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Autore: baekintosh    26/03/2020    0 recensioni
"I membri si separano fisicamente mentre ognuno di loro prende una direzione diversa in modo da esplorare ancora una volta il palco, ma i loro spiriti, le loro stesse essenze, in questo momento sono unite in una sola cosa. Un solo grande spirito che assume forme diverse, si divide e poi si riunisce, danza sulle note della canzone come se fosse esso stesso la canzone."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Silenzio. L’unica cosa che riescono a sentire è silenzio. Del tutto innaturale per un posto così grande, pensa un membro mentre cerca di riprendere fiato. Il palco è avvolto dall’oscurità, l’unica luce presente è quella prodotta dalle fanlight che le migliaia di fan tengono in mano. In questo preciso momento su quel palco, nove ragazzi rimangono in piedi, fermi, cercano di regolarizzare il loro respiro mentre allungano le loro mani in gesti consolatori gli uni per gli altri. Desiderano anche solo il minimo contatto fisico, convinti che sicuramente li aiuterebbe ad accumulare quelle ultime forze che gli sono rimaste.

Passa qualche altro minuto, la quiete avvolge ancora tutti i presenti in quella grande arena che i nove ragazzi considerano come la loro seconda casa, quando finalmente una voce, seppur debole e quasi singhiozzante, spezza il silenzio divenuto ormai assordante: -Eri,- un piccolo faro viene puntato sul volto del ragazzo, -è stato divertente, vero?- Baekhyun si passa un asciugamano sul volto che risplende alla luce del faro, sta per cedere ad un pianto che non esiterebbe a definire disperato. 

-Per me sicuramente.- Chanyeol cerca di ridere, di far ridere. Si avvicina a Baekhyun, delicatamente gli poggia una mano sulla spalla, poi si rivolge alle fan che in quel momento, nonostante tutto, riescono a mantenere il silenzio. -E sicuramente anche per loro.-, continua allargando il braccio libero in un gesto ampio come a voler abbracciare le sue fan. Si gira verso gli altri membri, la sua famiglia, e mette su uno di quei sorrisi che solo lui è solito fare. Vede i suoi amici ricambiarlo, e per un momento Chanyeol finisce in una sorta di seconda dimensione, una in cui quello non è veramente il loro ultimo concerto e loro non stanno per sciogliersi. Una dimensione in cui, alla fine, diranno sempre “ci vediamo la prossima volta”. Lo spera, lo desidera, con tutto se stesso. Ma fare i conti con la realtà non è mai facile e Chanyeol subisce un colpo decisamente troppo duro quando vede quel piccolo sorriso che aveva fatto capolino sui volti dei suoi amici dissolversi nel nulla dopo pochi secondi, come se in realtà non lo avessero mai fatto.
No. Gli unici pensieri che riescono a toccare la mente di Chanyeol sono di negazione. Non vuole che tutto finisca in questo modo, non vuole smettere di fare quello a cui ha dedicato anima e corpo per anni. Non vuole e non riesce ad accettare che però debba farlo in ogni caso. Perciò il primo rivolo scende sulla guancia, lasciando dietro di sé una leggera scia salata. Mentre un grido lontano si alza dall’ultimo anello dell’arena, incoraggiando i nove ragazzi a farsi forza e a non piangere, il leader si avvicina ai due. Dà una leggera pacca sulle spalle di entrambi, poi tenta di imbastire un discorso. -D’accordo,- comincia Junmyeon, -mi sembra di capire che nessuno di voi è in grado di mettere su un discorso decente.- dice poi, strappando un sorriso a tutti. Ci penso io, dice a se stesso. Si dice che vuole essere forte, come è sempre stato, e per questo si fa carico delle emozioni dei suoi compagni. Quindi, fa cenno a tutti di avvicinarsi tendendogli le proprie mani. 

-Eri,- comincia il suo discorso pronunciando il nome delle loro fan, perché pronunciandolo gli sembra che il tempo si fermi per sempre, -è molto difficile essere qui oggi, per noi. E sono sicuro che sia altrettanto difficile per voi.-

Si ferma per qualche secondo: sente gli occhi bruciare ma decide di ricacciare indietro le lacrime e continuare. -Nel corso di questi anni ci avete dato amore, mostrato affetto, ci avete sostenuto. Noi abbiamo sempre desiderato fare in modo che quello stesso amore che voi ci avete donato, vi tornasse indietro cento volte più forte perché è merito vostro se ora siamo in piedi su questo palco, a parlare con voi in questo momento. Abbiamo sempre voluto rendervi felici, come voi avete reso felici noi, e speriamo davvero dal profondo dei nostri animi di esserci riusciti. Avete riposto la vostra fiducia in noi, ci avete aspettato anche quando sembrava che non dovessimo tornare. Siete rimasti. Ed è per questo che siamo sicuri che rimarrete anche adesso, ora che per davvero non torneremo.- Junmyeon si ferma, non riesce a continuare. Con la coda dell’occhio guarda i suoi i compagni: si sono lasciati tutti andare. Silenziosamente, senza farsi notare, decidono che va bene piangere. Allora anche Suho cede alle lacrime che già da prima facevano forza per scendere sulle sue gote ormai rossastre. Kai prova a prendere il testimone e portare avanti il discorso che il leader aveva iniziato, ma anche lui non ci riesce. Tra un singhiozzo e l’altro riesce a pronunciare solamente un debole “vi voglio bene”.
Anche le fan nell’arena, ormai, piangevano. Probabilmente loro meno di tutti riuscivano ad accettare che stesse tutto per finire. 

