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Autore: Cherasade    06/08/2009    4 recensioni
Dalia è una diciassettenne relativamente tranquilla,vive una vita serena,senza grandi sbalzi drammatici o gioiosi. Adora la sua Migliore amica,Sabrina,mentre non va per nulla d'accordo con il fratello maggiore,Manuel. Vive una storia d'amore che dura da tre lunghi anni. Ma un bel giorno si ritroverà sbalzata in una vita completamente diversa,molto più movimentanta della precedente. Così fra amori impossibili,fratelli pestiferi,una madre con la fissa per l'occulto,e amici anti convenzionali e improbabili,si ritroverà ad affrontare una situazione del tutto nuova per leì. E come si sentirà Dalia quando capirà che l'amore della sua vita non è quello che al fianco,ma la persona meno indicata fra tutte? Leggete e scoprirete xD
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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blanke

 

Horrible Dream-Quando decisi di incasinarmi la vita da sola!

 

Capelli rosso cangiante e una famiglia stralunata

Si sa spesso le cose finiscono per complicarsi,spesso basta un attimo per incasinarti la vita e farti piombare in una spirale di avvenimenti,che intrecciandosi fra loro non fanno altro che mandarti a spasso nei meandri dei sentimenti,facendoti perdere anche un po’ il lume della ragione e la consapevolezza di quello che accade o sta per accadere.

Spesso quei momenti si fanno densi,pieni di significati che poi alla fine gli attribuisci solo tu … ogni tanto ti spaventi e credi di impazzire,ma nonostante questo ogni giorno ti guardi allo specchio e sai con precisione che sei tu quella riflessa e non uno stupido ologramma che ti somiglia e ti guarda con la faccia da deficiente e ti scruta senza motivo.

Così ti rassegni e pensi che in fondo ormai non ci puoi fare molto se sei quella che sei,se ti capita quello che ti capita,e ti convinci in una maniera o nell’altra ad affrontare quello che arriva facendo affidamento in quelle forze,che poi spesso non sai di avere.

Dalia.

Il mio nome è questo,e in effetti fa anche un po’ di scena sentito così,buttato là a brucia pelo come se mi chiamassi che so … Giovanna … nome contro cui io non ho perfettamente nulla …  ma che sicuramente è più diffuso del rognosissimo Dalia …

Se un anno fa avessi saputo quello che adesso vi sto raccontando probabilmente avrei aperto una grossa crepa nel terreno e mi ci sarei conficcata a mo di ombrellone pur di evitare tutti i guai che ne sarebbero venuti dopo.

Sapevo già dalla tenera età di 7 anni di essere una sfigata predestinata,da quando mia sorella in un gesto di delicatezza suprema mi aveva offerto un po’ del suo lecca lecca,di quelli simpatici,rosa e che se fischi suonano,ed io contenta avevo anche accettato,spinta da quell’improvvisa sua gentilezza … che si dimostrava tre volte l’anno feste comprese.Peccato che con tutta la delicatezza che si ritrovava quel diavolo in gonnella ,quella maledettissima caramella unita al suo esile braccino si dimostrò peggio di un gancio destro sferrato da un pugile.Arrivò sul mio dente diritto e preciso fracassandomelo irrimediabilmente,all’inizio nemmeno mi resi conto dell’accaduto per la velocità degli eventi,ma quando vidi il sangue sgorgare a mo di fontanella dalla mia gengiva lesa incominciai a piangere a dirotto maledicendo il mio triste destino,mia sorella e quei maledettissimi lecca lecca attenta denti del cavolo .

Mi ero abituata all’idea di essere inseguita dalla sfiga, di conviverci e sapere che ogni cosa avrei mai fatto,me la sarei ritrovata fra le scatole come una fastidiosa  zanzara nella calura afosa di agosto.

Ma certamente la mia fervida fantasia mai si sarebbe potuta immaginare di cadere nel più banale e stupido dei cliché esistenti su questa faccia di pianeta.

