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Autore: Evola Who    25/03/2020    0 recensioni
“E in che anno siamo?”
“Vediamo…” Iniziò ad annusare l’aria: “Siamo negli anni ’30. Più di preciso il 22 ottobre 1938.”
“1938?”
“Già! In pieno autunno. Te lo immagini, Denny? Oramai siamo alla fine di un grande decennio: nuove emozioni, la nascita e il successo del jazz e del blues, i primi film con audio, le grande invenzioni...”
“La segregazione razziale, il protezionismo, il voto alle donne concesso solo
dieci anni fa, la violenza, i poliziotti corrotti e l’inizio di un confitto mondiale”
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“Dottore…” iniziò a dire lei, intimorita e preoccupata: “Dove è andato a finire?”
“Rapito!” rispose lui con tono fermo. “Il TARDIS è stato rubato!”
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 41
Different and Equal
 

Si fece sera e gli abitanti del villaggio organizzarono una festa in onore dei loro visitatori nella locanda del paese: uomini e donne si riunirono per ballare e bere insieme con allegria.

Denny e il Dottore erano al centro del locale, intenti a dimenarsi in balli di gruppo insieme al Capo villaggio e a sua moglie, che continuava a guadare il Signore del Tempo con aria ammiccante.

Denny si era cambiata: adesso indossava una camicia femminile a maniche lunghe a sbuffo, che lasciava le spalle scoperte, un bustino nero di pelle, una gonna a baldacchino a motivi scozzesi, delle calze nere e avvolgenti e un paio di stivaletti bassi dello stesso colore.

L’archeologo, invece, era seduto in disparte a un tavolo in fondo alla locanda, da solo, bevendo un boccale di birra e tenendo la testa bassa. Non si era cambiato e portava i soliti vestiti mezzo squarciati e il suo capello in testa.

Aveva l’aria inespressiva, ma ogni tanto alzava lo sguardo verso i suoi amici, intenti a ballare e a divertirsi al suono della musica, anche se sembrava non vederli.
Dopo qualche minuto, una voce lo richiamò: “Ehilà, professore!”

Indy alzò lo sguardo e guardò il Signore del Tempo che gli si avvicinava e gli si sedeva accanto.

“Che ci fai qui, tutto solo? Perché non vieni a ballare con noi? Credo che qualcuno ne sarebbe davvero felice.”

Con la testa, accennò a un piccolo gruppo di ragazze che, dall'altro capo della stanza, guardavano Indy con occhi dolci.

“Grazie. Ma ora non ho tanta voglia di ballare. E, poi, conosco fin troppo bene la ‘salute’ delle persone del XVIII secolo. Quindi…” e bevve un lungo sorso di birra.

“Beh, un ballo non ti farebbe certo ammalare! Inoltre, dopo tutto quello che hai fatto, ti meriti di divertirti un po’.”

“Sicuro? Non penso di aver fatto molto, dopotutto.”

“Sei stato sempre accanto a noi in una storia a cui non credevi, ci hai aiutati e hai sostenuto Denny in una situazione difficile. Hai lavorato insieme a noi e te ne sono grato.”

“Beh, hai detto che c'era un lavoro da fare insieme e l’abbiamo fatto” fu la brusca risposta, prima che l'archeologo si chiudesse di nuovo nel suo ostinato silenzio.

Il Dottore rimase confuso da quella scena muta da parte di Indy.

“C’è qualcosa che non va?” chiese l’alieno, un po’ preoccupato.

“Lei ha conosciuto mio padre. Non è vero?” chiese di scatto l'archeologo, guardandolo negli occhi.

Il Signore del Tempo rimase stupito dalla schiettezza di Indy. Fece un lungo sospiro, rispondendo: “Sì. Ho conosciuto Il professor Jones tanti anni fa. All'epoca, come dire, avevo un altro ‘aspetto’…

“Lo so. Denny me l'ha già spiegato” tagliò corto Indy.

“E, allora, immagino che tu conosca già la storia.”

