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Autore: Itachi95    04/04/2020    1 recensioni
Un ragazzo, segnato da una tragedia che gli ha lasciato una cicatrice indelebile, vive il presente carico di rabbia, odio e trepidazione per la vendetta che un giorno sa che compirà. La piccola e insignificante gilda in cui è entrato non è nient'altro che una copertura, un mezzo per raggiungere più velocemente il suo scopo. Ma un giorno un evento inaspettato sconvolge i suoi piani. I membri della gilda scomparsi sette anni prima riappaiono inaspettatamente. Riusciranno a eliminare l'odio e le tenebre dal cuore dell'ultimo arrivato e a mostrargli come dovrebbe essere veramente un membro di Fairy Tail? O saranno coinvolti nella sua vendetta e verranno travolti dalla sua furia.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mirajane, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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2. DIMOSTRAZIONE
 
«Che palle», sbuffò Krono.
Se ne stava appoggiato al bancone e guardava distrattamente quello che gli accadeva intorno.
Ormai erano tre giorni che quella situazione snervante andava avanti.
Tre giorni in cui quegli idioti non avevano fatto altro che festeggiare e fare casino e lui lì come un coglione.
Gettò nuovamente uno sguardo alla bacheca delle missioni, come a sperare che un volantino fosse comparso magicamente, ma niente da fare.
Per lui quella non era una cosa normale.
In genere appena portava a termine un incarico partiva subito il giorno dopo per il successivo, ma adesso ciò non era possibile. I maghi che avevano fatto ritorno dall’isola Tenru avevano bisogno di lavorare e avevano preso tutte le richieste per le missioni. Ogni mattina arrivava in gilda sperando che arrivasse qualche nuovo incarico da prendere per scappare il più in fretta possibile da quella gabbia di matti, ma nulla da fare.
E così, come ogni mattina doveva starsene lì a sorbirsi il casino e la confusione della gilda per non parlare di quei noiosissimi aneddoti che Macao, Wakaba e gli altri li raccontavano sulle gesta di quelli che erano i magni più forti di Fairy Tail.
Alzò gli occhi al cielo.
Devo tener duro un'altra mattinata”, pensò.
Certamente non poteva andarsene appena arrivato, quindi rimaneva in gilda fino all’ora di pranzo per poi filarsela via e non fare più ritorno, anche quando conversava con gli altri doveva sforzarsi di fare domande e fingersi il più possibile interessato agli argomenti.
Quanto era snervante.
Ma non aveva altra scelta, non poteva rischiare che la sua maschera di facciata cadesse, specialmente per il fatto che Makarov ed Erza non ne sembravano tanto convinti.
Specialmente Erza.
“Merda, credo di avere importunato la persona sbagliata”.
Ogni volta che lo guardava sentiva una scossa attraversarlo dalla testa ai piedi, inoltre il fatto che quella puttana sembrava lo tenesse d’occhio era ancora più insopportabile.
Ma doveva tenere duro ancora per ventiquattro ore.
Il suo contatto lo aveva avvisato, il giorno dopo sarebbe arrivato in città con le informazioni che dà tanto stava attendendo, così gli aveva detto.
Sorrise e si leccò il labbro superiore.
“Finalmente ci siamo”.
Aveva già chiesto a Mirajane di tenergli da parte la richiesta di una missione, non appena fosse arrivata, così sarebbe potuto partire il prima possibile.
Ma per il momento non poteva far altro che aspettare.
Vide Natsu che parlava con Lucy, Wendy e il gatto blu, Happy.
Natsu, non sapeva spiegarsi il motivo ma in quel ragazzo c’era qualcosa che lo irritava parecchio, forse erano i suoi modi di fare, era un casinista, sempre a gridare cose del tipo che la gilda era migliore o simili, sempre ad attaccar briga con quegli idioti di Gray e Gajeel per delle cazzate, erano più le volte che gridava che quelle in cui parlava come persona normale. Inoltre, era un arrogante, si credeva di essere chissà chi, avrebbe meritato una bella lezione tanto da farli abbassare la cresta e farlo calmare.