Mai avrei pensato di poter perdere COMPLETAMENTE la testa per la persona meno appropriata fra tutte.

Mai e dico e giuro ,facendo il patto di sangue avrei creduto di innamorarmi,

Della persona sbagliata ,nel momento sbagliato, e perfino nel posto sbagliato.

Se non si chiama sfiga questa!

 

Driiiin driiin … uno,due,tre,quattro BOOOOOM !!!

Ed ecco che la sveglia fa un bellissimo volo fracassandosi contro la parete di fronte,era quasi simpatica

Se solo non avesse osato svegliarmi alle sette di mattina il mio primo giorno di vacanze forse,e dico forse,troneggerebbe ancora simpaticamente sul mio comodino.

In fondo quella sveglia mi era simpatica…anni addietro me l’aveva regalata Sabrina,la mia migliore amica,accampando la scusa che io ero priva di qual si voglia senso del tempo ,e che visto che la mattina facevo sempre tardi ed il suo scooter certamente si era rotto a furia di aspettarmi con il motore acceso,aveva trovato giusto regalarmi quell’orribile aggeggio infernale … Peccato insomma che la sua morte non era stata delle migliori… avrei dovuto spiegarglielo, se me ne avesse dato il tempo prima di azzannarmi al collo in stile Vampire!

Pigramente mi rigirai dall’altra parte del letto trascinandomi anche le coperte che ormai quasi non servivano più,stavo ancora ringraziando ogni santo in paradiso per aver fatto concludere nel migliore dei modi il mio quarto anno di liceo classico,e quale modo migliore se non continuare a dormire beatamente dopo un lungo anno di stress ed affanni dovuti a quel carcere che gli altri erroneamente definivano SCUOLA?

Ripresi a sonnecchiare,gustando quella pace ritrovata ma che ahimè durò poco.

Nemmeno tre secondi dopo la mia guerra con la sveglia ,un enorme baccano arrivò in camera mia,facendomi svegliare del tutto,mi misi seduta al centro del letto con l’aria di chi avrebbe volentieri soffocato chi aveva osato interrompere i suoi amati sogni,e appresi che il motivo di tanto baccano era l’allegra combriccola entrata in camera mia.

Mio fratello Manuel più grande di me di cinque anni e con una scia di cuori infranti dietro di sé al contrario della sottoscritta,armeggiava fra i miei scaffali cercando qualcosa di indefinito,non prestando affatto attenzioni al suo telefono che come un indemoniato aveva deciso di lanciarsi nella reinterpretazione di “nothing else matters” dei Metallica a più non posso.

Mia sorella Gaia che invece era più piccola di me di tre anni e decisamente precoce in questioni di cuore,frugava nel mio armadio facendomi domande a raffica su un tipo di quarta che aveva adocchiato e che secondo lei sarebbe stato perfetto per essere il suo ragazzo.

Ma io rincoglionita come ero non avevo colto nemmeno la metà delle domande che mi poneva e continuavo a guardare come una matta dall’espressione indecifrabile quello che stava accadendo in camera mia ,e che mi ricordava una crociata o una guerra di secessione in piena regola,avrei voluto urlare e dire a quei due matti di uscire immediatamente ma la mia voce evidentemente aveva deciso di andare a festeggiare la fine della scuola in qualche località turistica ,abbandonando me in quell’estrema situazione di pericolo.

Così senza nessun’altra speranza di continuare a dormire,mi alzai avvilita dal mio dolce lettino maledicendo ancora una volta il mio triste destino,incominciando a bestemmiare mentalmente chiunque avrebbe osato da oggi in poi di fare una cosa del genere.

