Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Nami_chin96    02/04/2020    2 recensioni
Dal testo: " Ancora non aveva deciso il da farsi,e stava lì, davanti alla credenza, ciondolando su se stessa quando, ad un tratto, l'occhio le cadde su una bottiglia: WHISKY. Una bevanda alcolica. Quel nome le ricordò QUALCUNO..."
Se si mischia il nero col nero cosa si ottiene? Nero, ovvio. Ma cosa succederebbe se al solito nero aggiungessimo una goccia di rosso?
Hibiki sembra una ragazza come tante ma dal passato oscuro... forse, proprio a causa di questo, sarà lei la nuova "golden bullet" l'unica altra pedina in grado di battere l'Organizzazione... ma sarà realmente così?
Leggete e scoprirete. Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I nostri stavano ancora a fissare il punto in cui Gin e Vermouth se n’erano andati. Poi Hibiki si girò verso Rei «Amuro-kun... mi dispiace tanto» « non è colpa tua » commentò lui «ma come faceva lei a sapere che eravamo qui?» chiese Jodie perplessa. Con “lei” si riferiva ovviamente a Vermouth. A quella domanda, Hibiki si mise una mano in tasca e tiró fuori un cellulare: era quello di Gin! «tu.. ma che hai fatto!» disse Amuro con fare aggressivo, fece qualche passo e quando le fu accanto, glielo strappò di mano «sei matta?! Ti rendi conto che ora quando se ne accorgerà andrà su tutte le furie?! » « ho pensato che fosse l’unico modo per salvarmi! Mentre eravamo qui si è addormentato e ne ho approfittato per prenderglielo e mandare un messaggio a Sharon... Lo avrei fatto col mio ma non ho il suo numero... poi il telefono tra una cosa e l’altra mi è rimasto in tasca. In ogni caso..» e qui si fece incredibilmente seria, guardò gli e proseguì « è pur sempre mio fratello. Non è un mostro» concluse, quasi piangendo. «ma Biki-chan..» tentò di dire Jodie ma si fermò. Non c’erano parole abbastanza adatte per consolarla «ascolta Hibiki, sarà anche tuo fratello ma io non credo totalmente alla sua innocenza. È un uomo che non si fa scrupoli ad uccidere chiunque, mettitelo in testa» le disse Conan Effettivamente, non aveva tutti i torti: dopotutto, lei stessa aveva subito uno stupro da parte sua, che altre prove voleva? Hibiki non ebbe più parole per ribattere. Rei le si avvicinò e la abbracciò forte. Tra le sue braccia, la ragazza si sentì di nuovo al sicuro «sarà meglio andare» disse Jodie e gli altri furono d’accordo. Il giorno seguente,di pomeriggio, Hibiki si presentò all’agenzia investigativa: aveva pensato che se avesse affidato il caso del telefono al detective Goro, facendolo passare per un semplice caso, raccontando di averlo trovato al parco e di volerlo rendere al proprietario, gli altri sarebbero stati salvi. Bussò. «arrivo, un minuto» disse una voce femminile. La porta si aprì e apparve Ran «ah, ciao Hibiki! Ti serve aiuto?» le chiese sorridendo e invitandola ad entrare. La nostra protagonista, notò che l’ufficio era leggermente in disordine, segno che la sua amica stava facendo le pulizie «scusami se ti ho disturbato, tuo padre non c’è?» «È andato a fare la spesa. Arriverà tra circa un’oretta ma se hai bisogno puoi dire a me» Hibiki ci pensò su: voleva davvero coinvolgerli? Una volta saputa la faccenda del cellulare, non si poteva tornare indietro. E se lo avessero toccato, quelli dell’organizzazione non ci avrebbero messo ne uno ne due a risalire alle loro impronte digitali. No, era meglio non rischiare. «no, ecco in realtà sono passata solo a farvi un saluto... ma non vedo Conan..» «è di sopra» le disse Ran «ti accompagno da lui così ti offro qualcosa» Salirono le scale e arrivarono in casa. Come la sua amica aprì la porta, Hibiki si trovò in un salottino piccolo ma accogliente: al centro vi era un grande tavolo rettangolare e sulla destra una piccola cucina attrezzata. Conan era intento a leggere e non si accorse dell’arrivo dell’ospite. Fu Ran a richiamarlo all’ordine «ciao Hibiki, che fai da queste parti?» chiese, sorpreso di vederla « facevo un giro e...» Hibiki si fermò di colpo: aveva notato una bambina accanto a Conan. A occhio e croce aveva la sua stessa età, i capelli castani e gli occhi azzurri. Era molto carina. Le si avvicinò «ciao piccola, come stai?» le chiese, chinandosi. Ma, appena lo fece, ebbe un flash: aveva già visto quella ragazza. Allo stesso tempo, Ai prese Shinichi per un braccio: aveva sentito qualcosa. Per sua fortuna però, Hibiki non riusciva proprio a ricordare dove l’avesse vista e comunque, essendo buona per natura, difficilmente l’avrebbe consegnata a Gin e gli altri. Ma questo la nostra Sherry non poteva certo saperlo, dopotutto era la prima volta che si trovavano faccia a faccia. “Ma che le prende?" Si chiese tra se e se, pensando di non esserle simpatica. Conan tiró una gomitata all’amica «scusami, bene grazie... Ora sarà meglio che vada» disse, raccogliendo le sue cose ed uscendo: quella ragazza faceva