Si immaginò mentre lo pestava a sangue e sorrise nuovamente, un sorriso sadico stavolta.
Tuttavia, stamattina era abbastanza calmo, Gray era in missione con Juvia, mentre Gajeel con Jet, Droy e la nanerottola, quindi per lo meno si stava in pace.
Anche il Raijinshu era partito in missione, ma non sapeva se con loro c’era anche Laxus, Makarov non era sembrato dell’idea di revocare l’espulsione di suo nipote e senza dubb…
«Ehi!!», lo chiamò una voce.
Krono si voltò e vide Natsu che gli sorrideva, chiuse gli occhi e gli sorrise in risposta.
«Ehilà! Natsu, come va stamattina?».
«Bene, grazie. Che stai facendo?».
“No, ti prego non credo di riuscire a reggere una conversazione con questo tipo”.
«Niente di che, sto qui a rilassarmi».
«Bene, allora combatti con me!», fece in tono deciso.
«Come?».
«A detta di Macao e Romeo tu saresti il più forte della gilda, anche più di Alzack e Bisca. Voglio sperimentarlo di persona, quindi sfidiamoci».
“Ci mancava solo questa”.
«Sono onorato di tali parole, ma ora non me la sento. Perché non rimandiamo?».
«Ma come non te la senti, hai detto che non hai nulla da fare. Cos’è, hai paura di me? Beh, dopotutto non posso darti tutti i torti! Gwahahah!».
“Stupido presuntuoso, come vorrei guardarlo supplicarmi tremante di paura”.
«Ehi! Krono un vero uomo non rifiuta una richiesta di sfida, ne può farsi parlare in quel modo!», intervenne Elfman, «Ora devi accettare la sfida e farti valere, ne va del tuo orgoglio di uomo!».
“Ci mancava anche quest’altro esaltato. Che puoi saperne tu del mio orgoglio”.
«Non la trovo una brutta idea», disse una voce alle sue spalle.
Si voltò e vide Makarov seduto sul bancone a gambe incrociate che lo fissava.
«E lei da dove diamine è sbucato?!», non lo aveva sentito minimamente avvicinarsi.
«Dopotutto noi di te non sappiamo niente, questa sfida sarà l’occasione per conoscersi un po’ meglio».
“Ci si mette pure questo vecchiaccio, non crederanno davvero che vedermi sparare qualche colpo gli dica qualcosa su di me. Ma cosa hanno nella testa questi”?
Si sforzò per sembrare il più rilassato possibile, sorrise nuovamente.
«Mi dispiace ma ora non ho alcuna intenzione di combattere, Makar…swish», una spada gli passò davanti al viso, così vicino che ne avvertì lo spostamento d’aria, e andò a conficcarsi sulla parete.
Vide qualche capello che cadeva per terra mentre con la mano si fregava il naso per vedere se c’era del sangue.
Guardò alla sua sinistra, letteralmente pietrificato.
Erza aveva ancora la mano protesa nella sua direzione, un’aura magica particolarmente densa la avvolgeva, tanto da farle ondulare i capelli.
«Il master ti fa fatto una richiesta, tu devi solo obbedire, intesi?».
“Dannato orco in gonnella”.
«Quindi io dovrei combattere contro uno il cui livello è lo stesso di sette anni fa? Non ci penso proprio, non ci sarebbe partita».
«Ehi come ti permetti!», fece Natsu imbufalito, ma poi si calmò quasi subito.
«Va bene, fa come ti pare, tanto non mi sarei divertito ad affrontare un mago mediocre che usa delle pistole scadenti», gli disse con aria di supponenza.
«Come prego?».
«È risaputo che i maghi holder come te, che hanno bisogno di strumenti magici, siano un po’ più inferiori di quelli come me, inoltre tu non usi nemmeno delle spade ma pistole, quindi questo vuol dire che non sei portato neanche per il corpo a corpo, a differenza mia».
«Ti faccio vedere io chi è inferiore a chi, andiamo fuori, ti farò rimangiare tutto».
Natsu sorrise: «ihih, perfetto, non sto più nella pelle. Andiamo Happy!».