Arrivai in cucina e mi sedetti su una delle sedie impagliate che avevamo comprato qualche mese prima per arredare casa nuova,ci eravamo trasferiti in preda ad un raptus.Mia madre improvvisamente aveva deciso che la nostra vecchia casa non si adattava più alla sua pace interiore e che sarebbe stato più consono trasferirsi in una zona più propizia all’energia positiva che cercava.Così dall’oggi al domani ci eravamo trovati con i bagagli fuori dalla porta e nostra madre che tutta contenta ci elencava i numerosi vantaggi karmici che avremmo ottenuto da tale inusuale trasferimento e nostro padre che assecondandola ci sorrideva bonariamente con l’aria di chi la sa fin troppo lunga.

La tazza di latte che avevo davanti mi sembrava un mondo meraviglioso,certo c’era da dire che ero ancora abbastanza addormentata da immaginare un mondo alternativo nel liquido eppure,era così bianco e così tremendamente buono che facevo fatica a respirare,non sapevo da dove provenisse quell’amore per quella bevanda eppure ogni volta che ne facevo un sorso mi mandava in estasi,perché pur essendo semplice era la cosa più genuina che avrei mai potuto trovare in giro con i tempi che correvano.

-tesoro se hai finito sparecchia tu io ho da fare con Alvaro pensa che quel matto ancora non si è abituata alla casa nuova ! Quindi non posso far altro che stargli vicino!- Cantilenò contenta mia madre,Alvaro altri non era che il suo fantasmino personale,mia madre agli occhi della gente sicuramente poteva risultare un po’ stramba con tutte le sue manie,e certamente lo era,non era da tutti conversare amabilmente all’ora del thè con un fantasma di nome Alvaro che per giunta le suggeriva come arredare casa e come realizzare ottimi manicaretti.Però era l’unica donna che avessi mai conosciuto a saper tirar fuori il lato positivo di ogni singola cosa,era capace di essere ottimista anche durante un attacco alieno o un’esplosione atomica in piena regola… a volte la invidiavo avrei voluto essere davvero come lei,sempre così solare con la testa fra le nuvole,una persona che nonostante l’età si dimostrava sempre bambina dentro,cosa che secondo mio padre era un suo pregio e un suo difetto allo stesso tempo.

Io invece mi trovavo ad essere anche troppo “lugubre” … certo non vestivo con abiti simil Dark,non mi truccavo come Moira Orfei al gran galà del circo oppure non andavo enumerando in giro le mie gigantesche tragedie,ma certamente non sprizzavo allegria da tutti i pori sempre e comunque … poco da dire in fondo cosa mai ci sarebbe stato da essere tanto contenti nel vivere in una piccola cittadina nei dintorni di Napoli dove la cosa migliore che puoi fare è startene a casa il sabato sera.

Spesso mi sentivo in gabbia,come rinchiusa in un posto che non mi apparteneva,per modi di pensare e per personalità,andavo decisamente contro corrente dalle mie parti. Non ero per nulla quella che gli altri avrebbero definito una “Napoletana verace” no signore!  Ero l’esatto opposto,non che non amassi Napoli,ma certe volte la mentalità spesso rimasta all’antica delle persone si faceva notare e questo mi infastidiva e mi faceva sentire come in un mondo a parte dove molte cose che per gli altri erano all’ordine del giorno, per me diventavano sogni utopistici,una cosa difficile da sopportare per una ragazzina con grandi sogni ed ambizioni più grandi di lei.

In definitiva non vedevo l’ora di scappare anche se sembrava tremendamente brutto da dire e da fare.

-amoreeeeee  il campanello vai ad aprire è Sabry!- sentì mia madre urlare dallo spazio

“conversazione” ,ovvero lo spazio adibito per le chiacchierate con Alvaro.

Andai ad aprire la porta e venni letteralmente travolta da una furia dai capelli rosso cangiante che faceva girare ad una velocità inverosimile una borsa…che certamente non avrei mai voluto essere io.

