Marinette si fermò a parlare con Adrien. Tikki, incuriosita, decise di sbirciare.
Un’ombra dietro a un vaso attirò la sua attenzione. Voltandosi, spalancò gli occhi quando lo riconobbe: era il kwami del Gatto Nero, Plagg!
Se lui era lì, significava che Chat Noir non era molto lontano. Eppure c’era solo Adrien nei paraggi.
Lui è Chat Noir!
Faticò a rimanere poco sconvolta. I due avevano un carattere completamente opposto, sì, ma anche Marinette e Ladybug lo avevano. Tutti i portatori cambiavano comportamento quando si trasformavano.
La cosa più sconvolgente era un’altra. La sua amica, quindi, era innamorata di Chat Noir, colui che le faceva spesso delle avance.
Si accorse che Plagg l’aveva vista e che alternava lo sguardo tra Marinette e Adrien. Anche se a volte ne aveva l’aspetto, il kwami del Gatto Nero non era stupido.
Infatti si mise a cercare di attirare l’attenzione del ragazzo.
No, devo evitarlo! Le loro identità non devono essere rivelate.
Senza pensarci due volte, Tikki uscì dalla borsa e spinse Plagg lontano, sperando che nessuno dei due eroi se ne fosse accorto.
L’altro kwami brontolò, ma Tikki lo zittì con uno strattone.
Lo spinse in una stanzetta e scosse la testa.
«Ma sei impazzito? Sai bene che non possiamo rivelare le loro identità!»
Plagg voltò la testa. «Io non stavo facendo niente del genere, Zuccherino.»
«E cosa stavi facendo?» domandò. Aveva deciso di ignorare per il momento quel “Zuccherino”.
Il kwami esitò nel rispondere. «Be’, sai com’è… Papillon ha mandato una delle sue akuma e quindi non c’è tempo da perdere.»
Tikki non ci credette a questa scusa.
«E va bene, Zuccherino, hai ragione tu.»
«Lo sai cosa sarebbe successo, Plagg. Avremmo dovuto dire addio a questi Ladybug e Chat Noir…»
Il kwami nero le si avvicinò e abbassò la testolina. «Lo so, ma mi dispiace vedere Adrien struggersi d’amore per Ladybug. Ho capito che Marinette è innamorata di lui, quindi speravo che vedendoti…»
«… lui avrebbe capito e si sarebbe rivelato, facendo sì che entrambi si mettessero insieme» concluse Tikki. «Oh, Plagg, il tuo è un gesto nobile, ma sai che è pericoloso.»
Plagg annuì e si scusò. «Se lui dovesse avere qualche sospetto, cercherò di fargli cambiare idea in tutti i modi. Questa è una promessa, Zuccherino.»
«Non chiamarmi in quel modo! Forza, i parigini hanno bisogno di Ladybug e Chat Noir!»
I due kwami, senza salutarsi, volarono in direzioni diverse alla ricerca dei loro amici.
Tikki era preoccupata, sotto sotto. Plagg sarebbe riuscito a mantenere il segreto?
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Ora…
Plagg non ce la faceva più. Adrien, in qualche modo, si era accorto che gli stava tenendo nascosto qualcosa, probabilmente qualcosa su Ladybug e Marinette.
Trovava ingiusto che il ragazzo stesse cercando di corromperlo con un deliziosissimo e preziosissimo tagliere di camembert, dopo averlo minacciato di portargli via tutte le sue scorte.
Eppure pensava di essere al sicuro dopo quella lunga e snervante ripetizione di chimica.
Sperò con tutto il cuore che Zuccherino non lo venisse a cercare.
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Tikki era triste. Dalla ripetizione di chimica, Marinette era giù di morale. Per Adrien, lei era solo un’amica, una che aveva quasi baciato “solo” perché pensava fosse Ladybug.
Lei lo era, effettivamente, ma non poteva dirlo a nessuno!
Povera Marinette, pensò il kwami, l’amore della sua vita è così vicino, ma così lontano.
Capì cosa provasse Plagg nel vedere Adrien struggersi per Ladybug.
Vorrei tanto rivelarle tutto, ma non posso!
«Mi dispiace…» sussurrò.
Gli venne in mente Luka. Il ragazzo aveva acceso qualcosa in Marinette.
Forse lui è in grado di curare le ferite del suo cuore. Ma sarebbe giusto nei confronti di tutti loro?