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Autore: thors    20/03/2020    1 recensioni
[Tate no Yuusha no Nariagari]
Questa storia vuole essere una continuazione della prima stagione di "The Rising of the Shield Hero", che consiglio caldamente di vedere prima di iniziare la lettura. Per chi non volesse farlo, o volesse rinfrescarsi la memoria, il primo capitolo ne è una sintesi utile a capire quelli seguenti (e quindi un spoiler dell'anime in piena regola).
La mia storia vera e propria inizia dal secondo capitolo, mentre nell'ultimo ho posto un'appendice che può essere un utile riferimento. - Storia conclusa
Allora:
Dopo il suo ritorno da Cal Mira, Naorumi è ormai un Eroe amato in tutto il regno di Melromarc. Si è stabilito nel suo feudo e sta facendo crescere una compagnia di avventurieri; i rapporti con gli altri tre Eroi Sacri sono migliorati, ma andrà tutto per il meglio? Quali altri intrighi ai danni dell'Eroe dello Scudo potranno ancora essere tessuti nelle sale di qualche palazzo? E lui e i suoi compagni riusciranno a seguire la strada che Fitoria e gli Eroi del passato auspicavano per loro? Forse non sarà tanto facile.
!!! Questa storia necessita di una revisione che prima o poi dovrò dare !!!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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Prologo


Questo capitolo non contiene certo la parte meglio raccontata della mia storia. Trattandosi solo di una sintesi della prima stagione, non ho ritenuto opportuno spenderci troppo tempo e solo ora, a storia per me già conclusa, vedo che non si è trattata di una scelta saggia da parte mia.

L'ultimo capitolo è un'appendice con nomi e unità di misura, che potrebbe esservi utile leggendo la storia.



Breve sintesi della prima stagione

 

 

Naofumi è uno studente universitario interessato più alle light novel che allo studio. Mentre si trova in una biblioteca, la sua attenzione viene attirata da un libro che si intitola “Delle quattro Armi Sacre”; inizia a sfogliarlo e nella prima pagina vi legge: “Le ondate che porteranno alla calamità ultima”. Poche pagine dopo, trova l'immagine di una principessa, che gli appare subito, parole sue, “un po' stronza”. Continua a sfogliare il libro e trova un capitolo dedicato a ciascuno di quattro eroi: il primo è dedicato a quello della Spada, poi Lancia, Arco e Scudo. Quando arriva a quest’ultimo, scopre, però, che i fogli sono tutti bianchi. Le pagine del libro prendono a scorrere da sole, e lui si ritrova di colpo in un nuovo mondo, assieme ad altri tre ragazzi più meno della sua età: Ren, Motoyasu e Itsuki.

I quattro ragazzi scopriranno presto di essere stati evocati in quel mondo per ricoprire il ruolo di Eroi Sacri, ma le prime cose che notano sono l’arma che si ritrovano in mano, o legata al braccio destro, e una sorta di pannello di controllo, che qui viene chiamato Magia di Status e che solo loro posseggono, con il quale possono vedere le proprietà di persone e oggetti, come se fossero i giocatori di un gioco fantasy per computer o console.

Sono stati evocati dal Re di Melromarc e il loro compito sarà quello di opporsi alle ondate, durante le quali un esercito di mostri invade questo mondo con l’intenzione di distruggerlo.

La prima ondata ha già avuto luogo, portando morte e distruzione a Sayette, feudo di Melromarc. L'inizio della seconda ondata e di quelle successive sarà scandito da quattro grandi clessidre, custodite nelle capitali dei regni di Melromarc, Shieldfrieden, Siltvelt e Zeltoble.

 

I quattro ragazzi personificano ora gli eroi che Naofumi ha trovato nel libro e le armi che portano sono note, nel mondo in cui si trovano, come Armi Sacre o Armi Leggendarie.

