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Autore: Ania83e    21/03/2020    1 recensioni
Lui è un famoso calciatore, sempre circondato da bellissime donne, ma mai con una che gli fa battere veramente il cuore, finché non conosce lei, una ragazza semplice e timida, che invece c'è riuscita....Ma lui? È riuscito a colpire lei nel cuore?...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlos Santana, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Perché non vieni con me?


Amelí

 

Che giornata pazzesca, abbiamo girato l'intera città.

Abbiamo parlato di tutto e anche se all'inizio è stata dura a ingranare, alla fine non riuscivamo più a smettere.

Continua a sorprendermi, ha la capacità di infondermi un gran senso di fiducia e mi sento libera di parlare con lui di qualsiasi argomento e soprattutto, non riesco a mentirgli.

-Siamo arrivati-

Mi dice, appena arriviamo davanti alla sede del mio dormitorio. Guardo l'edificio e poi guardo verso di lui.

Non voglio andare, sto così bene con lui, ma anche se malvolentieri gli dico.

-Grazie, alla prossima allora-

Mi avvicino e gli do un piccolo bacio sulla guancia, mentre apro lo sportello della macchina.

Sto per uscire ma lui mi trattiene e mi guarda in un modo veramente intenso negli occhi.

Cavolo!

Forse vuole di più di un semplice bacio sulla guancia?

La mia mente mi riporta a quel giorno.

Per quanto mi piacerebbe, ho paura che dopo voglia sempre di più e io non voglio.

Lentamente inizia ad avvicinarsi e il mio cuore inizia a battere sempre più veloce nel petto.

Ormai è a pochi centimetri dalla mie labbra e io, sono come bloccata e aspetto l'inevitabile, ma sorprendentemente all'ultimo secondo, cambia direzione e mi da anche lui un bacio sulla guancia.

Tiro un sospiro di sollievo per questo, per quanto mi piacerebbe baciarlo, non sono ancora pronta per questo, ma mi chiedo anche:

lo sarò mai?

-Grazie a te Amelí. Volevo chiederti un'ultima cosa.-

-Dimmi-

-Posso invitarti a cena?-

-Cena?-

-Sì, sai l'ultimo pasto della giornata, hai presente?-

Mi sta prendendo in giro, inizia anche a ridere.

-Ah ah…. So cos'è la cena… Solo mi chiedevo perché… -

-Perché? È semplice, voglio passare più tempo che posso con te.-

Ecco che divento di nuovo tutta rossa, almeno credo, dato che mi sento molto accaldata in questo momento.

Dice sul serio?

-Allora? Tra un ora ti va bene?-

Senza rendermene conto annuisco e scendo di corsa dall'auto ed entro.

Appena sono nell'edificio, chiudo gli occhi, mi accascio a terra e cerco di tenere a bada il cuore, che sta martellando dentro il mio petto a una velocità pazzesca.

Quando li riapro, vedo tutte le ragazze che abitano lì con me che mi guardano in un modo veramente strano.

Oddio, che sta succedendo?

Perché mi fissano tutte così?

Una di loro si avvicina e mi chiede.

-Come stai Amelí?-

Mi ha chiamato per nome, come fa a sapere?

Pensavo che in questo dormitorio nessuno sapesse chi sono, comunque le rispondo.

-Molto bene, grazie-

-Bene, sono contenta.-

Guarda le altre ragazze e aggiunge

-Siamo tutte contente che tu stia bene-

Vedo che tutte annuisco e fanno anche un sorriso.

Poi un'altra ragazza, si avvicina e mi porge la mano per aiutarmi a rialzarmi e mi chiede molto seriamente.

-Adesso devi dirci una cosa… -

-Cosa?-

Già, cosa vogliono sapere?

-Ma dove diavolo hai incontrato un figo del genere?-

La sua voce diventa stridula, ma anche molto allegra.