-ma che cavolo è mai possibile che i miei devono rompere le palle già di primo mattino? Ma dico io non hanno una vita loro da controllare invece di pensare sempre alla mia? Quesssstaa coscia nun va propo benne-aveva addentato la MIA brioche e continuava a parlare come se fossi in grado di tradurre il papuaniese

-gentilmente Sabry potresti smetterla si mangiare la MIA colazione e parlare in modo decente visto che non capisco un “H” di quello che stai farneticando?e visto che ci sei perché non spieghi dall’inizio?così evito di ricorrere ai miei poteri di sensitiva per capire quello che succede!-Ironizzai io guadagnandomi un’occhiata degna di Hannibal Lecter in persona.

-ho detto che questa cosa non va proprio bene…stanno sempre a dire “e non fare questo qua e non fare quello là”…ma insomma ,sarò anche in grado di prendere delle decisioni per conto mio!-urlò in preda ad una crisi isterica ingoiando l’ultimo boccone delle mia brioche e guardandomi come se si aspettasse una risposta a breve termine e per di più anche sensata,

-ed esattamente quale decisione vorresti prendere di grazia?-le chiesi scettica inzuppando un biscotto nel latte,sapevo com’era fatta quella pazza di Sabry e sapevo perfettamente come erano fatti i genitori,erano persone logiche e ragionevoli e se le andavano contro in una decisione ,cosa che facevano assai raramente visto che lei era figlia unica,non c’era altra spiegazione se non che fosse una cosa completamente assurda o pericolosa,come l’ultima volta che aveva deciso di praticarsi un piercing labiale da sola.

-voglio tingermi i capelli…-dichiarò con l’aria da bambina innocente sbattendo anche le lunghe ciglia nere alla bambi che si ritrovava.

-ancora!? Non ti sembra un po’ prestino? E di che colore poi ,dopo il giallo fluo, il rosso cangiante ,ed il blu elettrico? Te li vuoi forse fare viola metallico?-buttai là ironica sapendo il suo smisurato amore per i colori eccentrici e le tinture improbabili.

-oh ma come hai fatto?Allora è vero che sei sensitiva!!!-La guardai come si potrebbe guardare la fatina dei denti dopo che si è venuta a fregare il dentino ,appena caduto, da sotto il cuscino …

-tu sei tutta matta ti ritroverai a 30 anni senza nemmeno un pelo e dovrai comprare le parrucche sintetiche per avere una parvenza di capelli e non sembrare un alieno-affermai lapidaria con il mio solito ottimismo alle stelle.

-non ti sembra di avere una visione del futuro piuttosto tragica? Insomma…me li sarò tinta si e no tre o quattro volte…ci sono donne che passano la vita a tingerseli!-ribattè lei in cerca di una ragione che sapeva che da me non sarebbe arrivata,ero decisamente d’accordo con i genitori…anche se poteva sembrare antipatico quando ci voleva ci voleva!

-Sabry fa n’po’ come ti pare tanto la testolina bacata è tua e anche i capelli…cosa vuoi che m’importi se ti cadranno tutti entro i 25 anni-mi guardò in cagnesco e afferrò un’altra merendina stizzita dall’evidente sconfitta,

-lo sai che quando ti ci metti sei molto più efficace dei miei? Dovrebbero ingaggiarti e darti uno stipendio mensile per tutte le cose stupide che riesci a non farmi fare…diventeresti straricca e compreresti una villa tipo quella di quell’antipatica di  Paris Hilton-la sua faccia assomigliava ad un’emoticon di MSN…una di quelle che aveva gli occhi chiusi e la bocca curvata ad “u” e faceva segno di si…avessi potuto l’avrei convertita in emoticon per quanto era verosimile e spassosa.

-e che mi dici del tuo caro amorino Cristian?...avete litigato di nuovo o il mare è tranquillo per oggi?-sogghignò con espressione malefica.

Lei e Cristian,il mio ragazzo da tre anni,non andavano d’accordo per nulla,non facevano altro che prendersi a battutacce e con risposte velenose,era un odio che era nato dal primo momento che si erano conosciuti ,e da allora non ero riuscita a far cambiare idea sull’altro a nessuno dei due nonostante le varie uscite insieme ,e le varie volte che li avessi supplicati di provare ad andare d’accordo.