A Naofumi è toccato lo scudo, a Motoyasu la Lancia, a Ren la spada e a Itsuki l'arco. Mentre tutti gli altri Eroi conoscono già questo mondo per aver visto qualcosa di simile in un gioco nel loro mondo, Naofumi è l'unico a non saperne assolutamente nulla. Per via di questa sua ignoranza e per l'arma che deve utilizzare, viene subito considerato come un perdente dai suoi compagni. Purtroppo per lui, la loro conversazione viene ascoltata anche da altri e nel giro di poche ore viene resa nota in tutto il palazzo. Giunge persino alle orecchie degli avventurieri convocati dal Re il giorno dopo, i quali devono scegliersi un Eroe del quale mettersi al servizio e accompagnarlo in un viaggio che gli sarà necessario, all’Eroe, per fare esperienza e aumentare di livello e potere.

Solo l'Eroe dello Scudo non viene scelto da nessuno, proprio lui che più di tutti ha bisogno di compagni per poter combattere, perciò protesta e chiede una ripartizione più bilanciata degli avventurieri. Una bella ragazza, che si fa chiamare Myne, lascia il gruppo di Motoyasu e si propone come sua compagna. Nessun altro vuole aggiungersi a lei e seguire Naofumi, ma l’Eroe, che nutre la speranza di vivere una bella avventura assieme a quella avventuriera, si ritiene fortunato così. Scoprirà ben presto di essere terribilmente in errore.

Myne lo accompagna per tutto il giorno, fingendo di volerlo aiutare e dandogli anche dei buoni consigli sull'equipaggiamento, ma lascia che si alleni da solo; cosa che non riesce facile a Naofumi, perché per crescere di livello deve uccidere dei mostriciattoli, ma non gli è possibile utilizzare nessuna arma che non sia uno scudo.

Dopo l’allenamento, decidono di pernottare in una locanda, nella quale arriva poi anche l’Eroe della Lancia, ma durante la notte lei corre seminuda e spaventata tra le braccia di Motoyasu, gli dice di essere stata aggredita da Naofumi e gli chiede la sua protezione.

 

Al suo risveglio, Naofumi, ignaro dell’accaduto, scopre di esser stato derubato di tutto ciò che aveva. Dalla finestra della sua stanza vede arrivare un gruppo di soldati: immagina che siano giunti da lui per aiutarlo, ma gli sembra strano che siano già a conoscenza del furto. Il loro incarico, invece, è quello di prendere Naofumi e di condurlo davanti al Re, dove viene accusato di aver commesso il crimine più grave e terribile che si possa compiere in un regno matriarcale come Melromarc.

Di fronte al disprezzo di tutta la corte, e vedendo che anche gli altri Eroi non credono in lui, Naofumi chiede di essere rimandato subito nel suo mondo e di essere sostituito da un altro Eroe dello Scudo, ma il Re rivela a tutti che questo non è fattibile: sarà possibile evocare nuovi Eroi solo quando tutti quelli già evocati saranno morti e non è possibile rimandare nel suo mondo un Eroe, se non dopo la fine delle ondate.

 

Naofumi è così costretto ad allenarsi da solo, avendo contro di lui gli altri tre Eroi, la corte reale e anche l'intera città. Solo Elhart - il fabbro - e lo schiavista sembrano disposti ad aiutarlo. Il primo, nel momento in cui l'Eroe aveva appena perso tutto ciò che aveva, gli vende a poco prezzo un mantello. Il secondo, invece, gli fa vedere i suoi migliori uomini-bestia; Naofumi ha però solo poche monete e gli chiede lo schiavo meno costoso. Gli viene così mostrata Raphtalia, una bambina semi-umana gravemente malata, e l'Eroe decide che sarà lei ad accompagnarlo.

Naofumi, pur senza mai rivolgerle parole d’affetto, si occupa di lei e la cura. La porta con sé a dar la caccia ai mostri e scopre che, registrando la sua piccola schiava come compagna, entrambi crescono di livello quando lei uccide un mostro.