parte dell’organizzazione degli uomini in nero, ne era certa. Non sapeva da cosa lo avesse intuito, ma se il suo fiuto si era riattivato allora doveva starle alla larga. «Forse non le sto simpatica» disse Hibiki «certo che a volte Ai è proprio strana..» commentò Ran «vado a farti un caffè» disse infine e se ne andò in cucina «allora? Perché sei qui? Ora puoi dire la verità» disse Conan Hibiki gli raccontò tutto: forse il ragazzino le sarebbe stato più utile del detective e poi, in questo modo, avrebbero potuto tendere una trappola agli uomini in nero. Era geniale. Improvvisamente, Ran apparve dalla cucina «che sbadata! Non ho visto che mancava il caffè, vado a comprarne un pacchetto! Arrivo subito» « scusami per il disturbo, sono piombata qui di colpo e..» « ma no cosa dici? Mi fa tanto piacere che tu sia venuta. Vado e torno» concluse infine, chiudendosi la porta alle spalle. Ora Shinichi e Hibiki erano soli e potevano parlare ad alta voce «quindi, se ho capito bene, vorresti ridare il telefono a tuo fratello?» «si, come mi ha detto Amuro-kun, è troppo rischioso averlo. Quando si accorgerà della cosa faranno di tutto per trovarlo e... beh il resto immagina» Conan non poteva biasimarla: quella gente era imprevedibile e capace di tutto «propongo di andare al Poirot, Amuro-san potrebbe aiutarci» «no!» disse secca lei «ha già corsi troppi pericoli a causa mia, ti prego lasciamolo fuori!» disse, stringendo i pugni. Ancora non riusciva a credere che il ragazzo di cui si era innamorata era un NOC ricercato dall’organizzazione. Ma, ora che lo sapeva, era determinata a proteggerlo «va bene..» le rispose il bambino e lei continuò «senti, cambiando argomento, chi era la bambina di prima?» A quella domanda, Conan fu colto impreparato: si fidava di Hibiki ma per il momento preferiva lasciarla fuori dalla faccenda di Ai. «solo una mia compagna di classe» rispose, stando sul vago «mm» fece lei, pensierosa «allora? Che si fa?» chiese lui, riportandola alla realtà « beh, ecco a cosa ho pensato» disse Hibiki e proseguì «chiamo Vodka e gli dico di presentarsi al molo, mi sembra sia un posto abbastanza isolato. Gli dirò di avere delle informazioni per lui riguardo Barboun e altri NOC, mentre io li tengo impegnati, tu senza essere visto lascerai il cellulare a terra e quando loro abbasseranno la guardia, interverrà l’FBI che li arresterà... o ci arresterà» concluse, sorridendo tristemente « non dire sciocchezze, tu sei diversa» «sono pur sempre una di loro. E Gin è mio fratello, non dimenticarlo. Anche se è malvagio, gli voglio bene» Conan rimase spiazzato da quelle parole: era davvero una ragazza in gamba. Tutto il contrario del membro dell’organizzazione. « TU! CHE COSA!?» tuonò una voce alle loro spalle. Si voltarono: sulla porta vi era Amuro, che era salito per portare dei panini ma nessuno aveva sentito bussare, così aveva aperto la porta proprio mentre Hibiki stava parlando. Battè un pugno sulla porta, arrabbiato. Non solo perché lei voleva lasciarlo fuori ma anche perché si stava esponendo inutilmente. Quelli l’avrebbero ammazzata al primo passo falso, poco importava che fosse la sorella di un loro compagno. Anzi, era sicuro che sarebbe stato lui a dare l’ordine di aprire il fuoco su di lei. Hibiki gli andò incontro «non è come sembra io» «lascia perdere, traditrice che non sei altro» disse l’uomo. Le diede il vassoio con i sandwichs, poi girò sui tacchi e se ne andò. «Biki-chan..» commentò Conan ma si fermò: non trovava le parole adatte. La ragazza era ancora immobile sulla porta, con il vassoio in mano e il suo sguardo era diventato cupo e buio. Non sorrideva più. E fu così che Ran la trovò, la ragazza era infatti appena tornata dalla spesa «Hibiki, ma che è successo?» le chiese, scuotendola. Ma lei non rispose. Ran le prese il vassoio di mano e lo appoggiò sul tavolo, poi prese l’amica e le diede uno schiaffo. Quest’ultima si risvegliò dal suo stato di trans «ah, sei tu Ran.. scusa» le disse, portandosi una mano alla guancia dove l’altra l’aveva colpita «no scusami tu.. è che non rispondevi. Ma che è successo?» Hibiki tornò nuovamente seria e cupa. «Ah Ran senti perché non invitiamo Biki-chan per cena?» chiese Conan, per allentare la tensione «ottima idea! Ho trovato la ricetta del pollo al curry giusto l’altro giorno e...» «grazie ma a dire la verità non ho molta fame. Sarà meglio che torni in hotel, vi ringrazio per l’ospitalità» detto ciò, prese le sue cose e se ne andò, lasciando spiazzati gli altri due. Dovevano assolutamente farle tornare il sorriso. Uscendo, Hibiki si fermò davanti al Poirot. Fece per entrare; poi cambiò idea, lasciò la maniglia della porta e si allontanò: «BAKA!» gridò con tutto il fiato che aveva «SEI UNO STUPIDO AMURO!» e detto ciò, si allontanò mentre il buio della notte copriva le sue lascrime.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Nami_chin96