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Autore: Eneri_Mess    03/04/2020    3 recensioni
Da quando vivevano insieme, Ryuunosuke aveva iniziato a prendere nota di diverse abitudini di Atsushi che non conosceva e non si aspettava.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsushi Nakajima, Ryuunosuke Akutagawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta per il Cow-t 10, settima settimana, M6
Prompt: Luna nuova
Numero Parole: 1197
Rating: SAFE
Note: un post canon random in cui Atsushi e Akutagawa hanno deposto le armi e vivono insieme.  



 

Da quando vivevano insieme, Ryuunosuke aveva iniziato a prendere nota di diverse abitudini di Atsushi che non conosceva e non si aspettava. 

La prima era stata il suo essere quasi del tutto vegetariano. Un dettaglio che lo aveva lasciato in parte spaesato, più per l'idea non proprio da amante delle verdure che la forma di tigre di Atsushi suggeriva. Kyouka gli aveva poi spiegato che nessuno all'Agenzia aveva mai smentito il soprannome Mangiatore di uomini che gli era stato dato dai primi rapporti della polizia. La paranoia aveva fatto il resto.  

La seconda era l'entusiasmo quasi infantile che Atsushi dimostrava ogni volta che c'era la possibilità di organizzare incontri fuori dal lavoro o addirittura piccole gite con gli altri membri dell’Agenzia. Nell'appartamento del dormitorio Akutagawa aveva scoperto un cassetto pieno di mazzi di carte, piccoli e semplici giochi da viaggio e un taccuino per i punti, corredati di date e anche scarabocchi che - sempre Kyouka confermò - erano disegni storti e minimalisti dei partecipanti alle varie partite. 

La terza abitudine era qualcosa che Ryuunosuke aveva scoperto dopo diversi mesi e un indizio datogli da Dazai. Un indizio che aveva trovato irritante, perché avrebbe voluto la risposta chiara e tonda e non un: "Guarda il calendario." 

Vicino alla porta di ingresso dell'appartamento, Atsushi aveva appeso un calendario, segnando i giorni della spesa, dello stipendio, delle uscite, appunti sui casi, i compleanni... un casino di post it tagliati storti, adesivi e grafia volante. Akutagawa, quando era il suo turno di cucinare e il cibo si cuoceva lentamente, si era ritrovato più volte a fissare il mese corrente cercando di sviscerare l'indizio di Dazai. Il lato positivo era che aveva memorizzato qualsiasi "dove" e "quando" di Atsushi per i giorni che dovevano arrivare, il lato negativo era poi lo scrostare dalle padelle parte del pranzo o della cena bruciati, e sentire pure le lamentele di Jinko senza poter spiegare il perché fosse così distratto. 

Dopo due mesi così, Ryuunosuke aveva optato per un altro metodo: quando capitavano "quei giorni" di Atsushi, metteva un pallino sul calendario. Dopo quattro mesi, i dati raccolti erano i seguenti: una volta al mese, per circa tre giorni, Atsushi diventava un altro Atsushi. 

Non fu una risposta chiarificatrice, tutt'altro. L'aver convissuto con una sorella per molti anni gli aveva insegnato diverse cose, ma Atsushi decisamente non rientrata in quella categoria, per quanto i dati di base combaciassero.

Il piano b era tornare da Dazai e intimargli la soluzione a quel dilemma, ma il suo orgoglio voleva evitare un suicidio del genere. 

Kyouka non aveva avuto che un'alzata di spalle da dargli, dicendogli che capitava a tutti di essere un po' con la testa altrove e che era una caratteristica neanche così poco ricorrente in Atsushi. Ryuunosuke gli aveva dato il beneficio del dubbio, ma quando poi il mese successivo si era ritrovato di nuovo con un Atsushi che attraversava la strada ciondolando lo sguardo per aria, si addormentava sulla prima panchina disponibile anche addosso a sconosciuti, metteva il sale nel caffè e lasciava l'acqua della vasca aperta fino ad allagare il bagno... be', aveva avuto da ridire. Kyouka l'aveva liquidato con un "Ah sì, è successo qualche volta quando dividevamo l'appartamento. Penso che sia solo sbadato." Sbadato non era il termine giusto. 