Dopo i primi giorni di diffidenza verso il nuovo padrone, lei si affeziona a Naofumi; e, quando combatte con lui, non lo fa più perché è sua schiava, ma perché combattere nelle ondate accanto a lui è ciò che lei desidera fare.

Raphtalia, come tutti i semi-umani, non diventa solo più abile e forte, ma cresce anche fisicamente all’aumentare di livello e diventa in poche settimane una bella ragazza, che però Naofumi continua a lungo a trattare come una bambina.

 

Dopo la prima ondata combattuta dagli Eroi, la seconda avvenuta a Melromarc, Motoyasu, imbeccato da Myne, accusa Naofumi di tenere in schiavitù la povera Raphtalia e lo sfida in duello per liberarla. L'Eroe della Lancia riesce a vincere solo grazie all’intromissione di Myne, che lancia un incantesimo per favorirlo. Il sigillo di schiavitù sul petto di Raphtalia viene sciolto, ma la ragazza, invece di ringraziare Motoyasu, torna subito da Naofumi, che dal momento della sconfitta giace in ginocchio, come impietrito, in preda a un'ira profonda, mentre sta conoscendo l'aspetto più oscuro di sé stesso e del proprio scudo.

Lei gli resta accanto per tutta la notte e al mattino gli chiede di riavere il sigillo di schiavitù. Naofumi le risponde che non è necessario, ma poi cede alla sua richiesta e si reca con lei al negozio dello schiavista, dove l’Eroe compra anche un uovo di Filolial, uccelli di grandi dimensioni e veloci nella corsa, ma incapaci di volare. Il giorno successivo quell’uovo si schiude, e nasce Filo, che alcuni giorni dopo assumerà la forma di una ragazzina con le ali, capace di trasformarsi in filolial per combattere o per trainare allegramente il carro del suo padroncino.

Grazie alla sua nuova compagna, l'Eroe dello Scudo può raggiungere rapidamente ogni angolo del regno. Oltre ad acquisire esperienza come mercante e gioielliere, presto Naofumi scopre che tutte le imprese in cui si sono cimentati gli altri tre Eroi si sono concluse con un successo solo apparente: l'Eroe della Lancia ha risolto il problema della siccità in un villaggio, usando un seme portentoso, ma poi il villaggio è stato infestato da una pianta-mostro; l'Eroe della Spada ha ucciso un drago, ma non si è sbarazzato della carcassa, che è andata in putrefazione, causando una mortale epidemia nei villaggi vicini; l'Eroe dell'Arco, infine, ha sconfitto il dispotico sovrano di un regno confinante, colpevole di spendere troppo per il suo esercito e di affamare la popolazione, ma i ribelli da lui appoggiati, una volta saliti al potere, non si sono dimostrati migliori del loro predecessore, e per la popolazione, ridotta alla fame e senza più nulla, non è restata altra scelta che scappare in un regno vicino.

Naofumi, viaggiando per il regno, entra in questi villaggi e incontra i profughi in fuga, comportandosi spesso come un avido mercante, ma cercando sempre di fare il possibile per rimediare agli errori commessi dagli altri Eroi.

Quando sconfigge il drago risorto dal cadavere lasciato da Ren, Naofumi potenzia il suo Scudo dell'Ira, o Scudo Maledetto. Nello stesso periodo, opera nei villaggi come guaritore, senza rivelare mai di essere l'odiato Eroe dello Scudo, e viene presto conosciuto da tutti come il “Santo del Pennuto Divino”.

