Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Biblioteca    02/04/2020    2 recensioni
In un diario, un'anonima protagonista racconta una brutta esperienza.
Perseguitata da incubi e in particolare da un mostro (che appare anche fuori di essi), convinta di non poter trovare conforto nè in famiglia nè con la terapia condotta dal dottor Callisto, si butta tra le braccia di ASIM, un guru del web che ha le sue stesse visioni e che dipinge ossessivamente immagini di quello e altri mostri.
Ma quando il lavoro di "purificazione" inizia, la protagonista capisce che qualcosa non va e inizia a sospettare che forse il mostro e il guru non sono nemici ma alleati.
Nasce così una nuova teoria della cospirazione che sconvolgerà definitivamente il precario equilibrio della ragazza.
(Storia in via di pubblicazione su Wattpad: https://www.wattpad.com/908112403-mostro-7-dicembre-2019)
Genere: Angst, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2 aprile 2020
Non ho scritto nulla ieri perché non amo il primo aprile.
E anche perché ero molto stanca.
Sto cercando di fare la brava, ci sto provando davvero: mi sveglio ogni mattina alle otto, mi lavo e indosso una tuta, per stare in casa ma dire che sono vestita. Mangio la colazione che ho programmato, poi mi siedo e ascolto una meditazione di ASIM. Ha fatto lo “sconto quarantena” e le ho comprate tutte.
Credo siano i venti euro meglio spesi.
Tuttavia, dopo l’entusiasmo della sveglia e la meditazione per caricarmi per la giornata, subentra sempre una grande e, credo, immotivata stanchezza.
Ecco due cose che ho notato: l’aumento della “cattiveria” e quello della stanchezza.
Cosa intendo per cattiveria?
Il fatto che mi sono all’improvviso scoperta a sorridere davanti alla TV osservando i numeri della quarantena. In quel momento c’era il Mostro nella stanza con me e ho visto che di riflesso sorrideva anche lui.
E allora sono stata pervasa da un’angoscia potente.
Sono corsa in bagno e, senza capire perché, ho vomitato. Forse è stata l’emozione.
 
Sono sempre stata costretta a uscire. A stare in mezzo alle persone. Agli altri bambini. Proprio loro che ogni primo aprile mi facevano qualche scherzo. Senza che io gli avessi fatto mai nulla. Ma a pensarci bene gli scherzi me li facevano sempre. È che il primo di aprile si alzava l’asticella.
Ho dimenticato il nome di tutti i compagni di tutte le classi che ho avuto. Quelle amicizie da “dedica da diario” duravano meno del diario stesso.
A livello umano la nostra società faceva schifo già prima di questo disastro. Ora chissà quanti ragazzi sono felici di non vedere più i loro compagni. Come lo ero io ogni domenica e ogni vacanza estiva che facevo. Non rimpiango il mondo di fuori, non mi rendeva felice. E quando lo ero, era sempre una felicità troppo “particolare”. Non c’era nessuno a condividerla con me.
Ora non devo a nessuno spiegazioni se sto chiusa in camera mia. Mia mamma non viene più a bussarmi per dirmi “esci che c’è il sole”. Per poi magari commentare che dovrei farmi più bella, che dovrei indossare vestiti migliori e stronzate così.
Vorrei tanto che quella stronza crepa
Adesso tutto il mondo prova l’angoscia del futuro che io ho provato per anni. E mi chiedo se anche loro non abbiano un Mostro a fargli compagnia in stanza.
Ormai lo vedo solo di giorno. È sparito dai miei sogni.
E ogni giorno la sua presenza mi fa sempre meno paura. È strano, molto strano. Un effetto benefico? Forse sto imparando ad affrontarlo.
Di certo, la dieta che ASIM ha programmato per me, mi aiuterà a restare magra. I suoi consigli alimentari che dispensa ogni giorno sul suo blog sono molto preziosi. Da quel che ne so è un vegetariano e si informa molto su ogni cosa che mette in bocca. Ha una specie di enciclopedia sui prodotti confezionati, sarebbe meglio non mangiarli, ma lui dice quali sono sani e quali no.
ASIM però, anche stavolta, ha rimandato l’appuntamento. Ha parlato della prossima settimana, prima di pasqua. Non so cosa sia successo. Ha parlato di “impegno improvviso”. Stavolta non mi ha pesato perché ero molto molto stanca. Sono stata tutto il giorno al letto con la figura del Mostro che torreggiava sopra di me e mi osservava.
 
