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Autore: __Lily    16/03/2020    0 recensioni
"Nonostante tutto Jon rimase nell’ombra mentre Sansa Stark fece un passo verso l’oscurità. [...] Jon aveva osservato la sorella: la veste smossa dal vento, il metalupo degli Stark ricamato nel suo vestito e i suoi occhi blu come quelli della madre si erano fatti freddi - quasi glaciali - come il vento del Nord. 
I suoi capelli rossi come le fiamme del fuoco illuminavano l’oscurità nella quale si stava addentrando.

«Fai ciò che devi Sansa» aveva sussurrato guardando la sorella scomparire dentro quel canile."
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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SESSANTASETTE









Jaime aveva cavalcato a tappe forzate per arrivare ad Approdo del re il prima possibile.
La sua mente sapeva che la scelta presa era giusta ma nel suo cuore c’era ancora affetto per Cersei, non amore quello era svanito ormai da tempo ma Cersei Lannister restava pur sempre la sua gemella.
Con lei aveva visto la luce e con lei sarebbe morto, non avrebbe mai più rivisto Brienne e tanto meno Tarth ma quella era la cosa giusta da fare.
Le gambe dolevano per la marcia forzata e il freddo era quasi insopportabile, mai aveva sentito un freddo simile in tutta la sua vita, lui era un figlio dell’estate nonostante tutto.
Quando aveva fatto quella strada anni fa c’era anche Robert Baratheon e avevano impiegato un mese, Jaime era ormai in viaggio da oltre quindici giorni e mancava poco a raggiungere Approdo del re, casa sua per certi versi.
«Dei datemi la forza» pregò Jaime alzando gli occhi al cielo bianco da cui continuava a cadere neve.
La gambe erano intirizzite e pure il suo cavallo aveva freddo ma nonostante tutto si fece forza e continuò a cavalcare e a ogni passo il cavallo sembrava sprofondare nella neve che si era accumulata sulla strada del re.
Senza smettere di avanzare tirò fuori dalla sacca appesa al lato del cavallo un po’ di carne secca.
Ma la sua mente era divisa tra la sua missione e il suo addio a Brienne di Tarth.
Come prima cosa avrebbe cercato di entrare nella città senza essere riconosciuto era ancora il comandante ma non era certo dell’accoglienza che i suoi fratelli gli avrebbero rivolto.
Le cappe bianche un tempo erano formate da uomini che valevano mentre ora erano solo formate da uomini che tali non erano, Jaime aveva conosciuto il Toro Bianco, Arthur Dayne, il vecchio Barristan Selmy e da loro aveva imparato, aveva avuto tale fortuna.
Cersei era riuscita a rovinare anche quello e Jaime non riusciva ad accettarlo.
Ripensava alle parole di Sansa, sarebbe riuscito a ucciderla?
La verità è che ancora non lo sapeva.



 

 

Sansa si sentiva quasi svenire, il dolore del parto era ancora vivo e tutto il suo corpo sembrava bruciare, Brienne la prese in tempo prima che cadesse a terra.
«Mia signora manca poco» le disse Brienne ma Sansa era stanca e non riusciva a pensare ad altro che non fosse il dolore che provava.
«Maestro, la regina scotta» disse Brienne posandole una mano sulla fronte pallida come la neve che ricopriva Grande Inverno e tutto ciò che aveva conosciuto fin dalla sua nascita.
Oltre a bruciare Sansa si sentiva bagnata, emise un gemito e si toccò le cosce.
Stava perdendo sangue.
«Brienne, non ce la faccio» le sussurrò lei, così la donna cavaliere la prese in braccio gettando la torcia e aumentò il passo.
Quando finalmente scesero nelle cripte paradossalmente furono accolti da calore invece che dal freddo, la strada era illuminata poiché molte persone erano nascoste lì tra cui Gilly e il suo bambino.
Quando la vide arrivare Gilly si alzò e aiutò Brienne a mettere Sansa a terra, poi prese il piccolo principe appena nato e lo cullò.
«Maestà» le disse il maestro ma Sansa riusciva appena ad udire ciò che accadeva a stento riconosceva le persone attorno a lei.
«Robb» chiamò lei.
«E’ qui altezza, lui sta bene» rispose Gilly abbassandosi e Sansa gli fece una carezza.
«Non va bene» sentì dire al mastro «avevo detto a lady Arya che non dovevamo spostarla!»
«O questo o la morte maestro.»
«Sì ma così la nostra regina morirà lo stesso mia signora. Trema come una foglia e questo non è un bene e inoltre sta sanguinando troppo» rispose il maestro a Brienne.
«Cosa ti occorre?» domandò lei.
I suoni e le voci erano distorti come se lei si trovasse in una bolla e non potesse sentire e vedere bene, poi vide Jon o almeno così le parve e mentre stava per toccarlo la sua figura scomparve, si sgretolò tra le sue mani e il dolore che fino a poco fa aveva provato si fece più intenso, urlò di questo ne fu consapevole e poi il mondo divenne solo una massa scura e fredda.

