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Autore: Candy CBHP    26/03/2020    8 recensioni
Holly era frustrato per la distanza che lo divideva dal suo grande amore. Patty.
Lei dal canto suo si lasciava vivere dalla tristezza e dalla malinconia.
Ce la faranno a ritrovarsi?
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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SE CHIEDI LA LUNA LA STACCO DAL CIELO 







Vuoto.

 

E’ difficile spiegare cos’è il vuoto.

 

Se si legge il dizionario il vuoto viene definito così:

 

  • qualcosa che non contiene nulla (esempio: bicchiere vuoto);

  • Essere privo o mancante di qualcosa (esempio: sentirsi la testa vuota);

 

Questo potrebbe definire ciò che accompagna ora Patty. Il vuoto. 

 

Perchè?

 

Perchè, ormai, è un anno che Holly è partito e dentro di lei è rimasto il ricordo, profondo, di lui. Quello stesso ricordo che spesso le causa un vuoto proprio qui, all'altezza del cuore.

 

E’ un dolore insopportabile, il vuoto.

 

Per lei, ma per Holly?

 

Per Holly il dolore è ancora più forte. Per lui il dolore può essere espresso con questa parola: rinuncia. 

 

Perchè per inseguire il suo grande sogno ha dovuto rinunciare a qualcos’altro di immenso.

 

Patty.

 

Voleva rimanere in Giappone e trascorrere tutta la vita con lei.

 

Magari farle una corte spietata come il suo amico Bruce stava facendo con Evelyn. 

 

Per fortuna o sfortuna sua, però, il calcio lo aveva portato in un altro paese.

 

Come uscirne?


L’unica cosa da fare era andare da lei e fare il passo. Dichiararsi. 


Era già da un po’ che questa idea gli ronzava in testa. 





[Holly]

 

Stasera se ritorno da te

Ti stringo e mi si stringe il cuore

Io che tenevo un posto per te, eh

 

L’aria fresca di Narita mi colpisce in pieno volto e mi scompiglia un poco i capelli.

 

Prendo un taxi e mi dirigo a Fujisawa.

 

Mi incammino verso la casa dei miei.

 

-AMORE!- mia madre mi salta addosso dall’euforia.

 

-Come mai sei qua?- mi chiede dopo avermi sbaciucchiato e coccolato per bene.

 

-Ecco..per Patty- dico imbarazzato portandomi una mano alla nuca.

 

-Comunque ciao mamma, mi sei mancata anche tu - le sorrido. 

 

-Ah- mi sorride lei di rimando. 

 

Lei può capire il mio stato d'animo. 

 

Salgo in camera e mi sistemo.

 

Non ho portato molte cose, starò qui solo una settimana.

 

Poi dovrò ripartire. 

 

Mi faccio un bagno e scendo.

 

Trovo mia madre intenta a preparare la cena, mi era mancata l'aria di casa. 

 

Durante la cena mia madre mi chiede come mai improvvisamente io sia tornato per questo ed io le spiego la situazione. 

 

E’ orgogliosa di me per essermi deciso a fare il primo passo. 

 

Salgo, mi spoglio e il mio riflesso nello specchio cattura la mia attenzione.

 

Non mi riconosco. 

 

È il riflesso di un ragazzo giovane.

 

Capelli mori scompigliati e un sorriso leggermente accennato. 

 

Due occhi spenti che vogliono la luce, la sua luce. 

 

È un anno che non sorrido più come un tempo.

 

Era lei che mi faceva sorridere.

 

Era lei che illuminava il mio sguardo.

 

Mi dirigo verso il letto e mi infilo sotto le calde coperte.

 

Fisso il soffitto bianco e i pensieri mi invadono la testa.

 

Chissà se Patty è della mia stessa idea…

 

E’ una ragazza splendida ed è vero che le sono sempre piaciuto. Ma adesso?

 

Ho deciso di farle la corte.

 

E non so lei cosa pensa.

 

Purtroppo per me, mi sono accorto dei miei sentimenti verso di lei quando ormai ero troppo distante.

 

Piano, piano riesco ad assopirmi.

 

Grazie a un caldo raggio di sole che mi colpisce il volto mi alzo.

 

Non mi va di correre stamane, se proprio devo correre allora vado da lei.

 

Faccio una colazione veloce e mi dirigo verso casa Gatsby.

 

Suono. L'attesa mi uccide.

 

Poco dopo mi apre la porta proprio Patty.

 

È sorpresa di vedermi e resta a fissarmi con occhi e bocca spalancati.