-Ecco….è una lunga storia….-

Rispondo vagamente e tutte mi circondano, facendomi almeno ottocento domande, fin quando alla fine cedo e gli racconto tutto, cioè tralasciando lo schiaffo ovviamente.

Appena finiscono sembrano tutte entusiaste per me.

-Wow, è una bellissima storia.-

Una mi dice.

-Molto romantica-

Un'altra interviene.

-Quanto ti invidio-

Continuano così per almeno un quarto d'ora, finché a un certo punto le dico.

-Scusate ragazze, ma devo andare a prepararmi, tra un po' Carlos torna e mi porta fuori a cena…. -

Non faccio in tempo a finire la frase che tutte mi trascinano via in camera mia emozionate, perché gridano e saltellano tutte felici.

-Bene ragazze, aiutiamo Amelí a prepararsi-

Una delle ragazze inizia a impartire gli ordini a tutte come se fosse un generale.

-Voi scegliete un vestito, mentre voi penserete al trucco e voi altre ai capelli. Su forza, non c'è tempo da perdere.-

Sono completamente allibita.

Tutte iniziano a darsi un gran da fare.

-Forza Amelí. Va a farti la doccia, vedrai sarai stupenda-.

Sono come bloccata, ma alla fine vado.

Sono sotto il getto dell'acqua calda, quando non riesco far a meno di essere ancora molto sorpresa per il comportamento delle ragazze.

Credevo che non sapessero nemmeno chi fossi.

Forse è vero allora quello che mi ha detto Carlos, che sono state loro a mettermi il pigiama e darmi le medicine.

Pensavo me l'avesse detto solo per tranquillizzarmi.

Ma i miei pensieri vengono interrotti quando una delle ragazze mi dice.

-Ti ho portato il rasoio-

Il rasoio?

Senza aspettare la mia autorizzazione apre la tenda della doccia e me lo porge.

-Bisogna essere sempre pronte-

Mi fa l'occhiolino ed esce.

Esco dalla doccia e tutte mi circondano di nuovo.

Mi vestono, mi pettinano e mi truccano persino e appena hanno finito, tutte mi dicono in coro.

-Sei bellissima Amelí-

Vado allo specchio e non credo ai miei occhi a ciò che vedo.

Ma sono veramente io questa?

Il vestito che hanno scelto per me è semplice ma di gran effetto, non troppo scollato, ma risaltano a pieno le mie forme. I capelli sono stati lasciati sciolti, ma dei bellissimi boccoli cadono morbidi sulle mie spalle e il trucco non è eccessivo come credevo, l'unica cosa che non mi piace è il rossetto, troppo rosso per i miei gusti, dato che non ho l'abitudine di metterlo.

Tutte prima di uscire mi dicono.

-in bocca al lupo Amelí-

-Crepi-

Solo una ragazza si trattiene.

-Sei nervosa?-

Mi chiede.

-Molto-

-Vedrai andrà tutto bene-

Mi incoraggia.

Viene verso di me e mi sposta da un lato i cappelli.

-Sembra un bravo ragazzo. Ieri quando l'abbiamo visto bussare alla tua porta, era molto emozionato-

-Davvero?-

Non riesco crederci.

-All'inizio devo ammettere che ci è sembrato strano, così lo abbiamo tartassato di domande. Sai, non volevamo che si approfittasse di te-

Sono completamente senza parole.

-Poi, quando ti ha portato in braccio, perché avevi la febbre e ha insistito che fosse lui a controllarti durante la notte, ho capito che aveva un vero debole per te.-

-Dici davvero?-

Mi fa un bellissimo sorriso e annuisce.

-Certo!-

Carlos? Ha un debole….per ...me?

Le parole di Carlos mi ritornano in mente.

“Mi piaci Amelì”

Credevo che me l’avesse detto solo per farmi piacere.

Non posso piacere a uno come lui, non in quel senso almeno.

È troppo bello e ho visto con che ragazze è uscito prima di me; tutte modelle e showgirl.

Ma un’altra domanda mi sta tormentando da quando sono arrivata.

