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Autore: vento di luce    14/03/2020    9 recensioni
Una raccolta di racconti eterogenei,che comprende non solo i personaggi principali,ma anche molti altri personaggi,trattando i loro sentimenti a partire da una parola,che sia astratta o concreta,che ha catturato la mia attenzione,facendo riferimento sia all'anime che al manga.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Volevo ringraziare tutte le persone che mi hanno seguita sin qui,in questa raccolta,lasciando una recensione:Francyzago77,Rebecca_lily,Postogna04,Tetide,CarSav,Sissi1978,Perla18,alessandroago_94,Kumo no Juuza,Kika777,Alarnis,NeveDelicata.

Grazie anche agli altri appassionati di questo fandom,dove ho avuto piacevoli scambi commentando le loro storie o che hanno commentato altre mie storie e grazie a tutti gli altri. Mi fa sempre piacere se anche i lettori,che mi seguono in silenzio,vorranno dire la loro opinione.
 

Dolci-Nonna di Lowell
One shot



*********
 

“Con questo ho finito”,disse un’anziana signora sorridendo,posando l’ultimo lampone sulla torta spolverata di zucchero che aveva preparato,un freddo pomeriggio invernale,nella sua dimora.
“Georgie”,sussurrò nel frattempo in un lussuoso palazzo,poco lontano da lì,un giovane dai capelli biondi a letto,posando una mano sulla fronte accaldata,”come vorrei che fossi qui.”
“Signor Lowel,posso entrare?”,chiese in quell’istante una voce maschile,bussando alla porta.
“Vieni pure James”,rispose il ragazzo alzandosi a fatica,coprendosi con una vestaglia di seta.
 “Sua nonna mi ha pregato di dirvi che vi attende nelle sue stanze”,esclamò il maggiordomo di fiducia dei Gray,poggiando un vassoio,con un bicchiere d’acqua,su un antico mobile.
“Mia nonna?”,disse Lowell inarcando le sopracciglia,bevendo a piccoli sorsi,”va bene,vado subito.”
L’uomo annuì con un cenno della testa,congedandosi.
  “Georgie,quanto mi manchi”,mormorò di nuovo il giovane andando verso la finestra dalla grande vetrata,dove amava osservare il paesaggio innevato. ”Strano la nonna non sia a uno dei suoi soliti ricevimenti”,continuò dopo essersi vestito,percorrendo poi quei corridoi silenziosi,quando si accasciò all’improvviso. “Maledizione”,disse afflitto dalla tosse che da tempo lo perseguitava,tamponando le labbra secche con un fazzoletto di seta,guardandosi intorno.
Da quando era ritornato in Inghilterra,ogni momento della giornata sembrava trascorrere uguale,spento come il cielo di Londra,tranne quando raggiungeva quella tavola imbandita,nelle stanze della nonna,pervaso dal profumo invitante e dai colori variopinti di prelibatezze di ogni genere.
Lowell amava assaporare quei dolci sin da quando era un bambino per la merenda o,come preferiva chiamarla l’anziana donna,per il tea party,unica consolazione in quella casa vuota,per la perenne assenza dei genitori,ancor di più da quando il nonno era partito per l’Australia.
 
