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Autore: Cdegel    12/03/2020    4 recensioni
Questa è una raccolta dedicata a Camus di Aquarius, i suoi allievi, Milo di Scorpio e Agasha, soprattutto. In parte i racconti sono collegati alla long "Fino in Fondo", in parte riprendono alcune parti dell'anime, riviste. Buona lettura!
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Agasha, Aquarius Camus, Kraken Isaac, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sedeva in un angolo. Sarebbe stato un angolo buio, se il sole del primo pomeriggio non fosse stato impietoso, già a fine inverno.
I capelli cadevano sul viso, cosicchè non riusciva a distinguere se fosse addormentato, sì, era da lui addormentarsi ai piedi di un albero anche in inverno. Ma era più probabile che si trovasse lì perché voleva restare solo. D'altronde, ne aveva ragione, stando a ciò che aveva sentito. E soprattutto, stando a ciò che era accaduto.
L'amico era lì a metà. Tra l'affetto e il dovere. E anche lui, era a metà strada, in quel momento, tra il dovere e un affetto. L'affetto per il Saint di cui era amico e che avrebbe dovuto riportare sulla strada del dovere. Sarebbe riuscito? Oppure anche lui...
Si abbassò. Il volto era ancora livido, difendersi da certe furie, era quasi impossibile se non si indossava l'armatura. Nessuno dei due l'aveva. Ma non tutti, abbiamo la stessa forza. Ammise con sé stesso.
Stava per sfiorargli una spalla
"Che cosa è il tradimento?"chiese. A sé stesso?
Era una domanda vaga, questa, posta così. Avrebbe potuto dargli qualsiasi risposta. Ma lui, davvero, si aspettava una risposta?
Sedette sul tronco al quale lui era appoggiato. Attese. Sarebbe rimasto lì, ad aspettare, ad attendere che, finalmente desse voce ai suoi pensieri.
"Se non avessi ... Se avessi fatto come mi aveva ordinato. Me lo ricordo. Sai. Quello che mi aveva xetto quel giorno. Prima di partire. Tu resti in superficie. Non devi neanche pensare di raggiungere quel vascello. GUARDAMI. Mi aveva detto. E Io lo avevo guardato. E poi..."
"Non puoi cambiare il passato" provò a dirgli. Sapeva che cosa stava pensando. Conosceva il suo senso di colpa per quel fatto. E anche per ciò che era accaduto mesi prima. Ma restò ad ascoltare, in silenzio
Scosse la testa. "Ha ragione Isaac. L'ho attaccato. Quel giorno"
"Non potevo fare altrimenti. Non ti avrebbe lasciato passare"
"Ha cercato di aiutarmi. E ci ha rimesso la vita. E... E io ho accettato di essere Saint di Aquarius. Di prendere il suo posto..."
"È vivo e questo dovrebbe aiutarti a superare quel momento. Ma ha tradito Atena. E non può più essere un suo Gold Saint. Non dipende dalla tua volontà. Ma dalla sua... Coraggio... Andiamo, Atena ci attende"
"..."
"Hyoga" gli allungò la mano
"Atena, lei non sbaglia. Vero?" Gli chiese, quasi un bambino sperduto
"Nessuno meglio di noi cinque sa che lei è la Dea della Giustizia" gli disse con sicurezza
"..." Si voltò a fissare il prato ingiallito
"Shiryu"
"Dimmi"
"Saori. È Atena?"
"Che cosa ti prende?" Gli chiese abbassandosi "Certo che lo è"
"E Atena... È Saori?" 
"Che cosa vuoi dire?"
"Rispondimi"
"Sono. Sono una cosa sola. Credo"
"..." Sospirò
"Che ti prende? Hyoga?"
"Niente" si alzò e si allontanò, sotto il sole. Alzando il viso verso il disco giallo. Ricordò quel momento. Quei brevi istanti. Quegli istanti che, adesso che li metteva in relazione con quanto accaduto, trovavano un'altra collocazione. Un dubbio si affacciava alla mente.

