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Autore: cin75    14/03/2020    3 recensioni
I giorni di Jensen , per volere della Giustizia, stanno per finire in una fredda stanza del braccio della morte.
Jared è convinto che quello sia un enorme errore giudiziario e lotta per fermarlo.
E come in ogni storia, ci sarà chi li affiancherà e chi si muoverà contro di loro.
Dovranno combattere insieme, dovranno essere coraggiosi, dovranno trovare anche la forza per confessare quello che hanno iniziato a provare l'uno per l'altro, che paradossalmente, sembra far loro più paura.
BUONA LETTURA!
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jeffrey Dean Morgan, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Qualche minuto dopo, piacevolmente soddisfatti e completamente appagati, con il respiro ancora ansante , i due amanti se ne stavano beatamente sdraiati sul letto a fissare il soffitto della camera da letto. Poi , Jared , si mise su un fianco così da poter guardare Jensen. Si accorse che il biondo lo guardò per un attimo di sottecchi, ma fece finta di niente.
“Tutto ok?!” chiese allora.
Jensen senza voltarsi verso di lui, annuì soltanto, sorridendo comunque.
Jared strinse le labbra in una smorfia poco convinta. “Sul serio?!”
“Sì, sto benissimo!” lo rassicurò l’altro, senza guardarlo ancora.
“Jensen?!”
“Mmmhh?!”
“Mi hai baciato...ti ho baciato….abbiamo appena fatto l’amore ed è stato bellissimo per non dire incredibile. Quindi credi che riuscirai a guardarmi prima o poi?!” lo provocò alla fine, Jared, ma senza risultare offeso.
Jensen allora si girò verso il compagno e gli sorrise. E ammise a sé stesso che Jared aveva ragione, ma ammise anche il perché di quel timore nel guardare il ragazzo, lo splendido ragazzo, che era sdraiato al suo fianco.
Si voltò verso di lui, solo con la testa e anche così , Jared , lo trovò bellissimo.
“Jared….” iniziò. “Non negherò che è stato decisamente incredibile, e bellissimo, e magnifico ma...”
“Ma?!”
E Jensen si ritrovò a sospirare frustrato. Forse in colpa per quello di cui si era convinto in quei pochi momenti. 
“Ma non posso nemmeno negare che almeno per un po’...per un bel po’..” sembrò voler precisare. “..mi porterò dietro l’etichetta “Galeotto”. Mettila così: una sorta di lettera scarlatta!”
“Ma che stai dicendo, Jensen???” fece decisamente sbalordito.
“Andiamo!! non facciamo gli ingenui. Lo so io e lo sai tu che sarà così e dopo quello che tu hai fatto per me, io non me la sento di buttarti dentro il casino che quell’etichetta comporterà!” asserì amareggiato, fissandolo con una triste sincerità sul volto. Una tristezza che sembrava anche incupire il bellissimo verde di cui erano tinti gli occhi di Jensen.
“Jensen tu sei un uomo libero e innocente, non puoi….”
“Lo so, lo so….ma credi che lì fuori siano tutti razionali come te e me? Credi davvero che nessuno mi guarderà senza pensare se sono davvero innocente o solo uno di quelli che ha saputo raggirare la giustizia?!”
Jared sapeva che non era giusto quello che Jensen stava dicendo, ma al tempo stesso sapeva che era comunque vero. Qualcuno, anche se stupidamente, si sarebbe posto quella domanda altrettanto stupida.
“Ok , ok...se la pensi davvero così, se non volevi buttarmi in questo casino, come hai detto tu, allora perché sei venuto a letto con me ?!” colpì basso il giovane investigatore e Jensen accusò il colpo e si sentì decisamente in colpa.
“Vuoi la verità?!” disse con la voce spezzata.
“Si, cazzo. Sì che voglio la verità. Credo di meritarmela data la situazione.” e questa volta c’era una sottile rabbia nella voce del giovane.
“Avevo bisogno di te.” ammise senza tentennamenti Jensen, tirandosi su a sedere, e seguito subito dopo da Jared.
“Tu….cosa?!” replicò anche con un tono un tantino offeso.
“Da quando , in quella stanza colloqui, ti ho detto che ero innocente e tu mi hai creduto e hai fatto quello che hai fatto per me, ho capito che eri diverso, da tutti, perfino da me.”
“Diverso?!”
“Tu sei uno che crede nelle persone, nel loro cuore, nella loro anima buona. Mi hai guardato e hai creduto che meritassi la tua fiducia e hai deciso di aiutarmi e mi hai salvato la vita e io...io stasera...” e poi scosse nervosamente la testa.
“Jensen...cosa...cosa c’è? Tu, cosa ...stasera?!”
“Dio!! come sono stato egoista, solo adesso me ne rendo conto.”
“Ma….”

“Stasera quando sono venuto qui e ti ho baciato e poi tu mi hai baciato….io, io ho sentito l’irrefrenabile bisogno di sentirmi amato oltre che ...meritevole di fiducia. Non sono venuto qui , da te, con l’intenzione di fare sesso con te…..è successo solo...solo dopo che mi hai baciato in quel modo. Mi sono sentito protetto, al sicuro, di nuovo sicuro di me, della persona che ero, di come mi hai fatto sentire, di quello che mi ha fatto sentire di nuovo, come persona e come uomo.”
“Jensen...”
“Ti prego, Jared….ti prego, non pensare ..ti supplico, non pensare che io ti abbia usato solo per un vile bisogno fisico… ti prego...”
“No, no...no...” sembrò volerlo rassicurare, dato che Jensen sembrava quasi isterico quando gli aveva rivolto quella preghiera. E a conferma che non lo pensava, gli posò una mano, gentilmente, sul viso. Tra guancia e collo. “Ora, sono io a pregarti.”
“Tu? Ma cosa….”
“Voglio che tu mi ascolti. Puoi farlo? Puoi ascoltarmi??!” e Jensen annuì decisamente più tranquillo. “Non mi interessa di quello che potrebbero o non potrebbero dire quei bigotti che si ergono a giudici supremi e che girano là fuori.” iniziò. “Io so chi sei, ho visto cosa sei , che persona sei sul serio, Jensen e...”
“E?”

