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Autore: Rohan    26/03/2020    1 recensioni
Piccola One Shot su, ovviamente, Gohan e Videl.
La fic è scritta dal punto di vista della ragazza e forse sembrerà surreale vista la coppia.
Beh, almeno cerchiamo di vederli da punti di vista diversi dal solito!
Dal testo:
[Avete presente quando pensate che la vostra vita sia perfetta?
Quando finalmente sembra che tutto stia andando per il verso giusto.
Quando vi sentite felici, ma felici veramente!
Quando vai d'accordo con la tua famiglia, a lavoro va tutto alla grande e al tuo fianco hai colui che sai per certo che sia l'uomo della tua vita.
Ecco, è proprio così che si sentiva Videl in quel periodo.]
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Broken Heart












Avete presente quando pensate che la vostra vita sia perfetta?
Quando finalmente sembra che tutto stia andando per il verso giusto.
Quando vi sentite felici, ma felici veramente!
Quando vai d'accordo con la tua famiglia, a lavoro va tutto alla grande e al tuo fianco hai colui che sai per certo che sia l'uomo della tua vita.
Ecco, è proprio così che si sentiva Videl in quel periodo.
Stava crescendo e si stava affermando sempre di più sul suo posto di lavoro;
Suo padre, da quando si era messo a badare a Buu, aveva messo la testa a posto;
E Gohan... beh, era Gohan.
Lui era quello che aveva sempre desiderato.
Era dolce, premuroso, gentile.
La trattava come se fosse l'oggetto più fragile della terra e non come una terribile combattente, figlia di Mr. Satan, l'uomo più forte del mondo.
La faceva sentire speciale, unica e soprattutto innamorata.
Videl non era mai stata innamorata davvero prima di conoscere quel ragazzo con la faccia da scemo, ma che era tutto da scoprire.
E lei l'aveva perlustrato da cima a fondo, cercando sempre più in profondità, volendo conoscere anche il più piccolo dettaglio.
Aveva scoperto dei suoi lati che l'affascinavano e tramite lui si era conosciuta di più anche lei, amandosi finalmente.
Gohan era la sua ancora di salvezza, il suo sfogo giornaliero, la sua medicina per qualsiasi male ed era sempre stato all'altezza delle sue aspettative.
Si sentiva sempre sull'orlo delle lacrime per la commozione quando stava male o si sentiva giù e lui correva a casa sua per starle vicino, dopo il lavoro.
Aveva anche dei difetti, eh.
Ad esempio tornava sempre così stremato dal suo tirocinio che si addormentava dopo pochi minuti... ovunque.
Sul divano, durante una telefonata, a volte quasi anche mentre cenava.
E russava... Dio quanto russava!
Però la rilassava, stranamente.
Molto spesso neanche lo svegliava e lo ascoltava russare rumorosamente.
Gohan era diventato un pilastro fondamentale nella sua vita;
Di giorno in giorno cercava di diventare una persona migliore, degna di stare al suo fianco perché, davvero, lui meritava il meglio.
Aveva perfino imparato a cucinare.
Lei che non aveva mai preso una padella in mano.
Però lo vedeva così felice ogni volta che preparava una cena per lui.
Si stava impegnando davvero tanto e lo faceva con piacere, perché vedeva i suoi sforzi ricambiati e ricompensati dal suo splendido sorriso.
Si sentiva fortunata quando si girava a guardarlo e trovava i suoi occhi già puntati su di lei, oppure quando lui, stanco, si accoccolava sul suo petto.
O ancora quando in lacrime lui l'abbracciava forte e la rassicurava dicendogli che c'era lui lì a proteggerla.
Ricordava quando avevano fatto l'amore la prima volta.
Anche lì Gohan era stato dolce e premuroso, aiutandola a superare una paura che le sembrava insormontabile.
Era stato attento tutto il tempo a non farle troppo male, pronto a fermarsi se e quando l'avesse chiesto.
Ma non ci fu bisogno.
E fu bellissimo.
Le sembrava quasi surreale dopo, tanto che aveva passato le successive ventiquattro ore a chiedergli in continuazione se fosse successo davvero, facendolo ridere ed intenerire.
Ricordava quando, in lacrime, aveva passato la serata a consolarla per la perdita di una persona a lei cara.
Non ricordava neanche che cosa le avesse detto, fatto sta che aveva quel potere magico di rassicurarla e farla stare meglio.
È vero, quando quella persona per lei così importante se ne era andata via e lui non era stato al suo fianco il giorno del funerale si era sentita sola ed incompresa anche da lui perché sarebbe stato davvero importante il suo appoggio in quel momento.