«Aye, arrivo!».
Krono stette lì, immobile, a guardare tutti i presenti uscire, per andarsi a godere lo spettacolo. Si mise una mano sul volto.
«Ma cosa diavolo mi è preso?», non era da lui reagire alle provocazioni.
Pistole scadenti.
Quella frase lo aveva fatto arrabbiare, ma era comunque strano che avesse ceduto. Cosa era stato?
La noia degli ultimi giorni, l’avversione che aveva per Natsu e il desiderio di dargli una lezione o la trepidazione che per il fatto che l’indomani avrebbe finalmente ottenuto le informazioni che erano anni che attendeva.
Non importa, ormai l’errore era stato fatto, aveva deciso che sarebbe rimasto tranquillo per non attirare eccessive attenzioni su di sé e ora avrebbe dovuto combattere contro il più scalmanato della gilda.
Sospirò.
Infilò le mani nelle tasche della lunga giacca e si avviò verso l’uscita.
«Gli errori si pagano», disse con tono rassegnato.
 
Mirajane vide Krono posizionarsi davanti a Natsu.
Tutta la gilda si era riunita nel cortile appena fuori dalla gilda, a quanto pare c’era interesse nello scontro tra i due, più che altro c’era curiosità nel capire quali fossero le vere capacità di Krono, cioè il mago che era forse il più forte della gilda, almeno prima del loro ritorno.
«Sono tutto un fuoco», disse Natsu trepidante.
«Vedrai, ti farò abbassare la cresta velocemente», rispose Krono.
«Allora, vuoi farti sotto o continui a star fermo a fissarmi?», aveva un tono seccato e anche annoiato, d’altro canto lo avevano praticamente obbligato.
Natsu però non se lo fece ripetere due volte, con un balzo schizzò verso il corvino e li assestò un forte pugno sul viso tanto che Krono venne sbalzato all’indietro finendo a terra.
«Ti conviene prendere questa sfida seriamente, non ho intenzione di giocare», il tono di Natsu era cambiato, ora era serio.
Mirajane stette a fissare Krono sdraiato per terra, non si muoveva.
«È già finito?», chiese Cana.
«Tutto qui?», fece invece Erza con aria delusa.
«Tranquille, ci vuole ben altro per metterlo fuori gioco», rispose Macao con aria compiaciuta.
«Eheheh», Krono si tirò su, passandosi il dorso della mano sulla guancia.
«Sppuh!», sputò un po’ di saliva, «ti assicuro mio caro Salamander che se prendessi questa sfida seriamente di te non rimarrebbe nemmeno la cenere».
«Presuntuoso».
«Senti da che pulpito».
Natsu balzò ancora in avanti, le fiamme avvolsero il suo pugno e sferrò ancora un colpo verso Krono che all’ultimo momento inclinò il busto leggermente di lato per evitare il pugno che andò a vuoto. Ma stavolta rispose, assestò un fortissimo colpo nello stomaco di Natsu tanto da sollevarlo da terra e fargli sputare della saliva.
Appena Natsu riappoggiò i piedi a terra fece qualche passo all’indietro col busto inclinato in avanti e tenendosi lo stomaco.
«E questo per dimostrarti che sono capace anche nel corpo a corpo. Bene, ora però inizierò ad usare l’armamentario», due pistole gli si materializzarono nelle mani.
«Queste sono le mie armi preferite, due pistole IWI Desert Eagle di tipo Mark XIX. Le ho chiamate Alpha e Omega», erano due pistole di acciaio chiaro e brillante con la guancetta nera.
Bang, Bang.
Natsu schivò il primo colpo ma il secondo gli prese la coscia, lasciandogli un livido.
«Tranquillo, vedrò di trattenermi».
«Non ce n’è bisogno».
Krono fece ancora fuoco, ma stavolta nessun colpo andò a segno. I proiettili fecero però dei piccoli crateri per terra, segno che ora erano più forti.
Krono iniziò a sparare all’impazzata a destra e a manca ma Natsu prontamente schivava tutti i colpi.