Ma con Cristian ultimamente le cose non andavano nella migliore delle maniere,anzi forse non andavano affatto.

Stavamo insieme da tre anni eppure il nostro rapporto sembrava essere arrivato ad una situazione di stallo irreversibile,specialmente da parte mia.Sentivo che qualcosa dentro di me era cambiato e che si ribellava di rimanere in silenzio.Non facevamo altro che litigare per le cose più disparate e stupide,riuscivamo a stare senza vederci in completo silenzio per giorni durante un litigio ,almeno finché uno dei due non decideva di fare il primo passo verso la tanta agognata riappacificazione.

Sapevo fin dall’inizio che Cristian non era propriamente fatto per me,non avevamo molto in comune,anzi forse quasi nulla,ci piacevano cose diverse e difficilmente trovavamo punti di incontro o compromessi perché paradossalmente l’unica cosa che avevamo in comune era il carattere fin troppo forte ed orgoglioso che spesso ci metteva in contrasto e ci faceva litigare.

-mmmm-la mia più che una risposta fu una smorfia abbastanza esplicativa,visto che Sabry scoppiò a ridere come un’ossessa,si divertiva troppo…LEI!

-allora per cosa avete litigato stavolta? Ancora qualcosa di stupido o vi siete evoluti allo stadio successivo?Quello in cui le cose importanti sono il colore delle scarpe e quanto fa 2+2?-continuò a sollazzarsi ironica morendo dal ridere al pensiero delle MIE precedenti litigate con il MIO ragazzo

-bha…quello si è ammattito,dice che il mio tono di voce quando litighiamo lo infastidisce…ma non mi posso mica cambiare le corde vocali santo Dio…vorrei proprio sapere che cavolo vuole da me,se non gli si dice si a tutto e non si fa la bambolina senza cervello ,non è contento-sparai tutto d’un botto per liberarmi da quel peso che dalla sera prima mi opprimeva il petto.

-non credi sia ora di prendersi un po’ di tempo per riflettere? Secondo me lo sai anche tu che fondamentalmente non è più con lui che vuoi stare…a mio sempre modesto parere non l’ami più altrimenti non litighereste per queste stronzate e oltretutto sentireste il bisogno di vedervi invece di stare lontani per scempiaggini-continuò diventando seria e tornando a mettersi composta su quel povero sgabello,

-uhm…è difficile Sa!Come faccio? Sono anni che sto con lui,non posso prendere e lasciarlo di botto come nulla fosse,è una parte importante della mia vita,e non la vedo senza di lui. Solo che forse se sapessi di poter continuare ad essere sua amica sarebbe tutto più facile,almeno non avrei il terrore di perderlo irrimediabilmente,è quello che mi blocca ! Il sapere che quel cretino una volta che ci saremo lasciati si dimenticherà anche come mi chiamo…non so che cazzo fare!- farfugliai lasciando cadere la testa sul tavolo disperata.

Sabry mi abbracciò e sorrise comprensiva arruffandomi il pagliericcio che avevo in testa al posto dei capelli.

-stasera lo vedi?-mi chiese in maniera dolce sorridendomi ancora…mostrandosi comprensiva,

-si…mi ha chiamata mi ha chiesto se stasera volevo uscire con una combriccola di amici suoi…è tornato uno dei suoi migliori amici  da una vacanza in Russia…e gli hanno organizzato una festicciola di ben tornato…non che la cosa mi alletti molto…sai come sono fatti gli amici…sono quei classici tipi tutti “yo” che se la tirano da morire…eviterei volentieri di andarci anche perché ogni volta che mi vedono non fanno altro che rompermi le palle…ma se rifiuto è capace di martellarmi come un chiodo e non ne ho proprio voglia-asserì rassegnata al mio triste destino accasciando nuovamente la testa sul tavolo

-non fare la depressa Dal!...Se vuoi vengo con te e ti faccio compagnia… pensa che enorme sacrificio faccio pur di non farti abbattere da sola-rise lei contenta,le sorrisi di rimando.Per fortuna avevo lei che era pronta a sorbirsi una serata di frecciatine velenose pur di farmi stare su di morale.