-Perché mi state aiutando? Credevo che non sapevate nemmeno chi fossi-

-È semplice, viviamo insieme, lontani dalle persone che ci amano, è normale darsi una mano.-

La sua risposta è molto genuina.

Mi sento una vera ingrata.

Tutte si sono date un gran da fare per me, mentre io non ho fatto altro che giudicarle male fino ad oggi.

Le ho sempre ignorate.

Mi sento uno schifo dato che non so nemmeno come si chiama.

Forse dovrei chiederglielo? E se dopo mi giudicherà male?

Sto per domandarglielo, quando una bussa alla porta ed entra.

-Amelì, Mary è arrivato-

-Va bene, digli di aspettare.-

Mary, ecco come si chiama!

Mi guarda e con un grande sorriso mi dice.

-Un’ultima cosa, grande Amelì, sai proprio scegliere i ragazzi-

Alza il pollice in sù, mi fa persino l’occhialino.

Le prendo le mani e le dico.

-Grazie-

-Non serve-

Insieme ci incamminiamo.

Credevo di essere sola fino adesso, credevo che tutte queste ragazze non mi considerassero, invece, quanto mi sono sbagliata.


Carlos

 

Tutte le ragazze del dormitorio mi stanno fissando.

Dovrei essere abituato a questo tipo di attenzioni, ma il loro sguardo è diverso: duro e allo stesso tempo molto minaccioso. Scrutano ogni mia mossa, l’ultima volta che ho visto delle espressioni del genere, è stato quando ho invitato la mia prima ragazza a uscire con me. Ero andata a prenderla a casa e suo padre mi guardava allo stesso modo.

Amelì, sbrigati!

Eccola!

Finalmente.

Ma non è da sola e in compagnia di una ragazza, la stessa di ieri sera, quella che mi ha tartassato di domande e anche che ci provava con me.

Comunque, non riesco fare a meno di rimanere a bocca aperta per quanto sia bellissima.

Dio! È un sogno.

-Ciao Carlos.-

-Amelì, sei stupenda-

Arrossisce vistosamente.

-Grazie! Sai è merito delle mie amiche. Sono loro che hanno fatto questo miracolo-

Fa una piroetta.

Mary interviene.

-Sei bellissima anche senza il nostro intervento-

-Ha ragione-

Do corda alla ragazza, dall'altra parte è così.

È semplicemente magnifica, quel trucco che risalta i  suoi occhi, l'abito semplice ma raffinato, e quei suoi bellissimi capelli: magnifica è poco!

-Carlos, ti presento Mary. Mary ti presento Carlos-

Allungo la mano per stringerla e le dico.

-Piacere-

-Il piacere è mio “Carlos”-

Il modo in cui dice il mio nome mi suona male, ma non sono l’unico che se ne accorto, dato che Amelì le chiede.

-Lo conosci?-

-Non personalmente, ma ho sentito molto parlare di te-

Il suo sguardo si fa veramente duro.

-Non devi credere a tutto ciò che si dice, molti giornalisti esagerano-

Anche se non sono proprio un santo, alcuni paparazzi hanno sempre gonfiato alcune delle mie storie.

-Non ho mai detto che sono stati i giornalisti-

La sua affermazione mi spiazza.

Vorrei chiederle allora da chi, ma lei si rivolge ad Amelì.

-Divertiti-

Le dà un bacio sulla guancia e se ne va, ma all’ultimo mi dice.

-Trattala bene!-

Se ne va e con lei anche tutte le altre.

Rimaniamo soli, ma sono ancora perso nei miei pensieri quando Amelì mi chiede.

-Allora? Dove si va?-

-In un bel ristorante-

Le faccio l'occhiolino e le apro lo sportello della macchina.

-Grazie, sei veramente galante-

-Che uomo sarei se non lo facessi?-

Sale in macchina e la raggiungo.

-Perché fai sempre queste domande?-

Mi chiede, ma non capisco a cosa si sta riferendo.