«Avanti prova a colpirmi con le tue fiamme, dragon slayer che aspetti!».
Natsu balzò in aria, le sue mani presero fuoco che poi si allargò fino a ricoprire le sue braccia ed allargarsi ancora di più.
«COLPO D’ALI DEL DRAGO DI FUOCO!!», il corvino fece appena in tempo ad evitare l’attacco spostandosi indietro, ma Natsu reagì prontamente, appena toccò terra balzò ancora in aria, i suoi piedi presero fuoco e si capovolse per sferrare un altro attaccò.
«ARTIGLIO DEL DRAGO DI FUOCO!!», sferrò un calcio verso la testa dell’avversario.
Stavolta Krono non fu in grado di evitarlo, alzò le mani per parare il calcio con le pistole, incrociandole sulla sia testa.
Clang!!
Il rumore del metallo che stridette si propagò lontano, ma le pistole non si scalfirono nemmeno, tutti i presenti, incluso Natsu stesso rimasero sorpresi.
«Non male, eh?», fece notare Krono compiaciuto, «queste pistole sono state fatte con una lega particolarmente densa di acciaio resistente alla magia».
«E quindi?», chiese Natsu.
«Non sono armi che si distruggono facilmente, per di più oltre che per attaccare all’occorrenza possono servire anche come difesa come hai potuto constatare».
«Forse non sono così tanto scadenti».
«Bene continuiamo», Krono fece sparire le pistole e fece comparire un fucile nero e lungo, con l’impugnatura corta e leggermente inclinata.
«Questo è un fucile a pompa M870S modificato, l’ho chiamato Blade».
«Per quale motivo lo avresti chiamato cos..., bang!», Natsu schivò per un pelo un colpo e poi un altro, man mano che Krono sparava si avvicinava e quando gli fu praticamente addosso ruotò l’impugnatura del fucile, fu allora che Mira notò che sotto la canna del fucile c’era una lama.
Krono iniziò a vibrare fendenti, stava usando il fucile come se fosse una spada, con un colpo lacerò il gilet di Natsu e con un altro gli taglio una ciocca di capelli.
«Allora dragon slayer, credi ancora che non sia portato per il combattimento corpo a corpo?».
«Non sei comunque paragonabile ad Erza, swish… era questo che intendevi con modificato?».
Krono interruppe l’attaccò.
«Ho eliminato il sistema scorrevole di pompaggio per mettere la lama e così l’ho trasformato in un fucile semiautomatico».
Fece sparire il fucile, allungò il braccio verso Natsu.
Attorno al suo braccio si materializzò una grossa e lunga arma che glielo inglobò completamente. Era un mitragliatore a sei canne rotanti.
«Ecco l’M134 o Minigun».
«Non me ne frega un accidenti dei nomi delle tue armi».
«Come vuoi», l’arma iniziò a ruotare facendo un rumore sordo metallico e poi in un istante scaricò su Natsu una pioggia di colpi.
L’attaccò fu talmente rapido che il dragon slayer non poté far altro che alzare le braccia per ripararsi.
Mirajane era scioccata dalla violenza di quell’arma, stava letteralmente crivellando di colpi Natsu, che sempre più in difficoltà aveva appoggiato un ginocchio per terra.
Natsu avrebbe dovuto attendere fintanto che Krono non si fosse fermato per ricaricare e allora avrebbe dovuto reagire.
Già la ricarica dell’arma.
Ma in quel istante si rese conto di una cosa, una cosa che fino a quel momento non aveva notato.
Fissò l’arma di Krono e notò che ad ogni colpo sparato l’arma non rilasciava i bossoli dei proiettili.
Ma come era possibile?
Lei non ne sapeva molto di armi da fuoco, ma per lo meno era a conoscenza che quando si sparava un colpo l’arma sputasse il bossolo del colpo. Inoltre, ogni arma da fuoco, sia magica che non, aveva un numero di colpi limitato e che una volta terminati i colpi l’arma doveva essere ricaricata.
Eppure, sia adesso con quel mitragliatore rotante, che prima con le pistole Krono aveva sparato numerosi colpi e neppure una volta si era fermato a ricaricare.
