-Va tutto bene. - sussurrò Natsu con il volto premuto tra i capelli di Lucy. Da dietro teneva stretto il suo corpo svenuto – Andrà tutto bene. Starai bene-
Che cosa ho fatto? Si chiese devastato. Mentre centimetro dopo centimetro il suo cuore andava in mille pezzi
Come ho potuto farlo? Pianse mentre con braccia tremanti sollevava la donna che amava e l’adagiava delicatamente sul letto. Sul loro letto.
Era uno sciocco. Un pazzo.
Il coltello insanguinato riverso sul pavimento ne era la prova più che lampante.
Che cosa devo fare?
Non poteva perderla. Non poteva vivere senza di lei. Anche il solo immaginare un mondo senza Lucy gli straziava l’anima.
Ubriaco di dolore e senso di colpa colpì ripetutamente in muro. Un pugno, poi un altro e poi un altro ancora.
Colpo. Dolore.
Colpo. Sangue.
Colpo. Frattura.
Ma il dolore non sarebbe durato a lungo. Per un’immortale come lui quelle ferite si sarebbero rimarginate, a differenza del suo cuore martoriato, quasi all’istante.
Non è abbastanza.
Con la stessa forza e intensità con cui si era rotto la mano Natsu si sarebbe voluto rompere anche la testa. Tutto pur di non provare quel devastante dolore al petto. Tutto pur di non pensare.
No. Doveva calmarsi. Doveva tornare lucido e affrontare le conseguenze.
Inspirò. Espirò.
Guardò per l’ultima volta la donna che amava. La donna che si era reso conto di amare più di ogni altra cosa al mondo. Più di… se stesso.
Non la rivedrà mai più.
Con occhi velati di lacrime si chinò e le rubò un bacio. Un singolo e ultimo bacio che lo avrebbe placato nelle lunghe e fredde notti a venire.
Devi essere forte. Si rimproverò inspirando bruscamente. Con dita tremanti si asciugò la lacrima solitaria che impudente aveva osato solcare la sua guancia.
In silenzio si concesse un altro secondo per marchiare a fuoco quella visione, quella donna, nella sua testa. Poi… si smaterializzò.
 
Gray aprì di scatto gli occhi. Qualcuno era appena entrato in casa sua. Qualcuno aveva appena deciso di morire.
Imperdonabile pensò mentre con sguardo cupo e glaciale sguainava la spada che teneva sempre a portata di mano. Avrebbe decapitato l’intruso, avrebbe appeso la sua testa su una picca come monito e poi sarebbe tornato a dormire tra le calde braccia della sua donna.
Molto soddisfatto dei piani appena delineati, l’immortale dai capelli neri si alzò senza prendersi nemmeno la briga di vestirsi.
-Resta qui- sussurrò con una punta di dolcezza a Juvia che si era destata dal sonno come lui.
Non voleva spaventarla, ma del resto lei non era una che andava nel panico facilmente.
La sua donna era forte e intrepida, coraggiosa ed estremamente gentile. Era di natura dolce, ma sapeva essere anche molto, molto cattiva quando di mezzo c’era la sicurezza del suo uomo.
Gray la stimava moltissimo. Era il suo orgoglio e la sua unica fonte di gioia e avrebbe ucciso a sangue freddo chiunque avesse anche solo osato pensare di portargliela via.
Nudo e con passo deciso Gray si diresse verso il corridoio; spalancò la porta della camera pronto a colpire e a uccidere con un solo fendente ma si bloccò.
In piedi, dall’altro lato della porta, il suo rivale e migliore amico da millenni era ridotto uno vero schifo: aveva la faccia completamente stravolta, gli occhi iniettati di sangue e il corpo imbrattato di sangue.
La mano destra era evidentemente fratturata mentre su tutto l’addome Gray contava ben tre, anzi, quattro profonde pugnalate.
-Cosa…? – le parole gli morirono in gola.
Chi mai aveva ridotto in quel modo un guerriero forte e valoroso come Natsu?
Juvia non si lasciò pietrificare. Si precipitò verso il loro armadio, prese un asciugamano e corse da Natsu.
-Che ti è successo- riuscì a riformulare Gray mentre guardava la sua donna ripulire il sangue che ricopriva l’amico. –Chi ti ha fatto questo? –
Avrebbe vendicato il suo migliore amico, avrebbe ucci…
-Mi sono innamorato-
Tre parole che rimbombarono per tutta la stanza. Tre parole che cambiavano: Ogni. Fottuta. Cosa.
Gray sgranò gli occhi ammutolendo.
-Mi… mi dispiace Natsu- riuscì infine a dire. Non sapeva cosa fare. Per la prima volta in tutta la sua vita era completamente impotente di fronte a una situazione.
-Io… non so dove andare. Non so che fare-
-Natsu può restare qui tutto il tempo che vuole- lo precedette Juvia.
-Troveremo una soluzione- lo rassicurò Gray annuendo alle parole della sua donna.
Vedere l’amico in quelle condizioni era straziante. L’uomo pieno di vita che aiutava sempre tutti era sparito. Rimpiazzato da una pallida imitazione difettosa.
-Troveremo un modo- ripeté con determinazione afferrando Natsu per la spalla.
-Te la riporterò indietro-
Con quelle parole abbracciò stretto l’amico.
 
Millenni orsono Natsu Dragneel, immortale temuto in ogni angolo del creato, fu maledetto da una strega:
“Nel momento esatto in cui tu: Natsu Dragneel, ti innamorerai, la persona da te amata impazzirà. Ti odierà. E ti vorrà morto.
Sarai destinato a guardarla odiarti e a morire per mano sua.”
 
 



Angolino Autrice
Benvenuti nel mio periodo Angst! A parte le ff che ho già in corso le Os e le minilong che pubblicherò da adesso in poi avranno tutte più o meno questo andazzo.
Come sempre vi ringrazio di essere arrivati fino a qui!
Buona serata
33NaLu33

P.S. ci vediamo domani con: Ciò che non ti ho mai detto!