 

In modo apparentemente accidentale, la principessina Melty, la prima in linea di successione per il trono di Melromarc, incontra Naofumi, che in quel momento conosce soltanto come il Santo del Pennuto Divino. Quando entrambi scoprono chi sia l'altro, Naofumi si rifiuta di parlarle; mentre la Principessa-bambina vorrebbe a tutti i costi convincerlo a parlare ancora con il Re e a far pace con lui. Compito, questo, che le è stato affidato da sua madre, la Regina Mirealia, ora impegnata a calmare le tensioni internazionali: la scelta del Re di evocare a Melromarc tutti e quattro gli Eroi, infatti, non è stata ben vista negli altri regni, per i quali si è trattato di un atto inaccettabile, in contrasto con la tradizione di far evocare a ciascun regno un suo Eroe.

 

Da quando Naofumi è giunto in questo mondo, Myne - che in realtà è la principessa primogenita Malty - e suo padre il Re, appoggiati anche dalla Culto dei Tre Santi, hanno fomentato in tutto il regno una campagna denigratoria contro di lui, facendo conoscere l’Eroe come il Demonio dello Scudo. I modi e le occasioni con cui padre e figlia hanno osteggiato Naofumi sono tante e tali che Naofumi non può vedere un soldato o un membro della famiglia reale, nemmeno Melty, senza temere che gli si stia tendendo una trappola. Resta perciò sorpreso quando i membri di un piccolo gruppo di giovani soldati gli chiedono di diventare suoi compagni nelle ondate. Questi ragazzi sono tutti di Lute, il villaggio in cui Naofumi ha combattuto nella sua prima ondata, gli sono riconoscenti per aver salvato le loro famiglie e non credono affatto che lui sia malvagio come è stato dipinto.

 

Pochi minuti prima che finisca la loro seconda ondata, Naofumi e gli altri Eroi fanno la conoscenza di Glass, una ragazza dai capelli corvini, anche lei una Eroina. Proviene da un altro mondo e pensa di non avere altro modo di salvarlo, se non uccidendo gli Eroi Sacri di questo. Soltanto Naofumi riesca a difendersi da lei, ma è ancora troppo debole per poter sperare di batterla. Intuisce però che lei scomparirà al termine del countdown, quando l’ondata sarà finita, quindi guadagna tempo scappando in sella a Filo.

 

Quando Filo e Raphtalia raggiungono il livello 40, per Naofumi diventa necessario far fare il Class Up alle sue compagne; senza questo rito, infatti, non possono aumentare ulteriormente di livello. Siccome il Re di Melromarc non glielo consente, Naofumi si vede costretto a partire per un altro regno.

Durante una sosta, viene raggiunto da Melty, che vuole ancora convincerlo a fare pace con suo padre. Mentre lei discute con Naofumi, un soldato della sua scorta si avvicina alla sue spalle con la spada alzata, e Naofumi deve intervenire per difenderla, dando il via a una battaglia contro tutti i soldati presenti. Questo scontro sembra esser stato organizzato dal Credo dei Tre Santi, ma forse anche da Myne e dal Re. Una sua registrazione, fatta tramite una sfera magica, viene abilmente modificata e fatta vedere in tutte le piazze del regno per far credere al popolo che Naofumi sia un demone sanguinario e che abbia rapito la principessina.

L’Eroe dello Scudo è ancor di più intenzionato a lasciare il regno e non intende affatto tornare indietro per chiarire la situazione con il Re, come vorrebbe Malty. Non potendo abbandonarla, le offre protezione finché seguiranno la stessa strada. Scoprono però che tutti i confini sono presidiati dai soldati; mentre cercano di aggirarli, vengono raggiunti da Myne e dai tre Eroi. Ne nasce uno scontro in cui Myne cerca di uccidere la sorella minore, e Motoyasu cerca di catturare Filo. Entrambi, però, vengono sconfitti, e Naofumi riesce a fuggire con le sue compagne, facendo perdere le sue tracce agli inseguitori.

Gli Eroi di Lancia e Arco, dopo aver visto l'accaduto, iniziano a dubitare delle intenzioni di Myne e a credere a Naofumi. Abbandonano quindi l’inseguimento e cercano di scoprire chi stia manovrando questa congiura ai suoi danni.