Che razza di armi stava usando?
«Aaaargh!!», il grido di Natsu la distrasse, una vampata di fiamme scaturì dal corpo del rosato, distruggendo tutti i colpi e interrompendo l’attaccò di Krono.
Krono fece sparire il mitragliatore e materializzò un altro fucile, Natsu gli si gettò addosso, prima che potesse sparare ma non fece in tempo.
Krono sparò un disco che si appiccicò sulla fronte di Natsu, il quale ebbe subito uno spasmo che lo fece cadere per terra.
Krono sparò altri dischi che si piantarono sul corpo del rosato che stava tremando tutto.
«Dischi ad elevato voltaggio, che ne pensi? Sono l’ideale per paralizzare l’avversario».
«Tutto qua?», rispose Natsu mentre si alzava, afferrò il disco che aveva sulla fronte, se lo levò e lo distrusse stringendolo con la mano.
Krono fece per sparare un altro colpo ma Natsu con un calcio gli fece volare via dalle mani il fucile, che scomparve appena prima di colpire il terreno.
Natsu emanò delle fiamme dal suo corpo che polverizzarono tutti i dichi che aveva sul corpo, ora Krono era completamente alla sua mercé.
Il dragon slayer avvolse le sue mani nelle fiamme e iniziò a tempestare di pugni il suo avversario.
«Vai Natsu!», gridò entusiasta Happy.
«Spezzagli le ossa!», gridò imbestialita Erza.
«Erza!» tentò di richiamarla Lucy.
Ma l’attacco non durò a lungo.
Krono evitò un pugno, si abbassò e con un movimento rotatorio del corpo tirò un calcio sul polpaccio di Natsu mandandolo per terra.
Materializzò un altro fucile, era piuttosto ingombrante, e con una leva sulla cassa.
Premette il grilletto, il fucile sparò un ferro di metallo piegato ad U per sì conficcò nel terreno, bloccando il polso di Natsu, subito dopo Krono tirò indietro la leva sulla cassa del fucile il meccanismo dell’arma si sbloccò e ripeté la scena altre quattro volte, bloccando i polsi, gli stinchi e il collo di Natsu al terreno.
«Ma che cazzo sono questi? Non si smuovono di un millimetro», protestò Natsu mentre si sforzava per liberarsi.
«È inutile sono stati creati per bloccare esseri che sono molto più forti di normali esseri umani e anche della maggior parte dei maghi. Ogni fucile può spararne al massimo cinque», fece sparire l’arma e materializzò nuovamente il fucile Blade, lo puntò verso la testa di Natsu.
«Direi che possiamo finirla qui, hai perso».
«E chi l’ha detto?».
«Sei immobilizzato e hai un’arma puntata contro, se volessi potrei farti esplodere le cervella».
«Eheh, questo è da vedere».
Krono balzò all’indietro poco prima che la colonna di fuoco lo investisse e guardò la scena che stava avvenendo davanti ai suoi occhi.
«Ha usato il calore delle fiamme per ammorbidire il metallo e liberarsi. Beh, dopotutto forse non è proprio del tutto stupido».
«Comunque hai ragione Krono, possiamo finirla qui!», saltò in aria, alzò le braccia e una grande sfera di fuoco si creò sulla sua testa.
«FIAMMA BRILLANTE DEL DRAGO DI FUOCO!!».
Krono osservò la sfera arrivargli incontro, non si turbò nemmeno per un istante.
Fece sparire l’arma che aveva in mano e convocò un altro fucile, più corto ma più voluminoso, si concentrò e per un istante a Mirajane sembrò che l’arma emettesse un piccolo bagliore.
«Questo l’ho chiamato No Limit».
Poi il fucile fece fuoco.
Sparò una sfera di energia che si scontrò col colpo di Natsu, i due colpi esplosero.
Krono rimase immobile ad osservare l’esplosione e non si accorse che Natsu appena tornato per terra gli era arrivato addosso, se ne accorse quando ormai era troppo tardi.
