Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia non appartengono a me, bensì a Stan Lee e alla Marvel. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
EVERYTHING I HOLD DEAR (RESIDES IN THOSE EYES)
#8 – STORMS DRAW SOMETHING OUT OF US
Il temporale imperversava come non accadeva da mesi, causando i rami degli alberi più vicini a sbattere contro le finestre della villa. Bruce, concentrato su un nuovissimo esperimento, non pareva prestarvi alcuna attenzione e, se non fosse stato per la mancanza di elettricità, probabilmente non se ne sarebbe nemmeno reso conto. Tony gli aveva commissionato un lavoro particolarmente ostico, ed era deciso a portarlo a termine entro il fine settimana.
Un tuono particolarmente forte, seguito da un lampo troppo abbagliante per essere naturale, portò finalmente l’attenzione dello scienziato sull’ambiente a lui circonstante. E notò che Thor si trovava nel mezzo del suo laboratorio, gli abiti fradici e i capelli biondi una massa indistinta sulla sua testa.
“Salve, dottor Banner,” esclamò con il suo solito entusiasmo, come se introdursi in abitazioni estranee nel mezzo di una tempesta non costituisse nessuna variazione da una giornata qualunque.
Bruce rimase interdetto per pochi secondi, prima di avvicinarsi all’amico e salutarlo con una pacca sulla spalla che, a causa della pioggia, gli infradiciò la mano.
“Thor,” disse sorpreso. “Ti stai divertendo là fuori, eh?”
Il semidio gli rivolse un sorriso imbarazzato, colto nell’atto di essersi lasciato andare un po’ troppo. “Midgard ne aveva bisogno, e mi sono lasciato prendere la mano. Ti dispiace se resto qui fino a quando non smette?”
“Andiamo,” acconsentì Bruce, abbandonando il suo lavoro e conducendo Thor al piano superiore. “Hai bisogno di un bel bagno caldo.”
Quando Thor si fu sistemato e Bruce aveva ormai abbandonato ogni tentativo di lavorare, si posizionarono entrambi sul divano, il salotto ancora oscurato se non per i lampi che provenivano da fuori.
“Ecco qui,” disse Bruce, porgendogli una coperta.
Thor la guardò confuso. “Non ho freddo,” constatò.
“Oh,” rispose l’altro imbarazzato. “Certo, scusa.”
Ma prima che poté riporla, il biondo la riafferrò al volo e la posizionò su entrambi i loro corpi, avvicinandosi leggermente in modo che il tessuto coprisse l’intera superficie.
“Non intendevo offenderti,” disse. “Non sapevo fosse una tradizione degli umani.”
Bruce era troppo distratto dall’improvvisa presenza di un corpo caldo contro il suo per ribattere e, quando Thor appoggiò la testa sulla sua spalla, si irrigidì leggermente ma non osò muoversi.
“Va bene?” chiese il semidio, girandosi leggermente per guardarlo in faccia.
“Certo,” fu la risposta a mezza voce dell’altro, mentre Thor premette il naso nell’incavo del suo collo e lo annusò senza ritegno.
Bruce sorrise sbigottito, pensando che quell’esperimento a sorpresa si era rivelato molto più interessante di qualsiasi cosa Tony avesse mai proposto.