 

Un'ombra, una ragazza-spia al servizio della Regina, raggiunge il gruppo di Naofumi e chiede a tutti loro di recarsi dalla sua padrona; Naofumi, vista la difficoltà di raggiungere un regno confinante per fare il Class Up, accetta la richiesta.

Strada facendo, incontrano il nobile Van Reichnott, un fidato amico di Melty, vengono ospitati da lui e passano la notte nella sua casa. Al mattino, però, un altro nobile che vive in una vicina città, Idol Rabier, manda i suoi soldati e fa arrestare Van, con l’accusa, priva di qualunque prova, che lui stia dando ospitalità al Demone dello Scudo. Melty si consegna spontaneamente e offre in questo modo una possibilità a Naofumi di fuggire; lui, però, non è disposto a lasciare Van e la principessina nelle mani di quel nobile, per cui, calata la sera, penetra nel suo castello e libera i due prigionieri.

Quando gli si trova davanti, Raphtalia riconosce in Idol il responsabile della cattura e della schiavitù sua e della gente del suo villaggio e sente il bruciante desiderio di ucciderlo, ma Naofumi la convince a desistere. Idol rifiuta di arrendersi e cerca di ferirla, ma nella colluttazione finisce contro la finestra e cade al suolo, da diversi piani d’altezza.

Naofumi e Raphtalia lo credono morto. Prima di andarsene, entrano nei sotterranei e liberano tre giovanissimi schiavi, tutti semi-umani provenienti dal villaggio di Raphtalia, tra i quali c'è Keel, un suo amico di infanzia.

Miracolosamente, Idol è sopravvissuto alla caduta e la sua fede cieca nel Credo dei Tre Santi lo porta a cercare di uccidere l’odiato Demone dello Scudo risvegliando un terribile mostro, un enorme Tyrant che gli Eroi del passato avevano sigillato in quel luogo, sotto una imponente stele di pietra.

Quel mostro uccide lo stesso Idol, poi dà la caccia a Naofumi e alla sua compagnia. Van si mette in salvo assieme ai tre bambini semi-umani, mentre Naofumi conduce la bestia furiosa lontano dalla città. Si ferma vicino a un lago e si prepara ad affrontarlo con lo Scudo dell'Ira, ma non riesce a far cambiar forma alla sua arma. A impedirglielo è Fitoria, la regina dei Filolial, che nella sua forma animale è un pennuto gigantesco, alto quanto il Tyrant dal quale l'Eroe stava scappando.

 

Fitoria uccide velocemente il mostro, poi teletrasporta tutti nel suo regno, dove agli umani, di norma, non è permesso entrare. Qui sottopone Filo a una prova, che lei supera, diventando così sua erede di diritto. E' in questo momento che a Filo spunta il suo primo ciuffo ribelle: saranno tre quando la piccola diverrà pronta per essere la nuova regina dei Filolial.

Filo, però, non è l’unico motivo di questo incontro. Fitoria deve anche avvertire Naofumi che non è contenta di come si stanno comportando gli Eroi: non si muovono mai dal regno di Melromarc, mentre le ondate si svolgono in tutti e quattro i regni, e non vanno d'accordo tra loro, cosa, quest'ultima, ancor più inaccettabile.

Riguardo a quest’ultimo punto, lei chiede a Naofumi di impegnarsi per sistemare le cose e minaccia di uccidere lui e gli altri tre Eroi Sacri - l’unico modo per poterne evocarne di nuovi -, se non si dimostreranno capaci di collaborare tra loro. Presto o tardi, infatti, lei non avrà più il potere per far fronte alle ondate e allora sarà necessario che i quattro Eroi agiscano insieme, altrimenti il mondo verrà distrutto.

