Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: Ghostclimber    30/03/2020    4 recensioni
Archiviata anche l'ultima avventura, Tsuna Sawada ha deciso che non diventerà il Decimo Boss della Famiglia Vongola e, assecondando il suo desiderio, Reborn e Timoteo hanno deciso che diventerà il Neo Primo Vongola... questo causerà qualche imbarazzo di nomenclatura al povero Braccio Destro del Boss!
Genere: Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Reborn, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciaossu!

/Ryohei dalla regia: -Sei di nuovo qui?

-Che ci posso fare, mi trovo bene all'estremo./

Ebbene sì, mi ci voleva una bottiglia di vino Inferno ma ecco che si è scatenato il flusso di fanfiction, spammerò la sezione... sorry, not sorry XD

Toni meno impegnativi, quest'oggi, consiglio di affrontare questa piccola storiella con l'ausilio di un po' di dentifricio per scongiurare il rischio di carie sul finale.

Sempre per la mia AliDOro, che deve perdonare il Dec... NeoPri... Lui.

Se apprezzate, battete un colpo! /Ryohei dalla regia: -Non in testa, che è già scema all'estremo!/

XOXO

 

 

 

 

What's in a name? That which we call a rose
by any other name would smell as sweet.

(Cos'è un nome? Quella che chiamiamo rosa
con un altro nome manterrebbe il suo dolce profumo.)

William Shakespeare, Romeo and Juliet

 

 

 

 

-JUUDAIME!- la voce di Gokudera annunciò il suo arrivo a casa Sawada, con la consueta discrezione. La porta d'ingresso sbatté dietro di lui e Tsuna rimase seduto sul letto ad aspettarlo; sapeva che il ragazzo si comportava come a casa propria, e il loro rapporto era ormai così stretto che era inutile perdere tempo con le formalità.

Vedere Gokudera che faceva irruzione nella sua stanza era ormai diventato una piacevole e confortante routine, tanto che Tsuna aveva spesso finito per chiedersi se la loro amicizia fosse davvero del tutto disinteressata o ci fosse qualcosa di più. In effetti, aveva provato a porre la questione a Reborn nella speranza che il suo insegnante gli potesse dare qualche chiarimento, ma l'unica risposta che aveva ottenuto era stato un deprimente “Sei un imbrana-Tsuna”.

-JUU... AHIA!- il secondo richiamo di Gokudera, dalla soglia della camera di Tsuna, era stato interrotto brutalmente da Reborn. Con una martellata in testa.

-Ah! Gokudera-kun!- chiamò Tsuna, preoccupato; si alzò di scatto dal letto per controllare le condizioni dell'amico, sulla cui testa stava cominciando a crescere un bernoccolo enorme.

-Ah...- gemette Gokudera, cercando di rialzarsi con le sole proprie forze, -Non preoccupatevi per me, sto bene, Juu... AHIA!

-REBORN!- strillò Tsuna. Il killer, infatti, aveva colpito una seconda volta Gokudera, che cercava di mostrarsi stoico e di rialzarsi aggrappandosi allo stipite della porta. Tsuna lo prese per la vita e lo aiutò, sordo alle sue proteste e del tutto inconsapevole del rossore che stava tingendo le guance di entrambi.

-Posso sapere perché l'hai fatto?- chiese Tsuna a Reborn, irato.

-Mi sembrava di essere stato chiaro, ieri. Secondo il tuo desiderio, tu non diventerai il Decimo Boss della Famiglia Vongola.

-EH?!- sbottò Gokudera, smarrito, -Non è po...

-Tsuna diventerà il Neo Primo Boss Vongola.- terminò Reborn come se niente fosse, interrompendo Gokudera a metà della frase sconnessa che stava cercando di mettere in piedi. Cadde un istante di silenzio, poi Tsuna disse: -Ah, già.

-Ha perfettamente senso!- urlò Gokudera, allontanandosi da Tsuna: stare appoggiato a lui, con un suo braccio intorno alla vita, era una di quelle cose che potevano renderlo felice per un mesetto almeno, ma Gokudera stava anche attraversando una fase di intenso sfaso ormonale e non era il caso di farsi beccare così eccitato dal Boss. Senza contare l'umiliazione di mostrarsi non in grado di farcela da solo, insomma: se non poteva resistere ad un paio di martellate, come poteva pretendere di occupare il ruolo di braccio destro del Boss?

-In realtà non credo che...- tentò di opporsi Tsuna, ma senza troppa convinzione. Ormai era rassegnato all'idea che in un modo o nell'altro sarebbe stato il successore di Timoteo.

-Ma sì! Voi siete la reincarnazione del Primo Boss Vongola, ormai lo dicono tutti!

-Ma tutti chi?!- si schernì Tsuna.

-Tutti! Nel mondo della mafia, tutti! È uscito un articolo giusto la settimana scorsa sul Resto del Mafioso che...

-SU CHE COSA?!- Gokudera ignorò lo shock di Tsuna e cadde in ginocchio di fronte a lui. Si aggrappò ai suoi fianchi e dichiarò: -Sarò degno di essere il vostro braccio destro, Neo Pri...

-AH NO!- sbottò Tsuna, mentre il suo viso cominciava ad assumere un colorito bluastro.