“Già. Anzi, la conosco talmente tanto che c'è stato un periodo un cui avrei voluto strangolarlo, dato che me la raccontava fino a sfinirmi.”

Il Dottore fece un breve risata. Ma Indy no.

“Però, volevo chiederti una cosa” disse Jones, con tono serioso. “Tu hai chiesto a Denny di venire con te nei tuoi viaggi, giusto?”

L’alieno parve confuso per quella domanda “Sì. Perché?”

“Hai fatto quella stessa richiesta anche a lui?”

Il Dottore, in un primo momento, fu ancora più confuso da queste parole, ma presto ne capì il motivo. Sospirò e rispose “Sì. L’ho chiesto anche a tuo padre, se desiderasse venire con me per viaggiare nel tempo e nello spazio. Però, mi ha detto di no…”

Indy lo guardò con aria sorpresa: suo padre non aveva mai parlato di questo particolare e non riusciva proprio ad immaginare quel vecchio topo di biblioteca a viaggiare a bordo di una macchina del tempo in compagnia di un extraterrestre.

“Perché glielo hai chiesto? E perché ti ha detto di no?”

“Beh, quando l’ho incontrato, mi ero rigenerato da poco.
Poi, ho dovuto lasciare la mia grande amica Sarah Jane…”

Raccontò che, in quel periodo, viaggiava da solo, perché stava cercando di fermare una nave Zagor.

Quella sera, uscendo dal Tardis, vide in lontananza il giovane Henry minacciato fa due mutaforma, che tenevano in mano la fonte di energia della loro nave.
Dopo essere intervenuto per salvarlo, gli fece vedere il Tardis, spiegandogli che la sua macchina straordinaria poteva viaggiare nel tempo e nello spazio.

Quando gli aveva chiesto dove volesse andare, la sua risposta era stata davvero inaspettata.

“Voleva soltanto andare a casa. Voleva ritornare da sua moglie.”

Indy era stupito. Non per le sue parole, dato che conosceva già questa storia fin troppo bene. Bensì era stupito dello sguardo dell'alieno: teneva gli occhi bassi, quasi cercasse di nascondere un’aria triste. Come se non avesse mai ricevuto prima quel tipo di risposta.

“Insomma, gli dissi che quella era una vera macchina del tempo. E, considerato che era uno studioso, credevo sarebbe stato davvero entusiasta all'idea di avere la possibilità di incontrare personalmente i più grandi personaggi storici del passato: gli invasori barbarici, gli antichi Faraoni egizi, il vero Odino.
Ma no, non gli interessava: lui voleva soltanto ritornare a casa da sua moglie. E fu esattamente quello che fece.
Vidi tuo padre correre da lei – lo stava aspettando fuori dalla porta di casa, molto preoccupata per il suo insolito ritardo - e abbracciarla. In quel momento, mi sentii molto felice per loro.
Tuo padre mi presentò e tua madre fu molto gentile con me, stringendomi la mano e invitandomi a cena per ringraziarmi. Ma io declinai l'invito, dicendo di essere molto occupato, così li lasciai soli e me ne andai.”

“Hai riportato mio padre da mia madre, hai rifiutato un invito a cena e te ne sei andato?” ricapitolò Indy.

“Sì. E ho sempre pensato che, limitarmi a riportarlo a casa, sia stata una delle scelte più giuste e felici della mia lunga vita.” Fece un sorriso sincero. “E, pur avendoli visti insieme per pocìs brevi istanti, ho capito che erano una vera coppia, molto unita. Due persone che si sarebbero amate per sempre.”

Guardò Indy, terminando: “Sei stato un figlio davvero fortunato ad avere dei genitori come loro.”

“Già, peccato che mia madre se ne sia andata via troppo presto, e che mio padre si sia talmente chiuso in se stesso e nel suo lavoro da dimenticare del tutto di aver un figlio” commentò Jones, finendo la sua birra tutto in un fiato per cercare di non far notare troppo la sua aria irritata.

Il Dottore comprese il significato delle sue parole e si sentì dispiaciuto per lui.