Ryuunosuke aveva tuttavia omesso l'altra parte di dettagli su quei comportamenti, quelli che iniziavano al calare del sole: l'inappetenza, anche di fronte al piatto preferito (opinabile) di Atsushi, il raggomitolarsi in una coperta anche quando faceva caldo, l'insonnia e, dato non trascurabile ma neanche rivelabile senza imbarazzo, la libido smodata. 

Soprattutto il secondo giorno, di quei tre che mensilmente Akutagawa segnava sul calendario, Atsushi era incontenibile. Era capace di andare avanti fino all'alba e più volte Ryuunosuke aveva sperato che i vicini avessero tutti il sonno profondo e ignorassero i gemiti, gli ansimi e gli urli occasionali che Atsushi si lasciava scappare anche con la faccia premuta nel cuscino. 

Di certo non era una situazione normale o di qualcuno semplicemente sbadato. Erano sì giovani entrambi e avevano avuto la loro prima volta insieme da quando avevano deposto l'ascia di guerra; ciononostante il loro "sesso tipo" era molto diverso e su un'altra lunghezza d'onda. 

Durante quei tre giorni Atsushi sembrava un animale affamato in gabbia che cercava di emergere. Era come se per tutto il mese covasse qualcosa che poi pretendeva e otteneva attenzioni, attingendo a ogni briciolo di stamina di cui disponeva e consumando totalmente quella di Ryuunosuke, rendendolo un fantasma il giorno successivo. Il problema era anche trovare qualcuno con cui confrontarsi, perché se da un lato "non c'erano problemi di coppia” in quel senso, dall'altro era un comportamento che nascondeva per forza un significato. Era da considerare anche quanto Atsushi sottovalutasse il tutto, riducendolo a un "Odio l'insonnia" o "Mi sento davvero stanco oggi" come se nulla fosse o neanche se ne rendesse conto. 

Di certo Akutagawa non si aspettava che la soluzione del problema arrivasse di punto in bianco proprio da Dazai, tramite Atsushi. 

"Dice che ti ha visto un po' deperito negli ultimi tre giorni, così ha pensato di farti un regalo" gli stava spiegando scettico Jinko, passandogli il pacchetto, confezionato in carta di giornale alla bell'e meglio. C'era un biglietto, scarabocchiato con la grafia del suo ex mentore. "Non possiamo reprimere del tutto la nostra vera natura" recitava, accompagnato da una piccola caricatura di Dazai stesso che faceva il segno di vittoria e l'occhiolino. 

Scartato, il regalo si rivelò essere un altro calendario, di quelli a grandi tirature che si trovavano in libreria o nei supermarket a poco, con stampato in copertina un Tao tribale piuttosto pacchiano. 

"Ha un significato particolare per voi due?" indagò dubbioso Atsushi, guardando prima il calendario poi il compagno. 

"No" replicò secco e di istinto Akutagawa, sentendosi preso in giro per l'ennesima volta. Era un classico di Dazai rimarcare la lezione finché non veniva imparata. Anche se non lo stava prendendo a calci o non gli stava sparando addosso, Ryuunosuke avvertì quel "Forza, ci puoi arrivare anche tu!" che quel regalo sottintendeva. 

"È un regalo un po' strano da fare quando siamo già in primavera. Forse Dazai-san non sa che abbiamo già un calendario?" si domandò dubbioso Atsushi, occhieggiando quello appeso in ingresso. 

Nello sfogliarlo, l'ex membro della mafia si accorse di un particolare: erano marcati alcuni giorni famigliari, gli stessi che lui aveva segnato a sua volta. La particolarità era che in alcune di quelle caselle era cerchiato un simbolo nero, un grosso punto. Quello che a un'occhiata migliore e integrale della pagina il ragazzo riconobbe come la "Luna Nuova". 

Un'idea balenò nella mente di Ryuunosuke. 

Gli diede adito per un momento, dicendosi però che fosse una realizzazione stupida. Tuttavia, riprese in mano il biglietto di Dazai, lo rilesse, riguardò il calendario, e poi Atsushi, a sua volta totalmente spaesato. "Che succede?"

Il cellulare di Akutagawa squillò. Era Dazai. 

"Allora? Serve che lo scriva sui muri?" lo canzonò il suo ex mentore. 

"No" e il ragazzo chiuse la chiamata. 

Dopo sei mesi, Ryuunosuke si diede dell'idiota e accettò silenziosamente il fatto che Atsushi fosse quel che era: una inconsapevole tigre mannara lunatica che risentiva dell'assenza della Luna nei giorni di novilunio.



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