 

In quanto filolial, Fitoria ha una pessima memoria, ma ricorda e rivela a Naofumi alcune cose fondamentali:

 

Non so esattamente dopo quante ondate, ma verrà il momento in cui il mondo esigerà un sacrificio da tutti quanti.
Durante quella battaglia gli Eroi dovranno fare una scelta.
Combattere per il bene delle persone o del mondo?
Se sceglierete il mondo, innumerevoli vite si spegneranno. Tuttavia porterete a termine il vostro dovere.
[Scegliere le persone] Sarà un percorso irto di spine.

Salvare il mondo e salvare le persone sono due cose diverse.
Gli Eroi del passato desideravano che percorreste la strada che porta alla salvezza delle persone.

Prima di tornare da Filo, avverte Naofumi anche dei pericoli che corre usando lo Scudo Maledetto: ogni volta che se ne serve, il suo animo viene corroso, e questo è qualcosa che è impossibile evitare completamente.

 

Naofumi e le sue compagne riprendono il viaggio verso il castello della Regina, ma per raggiungerla devono attraversare una fortezza presidiata da un Eroe. Passare per un’altra via richiederebbe molti altri giorni di viaggio, ma Naofumi non ha intenzione di perdere tanto tempo, perciò sfida la sorte: se a difenderla troverà Ren o Itsuki, troverà il modo di raggiungere un compromesso; se invece incontrerà Motoyasu e Myne…

Nulla va come sperato, e a complicare questo incontro c’è anche una voce diffusa ad arte dal Credo dei Tre Santi, secondo la quale Naofumi avrebbe ucciso Ren e Itsuki. Il Papa, l’uomo a capo di questo credo, arriva sul campo di battaglia mentre lo scontro tra gli Eroi di Lancia e Scudo è ancora in corso. Desidera ucciderli entrambi, e mettere fine anche alla sovranità della casa regnante. Per lui, Naofumi è un Demonio che non merita di vivere; Motoyasu è un Eroe debole e inutile, al pari degli altri due che ha già ucciso; e la famiglia reale di Melromarc si è dimenticata di curare la fede del popolo, e per questo merita di essere deposta nel sangue.

Allo scontro si aggiungono inaspettatamente anche gli Eroi di Arco e Spada, che, contrariamente a quanto credeva il Papa, erano scampati alla trappola tesa loro grazie all'aiuto di un'ombra.

I quatto Eroi Sacri vengono messi in difficoltà dal Papa, che utilizza un'arma potentissima, ottenuta dalla combinazione delle caratteristiche delle loro Armi Sacre, e riescono a vincere grazie all’intervento della Regina, che imprigiona il capo del credo in uno muro di ghiaccio, consentendo a Naofumi di usare Blood Sacrifice per dargli il colpo di grazia.

 

Dopo lo scontro, Naofumi ha ferite tali da richiedere cure urgenti, che Mirealia gli offre senza esitare, e gli occorrono poi alcuni giorni per riprendersi.

La Regina gli garantisce che redimerà il suo nome e che punirà sia il Re che Malty per quello che hanno fatto a lui e al suo regno. Organizza quindi un processo, durante il quale suo marito e la sua figlia maggiore vengono da lei stessa condannati a morte.

Naofumi capisce che la Regina offrirebbe la sua vita piuttosto che farli uccidere e, quando Malty lo prega di avere pietà di lei, intercede per i condannati, proponendo per entrambi una pena alternativa. Per il resto della loro vita, Malty sarà conosciuta come “Stronza”, mentre il suo nome da avventuriera non sarà più “Myne”, ma “Sgualdrina”, mentre Aultcray verrà chiamato “Feccia”.

Sebbene Feccia abbia perso tutti i suoi titoli, continua comunque ad aggirarsi nel palazzo reale, e forse a tramare qualcosa contro l’Eroe dello Scudo. Stronza, invece, continua a seguire L'Eroe della Lancia, ma ora come sua schiava.