-Speriamo che un giorno in un lontano futuro, tornando con la mente al passato e pensando a noi,- questa volta è Minseok che prova a parlare, -possiate essere fieri di essere stati EXO-L, che possiate ricordare con un sorriso tutti i bei momenti passati insieme, che riascoltiate le nostre canzoni dicendo “sono fiera di loro”. Ecco, l’unica cosa che speriamo è di essere riusciti a rendervi felici.- Xiumin sorride: è un sorriso caldo, sincero, carico di significato. Gli altri membri, Lay, Sehun, D.O e Chen, non hanno la forza di aggiungere qualcosa. Temono che se provassero anche solo a pronunciare la più semplice delle parole, non riuscirebbero a trattenersi dal piangere. Però decidono che non è il caso di chiudersi in se stessi in quel momento, quindi prendono l’iniziativa dopo un fugace contatto visivo e prendono le mani dei loro compagni, portandoli a stringersi in un cerchio. Le loro teste si toccano, gli occhi sono chiusi mentre si rivolgono sottovoce, con una intimità che custodiscono con gelosia, parole di conforto. Rimangono stretti l’uno all’altro per dei lunghi, quasi infiniti, minuti. Poi, a malincuore spezzano quel contatto per rivolgersi ai fan presenti nell’arena ancora una volta. 

-Allora, Eri,- Jongdae si fa forza e convince le parole a uscire, -ora siamo davvero giunti alla fine.- un singhiozzo rompe la sua voce, un rivolo salato gli riga la guancia, -La prossima, e purtroppo ultima, canzone è dedicata a voi… che ci avete reso quello che siamo oggi.- 

Dagli altoparlanti inizia a diffondersi nell’arena la base di Promise. Quanti ricordi riporta alla mente quella canzone, sia meravigliosi che tristi. Ma i nove ragazzi sentono che quella sarebbe stata la canzone giusta. Con il significato che si nasconde dietro le righe del testo, sarebbe stato l’unico brano adatto a concludere un evento del genere. I membri si separano fisicamente mentre ognuno di loro prende una direzione diversa in modo da esplorare ancora una volta il palco, ma i loro spiriti, le loro stesse essenze, in questo momento sono unite in una sola cosa. Un solo grande spirito che assume forme diverse, si divide e poi si riunisce, danza sulle note della canzone come se fosse esso stesso la canzone. 

 

Thank you, I'm sorry, I love you

Even if I give you my everything, it's not enough

My love, I'll protect you forever

Just follow me

 

E su quelle stesse note, le fan nell’arena intonano le parole unendo le loro voci a quelle dei loro idol, creando una melodia che difficilmente lascerà la loro memoria. 

Gli EXO pensano, riflettono, ricordano. Alle loro menti giungono immagini che pensavano di aver dimenticato: una cena insieme, un allenamento, una notte in bianco. Hanno imparato che la vita è un percorso che va affrontato al massimo, va esplorato, analizzato, in esso bisogna avere il coraggio di prendere delle decisioni. Si incontrano bivi, incroci, ma in ogni occasione bisogna avere il coraggio e la forza di scegliere e andare avanti. E loro così hanno fatto, e così continueranno a fare. Percorreranno la loro strada, portando nel cuore il ricordo prezioso di quella che è stata probabilmente la parte più importante della loro vita. Anche se formalmente non sarebbero più stati gli EXO, dentro di loro e dentro i cuori di ogni singola fan avrebbero continuato ad esserlo. 

La canzone termina, i nove ragazzi si ritrovano al centro del grande palco. Si allineano ancora una volta, e pronunciano i loro nomi come per imprimere per sempre nella loro memoria chi sono stati, chi sono in questo momento e la meravigliosa vista dei loro fan che agitano le fanlight. 

-Xiumin.-

-Lay.-

-Baekhyun.-

-Chen.-

-Chanyeol.-

-D.O.-

-Kai.-

-Sehun.-

-Suho.-

Il leader chiude gli occhi, prende un bel respiro. 

-We are one. EXO!- 

Si inchinano, mentre le luci sul palco si affievoliscono fino a spegnersi del tutto. Rimangono così, al buio, inchinati verso i fan. Poi si ricompongono, e tornano lentamente dietro le quinte. Si rivolgono sguardi di intesa, raggiungono il salottino e si buttano sulle poltrone. Fanno in tempo solo a decidere che ormai è tardi e che avrebbero rimandato le lacrime al giorno dopo, prima di cedere alla stanchezza e abbandonarsi ad un sonno profondo.

Suho è l’ultimo a rimanere sveglio e, prima di addormentarsi anche lui, guarda a lungo la sua famiglia. -Vi voglio bene, ragazzi. Grazie.-

Gli EXO finiscono formalmente di esistere, ma la loro leggenda non sarebbe mai morta.

   
 
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