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Autore: cin75    03/04/2020    3 recensioni
I giorni di Jensen , per volere della Giustizia, stanno per finire in una fredda stanza del braccio della morte.
Jared è convinto che quello sia un enorme errore giudiziario e lotta per fermarlo.
E come in ogni storia, ci sarà chi li affiancherà e chi si muoverà contro di loro.
Dovranno combattere insieme, dovranno essere coraggiosi, dovranno trovare anche la forza per confessare quello che hanno iniziato a provare l'uno per l'altro, che paradossalmente, sembra far loro più paura.
BUONA LETTURA!
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jeffrey Dean Morgan, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Misha strabuzzò gli occhi. “Cosa?”
“...prima che la ruota scoppiasse...spari….colpi di….. Deve...deve...proteggere..Jensen. Lui...lui deve proteggere...Jensen.” disse con fatica, fino a quando non affondò la testa nel cuscino.
“Ok! Ok!!! tranquillo. Lo chiamo io. Lo chiamo io.” e gli mise una mano sulla spalla come a tranquillizzarlo e somministrandogli subito dopo una lieve sedativo.
Poi si allontanò ed uscì anche lui dalla stanza.

Fuori, Jensen, non appena lo vide, gli andò vicino.
“Allora? Come sta?...il tuo collega non mi ha voluto dire niente perché tu stavi ancora facendo dei controlli. Hai finito? Come sta Jared?”
“Se ti dai una calmata e respiri, magari ti rispondo, che ne dici?!” rispose ironico, cercando di nascondere il turbamento per quello che gli aveva detto Jared.
“Ok! Ok!”
“Il tuo Jared si è svegliato. É reattivo e non sembra avere danni a livello celebrale. Mi ha riconosciuto, ricordando chi ero, quindi...Naturalmente...”
“Naturalmente?” si intromise, Jensen, preoccupato da quel semplice avverbio.
“Naturalmente è ancora un po’ confuso e agitato a causa di quello che gli è successo ma è del tutto comprensibile. Ora, gli ho dato un leggerissimo sedativo per farlo riposare la notte, ma se vuoi...”
“Ti prego...dimmi che posso restare qui, stanotte!”
“Ma se vuoi….puoi restare qui stanotte!” finì Misha sorridendogli.
“Grazie!!! Grazie!!!” fece entusiasta , stringendogli la mano e abbracciandolo forte, e poi dirigendosi velocemente nella stanza di Jared.

Una volta che la porta fu chiusa, il sorriso che illuminava il volto di Misha, sembrò congelarsi e poi sparire definitivamente. Tirò fuori il suo cellulare e digitò un numero.
Ufficio della Procura, come posso aiutarla!?
“Salve, sì. Mi chiamo Misha Collins , sono un medico del Saint Mary e avrei urgente bisogno di parlare con il procuratore Morgan.”
Il procuratore al momento è impegnato, puoi chiamare dopo o lasciare a me un messaggio!
“No..no….mi ascolti. E’ davvero importante. Dica al procuratore che Jared Padalecki è in ospedale e che...”
Cosa?? Jared, in ospedale? Che è successo??” chiese la voce improvvisamente allarmata all’altro capo, segno che la segretaria sicuramente conosceva bene il ragazzo.
“Ha avuto un brutto incidente, ma io...io dovrei davvero comunicare con Morgan!”
Mi dia un minuto. Aspetti in linea!” e lo lasciò in attesa.
Meno di un minuto dopo la voce preoccupata di un uomo maturo prese il posto di quello della segretaria.
Dott. Collins?
“Sì.”
Sono JD Morgan, cos’è questa storia di Jared? Come sta?
“Procuratore, Jared si rimetterà presto. Ha una commozione celebrale che teniamo sotto controllo e qualche costola incrinata. Ma… “
Ma ?
“Ma non è per questo che l’ho chiamata!”
E per cosa, mi scusi!!
“Jared ha da poco ripreso i sensi e quando si è reso conto di quello che è successo, che gli era successo, mi ha chiesto di chiamarla!”
Chiamare me?
“Sì. Vede ….lui dice che prima di perdere il controllo della macchina ha sentito...sì, insomma….lui ha sentito degli spari diretti verso la sua vettura e solo...solo dopo ha perso il controllo del veicolo.”
Cazzo!!” esclamò serio, il procuratore. “Con chi ne ha parlato, dott. Collins?!
“Con nessuno, nemmeno con Jensen.” rivelò.
Jensen è lì?!
“Sì e non sembra avere intenzioni di andare via nemmeno per stanotte.”
Perfetto. Jensen deve stare lì, non lo faccia andare via. È meglio così!
“Come “meglio”?? ...ma cosa succede?!”
Tra mezzora sarò in ospedale, il tempo di organizzare un paio di cose e poi sarò lì da lei e parleremo di persona. Ma mi raccomando...Lei deve essere l’unico medico ad avere in cura Jared e...tenga lì Jensen.
“Ok!!” obbedì perplesso nonché preoccupato. “Farò così.”

