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Autore: Nami_chin96    18/03/2020    2 recensioni
Dal testo: " Ancora non aveva deciso il da farsi,e stava lì, davanti alla credenza, ciondolando su se stessa quando, ad un tratto, l'occhio le cadde su una bottiglia: WHISKY. Una bevanda alcolica. Quel nome le ricordò QUALCUNO..."
Se si mischia il nero col nero cosa si ottiene? Nero, ovvio. Ma cosa succederebbe se al solito nero aggiungessimo una goccia di rosso?
Hibiki sembra una ragazza come tante ma dal passato oscuro... forse, proprio a causa di questo, sarà lei la nuova "golden bullet" l'unica altra pedina in grado di battere l'Organizzazione... ma sarà realmente così?
Leggete e scoprirete. Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Era più di mezz’ora ormai che Jodie, Conan e Amuro erano usciti per strada per cercare la loro amica. Avevano perlustrato tutto il quartiere di Beika e di Haido «possibile che abbia spento il telefono da così tanto tempo?!» si chiedevano quando... Il cellulare della ex professoressa trillò; svelta lei lo prese in mano: era arrivato un nuovo messaggio

«venite a leggere» 

«è di Hibiki?» chiese Conan

«direi proprio di sì, guardate: beika garage vicolo n°15» rispose Jodie e piazzò il telefono davanti al muso degli amici, affinché potessero leggere a loro volta «ora sappiamo dov’è! Andiamo!» 

«però abbiamo perlustrato tutta la zona di Beika ma non abbiamo trovato nessun garage..» constatò Amuro. Effettivamente non aveva tutti i torti. 

«aspettate un attimo... il messaggio parla di un vicolo, non di una via...» azzardò Conan, prendendo il suo cestino per il fax con una mano mentre, contemporaneamente, con l’altra chiamava il professore 

«Dimmi tutto Shinichi» 

«dottor Agasa le mando un indirizzo, avrei bisogno che lei lo cerchi tramite computer dopo di che mi dovrà inviare tramite fax ciò che ha trovato» 

«d’accordo.. ma mi vuoi spiegare..?» 

«non c’è tempo. La ricontatto più tardi» e concluse la chiamata 

«però, sei un piccolo genio» disse Jodie, abbassandosi alla sua altezza per complimentarsi

«Beika è grande e sicuramente ci sarà qualche zona che ci è sfuggita» considerò Toruu «quindi hai chiamato quel tuo amico professore affinché la cercasse su internet, giusto?» 

Per tutta risposta Conan, si mise un dito sulla bocca per far segno di fare silenzio: non era passata neanche mezz’ora da quando lo avevano chiamato, Agasa aveva fatto davvero in fretta. Conan prese il foglio e lo mostrò anche agli altri due... Eccola, finalmente, la via che cercavano! Era un vicolo lungo e stretto, con zero negozi, appena dietro la scuola superiore. Ci andarono immediatamente, dopo aver recuperato l’auto dell’agente dell’FBI. 

Hibiki, nel frattempo, aveva rimesso il suo cellulare esattamente dov’era prima, così che Gin, una volta svegliatosi, non si sarebbe insospettito. Comunque fosse, decise di scendere di nuovo dalla macchina e di approfittarne per sgranchirsi le gambe. Il garage sotterraneo dove stavano doveva essere in disuso da molto tempo, considerando la quantità di muffa presente sui muri e di piante rampicanti che si erano appropriate della maggior parte delle colonne “spero solo che non sbuchi fuori qualche ragno” pensò la ragazza. Era terrorizzata da quegli insetti da quando, una volta, all’asilo, per scherzo un bambino gliene infilò uno nello zaino e lei se ne accorse solo quando tornò a casa: che pianti si era fatta! Ma quello non era proprio il momento di pensare a certi ricordi, era meglio tornare da suo fratello prima che si fosse svegliato. 

Gin, intanto, si stava stiracchiando e, come da tradizione, si accese una sigaretta. Hibiki aveva fatto appena in tempo a tornare

«cosa ne vuoi fare di me ora?» gli chiese seria 

«penso che per te sia giunta l’ora di conoscere quella persona» le rispose lui. Con “quella persona” si riferiva al capo, ovviamente. Hibiki non lo aveva mai incontrato ne ci aveva mai parlato, per cui non aveva idea di chi fosse (non che gli altri membri lo sapessero) la sua identità era nota a pochi. Il fatto che ora Gin volesse metterla in contatto direttamente con lui non lasciava presagire nulla di buono ma doveva portare avanti ad ogni costo quella recita. Doveva anche rintracciare Vermouth, che comunque le aveva fatto da sorella maggiore e, in ogni caso, ci teneva a riabbracciarla dopo tanto tempo. Inoltre, era sicura che potesse contare su di lei.

Nel frattempo, Conan e gli altri erano arrivati al vicolo n°15 

«eccoci qui. Parcheggio la macchina» disse Jodie e, con una manovra, parcheggiò l’auto e scesero

«eccolo, il famoso garage» disse Amuro, guardando l’entrata del box sotterraneo. Entrarono, muniti di torce. 

Ovunque vi era odore di muffa ed i nostri amici fecero appena in tempo a svoltare l’angolo quando... Quando videro Hibiki in compagnia di Gin. 

Per non fare tutti e tre una brutta fine, si accordarono: Tooru avrebbe salvato Hibiki mentre gli altri due si sarebbero nascosti per intervenire al momento opportuno. 

Amuro avanzò verso di loro e per poco non svenne dalla sorpresa 

«cosa le hai fatto?!» disse minaccioso 

« Ben arrivato, Barboun » lo salutò Gin, con un finto sorriso di circostanza 

«come Barboun?!?» chiese Hibiki «tu sei..quindi tu...voi.. mi hai mentito..»

«potrei dire lo stesso di te! Cosa fai con lui?!» le rinfacciò il biondo, ferito. Tutto si aspettava, tranne che trovare Hibiki dalla parte dei cattivi.

In quel momentò, il telefono dell’uomo in nero squillò 

“Questa melodia.." pensò Conan. Era quella dei sette piccoli corvi, non aveva dubbi. Qualche pezzo grosso stava chiamando. 

Gin rispose e mise il viva voce. Era per Hibiki. 

«Ciao Bayiles, immagino tu sappia chi sono» 

«si» rispose lei 

«Come Bayiles?!» chiese stupito Rei «sei una di loro? anche tu mi hai mentito quindi...» 

«non è come pensi io...» ma si fermò. Se il capo l’avesse sentita sarebbero stati guai per tutti. Il capo continuò 

«Gin mi ha riferito che sei tornata a lavorare per noi. Voglio una prova della tua fedeltà. Uccidi il traditore e ti risparmieremo la vita. Io e Gin staremo qui finché non avrei concluso il compito» 

Quest’ultimo porse la sua pistola alla sorella. Il “traditore” ovviamente era Amuro: in quei giorni, dopo che si erano visti al parco, gli uomini in nero avevano piazzato una microspia tra i vestiti di Hibiki, senza che lei se ne accorgesse. Così erano riusciti a scoprire che aveva legami con quello che per loro era un traditore ma che aveva fatto perdere le proprie tracce. E ora, grazie a lei, potevano finalmente eliminarlo. 

«avanti Bayiles, ubbidisci!» ringhiò Gin

Hibiki afferrò l’arma e la punto contro Rei.

  
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