-Mamma che caldo oggi…non ho nemmeno un cavolo da fare mi annoio da morire-Manuel fece la sua scenica entrata in cucina con tanto di petto nudo,la sigaretta gli penzolava dalle labbra ancora spenta e i pantaloncini lasciavano davvero poco da immaginare,specie alla povera Sabry che era cotta di mio fratello da tempo immemorabile,ogni volta che lo vedeva o se ne parlava ,incominciava a cambiare colorito passando dalle tonalità del viola, per finire al rosso acceso simile ai suoi capelli cangianti.

In sua presenza non riusciva a spiaccicare mezza parola,anche perché lui non faceva altro che prenderla in giro per il suo carattere così timido,gli avevo ripetuto svariate volte di evitare di farlo ma Manuel si divertiva troppo e lo faceva non solo con lei,ma con tutti…un difetto per me ma un pregio per molti.

Lo guardai di sottecchi andare al frigorifero a prendere una limonata,passai il mio sguardo su Sabry,gli occhi le luccicavano e le guancie le si erano imporporate di un bel colorito rosso…Ah l’amour!

-Manu saresti pregato di evitare di girare per casa come se non ci fossero persone normali-sbraitai io infastidita dal suo comportamento arrogante e pretenzioso

-scusa e chi sarebbero le persone normali?...Tu per caso?-disse incominciando a ridere,lo fulminai e mi alzai per andargli incontro furibonda

-come osi brutto beota! Non lo sai che dovresti trattare con i guanti la sorellina minore invece di fare il deficiente!-gli urlai contro ergendomi in tutta la mia altezza,che era almeno 10 cm in meno a lui ,puntandogli contro il mio famoso indice accusatore

-ahhh ma sta zitta tappa..-disse dandomi un leggero buffetto sulla fronte per liquidarmi e chiudersi in camera sua,classico atteggiamento di mio fratello.

Mi voltai verso Sabry che in tutto questo non aveva proferito parola standosene buona buona seduta sullo sgabello di fronte al bancone blu della cucina,

-mi chiedo perché non riesci a dirgli nemmeno “buongiorno coglione”-sbuffai io

-lo sai che sono timida e poi tuo fratello è un tipo particolare…mi vergogno troppo-biascicò diventando di nuovo viola al solo pensiero di lui,

-per particolare intendi stronzo,sbruffone ed egoista?-le chiesi sinceramente interessata all’opinione che avevano le persone di quel beota di mio fratello,lei mi guardo di traverso come avessi detto un’eresia,una blasfemia sul suo Dio personale

-ma che dici stupida! Lui è solo un tipo solare- affermò convinta,anche se non sapevo esattamente da dove l’avesse presa tutta quella convinzione,la conversazione più lunga che avevano avuto era stata quando lei si era fatta male venendo in bici da me ,mio fratello la incontrò a metà strada intenta a piangere disperatamente con le ginocchia sbucciate,vedendola in quello stato anche Mr cuor di ghiaccio decise di darle una mano e se la portò in spalla fino a casa visto che la sua bici era talmente sfasciata che era impossibile rimetterla in piedi.

Credo che  sia stata quella la volta in cui Sabrina vide il mio antipatico fratello sotto un’altra luce,facendola innamorare perdutamente di chissà che cosa. Forse un giorno l’avrei scoperto…o magari compreso come minimo.

 

 

Angolo Autrice:

Ok il primo capitolo è andato!

Spero che qualcuno sia sopravvissuto fino alla fine e mi dica un po' cosa ne pensa xD

Mi piacerebbe ricevere qualche recensione per sapere se ne vale la pena di continuare a scrivere questo

sclero momentaneo!

Arrivederci a presto Chera ^______^

  
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