Il pugno destro di Natsu si avvolse nelle fiamme, lo tiro indietro e poi sferrò il suo colpo.
«PUGNO DI FERRO DEL DRAGO DI FUOCO!!».
Colpì l’avversario in pieno stomaco, l’impatto fu talmente forte che tutto il corpo di Krono indietreggiò scavando solchi nel terreno con i piedi, lasciò andare persino il fucile che scomparve subito dopo.
Appena Krono si fermò si accucciò posando un ginocchio per terra.
«Coff, coff», tossi un paio di volte.
«Questo era il vero pugno del figlio di Igneel, che te ne pare?», disse Natsu con espressione compiaciuta.
Krono si risollevò.
«Dico che più che pugno di ferro dovresti chiamarlo pugno di gomma, credi che tuo padre nel vederti usare una tecnica così debole ne sarebbe fiero?».
L’espressione di Natsu si indurì di colpo.
«Cosa hai detto?».
Persino Mira poteva percepire la rabbia del dragon slayer a quella distanza.
Krono aveva superato i limiti.
Dal corpo di Natsu divamparono delle fiamme che crebbero ulteriormente diventando sempre più alte.
«Credo che questo scontro sia durato anche troppo, è ora di concludere».
«Lo dici a me? Io non volevo neanche combattere», tutto d’un tratto Krono divenne serio, «bene, facciamola finita».
Krono allargò leggermente il braccio sinistro, per allontanarlo dal corpo e subito dopo un’arma si materializzò intorno ad esso avvolgendolo completamente.
Era una specie di cannone, aveva completamente avvolto il braccio di Krono, fin oltre il gomito, si vedeva la mano da un’apertura laterale e da come era messa sembrava che stesse tenendo un grilletto. Era una arma lunga, che si protraeva ben oltre la normale lunghezza del braccio del suo utilizzatore, ma non aveva alcun foro per sparare, l’arma terminava e basta.
Mirajane rimase qualche istane a contemplare quell’arma, non aveva mai visto niente di simile, si voltò per vedere le espressioni degli altri e in tutti notò stupore, anche in Alzack e Bisca.
«Ahahah, dalla tua espressione e da quella degli spettatori mi sembra che la mia arma abbia fatto la sua bella figura».
Allungò il braccio puntando l’arma verso Natsu.
«Questo è un blaster ad elevato potere distruttivo, la lacrima che c’è all’interno non solo comprime il potere magico che le viene mandato, ma in parte lo converte in energia al plasma per aumentarne ulteriormente la potenza».
«Lacrima all’interno?», fece Mira.
Quindi esistono armi con lacrime incorporate, forse era questo il motivo per cui poteva sparare a ripetizione senza ricaricare.
Clang!
La parte anteriore del blaster si era spalancata come se fosse una bocca, aveva degli spuntoni che sembravano proprio i denti di una bestia, da quegli stessi spuntoni l’energia iniziò a fuoriuscire sotto forma di piccole scariche per andarsi a concentrare al centro e formale una sfera di energia fuxia.
«Quest’arma l’ho chiamata Death Striker!», aveva un tono trionfante, pieno di orgoglio.
«Non penserai mica di spaventarmi?».
«Ti consiglio di non risparmiati Natsu, ovviamente io dovrò farlo, altrimenti rischierei di farti fuori. Ti prometto comunque che mi impegnerò, ma non ci metterò la mia massima potenza», disse sghignazzando.
«Adesso mi hai stufato!», le fiamme attorno a Natsu crebbero ulteriormente.
Inspirò profondamente, il suo petto si gonfiò mentre il busto si inclinava all’indietro, poi rilasciò il potere magico.
«RUGGITO DEL DRAGO DI FUOCO!!».
Il getto di fiamme venne sparato fuori dalla bocca di Natsu e puntò verso Krono.
Mirajane non aveva mai visto così tanta forza nel colpo del suo compagno, eppure Krono non sembrò minimamente turbato.
La sfera di energia dentro al Death Striker aveva smesso di crescere, Krono si piantò bene con i piedi a terra e poi fece fuoco.
