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Autore: Atramentum    01/04/2020    1 recensioni
(VAMPIRE KNIGHT MEMORIES SPOILER)
Yuki ~ Era bella come il suo Zero, la prima figlia che avevano avuto insieme, il cui volto era incorniciato da filami color della superficie lunare illuminata dal sole.
Ai ~ Il dolce suono del carillon riecheggiava nella stanza dispiegando, insieme alle note, i ricordi.
Zero ~ Quella donna non finiva mai di stupirlo, ed erano mille anni che stavano insieme!
Ren ~ Ma ciò a cui più aspirava era essere la sua spiaggia, un luogo che non fosse in balìa delle correnti.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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“I have died everyday, waiting for you
Darling, don't be afraid, I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more”

("A Thousand Years",

Christina Perri)

 

 

 

 

 

 

 

Osservava la sua immagine riflessa negli occhi luminosi di Ren, bellissimi turbini viola pronti ad inghiottire chiunque si tuffasse in essi.

Era bella come il suo Zero, la prima figlia che avevano avuto insieme, il cui volto era incorniciato da filami color della superficie lunare illuminata dal sole.

Quegli occhi osavano mostrare al mondo la determinazione che per anni aveva celato nel suo animo, caduta tra le braccia dell'oblio che sembrava destinato ad inghiottita del tutto. Ren l'aveva salvata, insieme ad altri sentimenti importanti che ora non aveva più paura di comunicare al mondo.

Le sorrise di cuore, prima di comunicarle la sua decisione: "Sentiti libera di fare ciò che il tuo cuore desidera".

Ed era ciò che realmente voleva per lei. Per entrambe le figlie, per l'esattezza.

La vide sorridere di rimando, prima di correre verso la porta uscendo da quella stanza.

 

 

 


Il dolce suono del carillon riecheggiava nella stanza dispiegando, insieme alle note, i ricordi. L'Ai che volteggiava tra le braccia di Zero, mille anni prima di quella notte in cui lei ascoltava quella malinconica musica, sembrò ora danzare sotto ai suoi occhi, una figura trasparente che la polvere attraversava dando all'osservatrice la sensazione che il fantasma di lei bambina brillasse. Ed eccolo, Zero, una sagoma sbiadita dal tempo, ma sempre lì, a tenere tra le sue le piccole mani di Ai.

La vera Ai, che ormai aveva più di mille anni e un enorme vuoto incolmabile nel cuore, piangeva seduta tra la seta delle coperte, i raggi lunari gli unici testimoni del suo dolore.

Lui era sparito in un modo diverso da come era entrato nella sua vita. Se era cresciuta al suo fianco, con un lungo tempo a scandire i loro attimi insieme, nell'arco di pochi secondi era rimasta orfana.

Perché era come un padre per lei. Anzi, era stato. Prima, però, era stato il suo primo amore.

Un amore stroncato ancor prima che potesse sbocciare in tutto il suo splendore, perduto nell'oceano del tempo che da mille anni portava lontano da lei tutto ciò che riteneva prezioso.

La notte era calata sull'oceano.

 

 

 


Yuki era bellissima. Lo era sempre stata, anche quando quell'aura innocente la avvolgeva durante i loro anni di scuola. Da ragazza carina era diventata una donna che mostrava agli altri la sua bellezza matura, caratterizzata dalla compostezza, la fierezza, la sicurezza in se stessa, tratti che accomunavano i membri della famiglia Kuran, aveva sempre pensato Zero.

Eppure, non mostrava agli altri un tipo di bellezza che si permetteva di esibire solo davanti a lui: la sua semplicità.

Zero amava le espressioni buffe o dubbiose che usava come reazione alle sue parole o alle sue azioni, come quando gli aveva detto di volere un bambino tutto loro dopo che lui aveva rischiato grosso per difendere dei piccoli. Aveva sempre sognato quel momento, lui, e in un certo senso si aspettava sarebbe arrivato in quel modo, con lei tutta imbarazzata, tuttavia rimase lo stesso sbalordito dalla bellezza di Yuki mentre lo abbracciava con quell'aria impacciata e quell'irresistibile broncio.

Quella donna non finiva mai di stupirlo, ed erano mille anni che stavano insieme!

 

 

 


La bara di ghiaccio era ormai in procinto di sciogliersi, le loro vite di cambiare. Dopo aver perso suo padre, Ren sapeva bene che la madre non sarebbe rimasta a lungo con lei per confortarla. Dopotutto, aveva un proposito da portare a termine, e quel proposito sarebbe stato il loro futuro.

Guardò Ai, al suo fianco, mentre osservava per l'ultima volta la loro mamma china sulla bara di ghiaccio.

Ren aveva deciso di essere l'unica certezza di Ai, un volto immutabile in un mondo in costante mutamento, di non lasciarsi trasportare dall'oceano del tempo di Ai, per restare a riva con lei fino alla fine dei suoi giorni. Desiderava essere la sua ancora, in caso di smarrimento.

Ma ciò a cui più aspirava era essere la sua spiaggia, un luogo che non fosse in balìa delle correnti.

Il sole illuminò il sacrificio di sua madre e le lacrime di commozione di Ai, che lei raccolse prontamente per portarsele sulle labbra.

Le lacrime salate la ricondussero nell'oceano, colorato dal bellissimo cielo del mattino.

 

 

   
 
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