“Salve nonna”,esclamò il ragazzo alla porta.
“Vieni caro”,rispose l’altra,che indossava uno dei suoi abiti più ricercati,invitando il nipote ad accomodarsi,”oggi è un’occasione speciale.”
 “Davvero?”,disse Lowell osservando la tovaglia apparecchiata con cura,con al centro solamente una torta.
“Si,vorrei che assaggiassi questo”,esclamò l’anziana donna tagliando una fetta di quel dolce dall’aspetto invitante,servendola su piattino decorato.
“Grazie”,rispose il giovane assaporando a piccoli bocconi il pan di spagna,impregnato della confettura di lamponi,sciogliersi in bocca,”ha un gusto semplice e delicato,è deliziosa.”
“Oh Lowell,sono così contenta che ti piaccia”,disse la nonna a mani giunte,”devi sapere che il suo nome è Victoria sponge,in onore della Regina.”
“Della Regina?”,ripeté il nipote.
“Si,una conoscente di Lady Margaret,una delle mie migliori amiche molto vicina a sua Maestà,è riuscita a farsi dare la ricetta. Capisci? La Regina in persona degusta questo dolce durante i suoi tea party pomeridiani”,esclamò l’anziana donna con gli occhi che le brillavano,mentre versava del tè in due tazze. “Come vorrei anch’io,almeno per una volta,essere una delle nobildonne che le tengono compagnia,stare seduta a quella tavola dall’argenteria splendente e dalle delizie più disparate,curata nei minimi dettagli.”
“Sarebbe fantastico”,rispose il ragazzo,grattandosi un sopracciglio.
 “Presto tu ed Elisa vi sposerete,Elisa è una Dangering,una delle famiglie più vicine alla Corona e allora forse…”,disse la nonna,prendendo le mani gelide del nipote.
“Si”,sussurrò solamente Lowell che aveva sentito quelle parole numerose volte,sempre più insopportabili da quando era ritornato dall’Australia,“se adesso vuoi scusarmi,ho un leggero mal di testa da stamattina”,continuò abbozzando un sorriso,fino a rifugiarsi di nuovo fra quelle lenzuola,nel suo letto a baldacchino,dove ormai trascorreva la maggior parte del tempo.
Socchiuse gli occhi sognando anche lui,come l’anziana donna,di essere in un altro posto quel pomeriggio,di passeggiare per i verdi prati australiani,di sentire il calore di quel sole abbagliante sulla pelle bianca,di udire il suono di quella fresca risata,ma le forze,ogni giorno che passava,stavano venendo sempre meno.
 
“Cosa succede qui?”,esclamò Lowell uscendo in giardino,una giornata che sembrava essere come tante,destato da alcuni rumori. ”Georgie!”,continuò  stropicciandosi gli occhi,vedendo la ragazza svestita fra le siepi. Non vi fu poi bisogno di molte parole,abbracciati su un divano di velluto,in quella stanza riscaldata dal fuoco scoppiettante del camino,come non si fossero mai lasciati. Cullato dalla pelle nuda della ragazza,da quel seno morbido,il tempo per Lowell sembrava essersi fermato.
“Dove vuoi portarmi?”,disse Georgie,quando il giovane la prese all’improvviso per mano,dirigendosi in corridoio.
”Prenderemo in prestito un vestito della mamma”,sussurrò Lowell davanti l’elegante guardaroba della donna.
“Come mi sta?”,esclamò  poco dopo la fanciulla,dopo averne provato uno,”tua madre deve essere una donna molto bella.”
“Georgie,devi sapere che…”,stava per rispondere il ragazzo,quando delle grida nella stanza vicino lo fecero trasalire.
 “Nessuno può dirmi cosa devo fare,vado a tutti i ricevimenti che voglio ”,disse una voce femminile.
“Devi smetterla di infangare il nome dei Gray”,rispose un’altra potente,maschile.
“Presto vieni”,mormorò Lowell,nascondendosi.
“Sei forse geloso?”,continuò la donna,stringendo in una mano un gioiello,nella profonda scollatura.
“Tu sei solo alla ricerca di soldi.”
“Come un’altra che conosco.”
“Cosa vorresti insinuare?”,esclamò l’uomo toccandosi i baffi.
“Quella donna si è impadronita delle proprietà della mia famiglia e anche di mio figlio. E tu non hai mai provato a fermarla.”
“Che cosa avrei dovuto fare,Lowell non è nemmeno mio figlio!”
“Come ti permetti”,disse la donna dandogli uno schiaffo.
“Lowell”,sussurrò Georgie,guardandolo tremare.
“Tu dormiresti con chiunque. Hai una prova che sia mio figlio?”,continuò l’uomo,massaggiandosi la guancia arrossata.
“Non voglio più ascoltarti”,gridò l’altra,sbattendo la porta.
“Lowell”,esclamò di nuovo Georgie,con le mani poggiate sul petto del ragazzo.
”Questi sono i miei genitori”,mormorò il giovane Gray prendendosi la testa fra le mani,”è sempre stato così,a loro non importa niente di me. Mio padre sta tutto il giorno fuori casa per lavoro,mia madre è sempre occupata a fare vita mondana. Non si amano,si sono sposati per interesse,io per loro sono solamente un intralcio e mio padre mi odia.”
“Mi dispiace,non sapevo”,rispose Georgie sorreggendolo per un braccio,fino alla sua stanza.
“Ti ringrazio ma non preoccuparti”,disse Lowell seduto sul letto,”mia madre e mio padre litigano da quando ero piccolo,ormai ci sono abituato.”
Nell’udire quelle parole la ragazza rimase in silenzio e,osservando quel volto dai lineamenti delicati,non avrebbe mai immaginato tanta solitudine.
 