 

Melty, commossa per come si è concluso il processo, dice a Raphtalia che farà tutto il possibile per rendere Melromarc un paese in cui i semi-umani possano vivere in pace. La Regina, invece, sopprime il Culto dei Tre Santi e fa diventare religione di stato il nuovo Culto dei Quattro Santi.

 

Naofumi finalmente riesce a far fare a Filo e Raphtalia il Class Up, a Melromarc. Poco dopo gli Eroi si incontrano e vengono a sapere dell'evento di Cal Mira, un’isola appartenente al regno, durante il quale potranno allenarsi ottenendo un notevole incremento di livelli.

Finalmente gli Eroi iniziano a parlare tra di loro, seppur ancora a fatica, e Naofumi scopre dagli altri alcune cose che gli avrebbe fatto comodo sapere sin dall'inizio: il teletrasporto e la possibilità di copiare un'arma dello stesso tipo della propria Arma Sacra.

 

Durante il viaggio in nave vero Cal Mira, Naofumi e le sue due compagne incontrano due simpatici avventurieri, L'Arc e Terris, coi quali devono condividere la cabina. Anche in questo caso il destino è crudele, perché quei due ragazzi non credono a Naofumi quando dice di essere l'Eroe dello Scudo e Naofumi ignora per tutto il tempo che loro due siano Eroi delle Armi Serventi, compagni di Glass.

Naofumi, Filo, Raphtalia, L’Arc e Terris formano un party e si allenano insieme sull'isola per qualche giorno, poi L'Arc e Terris scompaiono. Naofumi e le sue compagne continuano l'allenamento e, quando arrivano al livello 75, decidono di prendersi una pausa. Sono arrivati a un nuovo punto di stallo e allenarsi ancora non permetterebbe loro di passare ai livelli successivi.

Mentre attendono una barca per tornare sulla terraferma, passano il tempo sulla spiaggia. Durante una nuotata, Filo scopre una clessidra sul fondo del mare, che è identica a quelle custodite nelle capitali. Anche Naofumi e Raphtalia vanno a vedere e scoprono così che è sul mare, nelle vicinanze dell'isola, che si svolgerà la prossima ondata.

La regina, nonostante i pochi giorni a disposizione, fornisce un supporto eccellente agli Eroi e la sua idea di utilizzare il lucol, un frutto ad altissima gradazione alcolica presente a Cal Mira, permette ai soldati di affrontare i mostri-pesce senza problemi.

Gli Eroi hanno invece il compito di sconfiggere il il boss dell’ondata, un pesce grande quanto una balena, ma, mentre Naofumi e Filo devono fare da esca per attirarlo fuori dall'acqua, solo Raphtalia, tra tutti, sembra avere la forza necessaria per ferirlo, seppur lievemente. Naofumi scopre con piacere che anche L'Arc e Terris stanno partecipando all'ondata e chiede il loro aiuto; i due ragazzi accettano, non senza sentirsi un po’ turbati, e si dimostrano ben più forti degli Eroi di Lancia, Arco e Spada, riuscendo, in poco tempo, ad abbattere il mostro.

 

Gli altri tre Eroi, a battaglia finita, saltano sul cadavere del boss dell’ondata per raccogliere gli oggetti di drop. In quel momento L'Arc e Terris si rivelano come loro nemici, spazzano via i tre Eroi e con un loro attacco combinato danneggiano tutte le navi della Regina, impedendo ai suoi soldati di avvicinarsi. L'Arc inizia poi a combattere con Naofumi, che riesce però a tenergli testa e a ferirlo. Quando arriva anche Glass, Naofumi ingaggia con lei una battaglia personale, allontanandola dalle sue compagne, Raphtalia, Filo e Melty, che in qualche modo riescono a tener testa a L'Arc e Terris.