“E mi piaci. Mi piaci sul serio.”
“Davvero?!”
“Davvero!” asserì con convinzione sorridendo al sorriso teneramente imbarazzato del biondo.
“Jared mi stai chiedendo di...”
“Sì, ti sto chiedendo se te la senti di provarci. Se te la senti di provare a vedere se questa...cosa….tra noi, può funzionare.” e si fermò quando vide Jensen sussultare d’ansia. “Potrebbe andar bene o forse potrebbe andare male. Non possiamo saperlo, ma questo “forse” non dovrebbe impedirci di provare. Nessuno è perfetto a questo mondo. Tutti commettono errori e non tutti sono santi!”
“Jared, ma tu...”
“Io da ragazzino rubavo le caramelle nei supermercati quando andavo con mia madre a fare la spesa, e nell’intervallo a scuola guardavo sotto le gonne delle ragazzine. Questo non ha fatto di me un ladro o un maniaco.” provò a smorzare l’argomento. “Tu hai avuto un brutto periodo e hai passato il tuo inferno, questo non deve fare di te un dannato!!” fece poi con più convinzione.
“Vorrei fosse così facile buttarsi dietro tutto l’ultimo anno e mezzo!”
“Può esserlo, Jensen. Può esserlo.” tentò di incoraggiarlo.
“E come?” e indicò poi quello che c’era oltre la finestra. “Tutti quei giornalisti, quelle persone….non mi danno tregua. Non mi fanno dimenticare, non...”
“Puoi dare loro quello che vogliono e avere finalmente ciò che tu vuoi!”
“Non ti seguo!” fece confuso.
“Non importa a chi, ma scegli il primo canale televisivo che vuoi, uno a caso. Concedi un’esclusiva. Racconta la tua storia. Rispondi alle loro domande.”
“Tu dici che….”
“Avranno quello che vogliono. La loro storia. Il loro scoop. E una volta che l’avranno, ti daranno pace e vedrai che dopo qualche giorno ti lasceranno stare perché si fionderanno su un’altra storia!”
“Allora potrei davvero...”
“Ricominciare a vivere la tua vita.”
“Sarebbe magnifico!”
“Lo sarà e noi potremmo...”
“..avere la nostra possibilità!” e questa volta fu Jensen a finire la frase dell’altro.
“A me piacerebbe tanto, Jensen!” ammise, Jared.
Jensen avvicinò la sua mano a quella di Jared e la strinse delicatamente nella propria. “Piacerebbe anche a me!” ammise sorridendogli.
E poi, a Jared parve vedere un lampo di malizia sul volto del biondo.
“Che c’è? A cosa stai pensando?!”
“Così….” iniziò Jensen, spostando la mano dalla mano di Jared e risalendo lungo il braccio. “...così, guardavi sotto le gonne della ragazzine?!” domandò ironico.
Jared capì e stette al gioco. “Beh!! a quell’età era divertente. Ma poi...”
“Ma poi?” e la mano ora , si spostava lungo la linea ben disegnata della 
spalla e poi del torace.
“Ma poi i miei gusti sono cambiati e ….”
“..e hai iniziato a spiare i tuoi compagni sotto la doccia?!” maliziò Jensen, mentre le sue mani, ora, lente  ma decise, si attardavano sulle cosce dell'altro, risalendo verso la linea dei fianchi.
“No, non ero così impavido...ma ogni tanto la sbirciatina la davo!” ammise sogghignando e facendo ridere anche Jensen.
“Padalecki??!” fece poi con tono falsamente offeso. “Stai ...sbirciando...anche me ora? o sbaglio?”
Jared inspirò profondamente e diventando improvvisamente serio, mentre i suoi occhi si illuminavano di ritrovata passione, esclamò o per meglio dire, ringhiò un eccitato “Ci puoi scommettere!!”

Dopo di che, spinse verso il materasso il compagno e lo sovrastò, senza però mai sembrare possessivo. Questa era una cosa che Jensen aveva notato: Jared anche nel momento del sopravvento, riusciva sempre a mostrare un'infinità gentilezza e un rispetto innato.
“Proviamoci, Jensen. Proviamoci!!” ripetè Jared, mentre prese a baciargli il collo, la spalla, fino ad arrivare ai pettorali ben scolpiti.
Jensen gli prese il volto tra le mani, gli baciò gentilmente le labbra umide e arrossate e lo guardò in modo così deciso che a Jared parve essere sondato fin dentro l’anima.
“Non voglio solo provarci, Jared. Voglio riuscirci.” rispose.
“Vuoi ancora andare via!?” chiese Jared nello stesso modo in cui glielo aveva chiesto solo qualche ora prima.
“Chiedimi di restare!”
“Resta!”
“Resterò!” e poi fu amore. Non sesso.
Ma un sentimento più forte che chiedeva di essere nutrito e fatto crescere più di quanto non fosse già forte.

   
 
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