Quando la telefonata ebbe fine, Morgan, si attivò immediatamente.
“Ispettore Speight?”
Sì!?
“Sono il procuratore Morgan.”
Signore?
“Voglio che rintracci in che deposito è stata portata una macchina incidentata intestata a Jared Padalecki. Voglio che venga portata ai garage forensi e che venga rivoltata come un calzino e poi voglio una sua squadra e degli agenti della scientifica anche sul luogo dell’incidente che perlustrino dove stata rimorchiata la macchina e anche per un perimetro di almeno due chilometri!”
Ma cosa dobbiamo cercare?!
“Proiettili nella macchina, bossoli nel perimetro!”
Provvedo subito.

Come deciso, Morgan, andò in ospedale , prima di tutto per accertarsi delle condizioni dell’amico, poi per assicurarsi che due agenti, senza troppo clamore, vestiti da operatori sanitari, rimanessero nel reparto in cui sia Jared che Jensen erano. Poi andò da Misha e spiegò anche al medico l’intera faccenda. Quella vera, quella che non era stata raccontata , a proposito, nell’intervista  di Jensen o nei vari articoli di giornale che lo riguardavano.
Il medico restò definitivamente basito. “Dio Santo. Sapevo che Jensen aveva passato un inferno senza meritarselo, ma...cioè...in questo modo...è, assurdo!!”
“Infatti e stiamo facendo di tutto per rimediare.”
Ma purtroppo, il peggio che si aspettavano aveva appena iniziato a manifestarsi.
Infatti solo un paio di giorni prima , Jared, su ordine di Morgan , aveva consegnato le carte delle nuove indagini , sistemate ad arte, a Milligan. La giustificazione era che essendo stato il procuratore dell’epoca, era dovere del nuovo ufficio, metterlo al corrente. Ma dei sospetti su di lui o sul figlio non se ne faceva parola.
E ora...l’incidente di Jared.
Strana, più che strana coincidenza.
“Crede che Milligan stia provando a trovare un modo per riportare tutto sotto la sabbia?!” azzardò Misha, guardando verso la stanza dove erano Jared e Jensen.
“O sotto una lapide.” fece sarcastico, incrociando lo sguardo allarmato del medico. “Credo che sia al punto che vuole eliminare chi porta avanti le indagini, e chissà che piani ha per Jensen che è l’unico su cui può ancora ricadere la colpa, a questo punto.” convenne pensieroso.


Nella stanza di Jared, Jensen era di nuovo seduto al suo fianco. La sedia vicina vicina al letto , in modo di avere la possibilità di tenergli la mano non occupata dalla flebo.
“Starai bene...starai bene!” sussurrò al ragazzo addormentato. “E quando ti sveglierai, dovremo fare un bel discorsetto, io e te. Uno che abbiamo rimandato già da un po’!!!” gli disse sorridendo.
Poi il resto del pomeriggio e della sera , passò così: con Jensen che osservava con attenzione gli infermieri che si prendevano cura di Jared, che fissava Misha che lo visitava e con lui che si risiedeva accanto al compagno ferito, e che gli riprendeva quella mano che non lasciò mai, nemmeno quando, anche senza rendersene conto , si addormentò , poggiando la testa , sul braccio di Jared e con un suo stesso braccio ad abbracciare la vita del più giovane.
Ed è così, che la mattina, quando Jared si risvegliò , si ritrovò. Stretto in una sorta di abbraccio di Jensen.
Con la mano, piano, gli infastidì la testa poggiata , oramai tra braccio e fianco.
Il biondo si mosse appena e con la mano libera sembrò voler scacciare via una mosca fastidiosa, ma quando a quel fastidio si aggiunse anche un dolce “Buongiorno, Jensen!”, Jensen scattò su con la testa e sorrise immediatamente. Un sorriso raggiante e felice in un modo indescrivibile.
“Sei sveglio!!...ti sei svegliato finalmente!!!” esclamò, soddisfatto. “Tu non dovevi essere quello mattiniero?!” scherzò perfino.
“Già..ma sai com’è??? giocare alla lavatrice con la propria macchina, non...” ma non finì perché vide Jensen rabbuiarsi immediatamente. “Jensen...” lo richiamò, allora.
“Non farmi più una cosa simile, Jared. Ho perso dieci anni di vita quando mi hanno detto che tu...che tu avevi avuto l’incidente!!” sembrò rimproverarlo.
“Ok! Ok!!! non ci tenevo nemmeno io a ..questo!” fece indicando sé stesso e il posto in cui era. “Avrei preferito di lunga venire a pranzo con te e scoprire cosa sarebbe dovuto succedere a casa tua!!”
“Rimedieremo. Giuro che rimedieremo con gli interessi!!!” convenne Jensen, chinandosi sul compagno e rubandogli un bacio dolce, ma forte.
Jared stava bene. Loro sarebbero stati bene.
Tutto sarebbe andato bene.
“Senti...” iniziò Jensen, ma in quel momento , nella stanza , entrarono Misha e JD. “Che tempismo!!” sussurrò sottovoce, seccato, Jensen.
“Cosa?!” azzardò Jared.
“Cos..niente. Credo che tu abbia visite!!” disse, facendo posto ai due appena entrati.
Misha si avvicinò a Jared e lo visitò e poi annuì soddisfatto. “Dovrai sopportare il cibo della nostra mensa per almeno una settimana, ma direi che tutto sommato vai alla grande. I tuoi parametri sono buoni e non sembrano esserci conseguenze per il colpo alla testa. Evidentemente hai la testa più dura di un parabrezza!!” scherzò il medico.
Poi , sapendo che Morgan aveva bisogno di parlare in privato con Jared, provò a portarsi via Jensen.
“E tu?...” fece infatti rivolto al biondo. “Hai un aspetto tremendo. Io stavo andando a prendermi un caffè. Vieni con me che te ne offro uno!!”
Jensen era davvero tentato e aveva davvero bisogno di un caffè. Guardò verso il compagno come per accertarsi di lasciarlo al sicuro.
“Tranquillo, non vado da nessuna parte e poi c’è JD qui!!!” e solo così , l’altro accettò l’invito del medico.