Ma non glielo disse mai, perché forse, pensava, che l'avrebbe capito da solo, con il tempo...
Però l'avevano superata!
Erano successe altre cose, cose belle e cose brutte, fin quando Gohan le chiese addirittura di sposarlo.
Aveva comprato l'anello, si era messo in ginocchio e le aveva fatto la proposta.
Due volte, perché la prima volta, a metà, era scoppiato a ridere.
Videl l'aveva fissato sconvolta e, anziché dirgli di sì, gli chiese a sua volta se fosse sicuro.
Gliel'aveva ripetuto decine di volte, gli aveva dato del pazzo, ma lui era rimasto lì, con il suo sorriso ad annuire ogni volta che gli chiedeva se fosse davvero sicuro.
Alla fine gli aveva risposto di sì, si era seduta sulle sue gambe, l'aveva baciato e aveva affermato «Beh, facciamo questa follia!»
Avevano prenotato la chiesa pochi giorni dopo e avevano iniziato a guardare le sale per il ricevimento.
E da lì, tutto cambiò.
Non sapeva come e quando di preciso, ma lui iniziò ad allontanarsi.
Dopo averne viste un paio non era più riuscito a prendersi un pomeriggio libero a lavoro, neanche nei weekend, per guardarne altre.
Ma lei lo giustificava perché, ehi, che colpa ne aveva.
Ne avevano viste altre due, dopo un mese e ne avevano scelta una.
Era perfetta, erano entrambi stra felici.
Continuavano a fantasticare su come sarebbe stato, dove avrebbero fatto belle foto, come disporre i tavoli e tutto il resto.
Ecco, quello lì fu il classico “ultimo giorno buono”.
Avete presente no?
Quel giorno che sembra così perfetto e così normale, ma che solo dopo ti renderai conto che è stato l'ultimo di quel tipo, perché da quel giorno precipitò tutto.
Videl ancora non si capacitava come erano passati dal progettare il loro matrimonio, a lasciarsi direttamente.
Lui era diventato così diverso, quasi non lo riconosceva più.
Era distante nei suoi confronti, sempre all'erta.
La sala ricevimenti che avevano scelto a lui non piaceva più, aveva iniziato a dirgli che la sua famiglia non poteva più permettersi un matrimonio.
Videl era stranita visto che era stato lui a proporre tutto e aveva cercato di trovare delle soluzioni, bocciate acidamente da lui.
Non lo riconosceva, non più, fin quando non gli sentì dire che non si sentiva più pronto.
E fu come ricevere una coltellata dritta al cuore.
Non sapeva più cosa fosse reale e quali erano le bugie.
Non poteva o non voleva?
Si sentiva confusa, aveva iniziato ad urlargli al telefono, magari ad insultarlo tentando di farlo uscire allo scoperto, di fargli dire la verità.
Ma non era servito.
L'ultima sera in cui si erano visti ce l'aveva stampata in mente.
Loro due in macchina, la nausea perenne, la voglia di urlare, piangere e sbattere la testa contro quei finestrini.
Non capiva davvero come ci erano arrivati.
Gohan gli aveva urlato per la prima volta... non l'aveva mai fatto.
Evidentemente l'aveva ferito con le sue parole.
Eppure non si pentiva di averle dette, perché voleva svegliarlo e capirci qualcosa.
Non era riuscita nel suo intento, ma ci aveva provato.
Lui non voleva più sposarla e lei si sentiva quasi impazzire, perché nessuno gli aveva chiesto di farle la proposta, lei no di certo.
Potevano anche rimanere semplici fidanzati per tutta la vita, più e più volte lei aveva chiesto di convivere anziché sposarsi.
Però il fatto che lui avesse scelto di chiederglielo e poi rimangiarsi tutto così... le aveva fatto vacillare la terra sotto i suoi stessi piedi.
Aveva d'un tratto perso la fiducia.
Il sentirsi rimproverata perché lei aveva detto delle nozze ad alcune persone le aveva fatto capire che non poteva più dare una notizia importante perché doveva paura che lui cambiasse idea.
E no, così non andava bene.
Lui non poteva cambiare idea dall'oggi al domani su argomenti così importanti.
E non lo riconosceva ancora, sempre di più.
Dopo un'immensa discussione, dove lui aveva detto comunque di amarla e chiesto di non lasciarsi, Videl invece non trovava altra soluzione.
Non voleva scendere da quell'auto, neanche arrivati davanti a casa sua, perché non poteva scendere senza aver preso una decisione.
E le strade da prendere erano due: fargli fare quello che voleva, facendosi usare come uno straccio, a suo piacere... oppure chiuderla lì.
Mentre piangeva senza sapere cosa scegliere, lui mise la retromarcia e fece una manovra, anzi due, assurdamente pericolose.