-Ma... ma... ma...- balbettò Gokudera, smarrito. Si sentiva sull'orlo di un plateale svenimento da fanciulla vittoriana, e cercò di combattere l'oscuramento della visione con tutte le proprie forze. Non era possibile, non era assolutamente possibile! -Vi prego, no! Vi giuro che sarò degno, mi impegnerò ancora di più per essere il vostro braccio destro! Neo Pri...

-NON CI PROVARE!- strillò Tsuna, e in quel momento Gokudera si convinse che sarebbe stato il primo caso di morte per frattura cardiaca.

-Chiamami una sola volta “Neo Primo” e giuro che io... io... io ti... ti prendo a calci nel sedere!- Gokudera esalò un lunghissimo sospiro di sollievo e cadde all'indietro, proprio su quel fondoschiena che Tsuna aveva appena minacciato di prendere a pedate. Indebolito dal terrore patito, scoppiò in lacrime, cercando invano di contenersi e di coprirsi la faccia con il braccio.

-Gokudera-kun! Che cos'hai?- chiese Tsuna, allarmato, ma Gokudera lo schivò.

-Imbrana-Tsuna.- disse Reborn, come se avesse un senso. Come se una qualunque delle cose che diceva avesse un senso. E nel frattempo, Gokudera continuava a singhiozzare come se avesse il cuore spezzato, il che faceva sentire anche lui come se gli stessero strappando il cuore dal petto.

-Juu... io... voi...- biascicò Gokudera, cercando di riprendere il controllo.

-Su, dai, calmati... è tutto a posto, Gokudera-kun.- disse Tsuna a bassa voce, e il suo tono affettuoso riuscì finalmente a far breccia nella crisi isterica.

-Pe... pensavo che... che voleste mandarmi via...- disse Gokudera. Tsuna si sentì mancare alla vista dei suoi begli occhi chiari tutti gonfi, arrossati e ancora pieni di lacrime. Gli rivolse un sorriso dolce e lo prese per i polsi, cercando di ricacciare indietro la strana, inspiegabile voglia di riempirgli le guance di baci per asciugargli le lacrime che l'aveva colto di punto in bianco.

-No, Gokudera-kun, mai...- sussurrò dolcemente, -Ma ti prego, non chiamarmi Neo Primo, non pensarci nemmeno. Mi sentirei un idiota completo.

-Come... come volete che vi chiami?

-Io... non lo so, va bene Tsuna, direi, anche Imbrana-Tsuna se vuoi... lo so che dovrebbe essere un insulto, ma ormai mi ci sono affezionato, e...- Gokudera era improvvisamente arrossito. Tsuna registrò con la coda dell'occhio Reborn che saltava giù dalla sedia su cui si era accomodato e zampettava via, ma lo ignorò. Rimase con lo sguardo piantato negli occhi di Gokudera, sgranati e colmi di stupore; li vide saettare di lato e cercò quel che aveva attirato la sua attenzione.

Solo in quel momento si accorse di aver intrecciato le dita alle sue, e di aver ghermito saldamente le sue mani. Vide le dita di Gokudera piegarsi, esitanti, a ricambiare la stretta, sentì il caldo dei suoi polpastrelli carezzargli il dorso delle mani e per la prima volta da quando Reborn era apparso sulla soglia di casa sua si sentì a proprio agio.

Si rese conto di essere in ginocchio, più in alto rispetto a Gokudera che era seduto sui talloni, e si accucciò a sua volta. Aveva smesso di proporre soprannomi, e l'altro aveva smesso di chiederne; restarono soltanto lì dov'erano, mani nelle mani, a guardarsi l'un l'altro. Tsuna si sentì arrossire, ma stranamente il calore nelle guance non era accompagnato da una soverchiante ondata di vergogna: c'era solo un insolito senso di aspettativa, una sensazione quasi fuori luogo, se non fosse stato che...

-Forse ho capito...- mormorò. Gokudera scosse appena la testa per chiedere chiarimenti, ma pian piano, come se al contempo non volesse far scoppiare quella caduca bolla di serenità che si era venuta a creare tra loro. Tsuna lo fissò intensamente, poi sentì fluire una confortevole calma nelle proprie vene. Gokudera sussultò: -La... la fiamma...- il suo viso era sempre più vicino, le sue iridi rilucenti, e Tsuna seppe che non si stava sbagliando. Avvertì il pulsare del sangue nelle vene di Gokudera, rapido, tanto da essere quasi impalpabile, e con un movimento fluido si sporse in avanti e lo baciò sulle labbra; le dischiuse con le proprie, approfondendo il bacio senza esagerare perché percepiva che in quel momento come per il resto della vita avrebbe dovuto assumersi il compito di mantenere sotto controllo il fuoco che ardeva sotto la pelle di Gokudera, per fare in modo che bruciasse senza estinguersi e senza radere al suolo il mondo.

Si scostò appena, in attesa di un responso. Era fermo nella certezza che il suo intuito non l'avesse tradito, ma era il momento che Gokudera parlasse, che si esprimesse.

-Forse... forse so come chiamarti,- mormorò infatti l'altro, -Ma è...

-Dillo.- lo incitò Tsuna.

-Amore mio.

 

Dal corridoio, Reborn guardò i due che si baciavano di nuovo e tra sé e sé disse: -Ci hai messo fin troppo tempo... è per questo che per me sarai sempre Imbrana-Tsuna.

 

 

 

 

I take thee at thy word:
call me but love, and I'll be new baptized.

(Io prendo te sulla tua parola:
non chiamarmi che amore, e avrò nuovo battesimo.)

   
 
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