 

Resto in piedi e non guardo

Fisso il vuoto e non parlo

Penso se era abitudine o se hai bisogno anche tu di me

Dirsi che va bene quando va tutto male

Se fosse uno sport sarei il campione mondiale

 

Mi fa entrare.

 

Lentamente mi avvicino.

 

Siamo a pochi centimetri di distanza.

 

Ancora troppa secondo me.

 

Con un passo le sono addosso.

 

E finalmente la bacio.

 

Un bacio dolce.

 

Le nostre labbra si sfiorano e poi si schiudono per assaporarsi.

 

E’ rimasta un po’ stupita dal mio gesto.

 

La sento irrigidirsi e decido di staccarmi.

 

Prendo fiato e quando la guardo i suoi occhi sono lucidi.

 

La vedo rilassarsi e gettarsi fra le mie braccia baciandomi ancora. 

 

Un secondo e riparto, sono un treno in ritardo

E so che non è facile cancellare un'immagine

Come per quei ricordi che non vuoi ricordare

E noi non ci prendiamo ma ci prendiamo male

 

L’abbraccio e la tengo stretta.

 

Sento il cuore esplodere dalla felicità.

 

Improvvisamente lei scoppia a piangere.

 

-Patty?- chiedo confuso e preoccupato per la sua reazione.

 

-Vattene! - mi dice ancora fra le lacrime.

 

Forse sono stato troppo impulsivo… silenziosamente me ne vado. 

 

Sono passati ormai due giorni e non ho avuto il coraggio di cercarla. 

 

Ci sono rimasto male dalla sua reazione.

 

Una come te, come me, come se

Potessi veramente darti quello che vuoi

Ti scriverei ma so che poi alla fine ti annoi

E tu muori di noia, io muoio di noi

Di noi

 

Basta, guardati!

 

Sei senza chance.

 

Innamorato perso di lei.

 

Ci vuole una dichiarazione…. il bacio è stato troppo espansivo.



Stasera se ritorno da te

Ti stringo e mi si stringe il cuore

Io che tenevo un posto per te

Mi lasci e non mi lasci stare

Sai che non mi va di andare via

E dirti ciao allora ciao

Stasera se ritorno da te

Ti stringo e mi si stringe il cuore

 

Deciso, come mai prima d'ora, mi dirigo a spasso spedito verso casa sua. 

 

La signora Gatsby mi apre con un sorriso. Somiglia proprio a Patty. 

 

Credevo di essere odiato in questa casa… ma mi sbagliavo.

 

-PATTY SCENDI C’E’ UNA PERSONA CHE TI VUOLE- la invita a scendere sua madre.

 

Ringrazio con uno sguardo e la cerco.

 

Sta arrivando dalle scale.

 

-Ah Gra… - rimane pietrificata appena intravede la mia presenza.

 

Evidentemente aspettava Grace… la manager della Flynet? Boh…

 

La guardo ipnotizzato.

 

E giuro non ho pensato

A quello che c'è stato

Pensavo al nostro futuro

Come se ne avessimo uno

In fondo il nostro "per sempre" è durato meno di niente

E magari a te va bene così (sì)



Sua madre ci lascia soli e lei lesta si avvicina a me.

 

-Perdonami- dico mortificato.

 

-No, sono rimasta solo un po’ sorpresa… io… L'ho desiderato talmente  tanto… - mi spiega con le lacrime agli occhi -... Che mi non mi sembrava vero. Ero talmente felice che sono riuscita solo a cacciarti. Non sapevo se era davvero reale - aggiunge timidamente. 

 

-Non ti sei arrabbiata?- le chiedo.

 

Scuote  il capo, sorrido e mi avvicino.

 

Racchiudo il suo corpo in un abbraccio e le sussurro - Sono qui… Sono reale. Non piangere più - e finalmente si calma.

 

Mi bacia, come io la baciai la volta scorsa, e credo che sia il mio turno di piangere ma mi faccio forza e mi trattengo.


 


TITOLI DI CODA:

 

Buona sera! 

 

Finalmente la quarantena porta benifici anche a me! XD

 

Per questa storia bisogna ringraziare la mia Beta: Micenedisagitter! 

 

E la canzone che mi ha ispirato è "Allora ciao" di Shade. E qui va un ringraziamento a mia sorella che con le sue canzoni mi ispira! Eccola qui https://www.youtube.com/watch?v=9dmpUjW18MQ!

 

Che dire... spero che piaccia! 

 

A presto!





  
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