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Autore: I_love_villains    13/03/2020    0 recensioni
Raccolta di racconti horror. Spero di riuscire a provocarvi qualche brivido.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Tutto era una festa, fuori e dentro di lei. Ogni senso della bambina era partecipe della frenesia causata dal carnevale veneziano. Colori, odori, suoni, sapori la assalivano da ogni parte, inebriandola e confondendola piacevolmente. Non poteva avere più di otto anni, perciò ogni cosa era una novità meravigliosa e sconvolgente che la lasciava senza fiato.
Verso mezzanotte, tuttavia, la stanchezza aveva avuto la meglio sul fascino, e la piccola non desiderava altro che tornare nella camera dell’albergo e dormire, possibilmente nel lettone, in mezzo ai genitori. Rivolse un’occhiata infastidita ai parenti, che non la smettevano più di chiacchierare coi loro amici. D’un tratto l’attenzione della bimba si concentrò sempre più su un costume particolare. Si trattava di un arlecchino tutto blu, che si muoveva in maniera buffa, quasi danzando. La maschera era un po’ inquietante, con tratti duri e decisi che procuravano un senso di minaccia, mitigata in parte dal cappello con sonagli.
La bambina sorrise a quello che secondo lei era un pagliaccio e battè un paio di volte le mani, divertita. Con suo gran stupore, l’allegro sconosciuto fece una elegante riverenza nella sua direzione. La piccola si voltò, ma dietro di lei non c’era nessuno. Si indicò, poco convinta, e l’altro annuì, come a rassicurarla che sì, l’esibizione era dedicata a lei. La bimba si sentì arrossire di piacere, felice ma confusa. Sapeva che non bisognava mai dare confidenza agli sconosciuti, però non ci trovava niente di male nello scambio di segni con l’arlecchino. Si sentiva come una principessa, anche se era travestita da fatina, omaggiata dal giullare di corte.
Il pagliaccio in blu piegò graziosamente il capo, annuì con quella che a lei parve soddisfazione e mosse le dita delle mani, per invitarla a danzare. La bambina tentennò, lanciò un’occhiata ai genitori, ancora immersi in discorsi da adulti, e decise di avvicinarsi allo strano personaggio. Lui la prese per mano, continuando a muoversi in una maniera che la faceva ridere. Tentò di imitarlo, non accorgendosi che nel frattempo si stavano allontanando verso un canale.
Una singola gondola, completamente immobile nell’acqua, si trovava di fronte a loro. L’arlecchino la invitò a salire, sempre silenziosamente, e qualcosa nella bimba le urlò di fuggire, che era stata una stupida a seguirlo, ma una luce proveniente dalla gondola frenò il grido che le nasceva in gola. Il panico fu domato dalla curiosità. Salì sulla gondola, aiutata dallo sconosciuto, scoprendo che c’erano delle scale. Le scese, sorpresa, ritrovandosi in un corridoio illuminato da una luce dorata. Alla fine di esso vi era una sala degna di un film di fantascienza.
Mentre era tutta presa dall’esplorazione, l’arlecchino si tolse maschera e costume, rivelando un volto e articolazioni che di umano non avevano nulla. Chiuse la rampa di accesso della sua astronave e, prima di raggiungere la bambina, parlò ad un interfono. Il messaggio alieno, tradotto, recitava all’incirca: “Qui K2081B. Ho trovato una perfetta Incubatrice. Pronto al decollo …”



***Angolo Autrice***
Storia scritta per una challenge su Wattpad: bisognava scrivere una one shot di massimo 500 parole ambientata a Venezia durante il carnevale, scegliendo una tra sei maschere.
   
 
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