, poi, di digerire e fare qualche partita a carte che Fine aveva di nuovo trascinato gli amici in acqua.
 
Ero stato la sua cavia prediletta. Mi aveva costretto a fare tutti gli scivoli possibili, tuffi da trampolini di varie altezze, sfide di apnea e gare di nuovo. Ero sfinito, sul serio. E non ero riuscito a stare da solo con Mirlo nemmeno per cinque minuti.
Non che non mi stessi divertendo. Mi riempiva il cuore vedere Fine così spensierata, quando fino a qualche giorno prima le si leggeva negli occhi la paura e l'ansia per la sua situazione.
 
Verso l'orario di chiusura, però, si erano riuniti alle amanti del sole e ora si stavano godendo la piscina quasi vuota. Avevano recuperato un pallone dal bagnino e facevano qualche passaggio a mezz'acqua, improvvisando un torneo a coppie. Shade era con Fine e stavano sfidando Lione e Sophie. Mirlo e Bright facevano il tifo mentre Altezza e Auler si erano ritirati in un angolino.
Durante la giornata, la bionda era riuscita a rilassarsi e a non pensare troppo ai suoi problemi amorosi. Auler, d'altro canto, aveva mantenuto le distanze - fisiche - senza mancarle le attenzioni che era solito dispensare. Erano ora abbracciati nell’acqua, parlando del più e del meno. Shade sperò con tutto se stesso che per loro le cose si sistemassero.
Il cobalto alzò la palla a Fine, che schiacciò nel campo avversario. Lione si buttò in acqua ma non riuscì a salvarla. Segnarono l’ultimo punto.
- Abbiamo vinto! -, esultò Fine dando un cinque al suo compagno.
Shade l’abbracciò di rimando, ridendo. Poi, l’afferrò per i fianchi e, alzandola con facilità, la lanciò dall’altra parte della piscina. Fine diede un urlo che s’interruppe quando entrò in contatto con l’acqua. Tutti scoppiarono a ridere e la ragazza riemerse qualche secondo dopo, imbestialita.
- Che diavolo fai? –
Velocemente si arrampicò sulla sua schiena nel tentativo di farlo affogare. Shade riusciva a rimanere con tenacia con i piedi a terra ma intervenne Bright che, con uno sgambetto, lo fece vacillare ed entrambi finirono di nuovo in acqua. Ricomparirono tra schiamazzi, insulti e schizzi. Fine era già pronta ad attaccare con un’ondata e sommergerlo.
- Shade. –
Quel richiamo, quasi un lamento, obbligò il ragazzo a prestare attenzione alla castana che era uscita dalla piscina e tremava.
- Che cosa c’è? –
- Mi accompagneresti all’ombrellone? Non mi sento bene… -
Mentre Shade con poche bracciate raggiunse il bordo e uscì dalla vasca per raggiungerla, anche Fine si avvicinò preoccupata.
- Che cosa hai? -
- È solo un po’ di nausea. Volevo provare a sdraiarmi. -, spiegò breve la castana.
Shade la strinse a sé apprensivo e insieme si avviarono verso il loro appostamento. Lì la fece sedere e si preoccupò di coprirla con gli asciugamani perché stesse al caldo. Si sistemò, poi, accanto a lei.
- Mi dispiace averti costretto ad assistermi. Ti stavi divertendo così tanto. -, cominciò lei, osservando i dettagli del telo per non incrociare gli occhi cobalto.
- È stata una bella giornata, sì. Forse sarei dovuto stare più con te. -, buttò lì Shade, notando lo strano tono che Mirlo aveva assunto.
 
Avevo uno strano presentimento: meglio andare ai ripari.
 
Mirlo minimizzò con un gesto nervoso.
- Lascia stare! Mi sono rilassata in compagnia di Altezza e Lione. Non amo nuotare, era inevitabile che ci separassimo. –
Shade le sorrise ma si accorse che era ancora irrequieta. Ci volle qualche minuto prima che la castana trovasse le parole giuste per esprimersi e continuare.
- Mi ha chiesto una tregua. –
Non fu necessario dire a chi si riferiva, entrambi sapevano che si trattava di Fine. Il cobalto era sorpreso ma sorrise dolcemente, fiero della sua amica e di quel piccolo passo. La cosa non mancò di essere notata da Mirlo.
- Ha detto che è per il tuo bene. Non pensavo che foste così in confidenza voi due. –
- Siamo amici. Parliamo. -, spiegò Shade con ovvietà.
- Di cosa? –
- Non posso... dirtelo. –
 
Sapevo che era una pessima mossa ma non potevo tradire di nuovo la fiducia di Fine.
 