Lì iniziò a spaventarsi.
Non lo riconosceva, non riconosceva più l'uomo che amava.
Magari l'avrebbe uccisa e avrebbe gettato il suo cadavere sul terreno abbandonato dove si era parcheggiato.
Non sapeva più di cosa era capace, non riusciva più a guardarlo, ma solamente a piangere, chiedendogli in continuazione che soluzione proponeva.
Lui era esasperato, oppure disperato.
Non lo sapeva, non lo guardava, ma dalla sua voce sembrava stesse piangendo, mentre gli diceva che non sapeva come uscirne.
«Per favore... voglio andare a casa» sussurrò Gohan con un filo di voce, davvero esausto.
Lei annuì e l'accompagnò di nuovo davanti al suo cancello.
Era il momento della verità.
Doveva decidere e scendere.
«Io... io mi ero ripromessa di non farmi trattare così da nessuno, soprattutto da chi amo. È normalissimo avere paura di sposarsi, di modellare la vita con quella di un'altra persona, però io... non posso fidarmi di una persona che prima mi chiede una cosa così grande e dopo si pente...» cercò di tenere una voce ferma, non ricordava se ci fosse riuscita oppure no.
Lo vide fare spallucce, esausto, con una punta di tristezza, e scese dall'auto.
Lo sentì andare via e si accasciò in lacrime sul pavimento fuori da casa sua.
Si sentiva a pezzi, aveva affrontato la discussione più difficile della sua vita e ne era uscita... come?
Lei si sentiva una perdente, come se avesse perso la persona più importante della sua vita, senza ancora capire il motivo reale.
Si era pentita amaramente subito dopo, ma lui non era rimasto, era andato via.
E non si era più fatto sentire.
Capii quanto fossero stupide tutte le discussioni che aveva fatto in passato, quando gli diceva che se avessero rotto loro due avrebbero dovuto comunque rimanere amici.
No, non era così.
O almeno, per loro non lo era stato.
Gohan era sparito e ogni giorno qualcosa di loro andava via.
Una foto, un ricordo.
Lo odiava per non aver tentato neanche il minimo approccio per tornare da lei, nonostante non gli avesse messo alcun ostacolo.
Passava i giorni a fissare il cellulare e a sussultare ogni volta che riceveva una telefonata, venendo puntualmente delusa nel vedere che non fosse lui.
E aveva continuato ad aspettare, aspettare e aspettare.
Non è vero che lo odiava, non era riuscita a farlo.
Dentro di lei era rimasta impressa l'immagine dell'uomo di cui si era innamorata, non di quello che aveva smesso di riconoscere.
Era da quella maledetta sera che non riusciva più a dormire, che si svegliava ogni mattina senza ricordare, per poi sentirsi arrivare quella consapevolezza addosso, sulle spalle, come un macigno.
Quel senso di nausea che non era più passato.
Non sapeva come e perché fosse cambiato così tanto e desiderava una cosa sola: voleva ritornare al giorno prima di quella maledetta proposta.
Quando tutto era perfetto, lei si sentiva la ragazza più fortunata del pianeta.
Quando si girava a guardarlo e lui lo stava già facendo.
Quando non vedeva l'ora che arrivasse la sera per sentirlo e vederlo.
Quando si ritagliavano i loro piccoli spazi, lontano da tutto e tutti.
Quando ridevano.
Quando si addormentavano abbracciati.
Quando faceva i capricci.
Quando lo torturava mentre lui cercava di dormire.
Quando lui la riempiva di baci, di attenzioni ed erano l'uno il centro del mondo dell'altro.
Com'è facile che tutto svanisca, eh?
Per cosa, poi, neanche lei lo sapeva.
























Angolo dell'autrice:
Sono tornata!
Forse.
Chissà se qualcuno si ricorda ancora di me ahah
Beh, tra la quarantena e la mia disastrosa vita amorosa ecco che mi è venuta l'ispirazione per scrivere qualcosa di triste ovviamente.
Non ho inserito l'ooc per Gohan, anche se ero tentata, perché... boh, che ne sappiamo se è pazzo anche lui?
Magari poi ci ha ripensato, è corso da Videl e ha riconquistato la sua fiducia!
Oppure... fa parte di un universo alternativo dove Gohan è solo uno stronzo.
Voi che dite? Faccio scegliere a voi ahah
Beh, scleri a parte, spero che qualcuno gradisca e spero di fare un po' di compagnia in questo momento così difficile per il nostro paese e per il mondo intero.
Grazie per aver letto fin qui,
Bye ♥

-
Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

  
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