«BOLIDE SMATERIALIZZANTE!!».
La sfera di energia venne sparata, quando fu sul punto di colpire l’altro attacco Mira si preparò per l’esplosione, ma successe qualcosa che non si aspettava.
Non ci fu nessuna esplosione.
Quando il bolide di Krono entrò in contatto col ruggito di Natsu tutto quello che fece fu rallentare di un poco. Man mano che la sfera di energia avanzava il getto di fiamme si riduceva, non c’era partita.
Alla fine, il bolide smaterializzante arrivò addosso a Natsu ed esplose.
«Natsu!», gridarono Lucy e Happy.
Krono abbassò il braccio con l’arma mentre la bocca di questa si chiudeva, osservò soddisfatto il fumo e il polverone generati dall’esplosione. 
Mirajane sospirò.
A quanto pare oggi era Natsu quello che avrebbe avuto bisogno dell’infermeria.
«Che sta succedendo?», gli fece una voce nota alle spalle.
Si voltò e vide Laxus che si avvicinava.
«Laxus, che ci fai qui?!», chiese sorpresa.
«Ho percepito uno scontro tra poteri magici. Ho riconosciuto quello di Natsu, ma l’altro no, quindi sono venuto a verificare».
«Pensavo che fossi in missione col tuo team?».
«E perché dovrei? Ti ricordo che non appartengo più a Fairy Tail, quello che fanno quei tre non mi riguarda», disse con aria non curante.
«Comunque arrivi tardi, il duello è appena finito. Natsu ha sfidato Krono, ma ha preso una bella lezione», gli disse Wakaba.
Laxus abbozzò un mezzo sorriso: «davvero? Io non direi».
Fzzt.
Mira guardò nella nube di fumo e vide delle saette.
Whoosh!
In un attimo il polverone di dissolse.
Apparve Natsu avvolto tra le fiamme e le saette.
«Ma questa?».
«È la modalità del drago di fuoco e fulmine!», gridò Happy trionfante.
«Pensi di essere in grado di usarla come si deve? Non ti sei mai allenato per poterla padroneggiare a pieno. Dopo averla usata sull’isola ti aveva prosciugato le forze!», gli ricordò Lucy.
«Allora devo concludere in fretta», Natsu era totalmente concentrato sul suo obiettivo, schizzò in avanti, ora era molto più veloce, delle lingue di fuoco elettrificate comparvero dalle sue mani e si allungarono mentre iniziò a roteare su sé stesso.
Krono non poté far altro che alzare l’arma di fronte a lui per ripararsi.
«LAME FULMINANTI DEL LOTO CREMISI!!».
Mentre Natsu continuava o roteare le lingue di fuoco e fulmini colpivano ripetutamente Krono con estrema violenza sbattendolo sul terreno più e più volte, fino a sbaragliarlo via.
Krono colpì il terreno e rimase a terra, il suo blaster era svanito.
«Bene, questo è l’ultimo», Natsu putò ancora contro il corvino, che lentamente si stava rialzando, per assestare il colpo decisivo.
BANG!!! 
Un forte rumore di sparo, seguito da un lungo silenzio.
Tutti i presenti stavano trattenendo il respiro.
Mira stessa non se ne accorse subito, vedeva Krono fermo con ancora un ginocchio appoggiato al suolo, la mano che stringeva la pistola protesa verso Natsu, il quale era anch’esso immobile, a un paio di metri dal corvino, non aveva più fiamme e fulmini che avvolgevano il suo corpo.
«Natsu è ferito!», gridò Happy con una voce spaventata.
Fu in quel momento che se ne accorse, sulla guancia destra di Natsu c’era un foro rosso, sanguinante.
Ma non solo.
Vide del sangue anche dietro il suo collo.
Si accorse che stava sudando, il suo battito cardiaco era improvvisamente accelerato.
«Ma cosa cavolo è successo?!», chiese Wakaba, visibilmente agitato.
«Non lo so», gli rispose Macao.