La castana alzò un sopracciglio, seccata.
- Perché? –
Shade sbuffò.
 
Era sempre la solita storia: Mirlo era gelosa di Fine. Probabilmente era una cazzata anche il fatto che si fosse sentita male.
 
- Riguardano la vita di Fine. Non la mia. Non spetta a me raccontartele. –
La ragazza incrociò le braccia al petto con un’espressione contrita sul viso. Era arrabbiata e cercava di trattenere le lacrime.
Il cobalto sospirò rumorosamente.
- Ti devi fidare di me Mirlo. –
- Come faccio a fidarmi di te se non fai altro che stare con lei e parlare di lei. -
- Sei tu che parli continuamente di lei. –
Era troppo: quante volte Shade avrebbe dovuto sentire ripetere quelle cose? O placare l’insicurezza immotivata della sua ragazza?
- Ma io ti piaccio Shade, vero? –
 
Appunto, come dicevo…
 
Il giovane si mise in piedi e guardò furibondo Mirlo.
- Ho fatto di tutto per dimostrartelo e tranquillizzarti ma tu non capisci, non vuoi capire. Sei ossessionata da Fine, dal fatto che possa allontanarmi da te, ma non ti rendi conto che sei l’unica che lo sta facendo. Ci stai distruggendo con queste tue paranoie e sono stufo di starti a sentire. Fine, al contrario, sta cercando di essere migliore, di darti un’altra possibilità. Forse dovresti cominciare a farlo anche tu. –
Poi, si allontanò a grandi falcate.
- Dove vai? -, chiese la castana in un sussurro.
Ormai piangeva disperata per le parole che Shade le aveva rivolto.
- Visto che stai meglio raggiungo gli altri. Ci vediamo dopo e spero che in questo tempo tu capisca quello che ti ho detto. –
 
Era vero, ero stato un po’ duro ma anche la mia pazienza aveva un limite. Dopo settimane che mi sentivo ripetere sempre le stesse domande non potevo fare a meno di sbottare.
Le avevo rivolto parole cattive; parole che, sapevo, l’avrebbero più ferita perché l’avevo messa a confronto con Fine, cosa che lei odiava.
Stranamente, quando decidemmo di andare a casa e la raggiungemmo all’ombrellone, Mirlo sembrava comunque tranquilla nei miei confronti. Anzi, si era dimostrata persino cordiale con Fine.
Nell’accompagnarla a casa avevamo chiarito e le avevo giurato di essere molto coinvolto da lei; che Fine era solo un’amica. Lei aveva sorriso, mi aveva fatto entrare a casa sua e avevamo passato la serata insieme mangiando cibo d’asporto e guardando – più o meno – un film.
Mi domando ancora, quindi, cosa davvero le passasse per la testa perché da quel momento il rapporto fra noi divenne ancor più complicato.





 
Angolo dell'autrice!
Ah, come vi avevo promesso: problemi in paradisoo??
Che soddisfazione. Muahahha
Potevo evitare che Shade e Mirlo si mettessero insieme fin da principio.... ma sono sadica ragazze, mi piace soffrire e farvi soffrire. Non si sono ancora lasciati, sia chiaro, e tutto questo ha un fine, uno scopo ben preciso, credetemi. La fatica di leggere ciò è finalizzata a farvi godere appieno di quando finalmente leggerete cose belle e sensate. E non vedo l'ora di pubblicare i prossimi due capitoli di cui vado particolarmente fiera e sono i miei due piccoli capolavori di questa prima parte di ff. Quando non so cosa fare, me li vado a rileggere perchè si, sono stata brava, a volte c'è anche da dirselo. 
Modestia a parte, comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto, vi abbia fatto assaporare un po' di aria fresca e voglia di estate visto che l'unica cosa che possiamo fare è stare a casa. E, gente,
STATE A CASA! Putroppo il coronavirus è una cosa seria. So che è faticoso, anche io a volte vorrei mettermi a scorrazzare nei prati, ma approfittate di questo tempo per rilassarvi, e perchè no, leggere o scrivere ff che va sempre bene. 
Io, d'altro canto, mi impegnerò in queste settimane a sfronare più materiale possibile. Pubblicherò settimana prossima, senza aspettare le due settimane. Vista l'emergenza, ognuno deve fare il suo e farvi passare anche solo mezzora di lettura è comunque un buon risultato. 
Quindi ci vediamo giovedì prossimo. Fatemi sapere cosa ne pensate e a presto, 
Dreamer In love
  
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