“Che fai Lowell?”,esclamò poco dopo Georgie,fra sue braccia,mentre procedeva a grandi passi sulla neve fresca del giardino di palazzo Gray,fino ad una tenuta vicino.
“Devi sapere che questo per me è il posto più familiare e mi piacerebbe farti conoscere una persona,per me la più cara al mondo,prima di conoscere te”,le confidò il ragazzo,”questa persona è mia nonna,l’unica che si è presa cura di me,se non ci fosse stata lei non so cosa avrei fatto.”
“Oh Lowell”,sussurrò la fanciulla,perdendosi in quegli occhi azzurri.
“Nonna dove sei?”,la chiamò il nipote,”sempre ai suoi soliti ricevimenti”,bisbigliò  grattandosi la testa.
“Che buon profumo”,disse Georgie,seguendo Lowell in quelle stanze,inebriata da quell’aroma che si insinuava fra le narici,fino a vedere un tavolo apparecchiato,colmo di dolci.
 “Questi sono per te”,esclamò il giovane avvicinandosi, ”puoi mangiare tutto quello che desideri.”
 “Sei sicuro che possa?”,chiese l’altra,deglutendo,”devono essere deliziosi.”
“Ma certo Georgie,ce ne sono di tutti i tipi,mia nonna li cucina ogni giorno per me da quando ero piccolo,sa che mi piacciono e quando ritorna a casa vuole sempre sapere cosa ne pensi.”
Nell’osservare la ragazza gustarne uno alla crema,sporcandosi le labbra ben delineate Lowell,assaggiandone uno al cioccolato,percepì un sapore diverso quella volta,il sapore della condivisione.
“Deve essere una donna meravigliosa,proprio come  te”,disse poi  Georgie baciandolo su una guancia,”pensi che ci darà il consenso alle nozze?”
“Certamente,per lei sono la persona più importante e sono sicuro che non appena ti conoscerà si innamor…”,rispose l’altro,quando sentì delle voci provenire dal salotto vicino.
“Nonna non piangere più,siediti qui adesso”,esclamò una giovane voce femminile.
“Grazie cara”,mormorò l’altra singhiozzando.
”Georgie aspettami qui”,sussurrò Lowell sbarrando gli occhi,posando le mani sulle spalle minute della fanciulla. “Salve nonna”,disse poi il ragazzo andandole incontro,”vorrei parlarti se possibile.”
“Lowell”,rispose l'altra che non riusciva a smettere di piangere,tenendo tra le mani un fazzoletto umido,”la duchessa di Savoy mi ha umiliata a casa della viscontessa di Windmire,se non ci fosse stata Elisa.”
“Io…”,esclamò il nipote.
“Nonna non pensarci più”,lo interruppe Elisa,aggrottando le sopracciglia,incrociando  quelle iridi chiare,”fra poco io e Lowell saremo sposati e allora tutte le dame faranno a gara per invitarti,vedrai.”
“Sono così contenta di averti come futura nipote”,disse l’anziana donna stringendo le mani della nobile,”il sogno della mia vita si sta avverando,finalmente i Gray faranno parte dell’aristocrazia.”
“Nonna”,provò a parlare di nuovo il ragazzo.
“La nonna è stanca,deve riposare”,intervenne di nuovo Elisa,aiutandola a rialzarsi.
Lowell,nel vederle andare via,strinse i pugni,percependo le fauci secche,impastate di un sapore amaro.
 