«In una frazione di secondo, talmente veloce che Natsu non ha avuto il tempo di reagire, Krono gli ha sparato un proiettile che è entrato dalla guancia ed è uscito da dietro il collo», rispose Laxus, con un tono che le sembrò troppo calmo.
«O mio dio!», disse Kinana sconcertata.
«Non c’è da preoccuparsi, il proiettile ha lacerato i muscoli del collo ma non ha danneggiato le vertebre cervicali. Per fortuna, anche solo mezzo centimetro più a sinistra e sarebbe stato un guaio».
Mira tirò un sospiro di sollievo e abbozzò un mezzo sorriso.
«Laxus non si smentisce», disse Macao sospirando.
«Va bene ora basta così, dobbiamo portare Natsu in infermeria», vide il dragon slayer cadere in ginocchio mentre Krono si tirava su e lo squadrava con aria di superiorità.
Mirajane si bloccò.
Ora Krono sembrava tutta un’altra persona, aveva uno sguardo duro, e cattivo.
«Questo era solo per dimostrarti che potevo ammazzarti quando volevo, in ogni momento», fece sparire la pistola e strinse i pugni.
«Ciò nonostante sono ancora ben lontano dal fare sul serio».
Un brivido corse lungo la schiena di Mirajane.
Un’aura nera iniziò ad uscire dai piedi del corvino e a salire, i suoi lunghi capelli si alzarono leggermente.
«Dato che tu mi hai mostrato il tuo vero potere credo che io debba almeno mostrati una piccola parte del mio».
Woom!
In un istante dal corpo di Krono iniziò ad uscire un forte getto di energia magica nera, tanto da fargli schizzare i capelli all’insù. L’aura divenne sempre più densa e oscura fino a che Krono non si riuscì quasi più a distinguere.
Mira si accorse di stare tremando, le mancava anche il respiro, quella che lo circondava non era semplice energia magica, era energia oscura, simile a quella che lei rilasciava quando attiva il suo Satan Soul, ma molto più concentrata e malvagia.
Vide Natsu, ferito e completamente sconvolto di fronte allo spettacolo che stava avvenendo di fronte a lui. Non ricordava di avere mai visto sul suo volto un’espressione del genere, paura.
«È la stessa cosa che è successa contro Gildarts», sentì appena proferire da Happy con voce tremante.
«Allora Natsu, dragon slayer del fuoco, figlio del drago Igneel, hai finalmente compreso la differenza di potere che ci separa!», il tono di Krono era cambiato, ora era più profondo, inoltre era completamente scomparso all’interno della colonna di energia oscura, si vedevano solo gli occhi, le cui iridi erano completamente rosse e il sorriso, con denti aguzzi e appuntiti che gli conferivano in ghigno sadico e crudele.
«Basta così!», gridò una voce.
L’aura che circondava Krono si ridusse sempre più fino a scomparire.
Mirajane osservò il master avvicinarsi ai due.
«Siete degli incoscienti!», li rimproverò.
«Ma se anche lei ha voluto che facessimo questa sfida. Non diceva che era un modo per conoscermi un po’ meglio?».
Mira notò subito che il tono di Krono era tornato quello innocente e rilassato che aveva prima della sfida.
«Doveva essere solo una dimostrazione. Guarda come lo hai ridotto. Qualcuno lo porti in infermeria!».
Max e Lucy si avvicinarono e aiutarono Natsu a mettersi in piedi, tutto sommato riusciva a camminare ma si fermò davanti a Krono.
«Tu! Perché non mi hai mostrato il tuo vero potere, dovevi combattere seriamente!», era visibilmente arrabbiato.
«Ma ti sei visto?», gli fece notare il corvino.
«Ora basta Natsu», lo rimproverò Lucy poi si diressero verso l’infermeria seguiti da Wendy, Lucy e gli Exceed.
Lucy e Happy non nascosero la loro disapprovazione verso Krono.
«Tu ragazzo ora verrai con me, dobbiamo fare due chiacchere», Makarov si diresse verso la gilda.
Krono sbuffò poi si mise le mani nelle tasche della giacca e lo seguì, con la schiena ricurva e lo sguardo basso, visibilmente seccato.
   
 
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