Quel giorno, Atena si era avvicinata a lui, si era avvicinata al suo maestro più di quanto lui stesso si aspettasse. Voleva parlare con Camus, da sola, gli aveva detto, Hyoga se ne era andato.
Ma era rimasto lì. Non avrebbe saputo spiegarsene la ragione, ma era rimasto lì. Dietro una delle colonne dell'ingresso della villa, azzerando il suo cosmo. Come per istinto.
"Che cosa vedi, in me, Camus di Aquarius" Gli aveva chiesto lei, avvicinandosi ancora di più
"Siete Atena" le aveva risposto il maestro
"E tu chi sei, Camus?" facendo ancora un passo
"Un vostro Gold Saint" le aveva risposto
La mano di lei si era posata all'improvviso sul suo viso. Scorrendo poi sul collo di lui, che si era allontanato irrigidendosi
"E cosa faresti, per me?"
"Il mio dovere" rispose ritirandosi ancora
Lei si era avvicinata ancora, aveva posato le dita sul suo mento e poi la mano era scesa sul petto. L'altra si era mossa, stringendogli un fianco
"No" aveva detto lui, mentre il viso di Saori si avvicinava al suo, era chiaro ciò che voleva da lui. Camus l'aveva scansata, con decisione, pur senza farle del male
"Tu mi appartieni" gli aveva detto seccamente. Era chiaro che fosse contrariata e non poco.
"Sono un vostro Gold Saint. Farò il mio dovere proteggerò la vostra vita anche a costo della mia, se servirà, Atena. Ma. Nulla di piu" le aveva risposto con fermezza
"Dunque. Mi stai respingendo, Camus di Aquarius!?" lo fronteggiava di nuovo
"Non è mio dovere assecondare il vostro desiderio" continuò lui
"Ti stai negando a me?... Tu non vorresti..." provò di nuovo lei, facendo di nuovo un lasso verso di lui. Che non si mosse.
Scosse la testa "Siete Atena. Ed è mio dovere proteggervi. Nient'altro"
"Non accetto un rifiuto" gli aveva piantato gli occhi sul viso
"Dovrete farvene una ragione. Mia signora. La vita dei vostri Saints, non è qualcosa di cui potete disporre a vostro piacimento." Hyoga ricordo che Camus l'aveva fissata negli occhi, in quel momento 
"Continui ad avere dubbi. Continui a tradirmi" gli aveva risposto lei.
"Non vi ho mai tradito" aveva detto lui
"Mi appartieni. Non dimenticarlo" gli aveva urlato contro. Poi lo aveva attirato a sé e gli aveva sussurrato qualcosa. Poi Camus si era allontanato. All'apparenza tranquillo. Ma era evidente che fosse scosso. 
 
Non si erano più parlati. dopo quell'episodio. KCamus, probabilmente nemmeno sapeva che lui aveva visto l'accaduto.
Non si erano più visti, fino a quel giorno. In cui era molto di più a dividerli. 
si erano perduti. Lo credeva morto.
Poi lui si era risvegliato. Sì. Ma...
Non si erano più parlati. Non riusciva a percorrere le scale che lo diidevano dall'undicesima casa,. E quando doveva attraversarla il suo custode lo lasciava passare senza dire una sola parola.
Poi, all'improvviso, Camus era scomparso. E pochi giorni Isaac lo aveva accusato di voler prendere il suo posto. Proprio quando Atena gli aveva detto che Camus di Aquarius l'aveva tradita. La stessa accusa di quel giorno? Si chiese. Ormai è tardi. Per sapere. Per chiedere. Ma Atena non mentirebbe. E se Camus ha tradito, è mio dovere restituire ad Aquarius un degno Saint della Dea. Eppure.
Eppure il suo cuore gli diceva che c'era qualcosa di sbagliato. Ma lei è Atena. Mentre Camus è solo un uomo. E anche io. Noi Saints siamo solo uomini. Si disse. Possiamo sbagliare. Lei. Atena non può sbagliarsi. Oppure. Forse. E' il suo volere..
Mentre il dubbio si affacciava di nuovo alla mente sentì la mano dell'amico sulla spalla, che lo distolse dal pensiero che stava nascendo .
"Andiamo, torniamo da Atena". Hyoga annuì, seguendolo. Shiryu ne fu sollevato, era riuscito a riportarlo da lei, da loro, prima che cadesse nello stesso errore del suo maestro. Lo aveva riportato alla ragione, come gli aveva chiesto di fare Atena. Fortunatamente
Hyoga lo seguì, ritornando sui suoi passi. Voltandosi indietro una sola volta. Verso la valle nascosta.
Anche questo capitolo si collega alla FF "Fino in Fondo". L'età dei protagonisti che, errore mio, non ho specificato nella long, non è quella canonica Per i bronzini e Atena hanno quasi vent'anni. I Gold sono decisamente più adulti.
   
 
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