 

 



 

La lotta continuava nel freddo del bosco, i resti della Barriera di quella che per anni era stata la sua casa giacevano nella neve fredda e bianca, le brache di Jon erano congelate così come il resto del suo corpo.
Jon attendeva che Daenerys e il Re della notte finalmente toccassero terra.
Rhaegal chiamava sua madre e i suoi fratelli anche se ormai Viserion non era più consapevole delle sue azioni, non più lui ma manovrato dal perfido re non-morto.
«Dany!» la chiamò Jon.
Nulla, ancora non la vedeva e nel suo cuore temeva che fosse morta, temeva di non rivederla mai più.
Amava Sansa certo ma in quei mesi aveva imparato a conoscere e ad amare anche Daenerys Targaryene e chissà se le cose fossero andate diversamente, se suo padre non fosse morto al Tridente forse oggi avrebbe amato solo lei, ma il pensiero di una vita senza Sansa Stark era ormai inconcepibile.
Pregò di rivederla e di vedere anche suo figlio, non mancava molto alla sua nascita e lui avrebbe voluto essere lì, essere la fianco della donna che amava e invece era lontano leghe a combattere per il bene del mondo che conosceva.
Proprio mentre pensava al suo piccolo principe un’ombra comparve e poi atterrò vicino a lui, era Daenerys.
«Dany!» urlò lui e le corse in contro, la abbracciò stretta e ringraziò silenziosamente gli dei di averla risparmiata.
«Jon, stai bene?»
«Sì, e tu?»
Dany annuì, poi si avvicinò a Rhaegal.
«Sta arrivando» disse lei, lo sguardo furioso come una tempesta che manda alla deriva ogni nave che osa cavalcare le sue onde, un mare viola che traboccava di odio, un odio che Jon Snow ben comprendeva.
Poco dopo anche il Re della Notte arrivò, non disse nulla e Jon si domandò se sapesse parlare, tirò fuori una spada da dietro la schiena e osservò il lupo bianco e la madre dei draghi.
«Perché ci combatti? Cosa abbiamo fatto di male?!» disse Jon mentre teneva Lungo Artiglio stretta in pugno.
«Jon non è un essere con cui poter ragionare.»
«Forse» rispose lui, poi abbassando Lungo Artiglio ancora intrisa del sangue di Melisandre fece un passo verso la creatura.
«Cosa vuoi davvero?» chiese ancora il re del Nord.
Il Re della Notte sorrise, aveva compreso le parole di Jon.
I suoi uomini erano caduti in molti così come quelli di Daenerys, lui stesso era esausto e si domandò se davvero sarebbe stato in grado di sconfiggerlo con le poche forze che gli erano rimaste.
«Ho visto cosa avete fatto ai figli di Craster e so il motivo per cui lui li donava a voi. So che mi capisci, possiamo trovare una soluzione.»
Il Re della Notte fece dei passi in avanti verso Jon senza abbassare la spada, ma Jon rimase fermo e attese che lui lo raggiungesse.
«Jon!»
«No, resta lì!»
Aveva paura e freddo, il pensiero di casa, di Sansa e di Robb non lo lasciavano mai ma se esisteva anche una sola remota possibilità di fermare quel massacro allora doveva farlo, anche a costo di morire.
«Possiamo fermare tutto questo, noi…»
«Noi?» rispose la creatura.
Jon sgranò gli occhi ma non ne fu del tutto sorpreso.
Era altero, distante e freddo ma era pur sempre un re e Jon lo stava trattando da re.
«Sì, noi. Tu ed io. Cosa vuoi per fermare questa guerra? Cosa abbiamo fatto per meritare tutto questo?» disse allargando le braccia.
Viserion riposava tranquillo non distante da Rhaegal e da Drogon.
«Avete violato i patti.»
«Quali patti?» chiese Jon.
«Non ha importanza, non più» rispose lui e poi la conversazione ebbe fine e il Re della Notte si scagliò contro Jon Snow.















 

Mi rendo conto che è un capitolo corto ma... è pur sempre un aggiornamento e dal momento che non riesco a scrivere quasi nulla direi che è molto lol. 
A parte questo spero che stiate bene dato il momento che stiamo vivendo e auguro a tutti i contagiati (se ce ne sono) di riprendersie e sopratutto vi ricordo di stare a casa per il bene di tutti!

  
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