“Georgie,come vorrei averti al mio fianco adesso. Ma dobbiamo avere pazienza ancora per poco amore mio e presto saremo marito e moglie”,ripeteva spesso il giovane Gray dopo quel giorno,rannicchiato vicino al lago,tormentato dalla promessa che aveva fatto alla fanciulla e dal dolore che avrebbe arrecato alla nonna.
 “Lowell”,udì ad un tratto il ragazzo,mentre contemplava il volto dell’amata nell’acqua ghiacciata,vedendo l’anziana donna andargli incontro,agitando una mano,”Elisa ha fissato la data del matrimonio,sono così felice.”
“La  data del matrimonio?”,rispose il nipote sobbalzando.
“Proprio così,forse ha anticipato un po’ i tempi,ma credo sia meglio per tutti”,disse l’altra sorridendo.
“Ne sei sicura?”,chiese Lowell,torturandosi il labbro inferiore con le dita sottili di una mano.
“Ma certo,mi è stato riferito che il Duca Dangering ha incaricato il Conte Barnes di occuparsi dei preparativi.”
“Non può essere vero”,disse il giovane,correndo via d’impeto.
“Lowell”,lo chiamò la nonna,“Lowell”,lo chiamò più volte fino a vederlo scomparire.

Nel guardare quelle impronte sulla neve,l’anziana donna si portò una mano al volto,rientrando infine in casa. Seduta alla solita tavola,non andò ad uno dei suoi abituali incontri quel pomeriggio,ma sorseggiò una tazza di tè guardando il cielo grigio,fuori dalla finestra,farsi sempre più scuro. Per ingannare il tempo portò poi delle camicie pulite in camera del nipote,quando un luccichio su un mobile catturò la sua attenzione.
“Georgie”,sussurrò leggendo quel nome,inciso all’interno di un piccolo ciondolo a forma di cuore.
La signora Gray,tenendo quel prezioso oggetto fra le dita nodose,bagnato da calde lacrime che le rigavano il volto,aspettò il ritorno del suo Lowell fino a sera,o forse suo non lo sarebbe stato mai più.
 

*********

Note:

-La Victoria sponge cake era la torta preferita della Regina Vittoria. Si dice che l’idea del tè inglese delle cinque sia della Duchessa di Bedford. Sembra che la donna provasse un languore pomeridiano,da soddisfare,prendendo così l’abitudine di invitare i suoi amici per bere la nota bevanda,accompagnata da dolci,fra i quali quello che prenderà il nome di Victoria sponge. Infatti questa abitudine della Duchessa divenne popolare e contagiò anche sua Maestà,che amava degustare questa torta semplice ma deliziosa,denominata con tale nome in suo onore.

- Nel manga,il luogo dove Lowell ha la sua consueta abitudine di degustare i dolci preparati dalla nonna,è una casa vicino al palazzo dove abita,sempre nella residenza dei Gray.

-La lite che avviene fra i genitori di Lowell è presente davvero nel manga.
 
Visto che siamo in tema,sarebbe bello degustare un tè pomeridiano insieme a tutti voi,attorno ad una tavola apparecchiata in modo raffinato,assaporando la Victoria sponge,scambiando opinioni e pensieri. Un caro saluto a tutti e a tutte. :)
 
  
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