-Quali domande?-

-Che uomo sarei se non facessi quello o quell'altro?-

Non so cosa risponderle, in effetti me ne sono accorto anche io, ma lo faccio solo con lei.

-Sinceramente, non lo so.-

Mi metto a ridere, tanto per sdrammatizzare.

-Forse perché mi fai sentire un ragazzino imbranato-

-Scusami-

-Non devi scusarti, non è colpa tua.-

-Per quel che vale, io ti reputo un uomo e anche un bellissimo uomo-

Il suo tono è molto deciso, ma appena la guardo negli occhi subito abbassa lo sguardo come imbarazzata. Così le dico a mia volta.

-E io reputo te una donna, una bellissima donna-

Le do anche un bacio sulla guancia, anche se vorrei farlo sulle labbra, ma credo che non sia pronta per questo.

Anche prima, quando lo accompagnata avrei voluto farlo, ma ho visto quanto era spaventata quando ho iniziato ad avvicinarmi e ho preferito non farlo, così all'ultimo ho optato per la guancia.

Credo che le sia successo qualcosa.

Senza aggiungere altro avio la macchina e partiamo.

Il ristorante che ho scelto è semplice e molto rustico. Ho chiamato Sofia per farmi consigliare, non volevo portarla in un posto dove non le piacesse e soprattutto che si sentisse a disagio.

Con le altre non era difficile, bastava portarle in un posto lussuoso e subito mi si gettavano ai piedi, ma lei non è così.

Forse per questo che mi piace tanto, proprio perché è diversa da tutte le altre.

-Ti piace?-.

-Molto, adoro mangiare in questi posti. Ma come facevi a saperlo?-

Mi chiede con un tono inquisitorio.

-Ti leggo nella mente-

Scherzo con lei.

-Scommetto che è stata Sofia a dirtelo-

Si mette a ridere.

Adoro quando lo fa, ha una risata stupenda.

-Colpito e affondato-

La serata procede nel migliore dei modi, parliamo di tantissime cose e ogni volta scopro qualcosa di più su di lei e ogni volta mi piace sempre di più.

-Cosa fai ora che ci sono le vacanze?-

Le chiedo, anche se vorrei chiederle un'altra cosa in verità. Volevo chiederle di venire con me in un'isola tropicale.

Non mi piace il freddo e preferisco andare in un posto caldo in questo periodo.

Di solito ci vado con qualche modella di turno.

-Vado a casa, da mia mamma.-

Cavolo!

-E tu? Torni in Brasile?-

-No, non torno in Brasile-

-E con chi passi il Natale?-

-Da solo, non ho mai festeggiato questa ricorrenza-

La sua espressione è sconvolta.

-Mai?-

Mi chiede incredula.

Scuoto la testa e sorseggio un po' del mio vino.

-No, è una festa che non ho mai festeggiato-

-Perché?-

-Ecco, quando ero piccolo eravamo molto poveri, e sono praticamente dovuto crescere da solo. I miei genitori lavoravano sempre, soprattutto durante il Natale.-

La sua espressione si fa triste, molto triste e non mi piace vederla così.

Forse comunque potrei provare a chiederle di venire. Forse mi dirà di sì.

-Non essere triste, a tal proposito volevo chiederti…. -

Non faccio in tempo a finire la frase che è lei a propormi.

-Perché non vieni con me?-

Sono completamente spiazzato.

-Cosa?-

-Sì, vieni con me a Parigi.-

Ok! Questa non me lo aspettavo proprio.

-Dici sul serio?-

-Certo. Non bisogna stare soli a Natale e mia mamma sarà felicissima.-

Nessuna mi ha mai invitato.

Senza nessuna esitazione le rispondo.

-Va bene.-

-Allora è deciso. Domani  partiamo.-

Il sorriso che mi fa subito dopo, mi fa perdere un colpo al cuore.


Ci vediamo Sabato…..😘😘😘😘

   
 
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