“Comunque, io penso che tuo padre ti voglia bene. Anche se ti ha trascurato, non vuol dire per forza che ti abbia dimenticato.”

Jones lo guardò con un certo stupore, ma preferì non rispondere e si limitò a guardare il fondo del boccale vuoto.

Tutti e due rimasero in silenzio, ripensando a tutti quei ricordi.

“Ehi, ragazzi!” esclamò Denny all'improvviso, avvicinandosi al loro tavolo saltellando e parlando con tono allegro.

I due uomini alzarono la testa di scatto e ritornarono alla realtà.

“Che ci fate qui tutti e due, soli soletti? E cosa sono quei musi lunghi?”

Il Dottore si alzò e ritornò subito allegro, ritrovando immediatamente il suo solito sorriso smagliante, come se avesse già dimenticato tutto ciò che si erano appena detti.

Indy, invece, rimase seduto a guardarli.

“E tu che cosa sei venuta a fare, qui, con questi due ragazzacci musoni?” rispose l’alieno con ironia, facendola ridere.

“Te ne sei andato così all’improvviso che la moglie del capo ci è rimasto male. E, poi, adesso Jamie sta ballando con le sue cugine.”

E, con un cenno della testa, indicò il centro del locale, dove il giovane stava ballando con una delle due ragazze che, poco prima, stavano facendo gli occhi dolci all'archeologo.

“A quanto pare, sembravano tristi per qualcosa e Jamie, allora, per tirarle su di morale, le ha invitate a ballare.”

Indy e il Dottore si scambiarono delle fugaci occhiate, capendo immediatamente il perché della loro tristezza.

“Ma, comunque, venite a ballare! Dai, Indy, i balli di gruppo scozzesi sono molto divertenti da fare!” Gli si avvicinò, afferrandogli il braccio e scuotendoglielo fino a costringerlo ad alzarsi.

“È vero! E poi, per essere tutti dei semplici pescatori, taglialegna, fabbri, pastori, casalinghe e donne imprenditrici di se stesse, hanno tutti un ottimo senso del ritmo!” aggiunse l’alieno, estatico.

Indy, imbarazzato per quella proposta, cercò di declinare l'invito. Disse che gli dispiaceva, ma non era in grado di ballare e, soprattutto, non si intendeva molto di vecchi balli di gruppo scozzesi.

“Ti guiderò io!” propose Denny, tranquilla. “Vedrai, ti divertirai!”

Jones guardò il suo sorriso, come se fosse la prima volta che lo vedeva: era diverso, non era il sorriso sarcastico, nervoso o malinconico che aveva imparato a vedere sul viso della sua giovane amica.

Era un sorriso vero, di pura gioia. Era come quelli che Denny scambiava spesso con il Dottore. Solo che, questa volta, era rivolto a lui.

Non poté che sentirsi davvero felice e sereno per lei e, nel suo cuore, dovette persino ammettere che era molto carina, quando sorrideva in questa maniera.

Fece un cenno di assenso, indicò per un attimo verso il centro della sala e disse: “D’accordo, lo faccio. Ma solo se mi guidi tu con i passi e non mi fai ballare con la moglie del capo villaggio.”

“D’accordo” rispose lei con una risata, mentre insieme raggiungevano l'improvvisata pista da ballo.

“Ehi!” replicò il Dottore, indignato, tallonandoli da vicino.

“Mary è una gran signora! Molto affettuosa e di grande fascino."

Il trio iniziò a ballare insieme agli abitanti del villaggio e, “purtroppo” per lui, a Indy capitò di dover ballare proprio con Mary.

Dopo un po’, Jamie salì in piedi sopra il bancone e, fatto un cenno per fermare la musica e attirare l'attenzione, annunciò a tutti il ritorno del Dottore e di lady Denny, che questa volta erano arrivati con il loro nuovo amico Indy.

Adesso avrebbero dovuto mantenere la loro promessa, ossia cantare una canzone del “nuovo mondo”, se fossero ritornati nel loro villaggio.
Era ciò che aveva promesso Lady Danny.
   
 
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