Chi sto prendendo in giro? Da quando ho ripreso in mano la penna per scrivere non faccio altro che piangere. Callisto lo avevo spostato apposta per sentirmi con lui e proprio in una giornata in cui qualcosa mi spaventa più del solito, non so cosa, forse che sorridevo mentre guardavo i numeri che salivo e mi dicevo “Evvai! Un altro mese a casa!” e poi mi sento male perché cazzo non sono pensieri normali questi. Non volevo nulla, solo parlare con qualcuno che non fossero i miei, che a malapena mi rivolgono la parola in questi giorni perché hanno una paura fottuta del virus.
Ho pianto tantissimo e non so neanche perché, mi è sembrato di tornare a quando avevo quindici anni e andavo dietro a Francesco.
L’ho nominato a volte nel diario. Rivedendo le foto che avevo scattato mi rendo conto di quanto fosse brutto, ma per me era come un dio greco.
Gli ho sbavato dietro per quasi due anni, nella speranza di avere un appuntamento.
Era l’unica cosa che non mi faceva pesare l’andare a scuola.
Lui non mi invitava mai così mi feci coraggio io. Tre volte lo invitai a uscire. Tre volte rimandò all’ultimo momento. Studio, sport, impegni già presi. Ancora mi ricordo le scuse. E mi ricordo che mi mettevo a piangere e mia madre mi diceva “la prossima volta andrà meglio.”
Poi arrivò il giorno in cui fu lui a invitarmi. E io sono quasi impazzita di gioia; ma l’appuntamento è stato disastroso. Almeno dal mio punto di vista.
Non era il ragazzo che credevo: era volgare, rozzo, perfino violento con alcuni estranei, come il cameriere cinese che gli portò gli involtini al vapore invece di quelli fritti.
Io ci rimasi male e rimasi zitta tutto il tempo mentre lui parlava e parlava. Credo che la cosa gli piacque perché disse che voleva vedermi ancora. E mi invitò.
Ma io, a due ore dall’appuntamento, lo chiamai e gli dissi che non potevo più: pan per focaccia.
Da allora non mi ha più cercata e la cosa mi ha reso più amara la vendetta (io avevo sbavato dietro di lui per molto più tempo) ma mi ha anche, come dire, rassicurato. Mi ha sollevato dalla responsabilità di eventuali rifiuti futuri.
In seguito ho scoperto che aveva questo tipo di atteggiamento con tutte le ragazze che ci provavano con lui.
“Ma lo sai che lo ha fatto anche con me? A me ha detto che non poteva venire più perché lo scaldabagno era rotto e non si era potuto lavare i capelli!”
Ancora mi ricordo l’incontro con quella che però non mi ricordo come si chiama. Era una del suo gruppo di tennis e gli andava dietro da molto più tempo. Lei però lo ha mollato alla seconda scusa.
E ha conosciuto altre che sono arrivate fino alla terza, come me.
Da allora ho imposto a me stessa la regola delle “tre possibilità”. Alla terza, quella persona è come morta.
Per tre volte non riesci a prendere un caffè con me? Evidentemente non ti va.
Per tre volte non fai la parte a te assegnata al gruppo di studio? Cambio gruppo.
Per tre volte dici di no? Non ho motivo per aspettare un sì.
Sgarri tre volte? Sei morto. O morta. Pensandoci, l’ho fatto molto più con le ragazze che con i ragazzi.
 
ASIM è diverso. Voglio dire siamo in una situazione di emergenza, avrà avuto altre chiamate, magari c’è gente che ha la casa piena di Mostri da sloggiare.
Ci sarà qualcuno che ha più bisogno di me.
C’è sempre. I miei genitori non hanno fatto altro che ricordarmi sempre quanto chi mi circonda sia sfortunato. E in parte so che è vero.
Pensandoci, ad un certo punto durante il primo incontro aveva fatto una frase tipo “in fondo si capisce che sei una forte” o qualcosa del genere.
Scommetto che conta sul fatto che sono forte, che sono brava, scommetto che è stato un atto di fiducia. Però la verità è che questa situazione non so quanto la reggerò. Comunque non mi devo disperare ha solo rimandato a domani.
 
Andrà tutto bene
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Biblioteca