Quando Jared e JD furono finalmente da soli, fu il procuratore ad iniziare.
“Come stai? Come ti senti?!”
“Uno schifo, ma almeno sono vivo.” convenne Jared.
“Già, e per miracolo oserei dire io!”
“Avevo ragione?!” azzardò allora, il giovane e in quel momento, JD, si mise una mano all’interno della giacca e dalla tasca interna ne tirò fuori due bustine. Due proiettili, due bossoli.
Mostrò prima i due proiettili. “Uno era nella scocca dello sportello lato guidatore. L’altro ancora incastrato nella gomma che è scoppiata.” fece alzando appena la bustina prove. Poi: “E questi sono i bossoli. Trovati a circa 150 metri da dove sei uscito fuori strada. Vicino ai bossoli, circa una decina di mozziconi di sigaretta!”
“Quel bastardo si era appostato.”
“E per farlo sapeva che saresti passato da lì. A proposito come poteva saperlo?!” gli domandò curioso.
“Due giorni fa, lo sai, ho consegnato il plico a Milligan, come avevamo deciso.”
“ Sì, e allora?”
“Quando stavo per andare via, mi ha chiesto se potevo consegnargli anche lo scatolo con le vecchie prove. Come avevamo pensato facesse e allora io….”
“Siamo stati stupidi, Jared. Troppo sicuri di noi. Non abbiamo pensato che Milligan avesse potuto arrivare a tanto. Mi dispiace , io...” si rimproverò per quella loro arroganza.
“Cosa??” si stranì, il giovane, per quelle scuse. “JD, non è certo colpa tua. Lo hai appena detto: sapevamo che Milligan potesse agire in qualche modo per continuare a coprire Robert , ma non abbiamo, né io né tu, considerato che potesse arrivare a tanto.” lo rassicurò , rabbuiandosi immediatamente dopo.
“Cosa c’è? A che stai pensando?”
“Jensen.” disse solo.
“Tranquillo. Qui al piano ci sono due agenti vestiti da infermieri. Casa sua è sorvegliata e non andrà da nessuna parte senza essere guardato a vista.”
“Grazie. Gli hai detto qualcosa?!”
“Di questi?!” mostrando i reperti e Jared annuì. “No, ho visto come si è comportato con te in questi giorni e mi basta per sapere che darebbe di matto!”
“Già!”
“Ok! Questa storia è andata già troppo per le lunghe. Domani ho una riunione in procura e dichiarerò le vere fondamenta di questa indagine. Voglio sbattere quel bastardo e suo figlio in galera!”
“Qualcuno è sul piede di guerra!!” scherzò Jared.
“Hai presente Negan di The Walking Dead?, beh!!, la mia Lucille sta per fare molti danni!!”
“Ok! Divertente. Sì, davvero divertente detto da te!!!”

   
 
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