Naofumi scopre che Glass può essere sconfitta dal suo scudo Soul Eater Shield, che su di lei non assorbe solo l'energia magica, ma anche quella vitale. Mentre combattono, riesce a vedere il mondo di lei, dove soldati simili a samurai affrontano i mostri dell'ondata, e capisce che anche lei sta lottando per la salvezza della sua gente. Non vorrebbe ucciderla, ma lei, seppur vicina allo stremo delle forze, lo costringe ad accettare di concludere il loro duello mortale. Naofumi utilizza allora lo Scudo Maledetto e si prepara a ricorrere a Blood Sacrifice, la stessa abilità con cui ha sconfitto il Papa, rischiando, però, in questo modo, la sua stessa vita.

All’ultimo momento, giunge un inatteso aiuto da parte della Regina, che ha mandato Rishia, una maga della compagnia dell'Eroe dell'Arco, su di una piccola imbarcazione con una botte piena di lucol. Naofumi fa esplodere la botte sopra la testa di Glass: mentre lui è totalmente immune all’alcol, per lei diventa impossibile tenersi in piedi e continuare il combattimento. Lo scontro ha così fine. L'Arc porta via Glass; e, quando il countdown dell'ondata arriva a zero, tutti possono festeggiare.

 

Rientrati sull'isola, Filo salva Rishia, che aveva cercato di suicidarsi gettandosi in acqua. La giovane maga spiega di esser stata ingiustamente cacciata dalla compagnia del suo Eroe e Naofumi le propone di entrare nella sua e di far vedere a Itsuki di aver commesso un errore allontanandola.

 

La Regina aveva già da tempo chiesto a Naofumi di dirle in che modo ricompensarlo per tutto ciò che lui aveva fatto, sia per lei, sia per il regno; finalmente Naofumi prende una decisione e conduce di sorpresa Raphtalia nel suo villaggio natale, andato distrutto durante la prima ondata.

Lì trovano molte persone già al lavoro per la ricostruzione, e Melty, che attende Naofumi per conferirgli il titolo di feudatario dell'intera regione semi-umana di Sayette.

Quel paese, una volta ricostruito, sarà la loro base, il luogo dove formeranno nuovi guerrieri per contrastare le ondate. La vecchietta arzilla, salvata da Naofumi tanto tempo prima e incontrata poi come valida aiutante nella seconda ondata degli Eroi, si occuperà di addestrare gli avventurieri; ma, a dare una mano, ora e in futuro, c'è anche la vecchia maga della capitale, alla quale Naofumi si era rivolto per conoscere le abilità magiche sue e delle sue prime compagne.

Raphtalia confessa a Naofumi che tutto il suo impegno per creare una forte compagnia la fa star male, le fa credere che lui tema di non tornare indietro da una delle prossime ondate e che voglia lasciare tutto questo per permettere loro di continuare a resistere senza di lui. Lei gli confessa in lacrime che non riesce a immaginare un futuro in cui lui non sia al suo fianco e lo prega di restare anche dopo la fine delle ondate. Naofumi, in passato, con una certa carenza di tatto, le aveva detto che era intenzionato a tornare nel suo mondo appena possibile, ma ora capisce quanto questo l'avesse fatta soffrire.

 

Nel frattempo, anche gli altri Eroi hanno i loro progetti: l'Eroe della Spada è deciso a superare Naofumi in forza; l'Eroe dell'Arco, ora che Naofumi ha un feudo, si sente in dovere di girare il mondo per proteggerlo; e l'Eroe della Lancia vive con la sua solita leggerezza, e già programma un giro per salutare Filo.

Myne, intanto, continua a cercare di seminare zizzania. Prova a convincere Motoyasu che l'aver assegnato un feudo al Diavolo dello Scudo, e nulla a lui, sia stata una ingiustizia.

 

C'è ancora una persona da tener d'occhio: lo schiavista. Anche lui potrebbe essere un uomo della Regina, anche se i suoi interessi sull’Eroe dello Scudo non sono del tutto chiari. L’unica cosa certa è che lo ritiene una fonte inesauribile di guadagno.

   
 
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